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Dentro la psico-setta macrobiotica: Il libro segreto di Mario Pianesi e di Un Punto Macrobiotico
Dentro la psico-setta macrobiotica: Il libro segreto di Mario Pianesi e di Un Punto Macrobiotico
Dentro la psico-setta macrobiotica: Il libro segreto di Mario Pianesi e di Un Punto Macrobiotico
E-book364 pagine4 ore

Dentro la psico-setta macrobiotica: Il libro segreto di Mario Pianesi e di Un Punto Macrobiotico

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Info su questo ebook

5 anni di indagine delle Questure di Forlì e di Ancona hanno portato alla luce una misteriosa psico-setta diffusa a livello nazionale e internazionale, nota ai più come “Associazione di Promozione Sociale riconosciuta dal Ministero della Solidarietà Sociale”, che è accusata oggi di nascondere  un’associazione a delinquere, finalizzata alla riduzione in schiavitù con un sistema occulto di riciclaggio di enorme quantità di denaro. L’atto di accusa ha avuto un eco mediatico impressionante, arrivando ai giornali e alle Tv di tutto il mondo. Ma chi è Mario Pianesi, guru e padrone assoluto di questa psico-setta, che si è creato un culto della propria persona e una ricchezza personale impressionante? Come funziona questa psico-setta che conta oltre 90.000 adepti in tutta Italia? Come si è creata? Come si è evoluta? L’Autore, che ha vissuto per 25 anni all’interno di questo gruppo, dà il quadro completo di questo fenomeno, permettendo la comprensione della vicenda.  E’ un testo importante perché spiega anche i meccanismi manipolatori, capaci di intrappolare la mente di centinaia di migliaia di persone. La conoscenza di tali sistemi può aiutare a non cadere nelle trappole delle migliaia di culti distruttivi presenti oggi in Italia.
 
LinguaItaliano
Data di uscita15 apr 2021
ISBN9788831381697
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    Anteprima del libro

    Dentro la psico-setta macrobiotica - Mauro Garbuglia

    Note

    Sull'autore

    Mauro Garbuglia : Ha operato per 25 anni all’interno di Un Punto Macrobiotico , con vari ruoli e responsabilità.

    Dal 2012 è presidente dell’ Associazione Cibo e Benessere , con cui ha portato avanti, per 5 anni, l’esperienza della ristorazione vegetariana, con notevoli apprezzamenti e riconoscimenti.

    Nel 2016 ha creato Edizioni Nisroch e dal 2019 è anche presidente di " Édi.Marca-Associazione Editori Marchigiani ".

    Scrive per diverse riviste on-line, come " Coaching Zone e Innerbreathing ".

    Prefazione

    14 marzo 2018. Un mercoledì come un altro se non fosse che quel giorno le Procure di Ancona e Forlì, in una conferenza stampa congiunta, comunicano al mondo che a Mario Pianesi, a sua moglie e altre due persone del suo entourage, sono stati notificati gli avvisi di fine indagine.

    Un’indagine lunga ben cinque anni.

    Le accuse sono pesantissime: associazione per delinquere, riduzione in schiavitù, esercizio abusivo della professione medica ed evasione fiscale.

    Sullo sfondo, l’associazione UPM (Un Punto Macrobiotico), un’organizzazione molto conosciuta nel campo dell’alimentazione macrobiotica.

    È in questa cornice che si costruisce il libro di Mauro Garbuglia, un libro dal linguaggio crudo, per certi versi duro.

    Forse non poteva essere diversamente, considerato che l’Autore in quell’associazione ci ha investito quasi un’intera vita. Per l’esattezza ben 25 anni.

    In quella associazione ha lavorato a tempo pieno, in quella associazione si è sposato e in quella associazione ha cresciuto i suoi figli.

    È in quella associazione che Mauro Garbuglia pensava di aver trovato lo scopo della sua esistenza, un Alto ideale per cui valesse la pena impegnarsi anima e corpo, senza risparmiarsi, senza pensare al proprio futuro o a quello della sua famiglia. In fondo il futuro sarebbe stato assicurato dall’obbiettivo che UPM si proponeva. E questo era quanto. Almeno così credeva.

