Quella linea sottile...

Di Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Cinque racconti tessuti col filo di un'inquietante quotidianità, tra emozioni che scalpitano, percorsi tortuosi, scelte opinabili, sogni realizzabili e l'umano desiderio di avere ancora nuove

opportunità.

C'è una linea sottile che separa gli accadimenti, un orizzonte invisibile che gli occhi non vedono e la ragione non coglie.

Solo il sentimento allora ci viene in soccorso.

Chi scrive può… sovvertire l'ordine delle cose, dare ampio spazio alla fantasia, risvegliare i sogni per farvi entrare la vita, far respirare i pensieri e ridare il battito ai cuori già spenti.

Il narratore rivendica il diritto di cambiare le storture e ridisegnare vite trasformando gli incubi in sogni, ma spesso affida al lettore il compito di immaginare, ipotizzando nuovi scenari, perché le narrazioni, come tante pagine della nostra vita, sono fatte di scelte, di bivi, di direzioni obbligate e a volte anche di possibilità di ritorno.

Ogni narrazione, ci ricorda Italo Calvino, "è uno dei tanti mondi possibili, un'isola in un arcipelago, un corpo celeste in una galassia."

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 14 dic 2021
• ISBN: 9791220374804

Anteprima del libro

INDICE

Storie da riscrivere

Emi

Genny

Vendesi

L’attesa

Appendice

Nota bibliografica

MARIA TERESA LEZZI FIORENTINO

QUELLA LINEA SOTTILE…

RACCONTI

Della stessa autrice

in edizione YOUCANPRINT

Di vita in vita

La via maestra

Spigolando tra i ricordi

Passo dopo passo … e altri racconti

ISBN | 9791220374804

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Guarda

quella linea sottile

che appare

e scompare

…

tra cielo

e mare,

realtà

e fantasia,

vita

e morte,

normalità

e follia.

Lo vedi

anche tu

il nuovo

orizzonte?

Un uomo che dorme tiene in cerchio intorno a sé il filo delle ore, l’ordine degli anni e dei mondi. Svegliandosi li consulta d’istinto e vi legge in un attimo il punto che occupa sulla terra, il tempo che è trascorso fino al suo risveglio; ma i loro ranghi possono spezzarsi, confondersi.

Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto

Storie…

da riscrivere

"Nel mezzo del cammin di nostra vita

Mi ritrovai per una selva oscura

Chè la diritta via era smarrita."

(Inferno, Canto I)

Se proprio non si era ritrovato anche lui in quel mezzo che Dante gli ricordava, avendolo ormai abbondantemente superato, per Sergio era stato un momento molto importante, quello della scelta, criticata da molti: il suo impegno di scrittore finiva lì, al culmine della sua escalation come autore di thriller e noir.

Era risoluto a lasciarsi libri e fama alle spalle per intraprendere un nuovo cammino.

La vita gli aveva presentato il conto e lui voleva trascorrere il tempo che gli restava dedicandosi ai suoi affetti e agli hobby a lungo trascurati.

Da quel momento perciò non avrebbe più scritto storie angoscianti, non se la sentiva di macinare pensieri tristi per poterne creare di nuove, aveva bisogno di liberarsi di tutto. Non avrebbe toccato più né fogli, né matite, alla larga da pc e da tutte le diavolerie del mondo. Aveva pieno diritto di dare una svolta decisiva alla propria vita! Non sapeva però che sarebbe stato ancora a lungo prigioniero…

di un mondo parallelo, che non gli avrebbe dato più tregua.

*

Gli capitava la sera, quando, sfinito da tutte le attività che si sceglieva per crollare addormentato, appena posava la testa sul cuscino, un pop up speciale si animava davanti ai suoi occhi già chiusi e nuove storie prendevano vita, nuovi personaggi, in ordine sparso, come reduci da un campo di battaglia, gli parlavano.

Un incontro quotidiano, al quale non riusciva a sottrarsi, che se pur gli ricordava Sei personaggi in cerca d’autore, con quelli non aveva niente a che vedere. Commedie e tragedie in scena non erano il suo mondo. Vedeva però chiaramente tutto, le storie erano già state scritte dalla vita, a lui spettava soltanto raccoglierle, ma l’angoscia lo opprimeva. Era stanco di vedere il male. Non trovava soluzione, se non quella di restare sveglio a lungo, ma quanto poteva durare? Sarebbe prima o poi crollato per sfinimento.

Il suo era un cuscino raccoglitore di storie, che non si svuotava mai. Non c’era proprio nulla da ridere, anche se la situazione era tragicomica. Si augurava che svanissero al risveglio, così come erano arrivate.

Le cose però non andarono così.

**

Una sera Sergio, dopo aver fatto bisboccia con gli amici, era tornato a casa molto tardi. Aveva bevuto più del solito, non era molto lucido, perciò vedere tutte le sue carte e i suoi libri per terra non lo meravigliò più di tanto.

Adesso si mettono anche a passeggiare, quando non ci sono, disse quasi divertito.

Col piede spostò il raccoglitore di fogli su cui annotava i suoi appunti e gli sembrò di vedere una spirale di fumo che si levava dalle pagine. Questa volta ho proprio esagerato pensò, e si buttò sul letto sfinito, senza guardare meglio il nome che a tratti appariva sul foglio annerito, bruciato solo in parte.

La piccola Sissi, coi lunghissimi capelli neri e un viso angelico, camminava a piedi scalzi sul pavimento, tra quei libri. Gli s’avvicinava, senza essere vista, sorrideva e gli soffiava sul viso.

Ehi! mi senti? Sono qui, ti devo raccontare… Uffa! Sei già addormentato?

Gli sfiorò la fronte senza più parlare.

Ma lui era già lì, dietro i vetri di una finestra, infreddolito e tremante, a guardare lo spettacolo che andava in scena.

Il vento gelido lo infastidiva, con quel nevischio che gli si posava addosso, infradiciandolo.

Cosa ci stava a fare? Non lo sapeva, ma non riusciva ad andar via.

Poteva vedere nella grande sala un bel camino acceso e una bambina seduta sul divano che sfogliava dei libri. Mamma, domani torno a scuola, mi sento meglio. Hai visto anche tu che non ho più febbre. I compiti li facciamo insieme più tardi?

Certo Sissi, ma se continuerà a fare questo freddo sarà meglio che tu resti a casa ancora qualche giorno. Ti va di continuare a leggere qualche pagina di Pinocchio, ora? Guarda quanto sono belle queste altre illustrazioni, un’opera d’arte! Lo zio ti ha fatto proprio un bel regalo. È vero, mamma, è bellissimo. Ma tu sei la più brava di tutti. Quando sarò grande voglio diventare un’illustratrice come te, così faremo le mostre insieme. Sissi amava molto disegnare, proprio come la madre, Mira Brugnoli, un nome molto apprezzato nel mondo dell’editoria per l’infanzia, un’artista che tutti cercavano per dar vita ai propri libri con le immagini. Lei stessa ne aveva pubblicati diversi, raccontando e illustrando storie, sempre più belle da quando era nata la sua Sissi. Molte