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Un assistente personale (eLit): eLit
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E-book52 pagine44 minuti

Un assistente personale (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Un concentrato di sensualità, passione, peccato e fantasia. Sfumature di trasgressione... è peccato non leggerle.



Miranda non pensava che accettando quell'invito la sua vita sessuale avrebbe subito una profonda trasformazione, e invece... Patrick è esattamente la terapia di cui lei ha bisogno.



Leggi anche:



- Desiderio nascosto

- Sette giorni in prestito

- Per il tuo piacere

- Rituale proibito

- Il ritmo della notte
LinguaItaliano
Data di uscita28 feb 2017
ISBN9788858966587
Un assistente personale (eLit): eLit

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    Anteprima del libro

    Un assistente personale (eLit) - Portia Da Costa

    successivo.

    1

    «Grazie a Dio è finita!» Sospirò Miranda Austin.

    Buttò il faldone sull'ampia scrivania, si accasciò sulla poltrona e si tolse le scarpe. A volte, quando tornava in ufficio dopo una riunione estenuante e importantissima come quella, aveva l'impressione di essere passata attraverso un tritacarne. Chiuse gli occhi e si sforzò di calmarsi e riprendere la sua abituale compostezza.

    «Incontro impegnativo?» le chiese il suo assistente, Patrick Dove, avvicinandosi.

    «Puoi dirlo forte...» Miranda fece un respiro profondo, ancora troppo turbata per trovare la calma. «Però alla fine l'ho avuta vinta, anche se ho dovuto faticare parecchio con quelli dell'Ufficio Estero.»

    «Ne dubitavi? Riesci sempre ad averla vinta» commentò Patrick in tono disinvolto e pacato. La sua non era un'adulazione, ma una semplice constatazione. «Un caffè, capo?»

    Patrick faceva un ottimo caffè, ma Miranda era ancora troppo nervosa. A occhi chiusi, scosse la testa.

    «Posso fare altro per te?» Fece una pausa, e nell'ufficio scese un silenzio innaturale, come se entrambi stessero trattenendo il fiato. «Posso esserti utile in qualche altro modo?»

    Patrick pronunciava quelle frasi centinaia di volte alla settimana, sia rivolgendosi a lei sia ai colleghi e ai molti clienti con cui aveva a che fare per suo conto. Ovviamente ai clienti si rivolgeva con maggiore deferenza; Miranda aveva insistito sin dal primo giorno affinché Patrick le desse del tu. Visto che era il suo braccio destro, troppa formalità le sembrava fuori luogo.

    Però quella volta le aveva offerto il suo aiuto con particolare convinzione. La voce suadente sembrava diversa, carica di sottintesi, come se lui stesse cercando di condizionarla con discrezione, con un intento che le sfuggiva.

    Miranda aprì gli occhi di scatto e aggrottò la fronte. Forse stava solo immaginando allusioni e sottintesi inesistenti, per colpa della stanchezza dopo giorni di trattative estenuanti. Era compiaciuta della sua posizione prestigiosa all'interno dell'azienda e, in generale, affrontava con piglio combattivo qualsiasi confronto, anche il più ostico, ma a volte ne usciva stremata, come in quell'occasione, come se fosse stata prosciugata di tutte le energie. Le serviva qualcosa per risollevarsi, un diversivo. Guardando Patrick che la fissava intensamente con i suoi occhi seri e profondi, ma al tempo stesso seducenti, improvvisamente le uscirono dalle labbra parole che non si aspettava di poter dire un giorno.

    «Non so. In effetti avrei voglia di fare qualcosa per distrarmi, cambiare aria... Perché non mi porti via?»

    «Ma certo, con piacere.» Ora la sua voce sembrava diversa, più decisa, come se avesse preso in mano il controllo della situazione. Il suo sguardo sempre comprensivo aveva assunto una luce determinata, audace, come se Patrick avesse appena raccolto una sfida. «Questo pomeriggio non hai altri appuntamenti. Andiamo a fare un giro in macchina fuori città. Sarà un po' come marinare la scuola...» aggiunse malizioso.

    Miranda si accorse di avere il cuore in gola per un'improvvisa emozione, come se stesse per accaderle qualcosa di meraviglioso, ma non sapesse cosa. Assentarsi dall'ufficio per un intero pomeriggio era impensabile in un periodo impegnativo come quello, in cui avrebbe già avuto bisogno di giornate di quarantott'ore per fare tutto. Tuttavia il sorriso suggestivo di Patrick e l'atteggiamento sfrontato e provocante con cui lui la guardava erano allettanti, come una scatola di cioccolatini o un cocktail troppo alcolico: una tentazione pericolosa ma irresistibile. E quando lui si umettò il labbro inferiore con la punta della lingua, un brivido d'eccitazione la fece fremere.

    «Ho troppo da fare» protestò debolmente. La sua voce, solitamente fredda e determinata, sembrava insolitamente tremante e insicura.

    «Be', hai detto tu che avevi bisogno di staccare la spina.» Lui continuava a guardarla intensamente, stuzzicante...

    «Sì, ma non dicevo sul serio, lo sai.»

    «Ah, ma io leggo nel pensiero! Non lo sapevi? E ti posso assicurare che invece

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