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Eravamo il Sindacato: In conversazione con Carlo Stelluti. Un protagonista del sindacalismo milanese e nazionale del Novecento racconta il proprio vissuto personale e gli anni dell’impegno sociale e politico colloquiando con un altro storico dirigente
Eravamo il Sindacato: In conversazione con Carlo Stelluti. Un protagonista del sindacalismo milanese e nazionale del Novecento racconta il proprio vissuto personale e gli anni dell’impegno sociale e politico colloquiando con un altro storico dirigente
Eravamo il Sindacato: In conversazione con Carlo Stelluti. Un protagonista del sindacalismo milanese e nazionale del Novecento racconta il proprio vissuto personale e gli anni dell’impegno sociale e politico colloquiando con un altro storico dirigente
E-book135 pagine1 ora

Eravamo il Sindacato: In conversazione con Carlo Stelluti. Un protagonista del sindacalismo milanese e nazionale del Novecento racconta il proprio vissuto personale e gli anni dell’impegno sociale e politico colloquiando con un altro storico dirigente

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Una rievocazione appassionata del ruolo storico del Sindacato attraverso l’esperienza di un suo grande protagonista. Pizzinato dopo la quinta elementare inizia il lavoro di garzone del fabbro. Duramente provato dagli orrori della guerra, assiste a molte ritorsioni dei nazifascisti contro vittime innocenti e partigiani. Dal Friuli emigra a Milano in cerca di lavoro. Qui, grazie a compagni che lo assistono professionalmente,
scopre una sensibilità sociale e politica non comune. Si iscrive a CGIL e PCI. Per quattro anni studia politica ed economia a Mosca. Al rientro viene avviato all’esperienza di sindacalista. La sua vocazione alla difesa dei lavoratori si esprime senza riserve. La sua forte volontà di adeguare il sindacato al cambiamento delle tecnologie e della competitività dell’economia fanno di Pizzinato un grande innovatore.
LinguaItaliano
Data di uscita25 ago 2022
ISBN9788832762761
Eravamo il Sindacato: In conversazione con Carlo Stelluti. Un protagonista del sindacalismo milanese e nazionale del Novecento racconta il proprio vissuto personale e gli anni dell’impegno sociale e politico colloquiando con un altro storico dirigente

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    Anteprima del libro

    Eravamo il Sindacato - Carlo Stefanelli

    COLLANA STORIE POSITIVE

    Testimoniare i vissuti migliori

    per costruire le vite future migliori

    L’innovazione continua nelle strutture pubbliche, nelle imprese e nelle organizzazioni sociali è necessariamente una leva per la loro sopravvivenza e il loro sviluppo. Occorre selezionare con cura i prodotti/servizi da realizzare per rispondere a bisogni e aspettative dei clienti e utenti. È poi necessario migliorare continuamente i processi decisionali e operativi per essere efficaci facendo bene le cose giuste.

    Per questo scopo diventano sempre più importanti le decisioni ed i comportamenti organizzativi di responsabili e collaboratori, anche attraverso la disponibilità di modelli di riferimento e di vissuti esemplari di persone che hanno attivato il loro talento, le conoscenze, l’impegno e la passione sia in campo sociale che pubblico che nel mondo delle imprese.

    Testimoniare i vissuti migliori per costruire le vite future migliori. La collana STORIE POSITIVE raccoglie le storie di persone i cui tracciati di vita possono essere un punto di riferimento per giovani, e non solo, alla ricerca di esempi utili ad un processo di apprendimento fondato su visioni, valori e comportamenti coerenti meritevoli di essere seguiti.

    La collana è diretta da Flavio Sangalli, scrittore di libri di management e docente di Leadership e Comportamento Organizzativo presso l’Università di Milano Bicocca.

