I sogni della montagna: racconti dalla Sardegna
Di Carlo Lai
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Info su questo ebook
Carlo Lai nato a Cagliari nel 1966, ragioniere con l’amore per il trekking e la passione per la scrittura, è alla sua terza pubblicazione. Dopo i primi due libri, “Trattato di Feislosofia” e “Rievoluzione”, l’autore in questa opera si cimenta nella narrazione delle avventure di Bissenti, un personaggio immaginario che compie solitarie escursioni nella Natura Sarda. Il libro è un inno alle bellezze naturali della Sardegna, altresì è un’esortazione per il lettore a prendersi cura di esse.
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Trattato di feislosofia, filoselfia e raccolta di post-esie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRievoluzione: Dalla Sardegna al Mondo. Manuale Banale di viraggio esistenziale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
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Anteprima del libro
I sogni della montagna - Carlo Lai
L’AUTORE
Carlo Lai nato a Cagliari nel 1966, ragioniere con l’amore per il trekking e la passione per la scrittura, è alla sua terza pubblicazione.
Dopo i primi due libri, Trattato di Feislosofia
e Rievoluzione
, l’autore in questa opera si cimenta nella narrazione delle avventure di Bissenti, un personaggio immaginario che compie solitarie escursioni nella Natura Sarda.
Il libro è un inno alle bellezze naturali della Sardegna, altresì è un’esortazione per il lettore a prendersi cura di esse.
Alle mie figlie Silvia e Claudia, con l’augurio
che non smettano mai di fare sogni belli
Questo libro è una raccolta di racconti sognati da Bissenti, camminatore appassionato e innamorato delle montagne della sua terra: la Sardegna.
PREFAZIONE
Ne I sogni della montagna c’è tutto l’amore che si può nutrire per una terra antica e misteriosa qual è la Sardegna ma non solo.
Carlo Lai attraverso Bissenti, un ragazzo moro arrivato dal mare, ci porta a scoprire luoghi e modi di essere che solo chi ama percorrere sentieri e ascoltare i suoni della natura, scoprendone magie e segreti, può conoscere.
Lui non aveva negli occhi la fiamma che anima i predatori moderni, sebbene da bambino fosse stato un abile e cinico cacciatore di lucertole e farfalle.
Bissenti conosce i segreti della sua terra e ne conosce anche il futuro, che non rivelerà a nessuno.
Racconti che fanno riflettere su quel progetto naturale che dovrebbe vedere l’uomo vivere in una dimensione di equilibrio con la natura che lo circonda, natura che mai tradisce e che non vuole essere sfidata.
Un ecosistema che necessita di rispetto da parte dell’uomo, di amore e di contemplazione. Una pace che ci dovrebbe appartenere.
Carmen Salis
Il sogno di un’avventura da bracconiere
Ottobre.
Il fuoristrada avanzava percorrendo un’arteria tortuosa verso il cuore dell’Isola, evitando l’ingresso nei vari paesi: un ovile di montagna, il più vicino al cielo, era la sua meta. L’autista, un anziano campidanese, al suo fianco un giovane dalla carnagione ancora abbronzata dal sole e dal mare; il terzo passeggero era un militare, colui che aveva amalgamato il gruppetto per la scappata nell’entroterra. Erano gli occupanti della vettura.
"Andiamo a bivaccare nel cuile più alto della Sardegna", la proposta del soldato era stata volentieri accolta e realizzata da ognuno per i propri motivi.
L’asfalto era solo un ricordo ormai sbiadito al primo albeggiare, quando l’auto sorprese un branco di grandi corna in spostamento, le ruote si fermarono per lasciare strada ai maestosi balzi degli animali in fuga, rapidamente inghiottiti dalla alta macchia. Gli occhi dei tre passeggeri avevano brillato alla vista dei mufloni, ognuno per i propri motivi.
Il bosco era un incantevole oceano verde, solcato dal sentiero che a ogni curva in salita sembrava voler raggiungere l’azzurro del cielo. Ecco l’infinito altipiano del Gennargentu di Arzana, un’interminabile e irregolare distesa di pietre e rocce, dove ogni arbusto si è faticosamente guadagnato il proprio spazio con ostinazione e pazienza, in questo paesaggio lunare sulla Terra. Ed ecco l’ovile con i suoi abitanti, quasi tutti a quattro zampe tranne due, lo chiamano cuile del Mirto, in realtà è la dimora di trecento maiali semi selvatici, un asino e due allevatori.
Le strette di mano valgono più di cento parole e quassù in alto ancora di più: solo qualche parola bisbigliata a denti stretti in lingua sarda accompagnò quell’incontro. La giornata trascorse tra spuntini e vino rosso, escursioni al vicino villaggio nuragico Orruinas e una visita a un altro lontano ovile d’alta quota, il cuile Sa Pruna, giusto per marcare il territorio che si affaccia nell’altro versante della grande montagna. I cani cacciatori, portati fin quassù, riconoscevano quei posti di libertà e di antiche sfide e latravano in perpetuo movimento. Il buio sarebbe giunto