    Questo quindi, non è solo un libro di denuncia, ma è una vita, condensata in poche righe.

    Raccontata con uno stile diretto e genuino che non vorrebbe nascondere nulla e nessuno.

    Un libro dove il dolore di chi ha sacrificato tutto, si mischia con la richiesta di Giustizia.

    Giustizia per sé, per la moglie ed i figli, per gli amici, fuoriusciti come loro.

    Un libro scritto con l’impeto di chi adesso dice Io sono un uomo libero.

    Dott.ssa Patrizia Santovecchi

    (Presidente dell'Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici ONAP)

    Prologo

    Sono in una stanza dove una cinquantina di capicentro sono in piedi e urlano, battendo le mani, gridando: " Mario!, Mario!, Mario!".

    Io sono lì e anch’io batto le mani, cerco di imitarli, ma, pian piano, le labbra si rifiutano di aprirsi, vedo al centro della stanza l’uomo che stiamo osannando, un santo, forse un dio, un sorriso umile è stampato sul suo volto, poi, un attimo dopo, aumentando il clamore, vedo quegli occhi, i suoi occhi, nascosti dietro occhiali spessi, che si accendono di ambizione.

    Il sorriso rivela una bocca sdentata e diventa sguaiato, i denti diventano aguzzi e la sua parte-ombra si mostra in tutta la sua malvagità.

    Apro gli occhi di scatto! Sono completamente sudato. Mi metto seduto sul letto, ansante. È solo un sogno, un incubo doloroso che da diversi anni, ormai, disturba il mio sonno, la mia vita.

    Come è potuto accadere? Sembrava un Paradiso Terrestre, " la speranza di un’umanità migliore ", l’esempio pratico di un gruppo solidale, fraterno, familiare, giusto, non giudicante, positivo, sociale, etc. etc., e invece... invece... è tutt’altro.

    Quando sono uscito, è bastato poco per scoprire che c’è del marcio dentro Un Punto Macrobiotico e dietro il suo leader indiscusso Mario Pianesi.

    Mi guardo indietro. Ho dedicato 26 anni della mia vita a contribuire nel creare e ad alimentare una mostruosità! Ho fatto crescere i miei figli in un gulag macrobiotico, nell’illusione che fosse " libertà ".

    Mi sono avvicinato a Mario Pianesi quando, a 22 anni, mi viene diagnosticata una malattia incurabile. Operato, aperto e chiuso all’Ospedale Maggiore di Bologna, vengo dimesso con una prognosi di pochi mesi di vita.

    La mia famiglia, nella disperazione, mi affida alla cura di Mario Pianesi, autodidatta con la terza media regalata, che si autodefinisce " pioniere della macrobiotica italiana ". Ma allora nessuno lo sapeva e per me era l’ultima spiaggia.

    Cambio drasticamente dieta, stile di vita, supero una fase difficile di assestamento del corpo e da lì inizia il mio viaggio nel mondo della macrobiotica.

    In questo viaggio ho trovato tante cose belle, ma anche molte cose brutte e man mano che gli anni passavano tutto peggiorava visibilmente.

    I bei principi, le belle parole dell’inizio diventavano finzione, tutto era stravolto. Nuove dottrine, nuovi dogmi, nuove regole creavano sempre di più un contesto che ora percepisco come settario. Sì, una setta, perché nel suo significato originale setta è sinonimo di separazione e Un Punto Macrobiotico è la separazione sia dalla società che da sé stessi.

    Un lavoro incessante assimilabile al lavaggio del cervello dei campi di concentramento cinesi o russi, porta la persona ad una completa spersonalizzazione, coadiuvato da una dieta studiata apposta per eliminare ogni difesa, ogni barlume di individualità.

    Dall’esterno rivedo tutta la mia vita, facendo attenzione a distinguere il buono dal cattivo, il saggio dal disonesto, il positivo dalla manipolazione sfacciata.

