Conflitto in Ucraina: Rischio geopolitico, propaganda jihadista e minaccia per l’Europa
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In questo libro, nato dal lavoro del team di SpecialEurasia, gli autori si soffermano sull'analizzare il rischio geopolitico per l'Europa derivante dalla presenza di foreign fighters in territorio ucraino così come dalla propaganda jihadista in diverse lingue che vede nella crisi che sta coinvolgendo l'intero continente europeo la possibilità di reclutare maggiori combattenti e condurre attentati.
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Anteprima del libro
Conflitto in Ucraina - Silvia Boltuc
Sommario
Sommario 3
Autori 5
Introduzione 7
Cronologia della Crisi Ucraina 19
Conflitto in Ucraina, Caucaso del Nord e propaganda jihadista in lingua russa 29
.1 La narrativa del conflitto di Kavkazcenter e ChechenInfo 32
.2 I battaglioni Dzhokhar Dudayev e Sheikh Mansur che operano in Ucraina 43
Il Battaglione Dzhokhar Dudayev 46
Battaglione Shaykh Mansur 50
La minaccia del terrorismo jihadista nel contesto del conflitto in Ucraina 54
.1 La propaganda jihadista antirussa prima della guerra 55
.2 Ideologi e media jihadisti durante il conflitto ucraino 61
Al-Qa’ida 63
Stato Islamico 67
Hay’at Tahrir al-Sham (HTS) 70
Indipendenti e ribelli 73
.3 Gruppi Jihadisti anti-Russia e potenziali implicazioni 77
Junud al-Sham 79
Kata’ib Khattab al-Shishani 83
Katibat al Tawhid wal Jihad 84
Katibat Junud al-Makhdi 88
Malhama Tactical 91
Conclusioni 94
Autori
Silvia Boltuc. Analista specializzata in relazioni internazionali, energia e conflitti nello spazio post-Sovietico, in Medio Oriente e Nord Africa. Attualmente è Managing Director di SpecialEurasia e Manager del progetto Middle East Monitoring
. Svolge l’incarico di responsabile dell’Area Energia e Nuove Tecnologie del CeSEM – Centro Studi Eurasia Mediterraneo e di analista per la testata italiana Notizie Geopolitiche. In passato ha svolto il ruolo di Associate Director di ASRIE Analytica supportando il processo decisionale di partner pubblici e privati attraverso attività di consulenza, risk assessment e pianificazione operativa di missioni in loco. Ha scritto analisi e contributi sia in lingua italiana che in inglese per centri studi e agenzie media nazionali e internazionali come The Defence Horizon Journal, European Affairs Magazine, The Robert Lasing Institute.
Giuliano Bifolchi. Analista geopolitico e dottore in Storia dei Paesi Islamici, si è laureato in Scienze della Storia e del Documento presso l’Università Tor Vergata di Roma ed ha conseguito il master in Peacebuilding Management presso la Pontificia Università San Bonaventura. Attualmente ricopre il ruolo di Research Manager di SpecialEurasia. Durante la sua carriera si è occupato di Open Source Intelligence e Human Intelligence specializzandosi inoltre nell’analisi della situazione politica, economica, socioculturale e della sicurezza dello spazio post-Sovietico e della regione MENA dove ha effettuato diverse missioni in loco. Autore di diversi articoli accademici in merito alla regione del Caucaso, all’Islam e al fenomeno del terrorismo nord caucasico, ha pubblicato i libri Geopolitica del Caucaso russo. Gli interessi del Cremlino e degli attori stranieri nelle dinamiche locali nordcaucasiche (Sandro Teti Editore, 2020) e Storia del Caucaso del Nord tra presenza russa, Islam e terrorismo (Anteo Edizioni, 2022).
Daniele Garofalo. Laureato magistrale in Storia e Dottrine Politiche presso l’Università Federico II di Napoli, si è specializzato nello studio, ricerca e analisi del terrorismo di matrice jihadista. È attualmente Manager del progetto "Monitoring Jihadist Propaganda & Terrorism" di SpecialEurasia, Senior Analyst in Terrorismo Jihadista e membro del Comitato Scientifico per il Centro Italiano di Strategie e Intelligence – Cisint con cui conduce analisi, ricerca e corsi di formazione. Collabora esternamente anche con diversi Centri di Ricerca e siti non italiani, tra cui European Eye on Radicalization, The Jamestown Foundation, Jihadica e Militant Wire. È autore del libro Medio Oriente Insanguinato (Enigma Edizioni, 2020).
Introduzione
a cura di Silvia Boltuc
Quando le forze armate russe sono entrate in Ucraina l’Europa ha riscoperto il significato della parola conflitto
, una realtà che le giovani generazioni non conoscono e rilegata a quella parte di mondo considerata ‘aliena’ alla società e al benessere europeo. Se negli anni ’90 la Guerra dei Balcani e le sue atrocità avevano sconvolto la coscienza europea poiché coinvolgevano una regione parte della storia continentale contemporanea, il conflitto in Ucraina, grazie al fervore mediatico e al mondo dei Social Network, ha ricordato a molti che le guerre si combattono per gli interessi nazionali e geopolitici e per la sopravvivenza e che gli armamenti che diversi paesi europei concorrono a fabbricare ed esportare all’estero mietono vittime anche in prossimità dei nostri confini.
Questo testo non ha come obiettivo quello di spiegare l’essenza del conflitto ucraino considerando come già negli ultimi anni, ma in special modo in queste settimane di conflitto, l’editoria ha dato ampio spazio alla crisi dell’Ucraina cercando di analizzare il processo storico, le ragioni interne ed esterne e le forze armate presenti sul territorio.
Per quel che concerne questo scritto, invece, l’attenzione viene posta sulla propaganda jihadista che si è interessata al conflitto e sulle diverse compagini di foreign fighters o gruppi paramilitari che attualmente stanno combattendo in Ucraina. La decisione di dedicarsi a questa tematica è frutto di una intensa attività di monitoraggio che il team di analisti di SpecialEurasia sta conducendo sin dall’inizio delle operazioni militari russe sul suolo ucraino. In tale ottica è possibile considerare questi gruppi di militanti e combattenti come degli attori geopolitici che nel tempo potrebbero rappresentare una minaccia alla sicurezza del continente europeo. Va infatti considerato che, una volta finito il conflitto, l’Ucraina stessa rischia di divenire un hub logistico e di transito di foreign fighters e gruppi paramilitari di diverse ideologie così come di organizzazioni criminali che potrebbero avere accesso a un ingente quantitativo di armamenti inviati dall’Occidente in questi mesi per supportare la lotta contro le forze armate russe.
La geopolitica è il filo conduttore che guida l’attività di monitoraggio di SpecialEurasia così come la selezione e analisi di fonti aperte per generare Intelligence utile al processo decisionale. Questa introduzione, quindi, non si può esimere dal fornire una panoramica generale del quadro geopolitico inerente al conflitto ucraino in modo da permettere al lettore di inquadrare al meglio il ruolo che sia la propaganda jihadista sia i diversi gruppi di foreign fighters possono avere nello scacchiere geopolitico europeo nel prossimo futuro.
Nell’agosto del 2021 il nostro team aveva effettuato un viaggio di lavoro a Kiev in occasione del 30° anniversario dell’indipendenza della Repubblica Ucraina e in concomitanza con l’organizzazione del summit della Piattaforma della Crimea programmato il 23 agosto 2021