La passione - una collana di brevi racconti erotici di Malin Edholm

Di Malin Edholm

"Quando la porta della toilette si apre, sto scopando energicamente il lavandino tenendo la mano nelle mutandine e due dita nella vagina. Scioccata e terribilmente imbarazzata, mi giro per vedere chi ha appena aperto la porta che ero convinta di aver chiuso a chiave. Non poteva che essere lui. Alto, snello e robusto. E, soprattutto, con un rigonfiamento pulsante nei suoi jeans".La protagonista parte per un viaggio in treno di sette ore. Quello che lei non sa quando sale sul treno è che lui le siederà accanto. Un ragazzo che fa reagire il suo corpo in modo così potente da trasformare tutto in un sogno.La passione attraverso lo specchio porta il lettore in un viaggio che segue una fantasia sessuale e l'attrazione intensa provata per uno sconosciuto. È una storia di libidine e desiderio inarrestabili, un racconto erotico sul piacere femminile e un appetito sessuale insaziabile.Questo libro contiene i seguenti racconti brevi: La passione attraverso lo specchio - Sogno bagnato di una notte di Mezza estate - L'uovo di Pasqua - Il desiderio di Natale-

• Lingua: Italiano
• Editore: LUST
• Data di uscita: 17 dic 2020
• ISBN: 9788726484472

Anteprima del libro

La passione - una collana di brevi racconti erotici di Malin Edholm

Translated by LUST

Cover image: Shutterstock

Copyright © 2020 Malin Edholm and LUST, an imprint of SAGA Egmont, Copenhagen

All rights reserved

ISBN: 9788726484472

E-book edition, 2020

Format: EPUB 3.0

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Sogno bagnato di una notte di Mezza estate

Arrivo alla casa il giorno prima della notte di Mezza estate. Mezza estate: l’unica festa che ha senso celebrare. È una celebrazione della natura, della rinascita, della fertilità e dell’amore, una festa per tutti noi. Sono tutti qui: siamo un bel gruppo di amici, che include sia coppie che single, un dato piuttosto eccezionale alla nostra età. Abbiamo comprato cibo e bevande, e passeremo il weekend in un grande bungalow, quasi una vera casa. La grande costruzione di legno gialla dalle enormi finestre con le tendine bianche fatte all’uncinetto è nascosta nella foresta.

È molto lontana dal vicino più prossimo. L’erba che circonda la casa è verde e non viene tagliata da un po’. Ci sono fiori selvatici che crescono qua e là, e sembra quasi che il prato appartenga alla foresta. È il paradiso in terra e io ci vengo ogni estate da che mi ricordi. È una giornata calda, non come nel sud dell’Europa, ma calda in maniera piacevole e frizzante. Il bungalow si riflette nel lago tranquillo, la sauna galleggiante ondeggia sulla superficie e la foresta trattiene il fiato in attesa. Il mio corpo si riempie di aspettativa e felicità mentre aiuto a scaricare l’auto.

Una delle mie coppie preferite, Fredrik e Sofia, è nella cucina gialla anni ‘70, con i ripiani consumati e il pavimento di linoleum. Può sembrare strano avere una coppia ideale, ma sono sempre così sinceri e coinvolgenti. Sono entrambi alti e belli, ed è come se si fossero uniti a formare un’unica persona. Insieme sono totalmente a proprio agio e mi offrono la loro completa attenzione quando mi chiedono come sto o come va il lavoro. Mi toccano il braccio o mi sorridono in un modo che mi riscalda e imbarazza leggermente.

Mi sono sempre tenuta a distanza perché ho paura di come mi fanno sentire e di come il mio corpo reagisce quando siamo vicini, ma ora sono soltanto discreta, faccio del mio meglio per non impormi. Parlano allegramente mentre mettono via la spesa e io controllo che ci sia tutto ciò di cui abbiamo bisogno per il weekend. Lo faccio più che altro per tenermi occupata mentre spio David, che sta sistemando il cibo in scatola in un armadietto. Arriva allo scaffale più alto e quando la maglietta si solleva riesco a vedergli gli addominali.

In quel momento, vorrei andare da lui e passare le dita tra i peli che spuntano intorno al suo ombelico. Si accorge che lo sto fissando e mi sorride. Quando solleva un sopracciglio e mi guarda divertito e con fare di sfida, il mio corpo reagisce in maniera quasi comica. Mi tremano le ginocchia e non posso fare a meno di leccarmi le labbra. Mi guardo le scarpe per un attimo prima di posare di nuovo gli occhi su di lui, dal suo bel culo ai capelli rasati.

Quando mi guarda ancora, il mio stomaco si riempie di farfalle. Serro la mandibola e inizio a salivare come se fossi affamata. Voglio mangiarlo. In quel preciso momento decido che lo farò. Nessuna esitazione, basta con la vigliaccheria, non aspetterò che sia lui a prendere l’iniziativa. Mi dimentico completamente del piatto che ho in mano e, mentre me ne sto lì a fissare il suo corpo abbronzato su cui vorrei mangiarmi del gelato al vaniglia, mi prometto di osare. Almeno per il weekend.

*

Vado a fare una passeggiata per assorbire ancora una volta la bellezza della foresta, il silenzio, la maestosità. Le betulle, i pini e gli abeti. Il muschio che sta invadendo il terreno. I passi a cui devi fare attenzione. Le zanzare che mi pungono e succhiano il sangue. La natura selvaggia incontaminata che è così difficile da trovare al giorno d’oggi, ma che esiste in questo piccolo punto che sembra quasi un dipinto romantico. Tocco gli alberi con il palmo della mano mentre cammino. Mi taglio con uno dei tronchi più ruvidi, ma la connessione che sento fa ribollire il mio corpo.

I rumori della foresta e il canto degli uccelli mi seguono come degli amici. Mi piace starmene qui da sola, e mi godo la solitudine prima di dover tornare e partecipare alla festa. Arrivo a un ruscello e scendo con attenzione tra le rocce per raggiungerlo. Prendo un po’ di quell’acqua turchese e cristallina e la bevo: è fredda e mi intorpidisce le mani, ma le lascio lì. Non voglio tirarle fuori da quest’acqua meravigliosa che è arrivata fin qui dalla montagna. Mi sfilo velocemente il vestitino estivo ed entro nell’acqua fredda.

Con le mani strofino la pelle d’oca che copre il mio corpo congelato, e percepisco le mie curve morbide. Indugio sulle clavicole, i seni e la pancia prima di raggiungere il mio peloso monte di Venere. Eccomi lì, nuda e libera, muovo la mano avanti e indietro sul clitoride. Ultimamente un pensiero si è fatto strada nella mia mente, una teoria sulla natura come meccanismo vivente, come entità da venerare. Saremmo tutti morti senza la natura, lo sappiamo, eppure non viviamo rispettando questa verità.

Quello che provo ora