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Scherzo mortale
Scherzo mortale
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E-book139 pagine1 ora

Scherzo mortale

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Info su questo ebook

Londra, musica e delitti si intrecciano in questo thriller.
Un celebre direttore d’orchestra muore sul podio durante un concerto.
Qualcuno pensa ad un omicidio. 
L’ispettore Bruce Lloyd, di Scotland Yard, si troverà coinvolto in una storia dai molti interrogativi, densa di colpi di scena fino alla scoperta della verità.
LinguaItaliano
Data di uscita11 mar 2021
ISBN9791220276078
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    Anteprima del libro

    Scherzo mortale - OLGA DE LUCA GUANTINI

    Olga De Luca Guantini

    Scherzo mortale

    UUID: 10e51b11-5d7c-4028-a810-4c8aba904406

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

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    Indice dei capitoli

    CAPITOLO 1

    CAPITOLO 2

    CAPITOLO 3

    CAPITOLO 4

    CAPITOLO 5

    CAPITOLO 6

    CAPITOLO 7

    CAPITOLO 8

    CAPITOLO 9

    CAPITOLO 10

    CAPITOLO 11

    CAPITOLO 12

    CAPITOLO 13

    CAPITOLO 14

    CAPIT0LO 15

    CAPITOLO 16

    CAPITOLO 17

    CAPITOLO 18

    CAPITOLO 19

    CAPITOLO 20

    CAPITOLO 21

    CAPITOLO 22

    CAPITOLO 23

    CAPITOLO 24

    CAPITOLO 25

    CAPITOLO 26

    CAPITOLO 27

    CAPITOLO 28

    Ringraziamenti

    A mio padre

    Sono tanto semplici gli uomini e tanto obbediscono

    alle necessità presenti, che colui che inganna

    troverà sempre chi si lascerà ingannare.

    (Niccolò Machiavelli)

    CAPITOLO 1

    Il brusio s'attenuò rapidamente, tutto il pubblico era tornato al posto e anche l’ispettore Bruce Lloyd stava compostamente seduto, nell'attesa di ascoltare la seconda parte del concerto diretto dal suo idolo: Willy von Bulow, il celebre direttore d’orchestra di origine tedesca.

    Il programma si era aperto con Haydn e la sinfonia op.40 di Mozart aveva chiuso il primo tempo.

    La prima parte era stata sufficiente per estasiarlo, con Beethoven Bruce avrebbe raggiunto la massima beatitudine.

    Von Bulow non aveva rivali nell’eseguire il compositore di Bonn.

    L’intervallo Bruce lo aveva trascorso al bar, sorseggiando una birra scura e scambiando quattro chiacchiere con una splendida ragazza in abito di raso celeste. Fatalmente alla giovane era caduto il programma che teneva in mano. L’ispettore si era chinato prontamente per raccoglierlo e lei ringraziando lo aveva agganciato.

    Mentre parlava Bruce l’ascoltava con apparente interesse, in realtà osservava le facce delle persone intorno a loro, una deformazione professionale, dopo di che, al secondo segnale, l’aveva salutata ed era ritornato alla sua poltrona.

    Uno scroscio di applausi accompagnò il ritorno di Von Bulow nella sala.

    La bacchetta salda nella mano destra, i capelli curati incorniciavano il volto dai tratti virili, con incedere sicuro salì sul podio.

    La sua figura, chissà perchè, ricordò a Bruce una statua del Dio Nettuno, con il tridente in mano, posta nel mezzo della fontana del giardino in cui era solito giocare da piccolo.

    Von Bulow appariva molto più giovane dei suoi cinquantacinque anni.

    La chirurgia estetica aveva fatto miracoli anche con lui.

    Il Maestro aveva una vita burrascosa, scandita da grandiosi successi artistici e scandali sentimentali.

    L’ultimo particolare non ne intaccava minimamente la fama anzi, rendeva il personaggio più interessante.

    Von Bulow era senza dubbio il più attento, preciso, competente, lettore dei compositori pre-romantici. Continuava a collezionare trionfi, in barba ai detrattori che insinuavano maliziosamente come fosse più virtuoso con il gentil sesso che con la bacchetta.

    Salito sul podio, Von Bulow chiuse gli occhi.

    Attese con pazienza che gli ultimi colpetti di tosse finissero di rincorrersi e con il gesto delle sue mani, la musica cominciò a diffondersi nella sala.

    Bruce, pur conoscendo il brano alla perfezione, ne rimaneva sempre stregato.

    Quella calma ieratica nell’esposizione del tema, il procedere dei violoncelli, il librarsi leggero degli archi lo rendevano felice, felice come un bimbo, incantato ad ascoltare una fiaba raccontata dalla nonna.

    La vita dell’ispettore si divideva tra due grandi passioni: l’investigazione con la spasmodica, ostinata ricerca di una soluzione e la musica classica.

    Quest’ultima era stata la sua prima cotta, purtroppo l’infortunio capitato mentre giocava una partita di rugby aveva frantumato il suo sogno di diventare pianista.

    Il dito mignolo della mano sinistra portava i segni del rovinoso impatto tra lui e un compagno di squadra.

