Tra economia e politica economica: Vittorio Sirotti e Luciano Stella
Di Bruno Soro
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dell’attività didattica e l’acutezza della ricerca scientifica contenuta in due piccoli libri, pubblicati entrambi nel 1965. Il primo di essi sintetizza in maniera esemplare i concetti e le relazioni della moderna macroeconomia keynesiana, mentre il secondo affronta l’analisi della definizione e della misura del progresso tecnico.
Nella seconda parte, in ricordo di un discepolo, oltre al ritratto che ne dà lo stesso professor Sirotti, sono inclusi due saggi di Luciano Stella che, a distanza di molti anni, mantengono intatta la loro attualità. La prefazione di A.Philip Thirlwall al libro di Stella sulle teorie dell’aggiustamento della bilancia dei pagamenti e la postfazione di Giorgio Rampa arricchiscono e completano la raccolta di saggi di questo libro.
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Anteprima del libro
Tra economia e politica economica - Bruno Soro
2014.
Parte prima:
Omaggio al Maestro.
Vittorio Sirotti
(Genova, 1922 - Genova, 2015)
Vittorio Sirotti, Preside della Facoltà
di Economia e Commercio di Genova
Pier Maria Ferrando
L’unico titolo, in realtà modesto, che posso vantare per essere io a ricordare Vittorio Sirotti come Preside della Facoltà di Economia e Commercio di Genova, è quello di essere stato l’ultimo Preside della Facoltà.
Il dato non riflette che una questione soprattutto formale: lo Statuto dell’Università di Genova, riformato in attuazione della Legge Gelmini del 2010, previde lo scioglimento delle Facoltà e la riorganizzazione delle attività didattiche e scientifiche nell’ambito di nuovi Dipartimenti, coordinati questi ultimi nell’ambito di Scuole. Quella che era diventata Facoltà di Economia da Facoltà di Economia e Commercio si trasformò quindi nel 2012 in Dipartimento di Economia, nell’ambito della Scuola di Scienze Sociali dell’Università di Genova; al Preside della Facoltà subentrò un Direttore del Dipartimento.
Non cambiò nulla dal punto di vista dell’offerta formativa: i Corsi di Laurea della Facoltà passarono in carico al Dipartimento per quello che erano. Invece l’accorpamento in un’unica struttura (i nuovi Dipartimenti) delle funzioni di guida della didattica, prima in carico alle Facoltà, e della ricerca, prima in carico ai vecchi Dipartimenti eliminò un elemento di frammentazione determinando una più vantaggiosa unitarietà di indirizzi. Tuttavia lo spostamento della quasi totalità degli insegnamenti di Diritto nell’ambito del Dipartimento di Studi Giuridici comportò una lesione non trascurabile nel tradizionale assetto della Facoltà di Economia, costruito intorno alle complementarietà e alle sinergie tra le discipline economiche, economico-aziendali, giuridiche e quantitative.
Vittorio Sirotti era stato Preside della vecchia Facoltà di Economia e Commercio dal 1984-1990. Veniva dopo Aldo Scotto, Preside dal 1968 al 1984, e sarebbe stato seguito da Lorenzo Caselli, Preside dal 1990 al 2002.
Il mio ricordo di Vittorio Sirotti risale ai primi mesi del 1966, durante l’anno accademcio1965/66. Io allora ero uno studente del primo anno del Corso di Laurea in Economia e Commercio, allora unico Corso di Laurea della Facoltà di Economia e Commercio. Corso di Laurea con un piano di studi interamente bloccato, salvo due insegnamenti complementari che gli studenti potevano inserire a loro scelta.
Sirotti, ritornando a Genova da Roma, subentrò ad Orlando D’Alauro nell’insegnamento di Economia Politica I, insegnamento che continuò a tenere negli anni successivi. Dall’anno accademico 1982/83 avrebbe poi tenuto l’insegnamento di Politica Economica e Finanziaria.
La Facoltà che Vittorio Sirotti si trovò a guidare veniva da una fase di lento adattamento a un contesto contrassegnato dallo sviluppo economico intenso degli anni del boom
e da una evoluzione sociale non priva di contraddizioni e di momenti di conflittualità.
Nel 1969 la legge Codignola aveva liberalizzato
gli accessi alle Facoltà universitarie e i piani di studio. Dalla liberalizzazione degli accessi le Facoltà di Economia e Commercio avrebbero potuto avere qualcosa da perdere perché gli studenti degli Istituti Tecnici, loro tradizionale bacino di reclutamento, avevano davanti a loro, a quel punto, anche la scelta di altri percorsi. Tuttavia anche le nostre Facoltà avevano ormai incominciato a conoscere quella crescita quantitativa degli studenti che avrebbe dato luogo al fenomeno della università di massa, con l’esigenza mai seriamente affrontata di effettuare un salto di qualità nelle risorse, nelle strutture e nelle finalità dell’istituzione, per metterla in grado di corrispondere alle esigenze dell’economia e della società.
La liberalizzazione dei piani di studio consisteva invece nella possibilità da parte degli studenti di presentare, osservando criteri prestabiliti, un proprio piano di studi da sottoporre alla approvazione delle Facoltà. La Facoltà di Genova inizialmente diede seguito a queste indicazioni con grande prudenza, ampliando il numero degli insegnamenti complementari che fini per superare il numero degli insegnamenti fondamentali, ma con l’indicazione di un piano di studi consigliato.
Sotto la Presidenza di Vittorio Sirotti tuttavia l’offerta formativa della Facoltà conobbe un significativo sviluppo, con l’indicazione, accanto al piano di studi consigliato, di altri quattro piani di studio ad approvazione garantita: professionale, economico aziendale, economico marittimo, economico sociale. Veniva anche ampliato per questi ultimi piani di studio il numero degli insegnamenti inseribili a scelta da parte degli studenti.