    Ripenso agli ultimi atti dentro questa organizzazione: un incontro per responsabili dei centri UPM (acronimo di Un Punto Macrobiotico ) che fa traboccare il vaso. Risento il mio dolore. No! È inumano!

    La mia reazione è una lettera sincera, forse ingenua, che diventa l’occasione per dare una risposta esemplare. Chiunque sfida il cerchio magico pianesiano (i fedelissimi che gestiscono per suo conto l’impero) non merita pietà né clemenza.

    Ero un Anziano UPM, primo segretario dell’Associazione nazionale dal 1987 al 1994, editore per suo conto fino al 2003, gestore di centri, membro del Comitato nazionale dei responsabili di zona, presidente dei probiviri della zona Marche Sud. Ad avviso di questi signori, d’improvviso impazzisco, mettendo in discussione la segreteria e quindi la stessa divinità che la presiede, Mario Pianesi.

    Quel Mario Pianesi che aveva sostituito nella mia percezione la figura paterna (mio padre muore di cancro in quel 1987, proprio quando anch’io sto male), un personaggio che ho creduto amico, fratello, maestro, una specie di perfezione in terra, che nasconde, invece, una montagna di menzogne.

    Perché? Che senso ha tutto questo? Queste domande assillano la mia mente e pian piano si apre uno scenario del tutto diverso da quello che percepivo dentro UPM.

    È come se mi risvegliassi da un sogno (piuttosto un incubo) ad occhi aperti e vedessi la realtà, una triste realtà: comportamenti indegni, segreti inconfessabili e scheletri negli armadi.

    Comincio a studiare i sistemi di manipolazione mentale, i metodi più tipici di sette o psico-sette e ogni tassello va al suo posto.

    In questo volume vorrei rendere consapevoli gli ignari di come funzionano tali strategie.

    Il problema non è Mario Pianesi o UPM, ci sono migliaia di strutture, piccole e grandi, che utilizzano tali sistemi per scopi egoistici e di potere, annullando la libertà individuale.

    Purtroppo, l’Italia rivela qui un vuoto normativo che ci auguriamo sia al più presto riempito. C’è un’esigenza impellente di tutelare milioni di persone succubi di culti abusanti, di offrire un aiuto che sostenga le vittime in termini di trattamenti psicologici specializzati, una volta trovato il coraggio di uscirne.

    Da queste pagine si vedrà cosa si nasconde dietro una facciata all’apparenza più che onorevole, dietro principi che sembrano più che giusti.

    Il fine egoistico di un leader è la causa della fine di ogni buona idea.

    Si dice che " la porta dell’Inferno, è lastricata di buone intenzioni ". Sulla porta dell’Inferno è stata affissa una nuova targa, con le buone intenzioni iniziali di Mario Pianesi e di Un Punto Macrobiotico .

    Dà lì, inizia il viaggio che porta dritto alle bolge di Belzebù.

    Introduzione

    Per lunghi anni ho vissuto in un mondo chiuso e settario, ricoprendo ruoli di notevole responsabilità, grazie ai quali avevo accesso ad informazioni interne particolari e poco note.

    Nonostante ciò, ho potuto conoscere la verità su questa mia esperienza solo quando ho deciso di uscire fuori. Solo allora ho potuto fare il quadro d’insieme di un sistema che adesso mi appare diabolico e criminale. La mancanza di una visione d’insieme mi ha fatto giustificare l’ingiustificabile, sopportare l’insopportabile, per oltre 25 anni della mia vita.

    Con questo libro tengo fede ad un mio impegno.

    Da anni Mario Pianesi, guru di Un Punto Macrobiotico , mi spingeva a scrivere la sua epopea, raccontando le sue gloriose gesta alla conquista del mondo. Così ho raccolto tanto materiale. Questo materiale, una volta deciso di trovare la strada della mia libertà, ha assunto colori del tutto diversi, sapori acri, odori sgradevoli, del tutto opposti a ciò che mi significavano prima.

