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Per Amore & Senza Amore
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E-book216 pagine2 ore

Per Amore & Senza Amore

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Info su questo ebook

Una donna, fortemente condizionata dai retaggi psicologici del proprio passato a causa di violenze subite, si trova a lottare “Per amore” contro se stessa pur di raggiungere gli scopi di vita prefissati.

Non si accorge, però delle sofferenze che arreca alle persone che la circondano, costrette a supplicare il suo amore senza ottenere nulla in cambio. Sarà la vita, con i suoi imprevisti anche dolorosi, a segnare la strada che i vari personaggi percorreranno alla ricerca dell’amore negato.

Il testo, a metà tra prosa e produzione teatrale, saprà appassionare i lettori al punto da farli sentire partecipi degli avvenimenti in cui, ciascuno, potrà riconoscersi.

Recensioni

“Abile ed elegante scrittura che coinvolge emotivamente come l'assistere a una rappresentazione tridimensionale.“
Rosario Lo Franco, Università di Palermo

L’autore

John G. Robmar
Nato a Misilmeri (PA) nel 1947, da una famiglia di umili contadini, fin da ragazzo ha avvertito una particolare propensione per l’arte dello scrivere e per la recitazione teatrale. Autore di numerosi testi teatrali conosciuti e rappresentati in tutte le regioni d’Italia coltiva anche l’amore segreto per la poesia, con rare apparizioni in pubblico.

Il compianto poeta Ignazio Buttitta, gli assegnò il primo premio alla “Prima edizione del premio di poesia città di Marineo” con due sue poesie “Richiamo” e “Le stelle su nel cielo”, in ex equo fra esse.

Le due poesie sono raccolte con altre nel testo “Il cantore della vita”.
“Per Amore & Senza Amore” è la sua ultima produzione letteraria.
LinguaItaliano
Data di uscita4 gen 2021
ISBN9791220245685
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    Anteprima del libro

    Per Amore & Senza Amore - JOHN G. ROBMAR

    JOHN G. ROBMAR

    PER AMORE & SENZA AMORE

    UUID: 1228cb8f-e126-40e0-bd5d-ed133553e05e

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    INDICE

    PREFAZIONE

    CARMEN E DARIO

    PRESENTIMENTO

    LA SVOLTA

    ROBERTO

    LE PRIME ESPERIENZE

    CORTEGGIAMENTI

    IL PATRIGNO

    LA VIOLENZA

    SESSUOFOBIA

    LA SCONFITTA DELLA FOBIA

    LA CONFESSIONE

    LE ORIGINI DI DARIO

    INCONTRO SCONTRO

    PREPARATIVI PER IL MATRIMONIO

    SOGNO E REALTÀ

    IL REGALO

    IL PARTO

    L’AMICO JOHN G. ROBMAR

    LE POESIE DI JOHN

    LE MIE PUBBLICAZIONI

    IL FATTACCIO

    ROSINA LA PALERMITANA

    PALERMO LA CITTÀ DI ROSALIA

    TRAGICO PERIODO

    CONSEGUENZE

    INDIFFERENZA

    I FIGLI CRESCONO

    CATTIVE COMPAGNIE

    MARCELLO

    CLAUDIO

    LA CRISI CONIUGALE

    RIAPPACIFICAZIONE

    MISTERO CHIARITO

    RISVEGLIO

    LA FESTA DI NATALE

    CAPODANNO A VIENNA

    SVOLTA DI VITA

    IL RITROVAMENTO DELL’AMICO JOHN

    TUTTI A TEATRO

    TEATRO

    PRIMO ATTO

    SECONDO ATTO

    TERZO ATTO

    RITROVATO AMORE

    AUGURI AGLI SPOSI

    PARTE FINALE

    BIOGRAFIA

    Pubblicato con

    Il Servizio Numero 1 in Italia

    di Assistenza alla Pubblicazione

    per gli Autori Indipendenti

    Self Publishing Vincente

    www.SelfPublishingVincente.it

    Facebook:

    John G. Robmar

    Instagram:

    John G. Robmar

    ROMANZO

    PER AMORE

    &

    SENZA AMORE

    DI

    JOHN G. ROBMAR

    PER AMORE & SENZA AMORE

    Copyright © 2020 JOHN G. ROBMAR

    Tutti i diritti riservati.

    Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta

    senza il preventivo assenso dell’Autore.

    Questa storia vuole porre l’attenzione sul:

    Non scrollare le spalle dinanzi alle sofferenze degli altri.

    Abbiamo tutti bisogno d’amore.

    Prima edizione dicembre 2020

    Dedicato agli amori più grandi della mia vita: mia moglie, i miei figli,

    mia nuora, mio genero ed ai miei adorabili quattro nipoti.

    PREFAZIONE

    Ciao, sono Carmen.

    Ho coltivato, da sempre due grandi passioni: lo scrivere e l’amore per il teatro.

