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Sospeso nel tempo
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E-book92 pagine1 ora

Sospeso nel tempo

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Info su questo ebook

Un anziano professore di filosofia orientale, che vive e lavora a Tokyo, torna dopo più di trent'anni in Italia, nella sua Firenze. È stato chiamato per insegnare filosofia orientale all'università in cui si era laureato da ragazzo. Durante il suo soggiorno in Italia riscopre il suo doloroso passato, ormai, quasi dimenticato e alterato dai suoi ricordi. I momenti belli dell'adolescenza, anni in cui praticava il Wing Chun rivivono nella sua mente e si mescolano a momenti drammatici della sua vita passata, fino a quando rammenterà un evento che aveva scosso la sua vita, che pensava di aver dimenticato per sempre.
LinguaItaliano
Data di uscita20 set 2021
ISBN9791220358453
Sospeso nel tempo

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    Anteprima del libro

    Sospeso nel tempo - Riccardo Innocenti

    Indice

    Capitolo 1 Il Viaggiatore solitario

    Capitolo 2 Ritorno a casa (ricordi d’infanzia)

    Capitolo 3 Firenze

    Capitolo 4 Il Dojo

    Capitolo 5 Lo sconosciuto

    Capitolo 6 Daniele

    Capitolo 7 L’incontro

    Capitolo 8 La verità

    Scrittori italiani e stranieri

    Riccardo Innocenti

    SOSPESO NEL TEMPO

    Romanzo

    Riccardo Innocenti © Prima Edizione - Settembre 2021

    Titolo Originale - Sospeso Nel Tempo

    ISBN: 979-12-20358-45-3

    Progetto Grafico - IM COVER Studio

    Foto Biografia - Fieni Fine Art

    Dello stesso autore

    Nella collezione scrittori italiani e stranieri

    Come Pietra Sotto la Neve Vol.1

    Come Pietra Sotto la Neve Vol. Integrale

    Kung Fu Heroes

    Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi ed eventi narrati sono il frutto della fantasia dell’autore. Qualsiasi somiglianza con persone reali, viventi o defunte, eventi o luoghi esistenti è da considerarsi puramente casuale.

    Questo libro contiene materiale coperto da copyright e non può essere copiato, trasferito, riprodotto, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’autore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile (Legge 633/1941).

    Note Biografiche

    Classe 1973, vive a Borgo a Buggiano (Pistoia), a soli sei anni inizia la pratica delle Arti Marziali con il Judo, il Karate Shotokan, per poi sposare la religione del sudore del Wing Chun Kung Fu. Essendo stato vittima di bullismo, fenomeno all’epoca sconosciuto e sottovalutato, ha dedicato la sua vita nel sociale promuovendo corsi di antibullismo e difesa personale nelle scuole primarie, secondarie, nonché università. Adesso è Maestro di Kung Fu specializzato nel Wing Chun Tradizionale e discipline affini, affascinato dall’Oriente può contare numerose esperienze collezionate nei suoi viaggi studio, dove ha studiato e approfondito le filosofie orientali. Maestro e fondatore della Scuola Loto Rosso di Pieve a Nievole (www.lotorosso.com), ad oggi si dedica anche alla scrittura, con l’impegno di riportare le sue numerose esperienze rendendo la filosofia delle Arti Marziali l’anima dei suoi romanzi reali e/o immaginari, e cercando di affermarsi come un autore poliedrico.

    A tutti gli angeli della mia vita

    «È facile diventare la preda di un bullo, bastano un paio di occhiali, oppure l’apparecchio ai denti, qualche chilo in più, o dichiararsi gay o lesbica. Dico sempre che nasciamo liberi e senza pregiudizi fino all’età della pubertà. Poi, per il resto della nostra vita, cerchiamo di curare le ferite che ci siamo procurati in quel periodo.»

