Le notti dell’alchimista
()
Info su questo ebook
Vent’anni dopo, Girolamo si trova a Napoli ed è ormai un affermato alchimista, nonché inventore dell’Elixir Vitae, un efficacissimo medicamento.
Una brutta notte, però, le carte che aveva ritrovato anni prima e che sono alla base dei suoi studi e delle sue pozioni, gli vengono sottratte dal Munaciello, un famigerato spiritello napoletano, estremamente dispettoso e ostile verso la città di Napoli e i suoi abitanti. Nulla ha, invece, contro il famoso alchimista ed è ben disposto a restituirgliele purché egli abbandoni la città. Girolamo gliene chiede conto e lo spiritello gli spiega i motivi di tal gesto nonché di ciò che si cela dietro il suo eterno tormento.
Sulla scia delle parole del Munaciello, il siciliano ha l’occasione grazie al prezioso supporto della Bella ’Mbriana, di mettersi in discussione.
Romanzo breve d’atmosfera, piacevole e incantatore.
Leggi altro di Raffaele Longo
In nome del Piccolo Popolo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe accuse del Pubblico Ministelfo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Correlato a Le notti dell’alchimista
Ebook correlati
Edmond il fantasma sul terrazzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLeggende e racconti popolari del Piemonte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe ricche invenzioni di un povero sognatore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAsylum Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCronache semiserie da un futuro prossimo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSotto mentite spoglie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPolittico del cinghiale mistico: Libro 2-Le metamorfosi. Libro 3-Picnic con Kalì. Libro 4-Atomizzando Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFiabe sarde Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Particolari Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLascia che le cose accadano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLiù, il gatto che ruggiva Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria e leggenda del Serpentegatto: L’ultima fantastica creatura della tradizione popolare alpina Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFuochi sull'acqua Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEsercizi di magia: Le avventure di mago Ernesto, ovvero l’importanza di chiamarsi Carota Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCardello Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa casa delle rondini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA caccia di fantasmi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa pagliuzza e la trave Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNel mistero, fra tenebre e luce Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn incontro inaspettato: Riflessioni su Il Signore degli anelli di J.R.R. Tolkien Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Racconti della Stua Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCarmilla e altri racconti di fantasmi e vampiri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Conte Giakhy e il pollaio magico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBloody priest: Alessandro Falanga Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl faggio che sposò la luna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Libro dei Kudestar Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAll’insegna del giallo: Tra Napoli e Favignana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuella mancanza che vale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn maledetto lavoro Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Per una selva oscura: una storia fatta di storie di un passato prossimo quasi presente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Fantasy per voi
Arcimago: Il ritorno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa torcia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAnimali fantastici e dove trovarli: la creazione artistica del film Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa tana del serpente bianco Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl buio profondo: La leggenda di Drizzt 1 Valutazione: 3 su 5 stelle3/5I draghi della notte d'inverno: Le Cronache di Dragonlance Volume II Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFiumi d'argento: La leggenda di Drizzt 5 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFantasmi e Fenomeni Paranormali -La Maledizione di Ondine- Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa terra dimenticata dal tempo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI draghi degli abissi dei nani: Le cronache perdute Volume I Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAnunnaki Valutazione: 3 su 5 stelle3/5La terra degli Anunnaki Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNeverwinter: La leggenda di Drizzt 24 - Neverwinter 2 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCenerentola di Sangue: Saga di sangue spinoff sequel Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Scrivere Fantasy Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa gemma dell'Halfling: La leggenda di Drizzt 6 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPinocchio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa reliquia di cristallo: La leggenda di Drizzt 4 Valutazione: 5 su 5 stelle5/5I draghi del crepuscolo d'autunno: Le Cronache di Dragonlance Volume I Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI draghi dell'alba di primavera: Le Cronache di Dragonlance Volume III Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLegend. A Gathering of Shadows Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe leggende del castello nero e altri racconti Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Diciassette - Edgar Allan Poe: I migliori racconti del maestro del brivido Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Faust Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCastelli maledetti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Iliade e l'Odissea Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Morsa Del Gelo (Italian Edition) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa casa della foresta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Libro delle Ombre Valutazione: 5 su 5 stelle5/5
Recensioni su Le notti dell’alchimista
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Le notti dell’alchimista - Raffaele Longo
Prefazione
Quando ognuno di noi pensa a un racconto, erroneamente (e in maniera forse troppo superficiale) pensa immediatamente alle astratte e dolci fantasticherie di cui la mente è capace, alle favole, a quel mondo che, forse anche un po’ forzatamente, siamo costretti ad abbandonare con l’età della ragione e della maturità. Occorrerebbe soltanto ricordare, almeno per un attimo, che la narrazione di una storia nasconde una ricchezza immensa che va ben al di là di quanto spesso viene immaginato.
