Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il gioco di Gilgamesh - parte 1
Il gioco di Gilgamesh - parte 1
Il gioco di Gilgamesh - parte 1
E-book82 pagine1 ora

Il gioco di Gilgamesh - parte 1

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Fantasy - romanzo breve (57 pagine) - In un tempo sospeso tra superstizione e progresso, neanche gli stessi creatori possono prevedere le scelte dei loro figli...


Nella preistoria la tecnologia domina i Due Mondi, precursori della Terra e della Luna. Divinità crudeli vagano ancora fra gli uomini. Gilgamesh, un bambino spensierato, si ritrova immischiato in un gioco ultraterreno che coinvolge non soltanto lui, ma anche i suoi genitori e la grande civiltà di Sumer che sovrasta gli altri imperi grazie al potere degli automi. Eppure, in questo tempo sospeso tra superstizione e progresso, neanche gli stessi creatori possono prevedere le scelte dei loro figli…


Alessandro Montoro nasce a Velletri nel 1990 e vive a Roma con la compagna. Lavora come consulente per una grande multinazionale di IT. Ha studiato presso l’università La Sapienza di Roma, prendendo una laurea triennale in fisica e una magistrale in matematica. Possiede una licenza di Solfeggio ed è principalmente pianista.

Ha appreso le tecniche basilari della scrittura da Franco Forte. Spinto dalla volontà di esordire come autore di fantascienza, negli ultimi mesi ha candidato vari lavori ai concorsi italiani più conosciuti del genere, guadagnando visibilità. Ha pubblicato gratuitamente, insieme ad alcuni amici, un supplemento di gioco per un wargame OOP.

LinguaItaliano
Data di uscita9 nov 2021
ISBN9788825418101
Il gioco di Gilgamesh - parte 1

Leggi altro di Alessandro Montoro

Correlato a Il gioco di Gilgamesh - parte 1

Ebook correlati

Fantasy per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Il gioco di Gilgamesh - parte 1

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il gioco di Gilgamesh - parte 1 - Alessandro Montoro

    Parte prima

    Dedicato ai giocatori di ogni età, a chi resta giovane e curioso come un bambino fino al suo ultimo giorno.

    Prologo – Il consigliere e il re

    Il re guardava dalla finestra del palazzo la scena senza fare nulla. La città bruciava sotto di lui. Le astronavi nere degli invasori scendevano dal cielo come insetti divoratori di mondi, distruggendo e bombardando le strade. I loro scafi scuri si stagliavano contro le possenti montagne bianche di Gaia, uno dei due pianeti gemelli del sistema solare.

    Urim, una delle città più prospere di quel mondo, si era ribellata attaccando la capitale, bersagliando i suoi centri di ricerca. Il sole splendeva timidamente mentre la grande città, dorata e meravigliosa, sfidava la bellezza crudele di quel panorama.

    Le ombre dei vascelli invasori erano sempre più grandi e minacciose. Bombe cadevano come grandine, facendo tremare la città d’oro e spaventando i suoi abitanti. Urla di civili e di soldati riempivano l’aria circostante e venivano inghiottite dai boati del bombardamento a tappeto. Si chiese come fosse potuto accadere e perché si fossero ribellati.

    Erano le sue stesse astronavi che solcavano i cieli, le sue stesse astronavi a portare la morte. La voce nella sua testa non smetteva mai di parlare e lo rimproverava.

    – Mio re, dobbiamo andare via da qui – lo esortò il consigliere di fiducia nella grande sala vuota. Indossava una veste nera ricamata di fili d’oro e d’argento, un abito degno di un imperatore, quasi a volerlo sfidare.

    Dannata, la voce è ovunque. Davanti a me e nella mia mente.

    – Mio re, le astronavi nere sono ovunque. – I superstiti sarebbero fuggiti verso Silenia, il pianeta gemello con cui Gaia condivideva l’orbita? La stanza tremò per colpa del bombardamento in corso, l’aria odorava di zolfo.

