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Non guardare (Il thriller sull’agente dell’FBI Taylor Sage – Libro 1)
Non guardare (Il thriller sull’agente dell’FBI Taylor Sage – Libro 1)
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E-book277 pagine3 ore

Non guardare (Il thriller sull’agente dell’FBI Taylor Sage – Libro 1)

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Info su questo ebook

Vengono trovati corpi di giovani uomini, vestiti in maniera insolita con degli abiti e messi in posa come delle bambole. Quando una lettrice di tarocchi offre all’agente speciale dell’FBI Taylor Sage un indizio per trovare il diabolico serial killer, Taylor non ha altra scelta che aprire la propria mente e seguire la pista. Ma quello che incontra è molto più straziante di quanto si fosse aspettata, e potrebbe cambiare tutto ciò che pensava di sapere.

“Molly Black ha scritto un inquieto thriller che ti terrà con il fiato sospeso… Ho adorato questo libro e non vedo l’ora di leggere il prossimo della serie!”
—Recensione di un lettore per PRIMA RAGAZZA: OMICIDIO

NON GUARDARE è il romanzo di debutto di una nuova serie scritta dall’autrice Molly Black, best seller acclamata dalla critica.

L’agente speciale dell’FBI Taylor Sage ha attraversato il Paese ed è stata trasferita al suo lavoro dei sogni nell’Ufficio di analisi comportamentale di Quantico. Con un nuovo lavoro, una nuova casa e un nuovo marito al suo fianco, Taylor è pronta a mettersi alle spalle il buio del passato: una sorella che è sparita nel nulla quando era adolescente.

Taylor è pronta a ricominciare da capo. Ma quando una lettrice di tarocchi a bordo strada le offre una predizione misteriosamente specifica sul suo prossimo caso, Taylor, pronta a cacciarla via, ne è invece perseguitata, e non può fare a meno di notare che si tratta di una visione accurata.

L’ufficio di analisi comportamentale è disorientato da questo nuovo serial killer, dai corpi messi in posa, e sembra che solo Taylor possa decifrare l’indovinello. Ma il tempo sta per scadere, e Taylor dovrà usare ogni mezzo a sua disposizione per salvare la prossima vittima, che ci creda o no.

È possibile che la lettrice di tarocchi abbia la chiave di tutto?

O sta conducendo Taylor lungo un vicolo cieco letale?

Un thriller psicologico complesso, pieno di svolte e zeppo di suspense da batticuore, la serie di gialli di TAYLOR SAGE ti farà innamorare di una nuova brillante protagonista femminile, facendoti girare pagina fino a tarda notte.

Sono ora disponibili i libri #2 e #3 della serie: NON RESPIRARE e NON SCAPPARE

“Ho divorato questo libro. Mi ha accalappiato e non mi sono potuto fermare fino all’ultima pagina… Non vedo l’ora di leggere gli altri!”
—Recensione di un lettore su TI HO TROVATO

“Amo questo libro! Una trama veloce, personaggi fantastici e intuizioni interessanti nell’indagine dei casi. Non vedo l’ora di leggere il prossimo libro!”
—Recensione di un lettore per PRIMA RAGAZZA: OMICIDIO

“Libro molto buono… Ti sembrerà di essere lì, a caccia del rapitore. So che leggerò gli altri libri di questa serie!”
—Recensione di un lettore per PRIMA RAGAZZA: OMICIDIO

“Questo libro è scritto molto bene e tiene vivo l’interesse fin dalla prima pagina… Non vedo davvero l’ora di leggere il prossimo della serie, e spero anche altri!”
—Recensione di un lettore per PRIMA RAGAZZA: OMICIDIO

“Wow, non vedo l’ora di leggere il prossimo in questa serie. Inizia con il botto e poi continua.”
—Recensione di un lettore per PRIMA RAGAZZA: OMICIDIO

“Libro ben scritto, con un’ottima trama. Un libro che ti tiene sveglio di notte. Non puoi smettere di leggere!”
—Recensione di un lettore per PRIMA RAGAZZA: OMICIDIO

“Fantastica suspense, che ti costringe a leggere… Non vedo l’ora che esca il prossimo della serie!”
—Recensione di un lettore per TI HO TROVATO