Narrare ha infatti una parentela strettissima con il termine latino gnarus che vuol dire essere consapevole. La narrazione (qualsiasi narrazione), addirittura, si potrebbe dire, senza aver paura di essere smentiti, è sempre un doppio racconto: essa è, al contempo, la narrazione di qualcosa (il contenuto specifico di ciò di cui si dice) e il racconto dello sforzo di chi tenta di comunicare ad altri proprio quel contenuto specifico. Ma perché? Per non rimanere ignari e inconsapevoli di un certo fatto. Allora, però, se così stanno le cose, si è già ribaltata una posizione che in partenza si credeva indiscutibile: la narrazione, ciò che ci rende edotti di alcuni fatti, – mi verrebbe anche di invertire l’ordine delle parole poiché se qualcosa è un certo fatto è anche, per necessità un fatto certo – non è legata soltanto e in maniera superficiale all’onirico e a ciò che è a-normale o sregolato, ma si trova indissolubilmente annodata proprio con quella ragione che, a primo acchito, sembrava esserle estranea. Infatti, ragionare indica il fare in parti lo scomporre in parti, azione di chi, di fronte all’ignoto, all’inesauribilità dell’immenso o dell’ineffabile, pur brancolando nel buio (o meglio: proprio perché brancola nel buio), cerca disperatamente di capire.
Proprio per questo, come una forza pari e contraria, esigenza ugualmente ineludibile, si ripresenta l’altro senso della narrazione, quello considerato poche righe più sopra come superficiale, legato alla pura fantasia e vagheggiamento e quasi etichettato come incapace di dar risposte. Esso si ripresenta ora proprio di fronte all’ignoto e al timore della ragione di non poter far parti, o poter dar ragione. Paura, dunque, del mistero, del misterioso, del metafisico, in una sola parola: dell’inafferrabilità del senso.
Come dunque splendidamente insegna Platone, miti, racconti e storie, seppur è impossibile considerarli al pari della verità razionalmente discussa, giova fare a se stessi di tali incantesimi
[1] e crederli quasi ugualmente efficaci poiché in essi si adombra di certo una certa forma di verità. Proprio l’incapacità di cogliere l’ineffabile apre, dunque, alla necessità del racconto quale anello di congiunzione non solo tra il razionale e l’irrazionale ma anche, e più significativamente, tra razionabile e non razionabile e per questo infinito.
Il racconto di Raffaele Longo è un po’ tutto questo. È un viaggio lieve nel magico e nel favoloso, adatto anche ai ragazzi, il quale indica anche, però, come, a livello profondo, la civiltà occidentale sia eternamente debitrice nei confronti del misterico e più in generale dell’oltre che designa il confine e la natura sostanziale di ogni cosa.
Tutto nasce dall’intreccio tra il folklore popolare e la mera fantasia, ma anche dal fatto che il protagonista Girolamo Chiaramonte è un personaggio realmente vissuto a cavallo tra il ’500 e il ’600. Ciò che affascina maggiormente è proprio questo: non appena ci affacciamo a nozioni storiche che sembrano far riemergere il senso della realtà, a esse si accostano, subito, in una strana continuità e alternanza, alcuni elementi suggestivi, immaginifici e metafisici. Il magico, appunto, ciò che è oltre le mere ragioni di causa-effetto, paradossalmente, le fonda determinando, così, una contraddizione scomoda e beffarda: ciò che è reale ha bisogno dell’irreale per esserlo.
In egual misura, gli elementi immaginifici del racconto hanno bisogno di essere reali per avere presa sulla gente e nei secoli. Di contro, ancora, ogni atto concretamente reale, umano che traspare nella storia e nei suoi protagonisti (il rancore di un antico spirito per quanto accadutogli in vita e il suo bisogno di essere ascoltato, ad esempio) necessita del tocco magico e consacrante del metafisico per prendere forza, vita, determinando, così, conseguenze vere e reali, fino a toccare addirittura esiti morali e purificatori nel finale.
In questo infinito gioco di magnifici legami dettato dagli opposti, l’intreccio è portato addirittura oltre dall’autore attraverso l’esercizio contenuto e sapiente della scrittura: dialoghi vivacissimi si alternano a momenti che invitano il lettore al pensiero, alla riflessione e all’introspezione. L’autore crea insomma un racconto molto interessante che ha la forza (pur senza averne la spocchiosa pretesa) delle grandi occasioni letterarie nelle quali la prima vera grande magia è quella di sentirsi un po’ letti dal libro che si sta leggendo.
Nazareno Pastorino
[1] Platone, Fedone, 114 d, traduzione Manara Valgimigli. Laterza, Bari, 2019.
1
Anno del Signore 1598. Al termine di una torrida giornata d’estate, l’imbrunire, con le sue mille sfumature di colori, ha appena lasciato il posto alle ombre della sera. Una pallida luna a metà e la miriade