    Ci rifugeremo nelle città minerarie sotterranee di Silenia, lì nessuno ci troverà…

    – Sire, mi ascolta? Dobbiamo andare, i nostri nemici saranno qui a momenti.

    La voce nella sua testa gridava, supplicava, gli ordinava di uscire dal palazzo. Se fosse arrivato al centro di ricerca avrebbe avuto abbastanza tempo per fermare la catastrofe. La sua vita in cambio della salvezza del suo popolo. La voce che rimbombava era disperata, terribile e sempre più arrogante. Criptiche parole arrivavano come onde del mare, forti come una sferzata di catene sulla schiena.

    La voce profetizzava che a destra del cancello principale in rovina, ben visibile da quella finestra, avrebbe trovato un mezzo veloce ancora intatto per arrivare al grandissimo centro di ricerca e liberare i mostri artificiali in cattività, le macchine senzienti più potenti mai esistite. Se la grande fabbrica fosse sopravvissuta, avrebbe cambiato il corso della storia.

    Si affacciò di nuovo e guardò in quel punto; comprese subito che aveva ragione. Il mezzo era lì. Sapeva cosa avrebbe dovuto fare, ma non lo fece. Scelse di agire di sua spontanea volontà. Diede le spalle alla devastazione visibile attraverso la finestra e chiuse gli occhi.

    – Re Rashidar, cosa facciamo ancora qui? – continuava a ripetere il consigliere, avvicinandosi mentre il pavimento tremava. Pezzi di soffitto cominciavano a cadere a terra.

    La voce interiore esalò un sussurro e lo abbandonò, strisciando via come un fantasma, ritirandosi come la risacca del mare sulla riva. Non gli importava di ciò che la voce insinuava, le macchine robotiche in costruzione sarebbero state distrutte. Sorrise mentre apprezzava il silenzio nella sua mente: la voce era andata via dopo anni di tormento!

    Un’esplosione colpì la finestra, luce e calore, poi il nulla. Il disegno del fato era stato bruciato. Più i fogli ardevano nelle ere, più tale disegno diveniva vago e irriconoscibile. Nell’ultimo istante di coscienza Rashidar udì nuovamente la voce e una promessa, crudele e feroce: sarebbe dovuto tornare fino a che non fosse stato portato a compimento il progetto divino.

    Vide in un battito di ciglia il futuro e il passato e ne ebbe paura: un ciclo senza fine di morti e rinascite e un essere di metallo riccamente vestito che rideva senza fine. Per ultimo, apparve un panorama, una distesa di acqua infinita. Si percepì come una creatura in quella vastità, pronta per essere catturata da un essere superiore.

    Attraversò il velo tra la vita e la morte e non fu più, ma non per molto. Oh, come avrebbe voluto che l’oblio fosse durato per sempre!

    1 – Urim

    Gilgamesh si era perso nuovamente nei suoi pensieri in riva al bacino del porto. Un’altra bella giornata di pesca e di divertimento era passata, ed era riuscito a pescare un bellissimo pesce per la cena. Si alzò, stiracchiando le piccole membra, risistemando la minuta canna da pesca consunta e sollevando il cesto con il pesce. Ripercorse la strada che lo separava dalla zona abitata, risalendo il viale curvo e curato. Drappelli di guardie pattugliavano la zona con le spade tintinnanti nei foderi mentre gli abitanti si riducevano a luci alle finestre come tante lucciole nella notte.

    La grandissima città di Urim era formata da edifici che parevano usciti dalle leggende del passato. Sembravano opera di mani sapienti e delicate. Il sole stava lentamente calando e lunghe ombre si proiettavano per le strade. Quel regno esisteva dalla notte dei tempi e si vociferava che la città di Urim e la nazione di Sumer fossero state divise tra due fratelli proprio mentre il vecchio sovrano giaceva in punto di morte. Alcune storie riportavano che il padre dei due regnanti non fosse stato un umano, bensì un mostro che abitava i vuoti fra le stelle e

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1