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Un esca irresistibile (eLit): eLit
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E-book173 pagine2 ore

Un esca irresistibile (eLit): eLit

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Info su questo ebook

I Berringer - Bodyguard da sogno 5
Luke Berringer aveva raggiunto il successo prima di perdere tutto a causa di una donna. Ora, lavorando nell'agenzia di famiglia come bodyguard, è determinato a rintracciarla e a fargliela pagare. Quando finalmente trova quella che crede essere Nicole Brooks, però, ha una sorpresa. Lei, che ora si fa chiamare Vanessa Grant, sostiene di non averlo mai incontrato prima. È solo l'ennesima bugia di un'artista della truffa oppure davvero Vanessa è un'altra persona? Luke vorrebbe crederle, anche perché lei lo eccita come nessun'altra.
LinguaItaliano
Data di uscita1 dic 2020
ISBN9788830521643
Un esca irresistibile (eLit): eLit
Autore

Samantha Hunter

Tra le autrici amate dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Un esca irresistibile (eLit) - Samantha Hunter

    Immagine di copertina:

    LightFieldStudios / iStock / Getty Images Plus

    Titolo originale dell'edizione in lingua inglese:

    Unexpected Temptation

    Harlequin Blaze

    © 2014 Samantha Hunter

    Traduzione di Elisabetta Frattini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-164-3

    1

    Attraverso le sbarre, Luke Berringer guardava nella cella accanto alla sua la donna più bella che avesse mai visto. Se non si fosse trovato nei pressi di casa sua quel pomeriggio, poco prima che una bomba la facesse saltare in aria, ora nessuno dei due sarebbe stato lì, in attesa che la polizia capisse che cosa era successo.

    Erano entrambi dietro le sbarre solo perché lei aveva insistito nel sostenere di non conoscerlo e nel fornire una falsa identità. Nicole Brooks recitava la parte della vittima incolpevole quando in realtà era tutt’altro che innocente. Ma lui avrebbe provato la sua colpevolezza. Contro ogni ragionevole dubbio.

    Di nuovo lanciò un’occhiata all’orologio che non aveva più al polso, ma che era stato infilato in una busta trasparente. Gli sarebbe stato restituito solo al momento del rilascio, che si augurava fosse imminente.

    I suoi cugini, gli altri membri della Berringer Bodyguards, lo avrebbero tirato fuori di lì al più presto.

    Nicky non sarebbe stata altrettanto fortunata, pensò osservandola camminare avanti e indietro nella cella confinante con la sua.

    Tra Nicky e Vanessa Grant, la nuova identità che aveva assunto, c’erano delle differenze sottili, che sarebbero sfuggite ai più. In ogni caso, dietro l’apparenza più dolce e gentile di Vanessa, Luke aveva subito riconosciuto la vera Nicky.

    «Devo dire che il nuovo look ti dona. Ma un’insegnante elementare... I bambini non ti sono mai piaciuti. La posta in gioco deve essere molto alta perché tu ti sia prestata a vivere in modo tanto dimesso giorno dopo giorno.»

    Lei si voltò a guardarlo.

    «Smettila di chiamarmi Nicky.»

    «A minuti scopriranno la tua vera identità, quindi a che pro continuare a fingere? È meglio che ti abitui a stare dietro le sbarre perché ci dovrai stare a lungo.»

    Nicky scosse la testa sbuffando, poi si aggrappò alle sbarre e lo guardò dritto negli occhi.

    «Per come la vedo io, signor Berringer, a patto che questo sia il tuo vero nome, anche tu sei dietro le sbarre. Io, se non altro, sono qui in veste di vittima. È su di te che stanno facendo delle ricerche. Strana coincidenza che tu sia apparso proprio un attimo prima che la mia casa saltasse in aria e che sapessi esattamente quanto e quale esplosivo conteneva e quando si sarebbe innescato. Quello che mi sfugge è il movente. Perché volevi uccidermi? Non ti conosco nemmeno.»

    A quel punto Luke strinse le mani sulle sbarre, sopra a quelle di lei, trattenendola.

    «Certo che mi conosci. E molto bene anche. Intimamente. Così come io conosco te. So com’è liscia la tua pelle, come sono morbide le tue labbra e come urli quando...»

    «Smettila...» sibilò lei, liberandosi. «Tu non sai niente di me, soprattutto non certe cose.»

    Era arrossita e lo stava incenerendo con lo sguardo. Il respiro accelerato attirò l’attenzione di Luke sulla scollatura della maglietta che indossava.

    «Ti sei anche fatta fare un ritocchino da quelle parti, vero? Una taglia in meno.»

    Lei sgranò gli occhi incredula. Luke rise.