“Bellissimissimo! Ci sono delle svolte imprevedibili… Me lo sono letto tutto d’un fiato, come guardo tutto d’un fiato Netflix. Ti risucchia dentro e basta.”
—Recensione di un lettore per TI HO TROVATO
LinguaItaliano
Data di uscita16 giu 2022
ISBN9781094356563
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    Non guardare (Il thriller sull’agente dell’FBI Taylor Sage – Libro 1) - Molly Black

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    NON GUARDARE

    Il thriller sull’agente dell’FBI Taylor Sage – Libro 1

    M o l l y   B l a c k

    EDIZIONE ITALIANA A CURA DI

    ALICE CARDELLA

    REVISIONATO DA

    SIMONA TRUPIA

    Molly Black

    Molly Black è l’autrice della serie di gialli MAYA GRAY, composta attualmente da sei libri, la serie di gialli RYLIE WOLF, composta attualmente da tre libri e, infine, la serie di thriller TAYLOR SAGE, composta attualmente da tre libri.

    Essendo da sempre un’appassionata lettrice di gialli, Molly è più che felice di conoscervi e leggere le vostre opinioni. Visitate il sito www.mollyblackauthor.com per scoprire di più e rimanere sempre aggiornati.

    Copyright © 2022 di Blake Pierce. Tutti i diritti riservati. A eccezione di quanto consentito dall’U.S. Copyright Act del 1976, nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuitao trasmessa in alcuna forma o in alcun modo, o archiviata in un database o in un sistema di raccolta, senza previa autorizzazione dell’autore. Questo ebook è concesso in licenza esclusivamente ad uso ludico personale. Questo ebook non può essere rivenduto né ceduto ad altre persone. Se desidera condividere questo libro con un'altra persona, la preghiamo di acquistare una copia aggiuntiva per ogni beneficiario. Se sta leggendo questo libro e non l’ha acquistato, o non è stato acquistato esclusivamente per il suo personale uso, la preghiamo di restituirlo e di acquistare la sua copia personale. La ringraziamo per il suo rispetto verso il duro lavoro svolto da questo autore. Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, imprese, organizzazioni, luoghi, eventi e incidenti sono il prodotto della fantasia dell’autore o sono usati romanzescamente. Qualsiasi somiglianza con persone reali, vive o morte, è del tutto casuale. Immagine di copertina Copyright Slobodan Kunevski, utilizzata sotto licenza da Shutterstock.com.

    LIBRI DI MOLLY BLACK

    IL THRILLER SULL’AGENTE DELL’FBI TAYLOR SAGE

    NON GUARDARE (Libro #1)

    UN EMOZIONANTE THRILLER FBI DI RYLIE WOLF

    TI HO TROVATO (Libro #1)

    UN THRILLER AVVINCENTE CON MAYA GRAY, FBI

    PRIMA RAGAZZA: OMICIDIO (Libro #1)

    SECONDA RAGAZZA: PRESA (Libro #2)

    TERZA RAGAZZA: INTRAPPOLATA (Libro #3)

    QUARTA RAGAZZA: ADESCATA (Libro #4)

    INDICE

    PROLOGO

    CAPITOLO UNO

    CAPITOLO DUE

    CAPITOLO TRE

    CAPITOLO QUATTRO

    CAPITOLO CINQUE

    CAPITOLO SEI

    CAPITOLO SETTE

    CAPITOLO OTTO

    CAPITOLO NOVE

    CAPITOLO DIECI

    CAPITOLO UNDICI

    CAPITOLO DODICI

    CAPITOLO TREDICI

    CAPITOLO QUATTORDICI

    CAPITOLO QUINDICI

    CAPITOLO SEDICI

    CAPITOLO DICIASSETTE

    CAPITOLO DICIOTTO

    CAPITOLO DICIANNOVE

    CAPITOLO VENTI

    CAPITOLO VENTUNO

    CAPITOLO VENTIDUE

    CAPITOLO VENTITRE

    CAPITOLO VENTIQUATTRO

    CAPITOLO VENTICINQUE

    CAPITOLO VENTISEI

    CAPITOLO VENTISETTE

    CAPITOLO VENTOTTO

    PROLOGO

    Intorno a lui non c’era anima viva. Perfetto.