    In ogni opera biografica, fatta da scrittori seri, esiste un chiaro e uno scuro della storia di un individuo, di un gruppo, ma soprattutto esiste un grigio, senza il quale tutto è incomprensibile, traviato, irreale ed inventato.

    Il materiale affidatomi da Pianesi oggi è arricchito dalle testimonianze di tante persone che sono riuscite ad uscire da UPM, che hanno sofferto a causa della dottrina Mapi (acronimo di Mario Pianesi), dei soprusi, delle violenze verbali-mentali-spirituali, delle bugie, delle omissioni, dell’egoismo di una persona falsa e manipolatrice.

    A volte queste persone sono dovute fuggire anche all’estero, stanche dello stalking subito dai seguaci del Pianesi. Spesso hanno dovuto firmare carte in cui si impegnavano a non rivelare le loro esperienze o a non dire, se avevano sviluppato gravi problemi fisici, che avessero seguito la macrobiotica Mapi .

    Per garantire comunque la serenità di alcune di queste persone, il materiale da loro fornito è stato consegnato ad un paio di notai di luoghi diversi, carte che a fronte di eventuali denunce strumentali o di attacchi personali, saranno consegnate direttamente ai giudici.

    Esiste una paura profonda in chi è stato dentro UPM, tale che, anche quando ci si allontana, rimangono ad affollare gli incubi personali.

    Porto in questo senso la mia personale esperienza, a conferma di questo modus operandi che è tipico di ogni setta distruttiva: terra bruciata, stalking , diffamazioni, minacce, attacchi e altro!

    Soprattutto chi ha vissuto molti anni dentro la setta, avendo perso contatti con la realtà, con i parenti, con gli amici di un tempo, con lavori normali, con cibi normali, una volta uscitone vive un trauma costante. C’è la volontà di rigettare la non-vita della macrobiotica Mapi, ma spesso c’è il rischio di non avere appigli per ricostruirsi.

    Si esce da UPM perché non si riesce a sopportare più la normale violenza quotidiana, la totale rinuncia ad un pensiero autonomo anche minimo (visto che il pensare autonomamente è il peccato più grande), la delazione interna costante, il tradimento imposto nelle coppie, nelle famiglie, tra soci, tra seguaci.

    In realtà, c’è solo un’intuizione della verità, un lampo, che può portare una persona a scegliere la libertà. Non ci sono visioni d’insieme, non si conosce niente di Pianesi & Co, solo una ripetuta litania di informazioni volta a creare il culto della sua persona.

    Chi è il Pianesi? Cos’è Un Punto Macrobiotico ? Ci sono scheletri negli armadi da scoprire? Può avere, una benemerita persona come lui, degli aspetti oscuri? Può una laboriosa associazione di libere persone rivelarsi altro?

    Qui diamo le risposte. Per dirla con termini amati da Pianesi, qui si fa controinformazione portando alcune precise verità e tante domande. Si dà il quadro d’insieme, quello che manca a tutti, avendo avuto, il Pianesi, cura di nasconderlo, salvo ai familiari e più stretti collaboratori, i quali formano il cerchio magico, ovvero il gruppo dei complici, consapevoli dei crimini e dei misfatti.

    In questo volume si rivela la vera storia di Pianesi e di UPM.

    È possibile che un virtuoso cittadino marchigiano (nato però in Albania), che si è fatto da solo, che ha fatto del bene a milioni di persone, che ha curato il diabete, benefattore dei paesi poveri, un titolato Professore, sia in realtà un lestofante e un criminale?

    È necessario dare un corretto quadro di una serie di cause-effetto, di eventi susseguenti che rendono chiara la linea di azione di quella che, a tutti gli effetti, è diventata, da libera associazione dei primi anni del 1980, un crudele gruppo settario, con diversi livelli di azione, minimamente conosciuti o del tutto sconosciuti ai più.

    Ha fatto clamore l’accusa partita dalle Procure di Forlì e di Ancona. Un’inchiesta durata 5 anni, dal 2013 al 2018, che mette in luce imputazioni pesanti: associazione a delinquere, riduzione in schiavitù, lesioni personali, evasione fiscale. Possibile?