    Nella stessa collana:

    1. Carlo Stelluti - Il coraggio di vivere i valori

    2. Silvia Bignamini - Sentieri della diversità e dell’uguaglianza

    3. Federico Golla - La bussola dei valori

    4. Mario Arosio - Una vita in moto

    5. Rita Pavan - Dalla loro parte

    6. Andrea Devicenzi - Credere all'impossibile

    7. Pietro Andujar - I mondi dentro

    8. Giuseppe Truglia - Il management come missione

    ERAVAMO IL SINDACATO

    Un protagonista del sindacalismo milanese e nazionale del Novecento

    racconta il proprio vissuto personale e gli anni dell’impegno sociale e politico colloquiando con un altro storico dirigente

    In copertina: 1977, Antonio Pizzinato parla agli operai metalmeccanici

    durante uno sciopero

    © 2022 Edizioni Homeless Book - www.homelessbook.it

    ISBN: 978-88-3276-275-4 (brossura)

    978-88-3276-276-1 (eBook)

    Pubblicato in settembre 2022

    Indice

    PRESENTAZIONE, di Flavio Sangalli, Università di Milano Bicocca

    PREFAZIONE, di Massimo Bonini, Segretario generale della Cgil di Milano

    Introduzione

    1. L’ambiente dell’infanzia, la famiglia, la comunità

    2. Il trasferimento a Milano, la città, la fabbrica

    3. L’inizio dell’attività politica e sindacale, i sentimenti, la ragione

    4. Il sindacato e la politica negli anni ’40 e ’50 del secolo scorso

    5. L’esperienza della Scuola di formazione a Mosca

    6. Il sindacato e la politica negli anni ’60 e ’70

    7. La lotta alla Falck

    8. L’esperienza dei Meccanici a Sesto San Giovanni

    9. Il sindacato e la politica degli anni ’80

    10. Politico e Parlamentare

    11. Gli incarichi recenti di Antonio Pizzinato

    12. Lo sguardo di Pizzinato sulla guerra in Ucraina

    13. La vita di Antonio Pizzinato: un insegnamento per le nuove generazioni, di Carlo Stelluti

    PRESENTAZIONE

    di Flavio Sangalli,

    Docente all’Università di Milano Bicocca e direttore della collana STORIE POSITIVE

    Questo libro illustra il percorso di vita di un personaggio di primo livello nel mondo sindacale e politico della seconda metà del Novecento e costituisce un ottimo esempio comportamentale nello spirito di questa collana, che vuole presentare storie di persone comuni e note, ma tutte caratterizzate da una visione della società, da principi praticati concretamente e da un impegno costante nella vita sociale e professionale.

    Sono queste persone che praticano l’eccellenza che, come sostenuto anche nel mio ultimo libro (ALTA PRESTAZIONE, Ed: Mursia, 2020), va intesa come percorso realizzato e non tanto come traguardi raggiunti.

    Antonio Pizzinato ne è un ottimo esempio se consideriamo che da apprendista fabbro in un paesino del Friuli è giunto a ricoprire la carica di Segretario generale della Cgil, Deputato, Senatore e poi di Sottosegretario di Stato al Lavoro. E soprattutto il percorso di congiunzione tra questi due punti di vita è caratterizzato da militanza al servizio dei lavoratori e dei più deboli, facendo il sindacalista sempre in contatto con loro.

    Ne posso dare anche testimonianza diretta in quanto ho avuto il piacere di conoscerlo nei primi anni Settanta quando ero un giovane operatore sindacale addetto alla formazione unitaria e lui già un affermato dirigente della Fiom-Cgil milanese.

    In coerenza con il concetto di eccellenza come prima illustrato, possiamo trarre numerosi insegnamenti dal suo impegno nel sociale e in politica, vissuto con un approccio ben diverso dall’opportunismo e dal tornaconto personale.

    Antonio Pizzinato nella sua attività ha sempre privilegiato una visione di società più giusta, da perseguire con una grande azione riformista dotata del coraggio di cambiare, di innovare, cominciando proprio dal modo di operare delle organizzazioni dei lavoratori. Da qui la sua grande attenzione all’unità sindacale con il rispetto delle opinioni altrui e la forte volontà di trovare la mediazione necessaria nell’interesse del lavoratori, con i quali ha sempre voluto mantenere un legame imprescindibile anche nei momenti di maggiore difficoltà sociale e politica.

    La capacità di leadership di Pizzinato è stata anche fondata su comportamenti corretti e disponibili, senza personalismi, ma dando sempre priorità all’impegno costante a favore del mondo del lavoro.

    Un altro aspetto esemplare nel percorso di vita di Antonio Pizzinato è l’attenzione che ha dedicato all’istruzione, vissuta anche personalmente come promozione umana e sociale.

    La frequentazione della scuola serale e poi quattro anni di studio a Mosca, sono stati la testimonianza del considerare la formazione un dovere e uno strumento di emancipazione professionale e sociale.

    Bellissimo è il suo ricordo degli operai e dei sindacalisti di base che sono stati suoi maestri nel lavoro e nel sindacato.