In questo modo si ponevano le basi per una più ampia evoluzione che, grazie a nuovi provvedimenti legislativi, avrebbe avuto luogo negli anni a seguire: la trasformazione della Facoltà di Economia e Commercio con un unico Corso di Laurea (sia pure articolabile in più piani di studio) in una Facoltà di Economia con la possibile offerta di più Corsi di Laurea e dopo ancora di Corsi di Laurea Triennale e Magistrale.
L’offerta formativa della facoltà sarebbe però rimasta ancorata all’impianto definito allora: un nucleo forte di insegnamenti di carattere formativo, finalizzati a comunicare saperi e conoscenze di base, accompagnato linee formative volte a trasmettere conoscenze e competenze legate a specifici ambiti professionali (management, amministrazione) o ad attività e vocazioni produttive specifiche del territorio (mare, banca, turismo), con una presenza articolata sul territorio regionale.
Questo assetto avrebbe retto a lungo, fino al termine del primo decennio del nuovo secolo, quando avrebbe sofferto del pesante e continuo ridimensionamento delle risorse destinate nel Paese all’alta formazione e alla ricerca.
Ritratto di un maestro:
Vittorio Sirotti
¹
Amedeo Amato, Isabel Consigliere e Bruno Soro
Vittorio Sirotti, professore Emerito di Politica economica e finanziaria nella Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Genova e Medaglia d’oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte, compirà novant’anni il 25 settembre prossimo.
Nato a Genova nel 1922, Vittorio Sirotti si laurea a pieni voti con lode nella Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Genova il 30 luglio del 1946. Quando, nel novembre di quello stesso anno, viene inaugurato l’Istituto di Economia Internazionale – sorto l’anno precedente dalla collaborazione congiunta della Camera di Commercio di Genova e del Laboratorio di Politica economica e Finanziaria dell’Università di Genova – ha inizio la Sua collaborazione con la nuova struttura scientifica. Nell’estate del 1947, su iniziativa dei professori Volrico Travaglini e Orlando D’Alauro e sotto l’egida dell’Istituto di Economia Internazionale, nasce la rivista «Economia Internazionale». Nella sezione delle rassegne del primo fascicolo di quell’anno figurano i primi tre lavori a stampa del giovane ricercatore, siglati S.V.: uno sulle riforme in atto nell’economia jugoslava e sul relativo piano quinquennale, un secondo sull’andamento dell’economia argentina in quel periodo e un terzo sulla situazione economica del Canada. Sul primo numero del secondo volume comparirà poi una Sua rassegna sull’economia del Venezuela. L’economia internazionale e i temi a essa collegati diverranno il campo prevalente di interesse e di studio del professor Sirotti, e la rivista «Economia Internazionale» ospiterà una parte significativa dei Suoi lavori scientifici, coinvolgendolo istituzionalmente dapprima in qualità di membro del Comitato di Redazione, poi del Consiglio Direttivo e, infine, dalla data della sua istituzione, quale componente del Consiglio Scientifico di cui fa ancora parte. Ben si comprende, quindi, la ragione per la quale «Economia Internazionale/International Economics» abbia ritenuto di dedicargli, in occasione del Suo novantesimo compleanno, questo numero speciale all’interno del quale figurano contributi dei Suoi allievi, amici e colleghi.
Nominato assistente volontario nel dicembre del 1950, prima presso la cattedra di Politica economica e finanziaria della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Genova e successivamente presso quella di Economia politica, tenute in successione dal Professor Volrico Travaglini, Vittorio Sirotti ha percorso la Sua lunga e brillante carriera accademica dividendosi tra Genova, la Sua città, Roma, dove ha trascorso un periodo particolarmente intenso di attività presso la Facoltà di Economia e Commercio e Pisa, nella cui Università ha tenuto alcuni anni per incarico l’insegnamento di Politica economica e finanziaria presso la Facoltà di Giurisprudenza.
Nell’aprile del 1953 Sirotti diventa assistente ordinario presso la cattedra di Economia politica della Facoltà di Economia e commercio dell’Università di Genova, ruolo che ricoprirà fino al settembre del 1958 quando otterrà il trasferimento presso la cattedra di Economia politica della Facoltà di Economia e Commercio della capitale. Ottenuta l’abilitazione alla libera docenza nel giugno del 1960, Egli inizia la Sua appassionata e ininterrotta attività di insegnamento. Il periodo trascorso a Roma, a stretto contatto con i professori Pierangelo Garegnani e Giancarlo Gandolfo, Lo vede impegnato nei corsi liberi di Teoria dello scambio internazionale e di Teoria dell’equilibrio economico generale, oltre che incaricato di Economia politica nella Facoltà di Economia e Commercio nell’a.a. 1964/65. Di questo felice periodo c’è ancora chi conserva gelosamente gli appunti manoscritti delle Sue lezioni, essendone rimasto affascinato dall’estrema precisione analitica coniugata al tempo stesso con l’esemplare semplicità espositiva. Ricorda, il Suo allievo, come il professor Sirotti non portasse mai con sé a lezione alcun foglio o appunto, e come fosse capace, se sollecitato a fornire qualche chiarimento, di soffermarsi su un grafico anche per un’intera lezione. Inoltre, sebbene facesse uso del linguaggio matematico con parsimonia e semplicità, ancorché sempre con grande rigore, non mancava di consigliare ai Suoi studenti di sostenere l’esame di Matematica generale prima di quello di Economia politica, e di completare la preparazione, oltre che sugli appunti, sull’edizione italiana, da poco uscita, del testo di Stonier e Hague, Principi di Economica. Durante il periodo genovese, poi, dopo