    C’è un tribunale che intende scoprirlo. Di certo le accuse del PM sono molto inquietanti.

    Perché parlo di macrobiotica Mapi? Di setta UPM? Perché la teoria proposta da Pianesi è l’esatta negazione della macrobiotica originale. Ha preso ciò che gli faceva comodo dai vari Ohsawa, Kushi, Riviere, Levy, Aihara, etc. e poi ha stravolto tutto, seguendo un proprio preciso disegno .

    Non a caso, da oltre 20 anni, dentro UPM la conoscenza macrobiotica è stata negata, semplificata, ridotta ad una semplice battuta: " Se stai male, hai mangiato male e non hai fatto quello che dice Pianesi ".

    Negare la conoscenza, anche minima, della vera macrobiotica è stato un fondamento del Pianesi. Così come il criticare la scuola pubblica e privata, bruciare libri, demonizzare Internet e tanto altro, perché l’obiettivo della sua personale comunicazione è stato quello di fare della sua verità, l’unica e incontrastabile verità possibile.

    I capitoli successivi spiegano perché entrare nell’organizzazione UPM, con lavori anche occasionali, semi-volontari, partecipare alle loro riunioni interne o alle loro iniziative e convegni, o addirittura investire soldi per aprire loro centri, può costituire un vero pericolo.

    Pianesi, è ateo, antireligioso per eccellenza, materialista a tutti i livelli, e come è accaduto altre volte a personaggi di questo tipo, ha deciso di deificare sé stesso, convincendosi di essere l’unico dio. Il culto acritico della sua persona è il fattore più bieco di questa sua setta.

    Il racconto dei vari testimoni parla di un comune calvario, vissuto in forme diverse, di dolore, di traumi continui, di abusi e violenze.

    Da parte mia, vi dico questo:

    " Non mi pento dei momenti in cui ho sofferto; porto su di me le cicatrici come se fossero medaglie, so che la libertà ha un prezzo alto quanto quello della schiavitù . L' unica differenza è che si paga con piacere e con un sorriso, anche quando quel sorriso è bagnato dalle lacrime " [¹] .

    Libri utili di approfondimento

    Nella Setta – Gazzanni-Piccinni – Edizioni Fandango 2018

    I culti distruttivi e la manipolazione mentale – Santovecchi – EDB 2004

    Mentalmente liberi – Hassan – Edizioni Avverbi 1999

    Ogni altro testo sui culti abusanti e sulla manipolazione mentale.

    PARTE 1

    LE ORIGINI

    DELLA PSICO-SETTA

    "Vivere vuol dire soffrire,

    ma sopravvivere vuol dire

    trovare un significato della nostra sofferenza"

    Fahrenait 451 – Ray Bradbury

    Chi è veramente Mario Pianesi?

    Questo è il racconto della misteriosa storia di Mario Pianesi, autodidatta, acclamato dottore, professore, ingegnere, ideatore/fondatore e presidente dell’Associazione Nazionale e Internazionale UPM, Un Punto Macrobiotico .

    Egli è alla guida di una realtà diffusa in Italia e all’estero così composta:

    1 Segreteria Internazionale

    3 Centri Commerciali di distribuzione

    2 Case Editrici

    78 negozi

    50 ristoranti

    1 mensa universitaria

    2 Sale da the

    1 Ostello

    8 Forni per produzione di pane e dolci

    6 Laboratori alimentari

    1 Laboratorio per la lavorazione di prodotti naturali per igiene e cosmesi

    1 Laboratorio per la produzione di calzature naturali

    1 Laboratorio per la produzione di vestiti naturali

    1 Laboratorio per la produzione di accessori naturali in lana

    1 Laboratorio per la produzione di mobili naturali

    1 Laboratorio per la produzione di pitture naturali

    1 Centro Internazionale di Studi Giuridici [²].

    Questa Associazione, con la forma di APS, è stata riconosciuta nel 2006 come Ente Nazionale con finalità culturali e assistenziali (Decreto del Ministro dell’Interno n. 557/P.A.S. 2166.12000.A (162)) e nel 2016 ha registrato 78.395 soci [³] .

