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Indagine provocante (eLit): eLit
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E-book172 pagine2 ore

Indagine provocante (eLit): eLit

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Info su questo ebook

I Berringer - Bodyguard da sogno 2
Garrett Berringer, guardia del corpo super sexy, non è elettrizzato all'idea di partecipare al matrimonio di un amico. Fino a quando conosce l'eccitante damigella della sposa. Tiffany Walker, commessa nella gioielleria di famiglia di giorno e investigatrice privata alle prime armi la sera, è assolutamente perfetta per l'avventura di una notte e Garrett non si fa pregare. L'incontro tra i due è rovente, ma il mattino dopo si trasforma in un incubo quando Tiffany scopre che...
LinguaItaliano
Data di uscita2 nov 2020
ISBN9788830521612
Indagine provocante (eLit): eLit
Autore

Samantha Hunter

Tra le autrici amate dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Indagine provocante (eLit) - Samantha Hunter

    Immagine di copertina:

    Urilux / E+ /Getty Images

    Titolo originale dell'edizione in lingua inglese:

    Yours for the Night

    © 2012 Samantha Hunter

    Traduzione di Elisabetta Frattini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-161-2

    1

    Circondato dal caos del venerdì sera in Union Square, a San Francisco, Garrett Berringer scese i gradini di cemento dell’hotel Westin St. Francis.

    Una mite brezza novembrina riscaldava la città, tanto che non si era preoccupato di indossare il cappotto.

    Il volo da Philadelphia era stato lungo e noioso. Ora aveva tutto il tempo per rilassarsi prima di presenziare al matrimonio del suo amico il giorno seguente.

    Conosceva Ed dai tempi del college e l’ultima volta lo aveva visto al suo matrimonio.

    Dall’altra parte della strada, nella piazza, stavano allestendo il festival dell’arte che si sarebbe tenuto quel weekend. Davanti a una caffetteria, vicino alla Statua della Vittoria c’erano alcune persone in coda.

    Lo sguardo di Garrett si posò sui due enormi cuori dipinti su due lati della piazza, uno dei quali sotto una palma. Aveva letto che le palme non erano piante autoctone, ma che venivano importate e che costavano un occhio della testa. I cuori erano il simbolo della città.

    Una giovane coppia si abbracciò davanti ai cuori mentre una terza persona li fotografava. Una morsa gli strinse lo stomaco. Lui non aveva lasciato il cuore a San Francisco, ma sulla costa orientale, dove sua moglie era morta, o più precisamente, era stata uccisa. Erano sposati da sei anni quando era successo e dall’incidente ne erano passati altri sei.

    Si erano sposati giovani e il lungo e promettente futuro che avevano creduto di avere davanti a loro era stato distrutto in un istante.

    Lainey era un’assistente procuratore e lavorava al suo primo caso importante: un processo per omicidio contro un membro di una banda locale. Era eccitatissima e dopo aver ottenuto un verdetto di colpevolezza, stava raggiungendo Garrett e la sua famiglia per festeggiare. Il fratello dell’omicida aveva aspettato che uscisse dal tribunale e l’aveva seguita con il suo SUV.

    I procuratori ricevevano costantemente minacce, ma durante quel processo non ce n’erano state, perciò non c’era stato motivo di pensare che la povera Lainey fosse in pericolo. Almeno questo era quello che Garrett si era ripetuto un migliaio di volte, colpevolizzandosi ugualmente per non essere andato a prenderla quel giorno. L’incidente si sarebbe verificato in ogni caso, ma almeno lui sarebbe stato lì con lei.

    L’assassino l’aveva investita a tutta velocità, uccidendola sul colpo. Forse sperava di farlo passare per un incidente e di riuscire a scappare, ma anche lui era rimasto gravemente ferito. Alla fine era finito in prigione insieme a suo fratello.

    Garrett era stato presente ai processi e intendeva esserlo a qualsiasi udienza per la richiesta di libertà vigilata giusto per assicurarsi che non la ottenessero.

    D’un tratto le palme, la gente, i cuori colorati, gli scatenarono una forte nostalgia della vita sulla costa orientale. Aveva creduto di volersi lasciare tutto quanto alle spalle. Le lunghe giornate buie e la festività incombente. Mancavano solo sette giorni al Giorno del Ringraziamento e sua moglie era morta qualche giorno prima della ricorrenza.

    Aveva davvero creduto di poter sottrarsi al ricordo allontanandosi e cambiando paesaggio?

