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Sensuale sorveglianza (eLit): eLit
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E-book170 pagine2 ore

Sensuale sorveglianza (eLit): eLit

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Info su questo ebook

I Berringer - Bodyguard da sogno 3
Ely Berringer, un passato da Marine e un presente da bodyguard, è sulle tracce di una donna. Ma non una donna qualsiasi. La persona che sta cercando è Lydia Hamilton, sua vecchia fiamma con cui ha condiviso una notte di torrida e sconvolgente passione. Lydia si è rifugiata nel Montana, per vendere la proprietà di famiglia, e non appena Ely la rivede capisce che le cose tra loro non potranno che finire nel solito modo: tra le lenzuola, a condividere il sesso più appagante che abbiano mai sperimentato.
LinguaItaliano
Data di uscita2 nov 2020
ISBN9788830521629
Sensuale sorveglianza (eLit): eLit
Autore

Samantha Hunter

Tra le autrici amate dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Sensuale sorveglianza (eLit) - Samantha Hunter

    Immagine di copertina:

    Lorado / E+ /Getty Images

    Titolo originale dell'edizione in lingua inglese:

    Hers for the Holidays

    © 2012 Samantha Hunter

    Traduzione di Elisabetta Frattini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-162-9

    1

    Ely Berringer uscì dalla doccia della stanza che aveva affittato sopra un ristorante a Clear River, nel Montana. La sensazione di freddo sulla pelle bagnata lo indusse a lanciare un’occhiata alla finestra ghiacciata. Una decorazione natalizia si era staccata dal muro esterno e, mossa dal vento, dondolava contro il vetro.

    Antigua era molto lontana, non c’erano dubbi. Era tornato a casa pensando che sua cognata Tessa lo avesse chiamato per un’emergenza familiare e solo in seguito aveva scoperto che ad avere bisogno di lui non erano i suoi fratelli, ma Lydia Hamilton, la migliore amica di Tessa. A quel punto aveva pensato di tirarsi indietro. Lui e Lydia avevano avuto una storia che non era sicuro di voler riaprire.

    Ma da buon ex Marine, aiutare il prossimo faceva parte del suo addestramento.

    Tessa era preoccupata perché Lydia era scomparsa all’improvviso dopo aver annullato tutti gli appuntamenti e aver chiuso il negozio a tempo indeterminato. Senza contare che negli ultimi tempi si era comportata in modo strano, dimostrandosi distante e taciturna.

    Come se di solito fosse espansiva e affettuosa, pensò Ely vestendosi. Minuta, molto sexy e dark, Lydia gestiva un negozio di tatuaggi, il Body Inc., che confinava con quello di saponi di Tessa, ed era dura come una roccia. A letto, però, sapeva essere dolce come una gattina ed Ely lo sapeva per esperienza personale.

    Lydia aveva detto a Tessa che sarebbe stata via per un po’, ma quando non aveva risposto alle telefonate, né alle mail, Tessa si era convinta che fosse nei guai e poteva benissimo aver ragione.

    Ely non conosceva Lydia da molto tempo, ma sapeva che controllava costantemente la posta elettronica e che accedeva con assiduità ai vari network, nessuno dei quali mostrava segni di una sua attività recente. Era anche molto seria per quanto riguardava il lavoro. Il fatto che avesse deciso di tenere chiuso il negozio in uno dei periodi più proficui dell’anno aveva fatto preoccupare anche lui.

    Usando le risorse a disposizione della Berringer Bodyguards, la società di famiglia, e con l’aiuto del padre di Tessa che era un senatore degli Stati Uniti, era riuscito a rintracciare Lydia. Aveva fatto diversi acquisti con la carta di credito, incluso il noleggio di un’auto che aveva riconsegnato a Billings, nel Montana. Deducendo che quella fosse la sua destinazione, Ely era partito e ora, tre settimane prima di Natale, si stava congelando il fondoschiena nel paesello di Clear River, nel Montana.

    Ghiaccio e neve oscuravano il panorama. Nato a Philadelphia, era abituato agli inverni freddi, ma lì la parola freddo assumeva una nuova connotazione. Il volo che l’aveva portato a Billings era stato ritardato a causa del maltempo che imperversava un po’ in tutti gli Stati Uniti. La spiaggia di Antigua dove si trovava solo pochi giorni prima gli sembrava lontana un milione di miglia.

    Non appena era arrivato in città, aveva cercato Lydia e aveva trovato delle persone che conoscevano lei e la sua famiglia, scoprendo che non si era recata lì semplicemente in visita, ma che era cresciuta da quelle parti.

    Aveva trovato altre informazioni all’ufficio anagrafe.