    «Sempre molto bello, ma meno appariscente. Immagino non volessi attirare troppa attenzione nella tua nuova posizione, ma a quanto pare non ha funzionato, visto che qualcuno voleva farti saltare per aria insieme alla tua casa. Ti ho salvato la vita. Hai tralasciato questo dettaglio. Credimi, dopo le prove che ho fornito agli investigatori, sei tu quella nei guai, tesoro. E io non potrei essere più felice.»

    L’aggressività scomparve dall’espressione di Nicky, scalzata dalla stanchezza e dall’apprensione. Sembrava sul punto di scoppiare in lacrime.

    «Perché lo fai? Mi hai salvato la vita, ma ti comporti come se mi odiassi. E non mi conosci nemmeno. È chiaro che mi hai scambiata per un’altra, questa Nicky, chiunque sia.»

    «Non ti odio, voglio solo vederti pagare per quello che hai fatto. A me e agli altri innocenti.»

    Vanessa lo guardò con fare pensieroso, asciugandosi le lacrime. «Che cosa avrei fatto di preciso?»

    Quindi era quello il gioco a cui voleva giocare. Molto bene. In quel momento lui non aveva altro da fare perciò si sedette sulla brandina e prese un respiro profondo.

    «Hai rubato un software segreto con l’intenzione di venderlo al miglior offerente. Immagino che il piano sia fallito dal momento che sei qui in Florida per un nuovo colpo e che il software non è mai stato usato.» Luke fece una pausa prima di continuare. «Sei venuta a letto con me, riuscendo a convincermi che tra noi ci fosse qualcosa di importante, tanto da indurmi ad abbassare la guardia. Mi hai messo nei guai e hai messo nei guai Marcus Yates, che si è ucciso dopo che io l’ho accusato del furto che invece avevi commesso tu. Quindi siamo entrambi colpevoli. Noi due abbiamo spinto una persona a togliersi la vita. Ma sei stata tu a orchestrare tutto e non la passerai liscia.»

    Luke era rimasto calmo e lei lo aveva ascoltato, folgorata.

    «È terribile, ma io non ho fatto niente del genere. Insegno qui da otto anni, non ti ho mai conosciuto, non sono mai venuta a letto con te e...»

    «Ti prego» la interruppe lui alzando una mano. «Non voglio sentire le tue menzogne. Non riuscirai a farmi fesso una seconda volta.»

    All’improvviso Luke si sentì stanco. Chiudendo gli occhi, incrociò le braccia. Non aveva più voglia di giocare. Voleva che quella faccenda si concludesse una volta per tutte.

    Lei non aggiunse altro e lui scivolò in una nebbia mentale dalla quale uscì solo quando il detective aprì la sua cella.

    «Signor Berringer, è libero di andarsene.»

    «Ma come! Mi state prendendo in giro? Con ogni probabilità ha fatto saltare in aria la mia casa!» esclamò lei.

    «Non ci sono prove a suo carico, signorina Grant. Il signor Berringer è una guardia del corpo e le ha salvato la vita. Aspettiamo le ultime conferme sulla sua deposizione poi lasceremo uscire anche lei.»

    «Ma...»

    Luke sorrise uscendo dalla cella sotto lo sguardo incredulo di Nicky.

    La salutò con la mano, sorridendo della sua espressione furiosa. Si era attaccata alle sbarre con tanta forza che le sue nocche erano diventate bianche.

    Luke era sicuro che la polizia l’avrebbe smascherata e trattenuta. L’avrebbe rivista al processo, quando lo avrebbero chiamato a testimoniare contro di lei.

    Alla fine giustizia sarebbe stata fatta.

    Mentre percorreva il corridoio verso l’uscita, il suo cellulare squillò. Era suo cugino Garrett. Luke uscì nel parcheggio della centrale di polizia di Tampa e gli raccontò quello che era successo.

    «Sono contento che ti abbiano rilasciato.»

    «Sì, grazie per aver garantito per me.»

    «Non c’è di che. Jonas voleva che ti lasciassimo cuocere a fuoco lento per un giorno o due.»

    «Divertente. Avete trovato niente su Vanessa Grant?»

    «Mi dispiace, Luke, so che non ti piacerà, ma quella di Vanessa Grant sembra un’identità autentica: curriculum, impronte digitali, certificato d’adozione, tutto collima. È stata adottata a dodici anni, si è diplomata ed è andata al college. È tutto nero su bianco. Ammetto che assomiglia parecchio a Nicole Brooks, ma all’epoca in cui tu eri con Nicky lei lavorava già come insegnante. Ci sono le sue foto sull’annuario. Non è lei.»