    Quando dissi ai miei che avevo intenzione di scrivere un romanzo sulla mia, anzi sulla nostra, storia di vita e di trascriverne anche una parte in testo teatrale, perché possa dai lettori essere meglio vissuta quasi fossero seduti su una poltrona da teatro, mi hanno raccontato, con dovizia di particolari, tutti quegli avvenimenti nei quali non mi troverete coinvolta in prima persona.

    È per detta ragione che posso permettermi di narrarvi i fatti che seguiranno descrivendoli minuziosamente.

    Sono sicura, tra l’altro, che Voi cari Lettori, vorrete concedermi quel diritto di immaginazione ed inventiva di cui lo scrittore necessita, atteso che ciò rientra in quella che potremmo definire licenza poetica.

    Miscelerò la realtà della prosa e la fantasia di cui necessita la parte teatrale. Immaginerò, in quest’ultima, i miei familiari e me stessa, con nomi ed attività di fantasia: sulla ipotetica scena mio marito Dario sarà Giulio, un avvocato di chiara fama, ed io mi impersonerò in Teresa.

    Non mi avventurerò in descrizioni troppo astruse né adopererò termini altisonanti.

    Desidero, infatti, che questa storia sia facilmente comprensibile a tutti per recepirne gli insegnamenti ammonitori su ciò che è negativo e, allo stesso tempo, che possa servire da simbolo ed incentivo a saper cogliere quelle opportunità che la vita di ogni giorno ci offre.

    Che ci spinga ad agire in soccorso di chi ha bisogno d’aiuto e d’amore, in particolare quando i nostri sforzi ed i nostri sentimenti devono essere rivolti ai bambini, ai giovani, che devono trarre da essi il giusto equilibrio formativo della loro psiche, oppure ai vecchi, ai quali necessita l’aiuto, giacché una vita di lotte e di sacrifici li ha ormai privati della forza di affrontare i bisogni ed i problemi quotidiani.

    Dicevamo un romanzo sulla storia di vita della mia famiglia.

    Ma per far ciò è necessario che io inizi da molto lontano perché ho capito a mie spese e, cosa ancor più grave a danno dei miei figli, che la mia vita antecedente al matrimonio ha condizionato gravemente il mio modo di essere moglie e soprattutto madre.

    Inizierò questa storia dicendo che la mia vita adesso è totalmente cambiata e in quale modo lo scoprirete soltanto alla fine, vi prego però di non andare a leggerlo subito per la curiosità.

    Mi sono convinta che soltanto adesso sono nelle condizioni ideali per dedicarmi a quella che è stata sempre la mia passione ovvero l’arte dello scrivere.

    La nostra storia voglio farvela leggere e vivere in modo quanto più reale possibile, coinvolgendovi nel trasmettere le sensazioni che ogni poeta, scrittore e sceneggiatore si prefigge di fare all’atto dello scrivere.

    Vi parlerò del vero amore cercato, negato, ricevuto, ricambiato, perduto o ritrovato di cui è intrisa la storia della mia vita.

    CARMEN E DARIO

    Erano quasi le nove del mattino quando poggiai l’indice per suonare il campanello. A fianco di quella porta era apposta una targa con la scritta: Studio legale avv. Dario A. Ai fini dell’apprendimento della storia di vita di una donna che rimarrà, pur sempre, nell’anonimato, non è poi così importante conoscere i cognomi.

    Venne ad aprirmi una donna bellissima. Pensai subito che avrebbe potuto partecipare, con ottime possibilità di successo, al concorso di Miss Italia.

    Daniela, alta, bionda, occhi azzurri, indossava un abito elegante da grandi firme, che ne accentuava la bellezza.

    Anche dalla semplice parola Prego avvertii il chiaro suono di una voce calda e sensuale.

    Buongiorno, risposi, sono Carmen G. ho un appuntamento alle nove con l’avvocato. Posso?.

    Si accomodi disse l’avvocato la sta attendendo.

    Mi fece cenno di aspettare appena il tempo che mi annunziasse e mi fermai ad ammirare, estasiata, il fine arredo della luminosa stanza.

    Quando lo vidi, per la prima volta, mi volgeva le spalle intento a guardare attraverso l’ampia finestra del suo studio.

    Appena avvertì la mia presenza nella stanza si girò subito dicendo:

    Buongiorno, mi scusi ma ero intento a guardare i vigili del fuoco impegnati nello spegnimento di un incendio divampato nello stabile di fronte.

    Le parole mi giunsero come fossero in secondo piano perché la mia principale attenzione si soffermò su: Due splendidi occhi azzurri che illuminano un bel viso abbronzato.

    Fu questa la prima sensazione che ebbi di lui, nel vederlo, e furono proprio queste le prime parole che gli rivolsi, abituata ad essere immediatamente spontanea.