    I piedi di Chris marciavano sull’asfalto, la brezza mattutina pungeva e gelava i suoi polmoni. Una serpentina si snodava attraverso Ames Park.  Il buio era tale da permettere alla nebbia di celare le sagome dell’area giochi. Eppure, i raggi del sole erano talmente intensi da riuscire ad illuminare gli alberi. A Chris era sempre piaciuto osservare il cielo blu limpido tingersi di arancione.

    Dalle distese erbose provenivano i versi striduli dei grilli ed il suono della brezza che increspava il lago.

    L’Ames Park era situato tra il lago e la città, da cui era separato da diversi alberi, che davano l’illusione di essere immersi nella natura. Ed infatti, più che in una città nel bel mezzo della Virginia settentrionale con seimila ficcanaso, Chris lì aveva la sensazione di essere un tutt’uno con il pianeta.  

    Quando si era trasferito a Lake Vernon da New York, aveva davvero creduto di trovare la serenità di una piccola cittadina americana. Nessuno lo aveva avvertito della presenza di vicini impiccioni e dei concittadini con troppo tempo libero a disposizione. Sospirò e cominciò a correre, ricordandosi di un incontro particolarmente spiacevole con un cliente il giorno prima al negozio di ferramenta. Di lì a un paio d’ore, avrebbe dovuto ricominciare con la solita tiritera: sorridere e annuire, perché il cliente ha sempre ragione.

    Cavolate.

    Chris continuò a percorrere il sentiero e provò a scrollarsi di dosso la negatività.

    Mentre correva, in mezzo alla foschia apparve una figura rossa.

    Strano, non c’è mai nessuno qui a quest’ora. Più strizzava gli occhi, più la figura diventava nitida.

    C’era una donna, seduta su una panchina; teneva la schiena dritta e la postura rigida. Indossava un abito rosso acceso, che spiccava contro i colori scuri del parco. Portava un cappello di paglia sul capo, leggermente abbassato, fino a nasconderle il viso. Sembrava che fosse appena uscita dal ballo di fine anno del liceo, eppure la fine dell’anno scolastico era ancora lontana. I ragazzi di quella cittadina sarebbero dovuti essere tutti al sicuro nel loro letto in quel momento. Inoltre, la donna non sembrava né ubriaca, né svenuta. Assomigliava più ad un monaco intento a meditare, se non fosse stato per l’abbigliamento particolare.

    Chris la superò correndo, non erano affari suoi.

    Doveva riconoscere questo agli ingegneri della città: quel parco era meraviglioso. Non appena il sole superava le punte degli alberi, il suo riflesso si specchiava sul lago, cosicché i cittadini, o anche solo uno di loro- come in quel momento - lo potessero apprezzare ogni giorno.

    Ci volle un’altra mezz’ora per raggiungere la fine del percorso, dove Chris fece dietro-front. Ormai l’alba era finita. Gli sarebbe piaciuto vederla durare per sempre, così da non dover ritornare alla sua vita di ogni giorno. La vita che, però, gli permetteva di avere del cibo a tavola. Era quello l’importante: garantire una buona salute a se stesso e alle sue ragazze.

    Sulla strada del ritorno, Chris incappò nuovamente nella panchina. Seppur fosse ancora lontano, riusciva a vedere che la donna con l’abito rosso era ancora lì. Le si avvicinò, finché non si trovarono l’uno accanto all’altro.

    Era passata almeno un’ora dalla prima volta che l’aveva incontrata.

    Eppure, non si era mossa di un millimetro.

    Improvvisamente, un brutto presentimento cominciò a crescere dentro di lui. Chris aveva due figlie e non gli piaceva l’idea di lasciare sola una vulnerabile giovane donna dove qualcuno avrebbe potuto farle del male. Tutta sola, da tutta la notte: era stata fortunata a non essere finita tra le grinfie di qualche molestatore di periferia.

    Con cautela, la guardò meglio. Era immobile, ancora più del tranquillo lago alle sue spalle.

    Ma è davvero una persona? O un manichino? Si tratta per caso di un qualche scherzo adolescenziale?