    Luke chiuse gli occhi. Era possibile che si trattasse di uno scambio di persona? No, l’aveva vista e da vicino. Quella donna era Nicky.

    «Garrett, quante insegnanti elementari conosci a cui hanno fatto esplodere la casa? È chiaro che io non sono l’unico che le sta alle costole e c’è un motivo.»

    «In effetti il tuo ragionamento fila. Ma se si tratta di una copertura è decisamente la migliore nella quale mi sia mai imbattuto. Vive alla luce del sole da decenni e non cerca di nascondere niente.»

    «Così pare» commentò Luke tentando di capire come Nicole fosse riuscita nel suo intento. In fondo nemmeno lei poteva essere in due posti diversi nello stesso momento. Si era procurata una complice? Aveva approfittato di un’altra persona innocente per portare a compimento il suo piano?

    Era una possibilità. Nicole poteva aver usato Vanessa Grant per tutto il tempo, senza che lei se ne rendesse conto. E forse ora non aveva più bisogno di lei, oppure la considerava una minaccia, una questione in sospeso.

    Questo avrebbe spiegato l’attentato. E in quel caso Vanessa era ancora in pericolo. Luke illustrò la teoria a Garrett.

    «È possibile. Tu come intendi agire?»

    «Non lo so. Aspetterò. La seguirò per vedere che cosa succede. Se è Nicole, prima o poi commetterà un errore. Se non lo è, chi la vuole morta attenterà di nuovo alla sua vita e a quel punto scoprirò di chi si tratta, arrivando a Nicky.»

    «Fai molta attenzione, Luke. Questo genere di lavoro è già abbastanza difficile quando si sa da chi proviene la minaccia.»

    «Farò attenzione e ti terrò aggiornato» promise a suo cugino, concludendo la telefonata.

    Garrett temeva che non avesse ancora superato del tutto i traumi subiti in passato, ma si sbagliava.

    Un tempo Luke era stato all’apice dell’universo della tecnologia grazie alla sua società di software che gli aveva fatto guadagnare più denaro di quanto gliene servisse, ma per colpa di Nicky il suo mondo si era capovolto. Non sentiva la mancanza del lavoro e nemmeno della ricchezza. C’era voluto parecchio tempo per ritrovare l’equilibrio, ma alla fine ci era riuscito. La vita che conduceva ora gli piaceva, così come gli piaceva lavorare con i suoi cugini.

    Ma aveva bisogno di chiudere il cerchio per potersi muovere verso il futuro che lo aspettava.

    Doveva consegnare Nicole alla giustizia, a maggior ragione se si era approfittata di un’altra persona innocente. Perciò ora non gli restava altro da fare che scoprire se Vanessa Grant fosse veramente innocente o meno.

    Vanessa fissò la parete sudicia della cella. Sentiva dolori dappertutto, era sporca e stanca. Continuavano a dirle che l’avrebbero rilasciata presto, ma ormai era sera e lei era ancora lì, trattenuta come una criminale, probabilmente a causa di quel Luke Berringer che, a differenza di lei, ora era libero come l’aria.

    Se non fosse stato per i lividi causati dall’esplosione e dall’intervento tempestivo di Berringer, avrebbe pensato che fosse tutto un sogno. Quell’uomo era uno squilibrato che se ne andava in giro alla ricerca di una donna immaginaria che gli aveva rovinato la vita, eppure la polizia lo aveva rilasciato. Non riusciva a credere che fosse una guardia del corpo.

    Aveva letto da qualche parte di persone affette dal complesso dell’eroe che inscenavano disastri per poter salvare qualcuno e attirare l’attenzione su di sé. Tuttavia quell’uomo non voleva essere ringraziato, ma solo farla arrestare. Aveva anche detto che erano stati intimi.

    Vanessa si strinse le braccia intorno al corpo, reprimendo un brivido. Luke Berringer era molto bello, ma il modo in cui l’aveva guardata l’aveva fatta sentire a disagio così come quello che aveva detto.

    Vanessa si sforzò di essere pratica. Nonostante tutta la sua vita fosse andata in fumo nell’esplosione, doveva preparare le lezioni, sbrigare alcune faccende improrogabili e di lì a due ore partecipare a una riunione a scuola. Aveva bisogno di farsi una doccia e di comperare dei vestiti nuovi. Non era morta nell’esplosione e voleva continuare a vivere.

    Quando si rese conto che non si sarebbe potuta fare una doccia perché non aveva più un bagno, ricominciò a tremare. Non aveva più una casa. Non aveva più niente, se non i vestiti che indossava, la borsetta e la macchina, sempre che esistesse ancora.

    Le girava la testa e Vanessa si sedette sulla branda. Dove poteva andare? Non poteva permettersi di alloggiare

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