    In seguito all’incidente Bruce aveva vissuto momenti veramente tristi; fortunatamente studiare legge si rivelò un antidoto efficace.

    Adesso aveva quarantacinque anni appena compiuti, una professione stimolante e l’interesse totalizzante per la musica, che quella sera lo aveva portato alla Royal Festival Hall.

    Willy von Bulow era implacabile, aveva continuato incessantemente a condurre i suoi musicisti, a controllarne le esuberanze, a calmarne le intemperanze e, da esperto timoniere, aveva guidato la sua ciurma nelle acque agitate nel primo tempo della sinfonia, fino ad arrivare all’oasi tranquilla del secondo movimento.

    La mente di Bruce, rilassata, era tornata indietro a frugare tra i ricordi.

    La domanda di ammissione alla scuola di polizia, l’incontro con Helen, la luna di miele, i primi spensierati anni di matrimonio e quel maledetto giovedi di tre anni prima, indelebile nella sua mente, quando Helen morì in un incidennte. L’auto che guidava fu travolta dal treno, all’imbrunire, mentre attraversava un passaggio a livello incustodito.

    In jeans e maglietta a righe bianche e blu, era andata al suo appuntamento con la morte.

    Doveva ritirare presso il vivaio di un paesino di campagna a pochi chilometri da Londra, due vasi di ortensie, della varietà di cui si era invaghita: le Curly Sparkle, dal colore blu tendente al viola.

    Uscendo di casa aveva sventolato davanti al viso di Bruce la cartina stradale dicendo: Con questa, posso andare in capo al mondo!

    Gli aveva stampato un bacio sulla bocca ed era corsa via. Via per sempre.

    Contrappunti di sospiri e colpi di tosse tra il pubblico si rincorrevano per la sala.

    Tutti si preparavano ad ascoltare lo " scherzo" che caratterizzava il terzo movimento. Willy von Bulow chiuse la corona dolcemente con il pianissimo dei fiati che evaporò, assorbito dalle mani del Maestro.

    Lo videro concentrarsi a lungo, molto più di quanto fosse solito fare, poi con un’esplosione di energia staccò il tempo con un entusiasmo straordinariamente veloce.

    Bruce assecondava la musica articolando le dita sul bracciolo della poltrona.

    Il tempo ebbe uno scarto anomalo improvviso e la pulsazione ternaria subì un sussulto.

    L’ispettore Lloyd vide la bacchetta scivolare dalla mano del Maestro e udì l’orchestra frenare disordinatamente l’andatura, mentre Willy von Bulow cadeva giù dal podio.

    Un ohhh generale invase la sala e tutti indistintamente, cercarono di vedere, di capire cosa stesse succedendo, alcuni spettatori si alzavano dai loro posti e, muovendo in direzione del palcoscenico si interrogavano a vicenda con fare stupito.

    Bruce, che si trovava in una posizione favorevole vide una persona entrare di corsa, chinarsi sul corpo esanime di Von Bulow e con movimenti rapidi e sicuri, cercare di rianimarlo.

    Quest’ultimo alzò il viso e scambiò due parole con uno degli orchestrali in piedi, vicino a Von Bulow.

    Rapidamente il musicista si diresse dietro le quinte.

    Quasi subito il sipario venne chiuso e una voce fuori campo proveniente da un altoparlante, annunciò la sospensione del concerto.

    Bruce lasciò il suo posto e si avviò all’uscita mescolato agli altri spettatori.

    Si trovò, per puro caso, accanto alla ragazza con la quale si era intrattenuto al bar nell’intervallo.

    Si riconobbero.

    É stato terribile. Non dimenticherò mai questa serata mormorò mestamente.

    Eh sì! Serata emozionante. Certamente al di là di ogni aspettativa disse Bruce.

    Speriamo si tratti solo di un malore passeggero.

    Fumo e stress. Un cocktail micidiale.

    Chi le dice che sia un fumatore?

    Ho visto alla tv un’intervista a Von Bulow proprio la scorsa settimana. É durata circa tre quarti d'ora con bellissimi primi piani sulle sue mani. Ho avuto modo di osservare l'indice e il medio della destra. La pelle delle due falangi era visibilmente ingiallita dalla nicotina.

    Raggiunta l’uscita del teatro, Bruce, con un gesto cavalleresco si fece da parte per far passare la giovane.

    All’improvviso tutti si bloccarono per aprire gli ombrelli.

    Fuori diluviava.

    L’ispettore Lloyd si trovò vicinissimo a lei e percepì nelle narici il suo profumo, una fragranza dolce di agrumi.

    Si sentì eccitato e la cosa lo imbarazzò. Erano veramente tanti mesi ormai che non sentiva così vicino il corpo di una donna e per giunta, giovane e molto attraente.

    Dopo la morte di Helen si era gettato a capofitto nel lavoro e, se si escludevano poche storie senza importanza, non si poteva dire che il sesso opposto occupasse molto spazio nei suoi pensieri.

    Arrivati all’esterno Bruce le offrì di ripararsi sotto il suo ombrello, certamente più ampio di quello minuscolo che lei stava cercando di aprire senza riuscirci.

    " Questi aggeggi stanno dappertutto ma si inceppano

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