    I palmi di Chris cominciarono a sudare. Doveva prendere una decisione.

    Le chiederò soltanto se sta bene, farò il bravo samaritano.

    Mi scusi, signorina? chiese delicatamente, come se stesse parlando con un animale spaventato. L’ultima cosa che desiderava era farle pensare che fosse lui il pericolo.

    Non un movimento, non una parola. Un corvo volò sopra le loro teste, gracchiando.

    Avanti, è meglio che si svegli, disse, avvicinandosi ancora.

    Ai piedi notevolmente grandi, la donna portava degli alti tacchi neri. La sua pelle era molto pallida. Le sue gambe erano cosparse di folti e spessi peli neri, più di quanti non ne avesse mai visti in una donna. Le sue ginocchia sembravano secche e insolitamente biancastre, come se potessero sbriciolarsi con un solo tocco.

    Quelli sono degli ematomi?

    Mi scusi? provò nuovamente Chris. Si sente bene? Vuole che chiami qualcuno?

    Istintivamente, la sua mano cercò il cellulare che, come se fosse una pistola, era accuratamente riposto nella tasca dei suoi pantaloncini. La donna non gli rispose. Chris si guardò indietro: erano ancora soli. Una parte di lui voleva correre via e chiedere aiuto a qualcun altro, ma si rese ben presto conto che non aveva senso. Era solo una donna, un po’ malconcia, e lui doveva aiutarla.

    Signorina, non è sicuro per una ragazza come lei rimanere qui fuori da sola, disse Chris. Se ha bisogno di un passaggio a casa, posso aiutarla. Non ho cattive intenzioni. Sono padre di due ragazze.

    Con un po’ di esitazione, Chris le toccò la spalla. La sua mano incontrò un corpo rigido e ghiacciato. Quando per errore la spinse leggermente, la testa cadde con tutto il suo peso sulle spalle. Il cappello scivolò via.

    A Chris gelò il sangue nelle vene.

    Quella non era affatto una donna.

    Un uomo, dal viso leggermente barbuto, lo fissava, con gli occhi spalancati e senza vita. Era cosparso di macchie di rossetto rosso e nastro adesivo nero, che deformava la sua bocca creando un sinistro sorriso.

    Chris urlò e saltò indietro. Il suo cellulare cadde dalla tasca e sbatté sul cemento. Nel cercare di raccoglierlo, Chris non riusciva a distogliere lo sguardo dall’uomo senza vita.

    E sapeva bene che nessuna corsa mattutina avrebbe potuto cancellare quella scena ormai impressa nella sua mente.

    CAPITOLO UNO

    Sorridi e basta. Non importa quanto tu voglia correre via. L’agente speciale Taylor Sage cercò di farsi coraggio, mentre suo marito chiudeva la porta della loro nuova casa.

    Beh, tesoro, ce l’abbiamo fatta, disse Ben, soddisfatto.

    Prima di conoscere Ben, Taylor non aveva mai immaginato di sistemarsi, soprattutto dopo essere diventata una testardissima agente di polizia, appena uscita dall’accademia dell’FBI in Oregon. A volte, quella vita serena, la loro felicità, le era del tutto estranea. In quei momenti, cresceva in lei il bisogno di scappare, ancora una volta, nel bel mezzo della notte. Ma non avrebbe potuto fare una cosa del genere a Ben. Non di nuovo.

    La ditta di traslochi non arriverà prima di domani. Ben la avvolse in un abbraccio caloroso. Era l’uomo più attraente e tenero che Taylor avesse mai conosciuto. Con i suoi corti capelli castani e gli occhi color cioccolato, riusciva a farle sciogliere il cuore ogni singola volta. Che ne dici di fare un giro per come si deve della nostra nuova casa, prima di riempirla con tutte le nostre cianfrusaglie?

    "Le nostre cianfrusaglie?" Taylor inarcò un sopracciglio e Ben scoppiò a ridere.

    Sì, Taylor. Quando hai accettato di sposarmi, le mie cianfrusaglie sono diventate anche tue. Le fece l’occhiolino, mentre con una mano le prendeva la sua e la trascinava nel soggiorno open-space.