    (Conchita Wurst)

    Introduzione

    Ho scritto questo romanzo di getto, spesso di notte quando la voce del silenzio può riuscire a sussurrarti nell’orecchio fino ad arrivare in fondo all’anima, in un momento particolare della mia vita come se avessi il timore di dimenticare delle sensazioni che mi avvolgevano da tempo, quelle sensazioni che fanno sentire sospeso tra il presente e il passato, le stesse sensazioni che si provano per l’intera esistenza quando il passato rivive quotidianamente dentro noi stessi.

    Capitolo 1

    Il Viaggiatore solitario

    La solitudine è sempre stata mia compagna. Guardandomi allo specchio me la sono vista stampata in faccia tante volte, ma non mi ha mai dato fastidio. Sono una persona importante e so che è normale restare soli in molti momenti dell’esistenza. Quando si lavora, quando si riflette, quando si viaggia. Poi, ci sono dei momenti in cui sei tu a cercare la solitudine. Restare soli fa bene. Si riesce a trovare la pace nelle giornate pesanti, nei momenti di sconforto o quando senti che i cori delle voci iniziano ad essere insopportabili, e allora l’angoscia dolorosa può prendere il sopravvento e spazzare via quella sensazione di piacere e di serenità che io chiamo solitudine buona.

    La solitudine buona, per me, significa restare un pomeriggio chino sui libri di studio, quando trovo l’ispirazione per scrivere un saggio o quando vengo sorpreso di soprassalto, completamente assorto nei miei pensieri, da un saluto di un amico o presunto tale.

    Io non amo particolarmente la compagnia, mi piace stare solo. Nella filosofia orientale la solitudine è un ponte per raggiungere la propria interiorità e solo attraversandolo, di tanto in tanto, si può arrivare alla conoscenza di sé stessi.

    Vivo in Giappone da molti anni, ho vissuto in Cina e qualche anno in Tibet e Hong Kong, volevo imparare a meditare, ma non ci sono mai riuscito. Io raggiungo la mia tranquillità interiore quando passeggio, quando lavoro, quando cerco la soluzione ad un problema di uno studente.

    Oggi, mi trovo qui, seduto in questo aereo; guardo fuori da questo finestrino e il mio stomaco si stringe, sento che le punte delle dita dei miei piedi si fanno più fredde e sento formicolare tutto il mio corpo. Dopo anni, sto tornando al mio paese d’origine, ma non mi sento felice, mi sento nervoso.

    Ho amato molto l’Italia, ma non la ricordo mai volentieri. Per dire la verità non la ricordo. Quando sono arrivato qui in Oriente, ero appena laureato, ero un ragazzotto di venticinque anni, pronto ad iniziare il PHD nella scuola di dottorato in Scienze Umane, nella facoltà di lettere dell’Università di Tokyo. Avevo tanti progetti per il futuro e un gran bisogno di dimenticare il passato. Volevo lasciarmelo alle spalle, la prima fase della mia vita si era conclusa. Stavo rinascendo. Avevo raggiunto la consapevolezza di essere in gamba. Potevo dirlo apertamente. Ero bravo e cominciavo a sentirmi sicuro di me.

    In quei giorni, tutto mi si presentava nuovo! La mia voglia di conoscere le strade, gli edifici, gli ambienti più frequentati; mi interessavano le persone, volevo stringere le loro mani, imparare le loro tradizioni, farmi conoscere per quello che sarei stato, la mia vita in Italia era cosa passata. Conoscevo già molte cose dell’Oriente, ricordo che questo mi dava molta fiducia. La felicità di quei giorni è così viva nei miei ricordi, che a volte mi sembra un sogno.

    Oggi, mentre ritorno in Italia, sapendo di dovermi trattenere per quattro mesi, mi chiedo se mi riconoscerò in un paese che non vedo da moltissimi anni, se saprò parlare alla gente e se riuscirò a vivere l’Italia come se fosse la prima volta, con le stesse sensazioni che ho provato da ragazzo, quando sono arrivato in

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