    Con una fitta rete di conoscenze illustri e con un pedigree di eccellenza, Pianesi ha ricevuto più di 180 riconoscimenti a livello nazionale e internazionale [⁴] tra i quali:

    Medaglia ufficiale dal Presidente della Repubblica On. Napolitano

    Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana

    Encomio solenne Unesco

    Cittadinanze Onorarie in decine di città italiane ed estere

    Elogi e attestati da Enti pubblici e privati italiani ed esteri di Scienza, Tecnologia e Ambiente.

    Marchigiano dell’Anno 2017

    Nella sua infinita modestia, il personaggio si presenta così:

    "PER MIA VOLONTÀ

    Il Movimento dei Centri UPM

    è un insieme di persone che,

    diverse per estrazione

    culturale, sociale, politica, religiosa, etc.

    stanno insieme per il raggiungimento di un sogno comune:

    la diffusione di una alimentazione

    naturale ed equilibrata e

    la diffusione di una filosofia

    del rispetto-amore a partire da

    Aria, Acqua, Terra, Vegetali, Animali

    E tutti i Popoli Nativi" [1] .


    Il suo cursus honorum è imponente: incontra Papa Francesco, il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, ed è anche l’uomo che, a suo dire, avrebbe curato Fidel Castro.

    Un siffatto luminare viene inserito in un volume della collana " Misteri italiani Newton . Maria Paola Cancellieri e Marinella Minelli pubblicano nel 2013 Misteri, crimini e storie insolite delle Marche" , dove al fianco di delitti, femminicidi, maghi e sette sataniche, le autrici parlano di questo " innovatore che ha reinventato l’antica dietetica cinese , che nel 2012 viene proposto per il Premio Nobel dal Presidente della Società di scienze naturali della Tunisia " [⁶]

    Di fatto il Pianesi è uno dei misteri più inspiegabili di questo nuovo millennio. Non a caso si dice in Oriente: " Più grande è il diritto, più grande è il rovescio ".

    Più si crea un’immagine pulita, più c’è il sospetto che ci sia una parte nascosta, i famosi scheletri nell’armadio che possono travolgere anche un personaggio di questo calibro.

    Io l’ho conosciuto bene.

    Questo mi permette di raccontare il suo " dark side of the moon ".

    [1] www.unpuntomacrobiotico.it/chi-siamo/presentazione 2017

    Le origini

    Mario Pianesi nasce a Tirana, Albania, il 24/04/1944, durante la guerra.

    In tutte le sue conferenze (più di 20.000, dato da lui aggiornato al 2017), ha riportato fatti inerenti alla sua famiglia nei tragici eventi di quegli anni. In particolare, Pianesi racconta che il padre, che aveva il suo stesso nome, dopo l’8 settembre era rimasto bloccato in Albania, quando l’Italia perdeva il suo Protettorato conseguito con l’occupazione del 1939.

    Mario Pianesi Senior si era dato alla macchia ed era ricercato dai tedeschi. Si era nascosto nella casa di una giovane montenegrina. Questa giovane era già incinta e raccontava che i tedeschi andavano da lei, minacciando di spararle se non avesse rivelato il nascondiglio dell’italiano.

    M.P. Senior era un uomo descritto dal figlio come " imponente anche se non superava 175 cm, coraggioso e ingegnoso ", tanto che, una volta catturato, riuscì addirittura a sfuggire ad una fucilazione saltando dietro un alto muro, insieme ad un altro prigioniero.

    Una volta libero, tornerà a prendere la giovane, che nel frattempo aveva partorito a Tirana, per portarla in Italia. La madre, per gratitudine, gli dà lo stesso nome del padre, per cui il bimbo diventerà Mariuccio, diminutivo che sarà un fattore che segnerà tutta la sua vita, un trauma che provocherà sentimenti contrastanti e una psicologia contorta e controversa.