    Questo libro ci racconta quindi di una vita eccellente spesa per una causa, quella della promozione del lavoro e di una società giusta, e di un comportamento esemplare che può certamente essere un esempio, un modello di riferimento per i giovani e per quanti intendono proporsi e proporre scelte esistenziali che diano significato al vivere quotidiano e alla prospettiva di un futuro migliore per la società.

    Il testo è anche innovativo nella sua redazione perché espone una conversazione ricca di stimoli tra Antonio Pizzinato e Carlo Stelluti, anche lui dirigente sindacale e politico che ha condiviso i tempi e l’impegno militante nelle organizzazioni dei lavoratori e nel Parlamento.

    Come direttore della collana STORIE POSITIVE devo ringraziare Carlo per il suo impegno nella stesura del testo.

    È doveroso anche esprimere i ringraziamenti a Saverio Paffumi per aver scritto due libri da cui abbiamo attinto molte informazioni su Pizzinato (Viaggio al centro del lavoro e Per chi suona la sirena entrambi pubblicati da Ediesse).

    Un grazie particolare anche a Cristina Pecchioli per aver contribuito attivamente alla stesura del testo della conversazione di Pizzinato.

    Ed anche un ringraziamento alla moglie di Antonio, la signora Assunta, per aver sopportato la nostra presenza in casa, durante la preparazione del libro.

    PREFAZIONE

    di Massimo Bonini,

    Segretario generale della Cgil di Milano

    Il volume sulla vita di Antonio Pizzinato affronta il tema del sindacato, della Cgil in particolare, attraverso l’esperienza di uno dei suoi protagonisti più amati e riconosciuti. Chiunque abbia avuto la fortuna di passeggiare per le strade di Sesto San Giovanni o di partecipare a una manifestazione di piazza in compagnia di Antonio può testimoniare l’affetto e la riconoscenza che ancora i lavoratori gli tributano. Giusta ricompensa per l’impegno di una lunga vita vissuta senza mai risparmiarsi e scegliendo di rappresentare il lavoro, e di battersi sempre per la giustizia sociale e la democrazia.

    Il volume ripercorre la vicenda privata e politica di Pizzinato fin dalla giovinezza, attraverso la guida consapevole di Carlo Stelluti. È di agile lettura e può pertanto essere di stimolo per studi futuri.

    Il contesto in cui si situa la parabola di Antonio è quello di un mondo politico che attribuiva grande importanza alla formazione dei suoi quadri politici e sindacali e che attraverso gli studi, in particolare quelli condotti in Unione Sovietica, inseriva il proletariato in un percorso di emancipazione e progresso sociale. Antonio è figlio di quella storia e la sua biografia ci racconta molto della prima generazione di sindacalisti attivi fin dall’immediato secondo dopoguerra.

    Formatosi nell’antifascismo, ha ereditato le commissioni interne e ha saputo trasformare la rappresentanza sindacale con i Consigli di Fabbrica e i Consigli Unitari di Zona in un punto di forza per tutta la classe lavoratrice. Pizzinato si inserisce a pieno titolo in quel percorso di emancipazione e ascesa sociale che la Cgil è stata in grado di promuovere per i suoi militanti: da garzone di un fabbro a Segretario generale della più grande confederazione sindacale italiana!

    É per me oggi un grande onore e anche una notevole responsabilità, essere erede della Camera del Lavoro che fu di Pizzinato. Per quanto i tempi siano cambiati, noi non abbiamo un partito di riferimento e la nostra fabbrica è diventata il territorio. I valori però che ci ispirano sono i medesimi. Fare il sindacalista è una vocazione che non rimane confinata al luogo di lavoro, ma ti segue fino alla porta di casa e anche oltre.

    Uno dei tratti distintivi di Antonio, di cui facciamo tesoro, è la sua vicinanza sempre rinnovata alla Camera del Lavoro di Milano, ai valori e alle battaglie della Cgil e lo sguardo ancora vivace e attento su quanto accade in Italia e nel mondo.

    In questo quadro vorrei sottolineare pure l’importanza di una collana editoriale che ha come scopo il racconto diretto, attraverso lo strumento delle storie di vita, di esperienze positive che possono valere da buon esempio, senza però trascendere nel sentimentalismo o nell’amarcord. É un modo intelligente di tramandare la potenza delle idee e delle azioni individuali e

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