    Era rimasto sorpreso di scoprire che Clear River con i suoi millesettecentotrentotto abitanti era il suo paesino natale. Lydia aveva raccontato a tutti di non avere una famiglia e di essere cresciuta nella parte orientale degli Stati Uniti, presso una famiglia a cui era stata data in affidamento e dalla quale era scappata a diciassette anni.

    Secondo le notizie che Ely aveva trovato, le cose non erano andate così.

    All’ufficio anagrafe aveva scoperto che era figlia unica e che i suoi genitori erano morti. In biblioteca aveva trovato la sua fotografia nell’annuario della scuola che aveva frequentato e sul giornale il necrologio dei suoi genitori. Sua madre, Faye, era morta meno di un mese prima. Evidentemente quella era la causa del comportamento insolito rilevato da Tessa.

    Per qualche ragione, Lydia non voleva che si sapesse che cosa era andata a fare lì, che sua madre era morta e che non solo aveva una famiglia, ma anche un passato. Che cosa poteva esserci di tanto terribile in quel passato da volerlo nascondere anche alle persone più care?

    Il suo nome non compariva tra quelli degli studenti che si erano diplomati e non c’erano più sue fotografie dopo il secondo anno di corso. Perciò, forse, almeno in parte, la storia che aveva raccontato era vera. Forse era davvero scappata di casa a sedici o diciassette anni, magari a causa di un terribile segreto di famiglia. Ely si incupì. Gli dispiaceva pensare che avesse sofferto, ma in fin dei conti non erano affari suoi.

    Anche lui aveva dei segreti e non si sentiva a proprio agio nel ficcare il naso in quelli di Lydia. Aveva deciso di indagare ancora un po’ prima di andarsene, semplicemente per assicurarsi che stesse bene. Affrontare la morte di un genitore non era mai facile e farlo da soli non era una buona idea.

    D’altra parte non aveva alcuna difficoltà a immaginare che Lydia fosse fuggita per leccarsi le ferite in privato, senza chiedere aiuto a nessuno e soprattutto tenendo i pochi amici all’oscuro di tutto.

    Non era il tipo da entrare in confidenza con gli altri, almeno non emotivamente. Per quanto riguardava la loro storia, erano andati a letto insieme solo dopo qualche ora che si conoscevano. Si era trattato della classica avventura di una notte, ma Lydia era riuscita a ribaltare il suo mondo, istillandogli dubbi su quello che voleva dalla vita. Così era andato a rintanarsi ad Antigua. Aveva vissuto da solo per qualche tempo, nella casa sulla spiaggia del suo amico, cercando di mettere ordine nelle idee e di capire quali fossero le sue priorità. Poi Tessa lo aveva chiamato.

    Lydia doveva trovarsi a Clear River per sistemare gli affari di sua madre. Quella mattina si era appostato fuori dal ranch di famiglia e quando lei era uscita l’aveva seguita. Era stata dall’avvocato, in un’agenzia immobiliare, in diversi negozi e uffici.

    Non sembrava fosse nei guai e aveva un bell’aspetto, anzi, un ottimo aspetto. Ely aveva chiamato Tessa per tranquillizzarla e, tempo permettendo, intendeva tornarsene a casa, o magari sulla spiaggia di Antigua, per Natale. Dopo la breve avventura con Lydia, si sentiva aperto a nuove prospettive.

    Era diventato più spontaneo e incline a godersi la vita. Per più di dieci anni si era piegato al senso del dovere, prima arruolandosi nel corpo dei Marine a diciotto anni e rimanendoci per nove poi, quando era tornato a casa tre anni prima, associandosi con i suoi fratelli. Le fondamenta della sua vita da adulto erano state il lavoro, la famiglia e la nazione.

    E quando avrebbe cominciato a pensare a se stesso? Non se l’era mai chiesto. Era sempre stato convinto di sapere quello che voleva: un lavoro e una famiglia tutta sua. Trovare la ragazza giusta, mettere radici e vivere una vita tradizionale. Dopotutto era quello che si supponeva fosse giusto fare, no?

    Poi, quando aveva scoperto che la donna con cui aveva creduto di poter realizzare quell’obiettivo lo aveva ingannato, il suo mondo si era capovolto. Deluso, era finito a letto con l’ultima donna dalla quale avrebbe mai immaginato di potersi lasciare coinvolgere. Lydia non era il tipo da cui normalmente si sentiva attratto, ma in campo sessuale aveva esteso i suoi orizzonti oltre ogni precedente esperienza.

    E la cosa gli era piaciuta.