    Voltando le spalle alla coppia e ai cuori, attraversò la piazza imponendosi di lasciar andare il dolore e di sentirsi grato per i bei momenti che aveva vissuto con la sua giovane moglie. A volte si chiedeva se avrebbe mai trovato un’altra donna perfetta per lui come lo era stata Lainey. In sei anni, durante i quali aveva fatto sesso con altre donne, non aveva mai sentito scoccare in lui nessuna scintilla.

    Aveva conosciuto Lainey al college e per un breve periodo aveva pensato di cambiare facoltà per studiare insieme a lei. Dopo la sua morte, si era tuffato nel lavoro e aveva creato un’agenzia di guardie del corpo, la Berringer Bodyguards insieme a suo fratello Jonas, che nello stesso periodo aveva lasciato la polizia. Non aveva potuto salvare Lainey, ma da allora aveva salvato molte altre persone.

    A Garrett era sempre piaciuto sapere che lui e Lainey la pensavano nello stesso modo, che avevano gli stessi obiettivi e che entrambi apprezzavano l’organizzazione e la vita tranquilla. Erano due persone pragmatiche e raramente litigavano. Qualità che ora lo facevano sentire antiquato, nonostante avesse solo trentasei anni. Di scatto si scansò per non essere travolto da un ragazzo con i capelli color arancione che sorridendo sfrecciò accanto a lui su uno skateboard.

    Dal giorno del funerale non si era più preso una vacanza, come gli aveva fatto notare suo fratello in più di un’occasione. Il fatto era che lui non aveva bisogno di tempo libero. Per pescare e andare a far visita alla sua famiglia gli bastavano i weekend e le serate.

    Era un uomo semplice, senza tante esigenze.

    Alla fine, tuttavia, la vacanza gli era stata imposta. Jonas era stato via insieme a Tessa, la sua nuova moglie e al ritorno dalla luna di miele erano ripartiti per trascorrere qualche settimana in Europa approfittando della festività del Giorno del Ringraziamento.

    Chance, suo fratello minore, era partito a sua volta per prendere parte a un corso di sopravvivenza. I loro genitori avevano deciso di andare a riscaldarsi in Florida ed Ely era partito con un gruppo di vecchi commilitoni per una vacanza in un luogo sperduto. L’agenzia avrebbe riaperto i battenti con il nuovo anno.

    Così quando Garrett aveva ricevuto l’invito al matrimonio gli era sembrato meglio partire piuttosto che accompagnare i suoi genitori in Florida o restare a Philadelphia da solo, con troppo tempo a disposizione.

    Da un venditore di fiori comperò un mazzo di margherite un po’ appassite, sentendosi ridicolo e dopo aver camminato per qualche isolato svoltò a sinistra, seguendo le indicazioni che la receptionist gli aveva fornito per arrivare a Chinatown. Teneva il mazzo di margherite stretto in mano mentre pensava a come organizzarsi la serata.

    Si sarebbe potuto fermare a cena da qualche parte poi tornare in albergo a leggere o a studiare la piantina della città, pianificando che cosa fare in quel lungo mese che lui aveva a disposizione.

    Passando davanti ai negozietti asiatici, vide una bellissima fontana che a Tessa sarebbe sicuramente piaciuta per la vetrina del negozio di articoli per l’igiene personale che gestiva a Philadelphia. Poteva essere un bel regalo di nozze. Stava entrando nel negozio quando il suo cellulare squillò.

    «Garrett» rispose in tono assente, studiando la fontana alla ricerca del cartellino con il prezzo.

    «Gar, amico mio, sei qui?»

    Era Ed. Garrett sorrise. «Sì, per la precisione mi trovo a Chinatown. Come stai passando l’ultima serata da scapolo?»

    «Sono felice che sia l’ultima» rispose Ed. «Non vedo l’ora di farti conoscere Isabel.»

    «Anch’io sono impaziente di conoscerla.»

    «Hai già qualche programma per questa sera?» gli chiese l’amico a quel punto.

    «Niente di particolare. Pensavo di rilassarmi per riprendermi dal viaggio.»

    «Ti andrebbe di venire alla cena di prova per il matrimonio?» gli propose Ed.

    Garrett abbassò lo sguardo sulle povere margherite che stavano appassendo, pensando a un modo gentile per declinare l’invito.

    Ed lo aveva invitato perché sapeva che era solo in città e pur apprezzando le sue buone intenzioni, gli dispiaceva che il suo amico si sentisse in dovere di fargli compagnia. Non lo infastidiva stare da solo. Ormai ci aveva fatto più o meno l’abitudine.

