Raccolta di Racconti

Di Domenico Pujia

Il testo di Pujia possiede allora la struttura di un oggetto di conoscenza sui generis, non unicamente reale (da schietto resoconto di cronaca), né del tutto mentale (come l’esperienza della bambina nel trascrivere la luce e il dolore), né infine ideale in sé (sulla scala di tracce puramente riflessive trasformate in pensiero morale, civico, umanitario). Una simile concezione letteraria, nella sua dinamicità non conduce a un mero soggettivismo, né a un puro relativismo di ricezione. Mittente e destinatario, quindi, si scambiano di ruolo permettendo al discorso-significato di transitare in entrambi.
Come scrivevano gli storici della letteratura René Wellek e Austin Warren negli anni Quaranta, il contenuto intimo di un messaggio di questo cliché semantico conduce a riconoscere che «l’assoluto è nel relativo, quantunque non definitivamente né pienamente».

• Lingua: Italiano
• Editore: LUPIEDITORE
• Data di uscita: 31 gen 2020
• ISBN: 9788835365556

Anteprima del libro

Domenico Pujia

Raccolta di racconti

prefazione di Cinzia Balduzzi

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Indice dei contenuti

Raccolta di Racconti

La luce e il dolore

F R A T E L L I

I LIBERATORI

LA MORTE NON BASTA *

MIRACOLO A MONTEROSSO CALABRO

PORTATEMI IN PARADISO

PREMI E RICONOSCIMENTI

BIOGRAFIA AUTORE

Biografia di Cinzia Baldazzi

Raccolta di Racconti

DOMENICO PUJIA

Prefazione di Cinzia Baldazzi

In copertina : Silence acquerello di Rosi Nesci

La luce e il dolore

Prefazione ai racconti di Domenico Pujia

di Cinzia Balduzzi

I racconti di Domenico Pujia mostrano quanto il destinatario - come sempre, noi, voi - sia il nucleo privilegiato del messaggio in fieri , pur sapientemente condotto e accompagnato dall’autore a percepire le trame-intreccio nell’ampia sfera dei poli di partenza nonché di arrivo previsti nella scrittura. Tale ambito semiotico totale è comprensivo di alcune classiche funzioni del linguaggio. Delle sei classiche elaborate da Roman Jakobson ricorriamo ad alcune (tralasciando per ora la poetica , l’ emotiva e la conativa ):

referenziale: è relativa al rapporto tra il messaggio e il mondo: è denotativa, dice qualche cosa, fornisce informazioni sul contesto;

fàtica: è rivolta ad assicurare la permanenza del contatto tra chi ascolta o legge (il fruitore) e chi parla o scrive (l’emittente); controlla il canale e ne verifica il funzionamento;

metalinguistica: all’interno del messaggio sono presenti elementi orientati a definire il codice; il linguaggio parla di se stesso.

I sei racconti del libro, nel trasmettere i segni-segnali elaborati, lasciano intendere di essere animati da un preciso scopo significazionale: nel suo macrocosmo, anche la natura o il contesto sociale evocati generano lo spazio di un interesse meritevole perché adottano codici personali, e nel contempo collettivi, di esegesi. In Fratelli , scaturita da un incipit autoritario, emozionale, senza scadere nello struggente, la struttura logico-intuitiva ricorda l’opinione di Menandro quando affermava: «Il più dolce degli amori è l’amore che unisce due fratelli». Infatti, scrive Pujia:

Quel sangue e quel dolore sono ora indissolubili e così intensi da poterli quasi toccare.

Me li porterò insieme al tuo ricordo giovane e sfrontato, agli odori fumanti di questa nostra terra madre e sorella.

Eppure un giorno hai condiviso con me l’ascolto della pioggia che in quei brevi istanti ci avvolgeva così misteriosa e velata.

La Natura (la terra, la pioggia), complice di questo legame, diventa il punto di vista onnisciente dello scrittore in grado di avanzare, in virtù di una preziosa tecnica semantica ( fàtica , o di mantenimento comunicazionale), nel mistero del coraggio che accompagna nel «lungo silenzio eterno», tra «strade segrete, scorciatoie secondarie, appigli disperati».

Nel brano I liberatori torna in mente la poesia di Giuseppe Ungaretti Per i morti della Resistenza : «Qui / vivono per sempre / gli occhi che furono chiusi alla luce / perché tutti / li avessero aperti / per sempre / alla luce».

L’incontro in treno mette in contatto con la storia in prima persona di Pinuccia, diciassettenne nel 1944: il codice attivato dalla voce narrante racchiude in sé un toccante vocabolario assai concreto, arricchito dal vernacolo, coincidente con raffinati insiemi di parole utilizzati da Domenico Pujia all’interno di un resoconto vissuto,