    Tanto da istillargli dei dubbi su quelli che erano i suoi desideri e i suoi bisogni. Per il momento aveva deciso di accontentarsi di vivere alla giornata, sforzandosi di essere più aperto, interessato alla sperimentazione e libero da legami sentimentali. Perché mai era stato tanto ansioso di sposarsi dopo essere stato vincolato prima al corpo dei Marine poi al lavoro? Aveva combattuto per la libertà degli altri, senza sperimentare la propria. Forse un giorno avrebbe davvero messo su famiglia, ma prima voleva vivere. E avrebbe cominciato dopo aver portato a termine quell’incarico.

    Uscito dalla stanza, scese al ristorante a mangiare qualcosa e a bersi una birra.

    Al bar c’erano diversi allevatori intenti a conversare davanti a una birra, dopo una lunga giornata di lavoro.

    Lydia era una ragazza di città, raffinata e sveglia. L’unico legame che sembrava avere con le mucche era il latte che al mattino versava nella tazza sopra i cereali. Proprio come lui, del resto. Il suo campo erano le armi, la strategia, la guerra e i sistemi di protezione. Di mucche non se ne intendeva.

    Voltandosi a guardare gli uomini rudi, scorse l’albero di Natale sistemato in un angolo che con le sue luci dava un tocco di allegria al bar peraltro già molto accogliente. Il barista si avvicinò per prendere la sua ordinazione.

    «Vorrei una birra, un hamburger e delle patatine, se sono ancora in tempo» chiese, lanciando subito dopo un’occhiata all’orologio.

    «Certo. Serviamo la cena fino alle nove. Scoprirai che la nostra carne è la migliore che tu abbia mai assaggiato. Sei qui per lavoro?»

    «Non proprio. Sono passato a trovare un’amica, poi torno a casa» rispose Ely in tono casuale.

    «Chi è la tua amica?»

    «Lydia Hamilton. La conosci?»

    Il barista scosse la testa. «No. Conoscevo Faye Hamilton, tutti la conoscevano, ma non ho mai incontrato Lydia. Deve essere sua figlia, giusto?»

    «Sì.»

    «Ho sentito dire che se ne andò anni fa, prima che io comprassi questo locale che è mio già da parecchio tempo. Sei di ritorno dalla guerra?»

    «Che cosa te lo fa pensare?»

    «Sono stato nell’esercito, mio padre ha fatto la Seconda Guerra Mondiale e mio figlio è in Iraq. Sei un Marine?»

    Ely annuì.

    L’uomo sorrise e gli tese la mano. «Mi chiamo Tom.»

    «Ely.»

    Parlarono per un po’ dell’arma ed Ely gli fu grato per il diversivo. Non gli andava a genio di parlare di Lydia.

    Con un po’ di fortuna lei non sarebbe mai venuta a sapere che era stato lì. Qualcosa gli diceva che non l’avrebbe presa bene. A Tessa intendeva semplicemente dire che la sua amica stava bene. Lydia aveva diritto alla sua privacy, perciò si sarebbe tenuto per sé quello che aveva scoperto.

    Tessa era sposata da poco e vedeva la vita attraverso lenti rosa. Senza dubbio aveva sperato che anche tra lui e Lydia scoccasse la scintilla ed Ely non voleva incoraggiare in alcun modo le sue fantasie romantiche. Soprattutto perché quello che era successo tra loro non aveva niente a che vedere con il romanticismo.

    Si era trattato di pura e semplice lussuria. Senza contare che Lydia era tutt’altro che romantica.

    Non sono portata per le relazioni sentimentali, gli aveva confessato quella notte mentre lo spogliava. Ma per un sacco di altre cose.

    Stare con Lydia era stato... liberatorio.

    Sfortunatamente si erano lasciati con un certo imbarazzo, poi lui non l’aveva più frequentata per evitare che Tessa si mettesse in testa idee strane. E anche perché dopo essere passato da una donna all’altra si sentiva un po’ disorientato. In quel periodo non stava dando il meglio di sé.

    All’improvviso Ely si rese conto che non stava più ascoltando il barista. Notando che alla televisione stavano dando le previsioni del tempo, annuì indicando lo schermo. «Pare che stia per arrivare una bufera.»

    «Non sarebbe una novità. Ci siamo abituati qui. Spero che tu non abbia fretta di ripartire. Passeranno alcuni giorni prima che le strade tornino a essere praticabili e gli aerei a volare.»

    «Non ho fretta» mentì Ely sorridendo. Aveva sperato di non dover restare per più di un altro giorno ancora, ma a quanto pareva avrebbe dovuto cambiare programma.

    Quando arrivò l’hamburger, Ely lo addentò con gusto. Era davvero buono. Si bloccò a metà

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