    «Non è riservata ai parenti più stretti?»

    «Be’, in effetti è anche per questo che ti ho chiamato. Avrei bisogno di un favore.»

    «Dimmi tutto.»

    «Il fratello di Isabel, uno dei testimoni, è in ospedale per avvelenamento da cibo.»

    «Mi dispiace.»

    «Già, ma a noi manca un testimone e speravo che tu potessi sostituirlo.»

    Garrett rimase senza parole ed Ed si affrettò a riempire il silenzio.

    «Lo so, non ti avevo chiesto di far parte delle persone che mi avrebbero accompagnato all’altare per non farti sentire obbligato a venire e per tutto il resto, ma...»

    Garrett sapeva che con tutto il resto si riferiva al fatto che fosse vedovo.

    «Capisco se non te la senti, sono già più che felice di averti qui.»

    Lui prese un respiro profondo.

    «È che... be’... non ho uno smoking o quello che...» Come poteva dire di no a Ed?

    «Non c’è problema. Jimmy ha la tua stessa taglia e se domani portiamo il suo smoking in sartoria sono sicuro che ce lo prepareranno in tempo.»

    «Bene» commentò Garrett fingendo un’allegria che in effetti non provava.

    «Sono in debito con te, Gar. Isabel era preoccupatissima.»

    Garrett ricordava lo stato d’animo di Lainey il giorno prima del matrimonio nonostante il loro fosse riservato solo a pochi intimi. Capire come sarebbero risultate le fotografie e come gli invitati si sarebbero vestiti era importante per la sposa. Sospirando accettò il programma che il destino aveva stabilito per lui.

    «Sarà un piacere. Dove vi raggiungo?»

    «Ho mandato una macchina a prenderti all’albergo.»

    Lui rise. «Perfetto. Ma l’autista dovrà aspettare, non sono vestito nel modo adatto per prendere parte alle prove di un matrimonio.»

    «Non preoccuparti, questa sera saremo tutti vestiti come ci pare. Se mi dici dove sei, ti mando a prendere lì.»

    «Grazie, Ed.» Dopo aver comunicato all’amico la sua posizione, Garrett cercò di convincersi che in fondo la serata si sarebbe anche potuta rivelare piacevole.

    Tiffany Walker lanciò un’occhiata all’orologio. Cercando di evitare di stazzonare il vestito, si contorse nel tentativo di mettere a fuoco la lente della macchina fotografica sulla finestra della camera d’albergo. Si trattava di un apparecchio vecchiotto, che aveva più di undici anni, un regalo per aver superato brillantemente l’esame di maturità.

    All’epoca il suo sogno era quello di diventare una fotografa professionista e con quella macchina di grande qualità immaginava di realizzare scatti che sarebbero stati pubblicati su riviste a tiratura nazionale.

    Mai e poi mai lei si sarebbe immaginata di usarla per fotografare un marito fedifrago in un sordido albergo di una zona di San Francisco che non era solita frequentare. La signora Hooper aveva minacciato di non pagare la parcella a meno che non le venissero fornite delle prove concrete con le quali inchiodare il marito infedele. Fino a quel momento le uniche fotografie che era riuscita a scattare ritraevano il signor Hooper mentre entrava nell’albergo e il braccio di una donna che gli teneva la porta aperta.

    Niente di particolarmente incriminante.

    La nota spese era minima. Quello a cui teneva di più era guadagnarsi una buona reputazione come investigatrice privata. La concorrenza era spietata e in quel campo lei era una principiante. Aveva trovato un’agenzia talmente carica di lavoro da concederle di occuparsi di qualche caso tra i più semplici e quello era il suo secondo incarico.

    In realtà, incastrare coniugi infedeli non era la sua massima aspirazione. Tiffany voleva risolvere casi importanti, ma si doveva pur cominciare da qualche parte.

    Marcus Hooper era decisamente un marito infedele. Tiffany lo aveva visto entrare in quell’albergo parecchie volte e ogni volta aveva visto la mano di una donna sulla porta mentre lui entrava, poi i due sparivano. La donna non usciva mai allo scoperto, perciò Tiffany aveva preso nota di tutte le targhe e di tutti i modelli delle auto parcheggiate davanti all’albergo per capire se una potesse appartenere a lei ed era giunta alla conclusione che si facesse portare lì in taxi. Aveva anche cercato di indagare presso le compagnie di taxi che però si erano dimostrate tutt’altro che propense a collaborare. In fondo a lei non interessava sapere chi fosse la donna in questione, ma

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