    Grazie del complimento ma avrei dovuto essere io a precederla nel dirle che Roberto mi aveva parlato della sua preparazione professionale… e della sua radiosa bellezza. Mi permetta di dirle, in tutta sincerità, che in quanto a bellezza lei ha veramente tanta grazia di Dio.

    Roberto era un nostro comune amico ed era stato lui a decantargli le mie doti professionali di interprete di lingua inglese, francese, tedesca e spagnola.

    Bastò un breve colloquio in merito al mio Curriculum Vitae per essere assunta.

    Nella qualità di socio maggioritario e dirigente dell’Ufficio Affari Legali della International Petrol Company Dario era spesso in missione all’estero. Infatti, già una settimana dopo, alle dieci del mattino, mi trovavo in sua compagnia su un magnifico aereo della compagnia U.S. Airways diretto a New York. Attraverso l’oblò scrutavo un suggestivo paesaggio di nuvole, quasi fossero colli e canyon imbiancati di neve.

    Fu il classico colpo di fulmine: ci eravamo innamorati a prima vista.

    Il taxi ci lasciò al 1335 della Avenue of the Americas ed appena scesa mi guardai attorno e mi vidi circondata da enormi grattaceli, anzi per la precisione ebbi l’impressione di trovarmi dinanzi a degli enormi lingotti d’oro da cinquanta piani, tanta era la sensazione di ricchezza che da essi si sprigionava.

    Quando ci trovammo alla Reception della sconfinata Lobby del New York Hilton, Dario, senza chiedermi nulla, con la discrezione che lo ha sempre contraddistinto, ordinò due stanze singole.

    Preferibilmente attigue, aggiunsi io, con suo sommo piacere, come notai dai suoi occhi, le cui pupille si dilatarono illuminandone lo sguardo.

    Dario parlava molto bene l’inglese ed il francese, ma era digiuno di tedesco e di spagnolo. Da cui la necessità della mia presenza.

    Durante il congresso, a cui partecipammo nei giorni successivi, ebbi modo di mettere a frutto i sacrifici riversati negli studi e di farmi apprezzare da Dario che non lesinò complimenti nei miei confronti, mentre, a fine di una intensa giornata di lavoro, eravamo seduti a lume di candela ad un tavolo del lussuoso Grill 53 Restaurant.

    Si è fatto tardi concluse domani dobbiamo ripartire, è meglio tornare in camera ed andare a dormire.

    Notai dal tono della sua voce che, volutamente, intese rimarcare quest’ultima frase.

    Era rimasto deluso nelle sue aspettative quando, nelle sere precedenti, avevo rifiutato con molto garbo di farlo entrare nella mia camera e baciandolo gli avevo augurato la buonanotte.

    Era cambiato poco la sera successiva, aveva ottenuto lo stesso risultato ma, in compenso, lo avevo baciato con molta passione, tanto da sentire chiaramente che si era terribilmente eccitato.

    Rientrammo.

    Sulla soglia della mia stanza non disse una parola prima di chinarsi a baciarmi. Mentre lo faceva fui pervasa da un senso di piacere e timore al contempo, voluttà e tremore interiore. Poi lasciai, istintivamente, che chiudesse la porta alle sue spalle.

    Non ci discostammo di molto dalla porta. Poco più in là, lateralmente sulla moquette, erano sparsi variopinti cuscini quadrati. Ci abbassammo sempre baciandoci e ci ritrovammo nudi, avvinghiati appassionatamente l’uno all’altra.

    Perché stai tremando? mi chiese.

    Non gli risposi. La mia mente era altrove, mentre le lacrime solcavano il mio viso.

    D’improvviso, quando stava per entrare in me, fui assalita da un intenso tremore che indusse Dario a fermarsi. Ne avvertivo la presenza sul solco delle labbra e, come armata da improvvisa forza, di colpo, lo scaraventai di fianco per poi scivolargli via da sotto. Piangendo disperatamente corsi a chiudermi in bagno.

    Carmen, tesoro, ti prego apri, lasciami capire dove ho sbagliato!

    Aveva amorevolmente insistito che aprissi la porta del bagno e, dopo queste parole, venni fuori.

    Ti prego scusami dissi tu non hai colpa alcuna. È una condanna che mi porto dietro da anni e non riesco più a liberarmene. Malgrado cerchi di forzare me stessa, di mettermi alla prova, scatta nella mia mente come una molla che mi riporta indietro a quella maledetta serata.

    Parliamone Carmen, chissà che io non possa aiutarti in qualche modo mi disse, mentre carezzava i miei morbidi capelli.

    Guardai verso di lui che mi sedeva accanto, per terra, a gambe incrociate. Vidi che il suo sesso si era accovacciato come un gattino addormentato fra le gambe della mamma.

    Ero al primo anno di università…

    Le parole erano intervallate dai singhiozzi e gli spiegai come fui brutalmente violentata, ancora vergine, da quattro ragazzi in preda ai fumi dell’alcool.

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