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Per amare derive 2020 - 2013
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E-book154 pagine37 minuti

Per amare derive 2020 - 2013

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Il mare omerico è l’orizzonte poetico di Giuseppe Nigretti, che ne coglie gli opposti: vita e morte, illusione e delusione, attesa e compimento, in un continuo perdersi e ritrovarsi: perché “il mare è il tuo specchio” (Baudelaire). L’incrocio di analogie e contrasti è anche nel titolo, dove la parola amare ha in sé la doppia lettura di aggettivo e di verbo, mentre la preposizione per è l’andare, il topos del viaggio, dell’esilio, del naufragio. Ne esce una semantica delle derive come piacere e dolore, che investe l’essenza umana, verso il freddo dell’assenza; dove il vissuto fra parvenze e miraggi, fra scorie e memorie, va a significare simbolicamente ogni condizione umana, che non cessa di interrogare il destino, nelle derive sconfinate della poetica voce.

Giuseppe Nigretti è nato a Trani nel 1952. Si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, dal 1976 vive a Padova, dove ha insegnato Storia dell’Arte in diversi Licei, attualmente è spesso relatore in conferenze sull’arte. Insignito nel 1977 del Sigillo Medievale Aureo della Città di Padova per la fotografia sperimentale, è un artista che usa diversi linguaggi: pittura, photo-graphia e poesia. 
Dal 1969 ha esposto in numerose collettive in Italia e all’estero, numerose anche le sue mostre personali, e i suoi interventi poetici dal 1994 in manifestazioni pubbliche e private. Sue poesie sono state pubblicate su riviste e raccolte antologiche. Diverse sue opere pittoriche e fotografiche sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. È inserito nel dizionario bio-bibliografico La cultura del 900 a Trani ed. Schena; nell’Archivio Storico di Consultazione dell’Arte Moderna e Contemporanea del Museo delle Arti di Palazzo Bandera di Busto Arsizio e nel Kunsthistorisches Institut - Archivio per l’Arte Italiana del Novecento di Firenze. Diversi critici d’arte e di poesia hanno scritto sulle sue opere, visibili sul sito www.nigretti.it. Ha ricevuto significativi riconoscimenti e premi in campo artistico e poetico.
LinguaItaliano
Data di uscita28 feb 2023
ISBN9788830679665
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    Anteprima del libro

    Per amare derive 2020 - 2013 - Giuseppe Nigretti

    Prefazione

    Molto raramente capita di trovarsi di fronte una poesia così complessa e matura come quella raccolta in questa silloge di Giuseppe Nigretti. Fin dai primissimi versi, infatti, si ha subito l’impressione di immergersi dentro un poetare avvolgente, costruito con grande perizia linguistica e letteraria. Nigretti ha come primo merito quello di pervenire a una struttura metrica fortemente personale, tutta sua, frutto evidente di un paziente lavoro di ricerca dentro le forme espressive e di un’operazione di scavo dentro la lingua e la parola. Questo merito iniziale gli fa raccogliere un primo innegabile risultato: Nigretti riesce a imprimere un vero e proprio marchio con la sua poesia, a lasciare la propria impronta al punto che basterebbe aver letto solo qualche decina delle sue poesie per saper poi riconoscere un suo componimento ipoteticamente altrove riproposto in maniera anonima.

    Tutto ciò è essenzialmente dovuto allo stile poetico dell’autore. Le poesie di Nigretti, infatti, seguono una struttura ben precisa, quasi una regula, grazie alla quale esse trovano, ancor prima del contenuto, una sorta di identità visiva, usando questo concetto del semiologo francese Jean-Marie Floch in una modalità più estensiva, senza essere, va da sé, una poesia visiva. Tutte le liriche sono composte da nove versi, divisi in due strofe, la prima di sette versi e la seconda di due. Ogni componimento presenta poi un verso distinto, in un certo senso a sé stante, proposto in corsivo e compreso tra trattini.

    Questa metrica permette all’autore di dar forma a poesie che da un lato si muovono come una vera e propria narrazione, con un incipit, una sorta di sviluppo e, soprattutto, una specie di conclusione, di finale, che si assapora quasi nei due ultimi versi di ciascun componimento. Dall’altro lato, però, a colpire di più è la fisionomia multidimensionale del discorso poetico, anzi dei discorsi poetici, che è possibile seguire immergendosi in questa lettura. È come se la dimensione strutturale di ciascuna poesia desse il là a cornici di senso che travalicano il singolo componimento facendo sì che alcuni versi, in particolare quelli in corsivo e tra i trattini, pur potendo apparire inizialmente quasi avulsi, escano dalla pagina per andarsi a legare con altri versi, loro simili, di altre poesie. Sicché i sentieri interpretativi del lettore possono continuamente porsi come non battuti e da esplorare.

    Non solo. La struttura dei componimenti è come se desse vita a un dialogo interiore al poeta tra i suoi sogni, i suoi impulsi passionali, e poi le dure repliche della realtà. In questa dialettica interviene la componente razionale del poeta che tenta di ricavare significati profondi, insegnamenti, da questa tenzone tra l’io e la realtà, tra l’essere e l’esserci.

    A valorizzare ancor più lo stile di queste poesie contribuisce poi, come si accennava, un uso sapiente e raffinato della lingua che crea una musicalità costante fatta di rime, rime false, assonanze, consonanze, con il sovente utilizzo di figure retoriche e con una espressività efficacemente incline a pregevoli ermetismi. Tutti elementi, questi, che posizionano la poesia di Nigretti dentro il Novecento italiano.

    Molteplici sono le tematiche affrontate, essenzialmente di tipo esistenziale. L’elemento che prevale è forse quello del viaggio sconosciuto, della peregrinazione, appunto dell’andare

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