    Finita la guerra, la famiglia Pianesi si ritrova a Corridonia (MC), dove si occupa di commercio ambulante, vendendo nei vari mercati cittadini. Il padre fa anche l’autista di camion.

    Le figure rilevanti della sua gioventù sono certamente il padre e subito dopo suo zio.

    Lo zio Feliziano è garbatamente definito da Mariuccio Pianesi come uno sciupa femmine, un uomo deciso che, si dice, dopo l’attentato a Togliatti, insieme ad altri, avrebbe dato fuoco alla Chiesa di Corridonia. In seguito, diventerà un imprenditore di successo, creando una azienda di mobili.

    In sostanza nella mente del giovane Mariuccio, il padre e lo zio, sarebbero due giganti, inarrivabili, molto diversi da lui.

    Il giovane Pianesi è magro, alto, allampanato, vive in costante tensione. Molto diverso anche dalla sorella, bionda, in cui le caratteristiche slave materne sono molto evidenti.

    Il rapporto con il padre è molto difficile. Non riesce a farsi accettare, cerca la sua approvazione ma questa non arriva. Il padre è spesso fuori, con il camion, e a casa dedica le sue attenzioni familiari principalmente alla figlia.

    Questa tensione esplode durante la prima media, quando il ragazzo provoca una rissa con un anziano bidello della scuola. Verrà espulso e non riprenderà più gli studi regolari.

    Collabora però con i suoi genitori ai mercati e da loro apprende l’arte della vendita: studiare ogni potenziale cliente, trovare il modo di vendergli qualcosa, usando le giuste parole.

    Non ha molti amici. Da sempre ha un atteggiamento altezzoso e arrogante. Vuole sempre avere ragione lui e non piace a molti.

    Durante il periodo di leva militare, a seguito di un’iniezione, contrae l’epatite virale.

    Prima e dopo il servizio di leva, fa diversi lavori. Lui si descrive come un grande lavoratore, veloce, preciso, difensore dei più deboli. Diversa è l’opinione di conoscenti, che raccontano invece di un individuo scarsamente portato al lavoro fisico (all’occorrenza scansafatiche, furbetto), dedito molto all’arte dialettica. Una dialettica campagnola, ma efficace.

    Affascinato, come tanti in quel periodo, dall’idea di rivoluzione comunista, è un fervente ascoltatore delle trasmissioni di Radio Tirana .

    A quel tempo Radio Tirana era la voce della più estremista visione comunista. In Albania vigeva il governo di Enver Hoxha, un duro regime dittatoriale comunista, durato per oltre 40 anni (dal 1944 al 1985), che viveva isolato da tutti gli altri paesi dell’Est europeo, per poi allontanarsi anche dalla stessa Unione Sovietica. Un regime dove ogni libertà era bandita e che ha ucciso decine di migliaia di oppositori politici. L’Albania era l’unico paese al mondo dove il culto dello stalinismo era ancora il fondamento della dittatura.

    Radio Tirana era la voce di questa visione stalinista.

    Il giovane Pianesi frequenta le riunioni di Lotta Continua e partecipa agli eventi della fine anni 1960, in cui troverà anche i primi elementi della cultura orientale che lo porteranno alla macrobiotica. Vive anche qui il suo complesso di inferiorità.

    I dirigenti maceratesi di Lotta Continua sono giovani intellettuali raffinati, dalla dialettica ricca e fluente. Il giovane Mariuccio non parla mai alle riunioni, non conosce i temi marxisti, inoltre viene spesso preso in giro per il suo linguaggio povero, con tante inflessioni dialettali.

    Si prodiga, però, per la rivoluzione albanese. Cerca di convincere più persone possibile all’ascolto di Radio Tirana , unica vera voce ispiratrice della rivoluzione comunista.

    Conosce un dirigente nazionale di Lotta Continua che lo spinge alla lettura del Capitale di Marx. Se ne entusiasma ed inizia a diffondere il verbo marxista casa per casa.

    Chiede ai suoi conoscenti di sinistra di ospitarlo

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