    Touché, mormorò Taylor.

    La casa che avevano lasciato a Portland era la prima casa di Ben, dove Taylor si era trasferita dopo il matrimonio. Non era stato facile distinguere ciò che era suo da ciò che era di Ben: lei non era solita spostarsi con bagagli pesanti, mentre suo marito era ad un passo da poter essere considerato un accumulatore seriale. Nel loro vecchio soggiorno, gli scaffali erano pieni di libri posti uno sopra l’altro, fino a toccare il soffitto. Erano i libri di architettura risalenti agli anni universitari. Poco importava di quanto tempo fosse passato dalla laurea, Ben non se ne sarebbe mai separato per nessun motivo al mondo. Per non parlare dei mappamondi. Ben aveva sempre avuto un debole per i mappamondi.

    Presto, la loro nuova casa, con quei perfetti pavimenti in legno e le innumerevoli finestre, sarebbe stata riempita da tutti i loro effetti personali. Non era enorme, assomigliava più ad una casa in stile coloniale, ma era perfetta. Era il tipo di casa che qualunque ultratrentenne sarebbe stato felice di potersi permettere.

    Posso convivere col tuo disordine, disse Taylor, ma il seminterrato resta mio.

    Lo so, lo so. Ben sorrise, strizzando un po’ gli occhi marroni. I suoi capelli arruffati lo facevano sembrare molto più giovane di un trentaseienne. Il tuo spazio di lavoro sarà immacolato. Non ti preoccupare!

    Bene. Taylor aveva bisogno di uno spazio pulito per pensare. Avrebbe messo una piccola scrivania, una lavagna e un solo scaffale su cui riporre i suoi libri sulla psicologia e sui serial killer, che ogni tanto leggeva per rinfrescarsi la mente.

    Sin da quando era piccola, Taylor era sempre stata attratta dal macabro. Poteva sembrare una cosa terribile, ma era questo che la rendeva brava nel suo lavoro. Era nei suoi geni, dopotutto. Suo padre era uno psicologo clinico con grande esperienza con pazienti psicopatici. Ben conosceva solo in piccola parte la profondità di questi pensieri per Taylor. Quando lei cominciava a lavorare ad un caso, aveva l’abitudine di chiudersi nel seminterrato per ore a leggere libri. A pensare. A teorizzare.

    A permettere alla sua mente di provare cosa volesse dire essere l’assassino.

    Dimmi tu se questa vista non è stupenda, disse Ben, interrompendo il flusso di pensieri di Taylor, prima che ne venisse risucchiata.

    É meravigliosa, concordò.

    Si trovavano davanti alla finestra che dava sulla baia e da cui si poteva vedere anche l’oceano in lontananza. Il sole dorato del pomeriggio brillava sulle onde, mentre queste si infrangevano sulla spiaggia.

    La zona costiera della Virginia non era mai stato il luogo in cui Taylor avesse immaginato di andare a vivere, soprattutto in un posto come Pelican Beach, con quelle pittoresche passerelle in legno e i piccoli negozi di souvenir a conduzione familiare. Ma forse quel cambiamento di scenario avrebbe portato più stabilità nella sua vita e per la famiglia che avrebbero creato insieme. Inoltre, il padre di Taylor abitava a soli trenta minuti in auto da Baltimora. Forse lì, in quella casa idilliaca davanti all’oceano, con un nuovo lavoro e dei nuovi amici, lei e Ben avrebbero trovato un po’ di conforto e il suo bisogno di scappare sarebbe scomparso per sempre.

    Ehi, disse Taylor, stringendo la mano di Ben e rivolgendogli un sorriso, non appena i loro occhi si incontrarono. Sono davvero felice di essere qui.

    Anche io. Sarà un bel cambiamento per noi. Ben ricambiò la stretta. Che ne dici di scendere in spiaggia più tardi? Ho una sorpresa per entrambi.

    Una sorpresa?

     Ben fece un occhiolino malizioso.

    Oddio. Le sorprese di Ben di solito spaziavano tra romantiche prenotazioni in qualche bistrot ad eventi del tutto improvvisi, imprevedibili, fuori dagli schemi e talvolta anche abbastanza sgradevoli.

    Okay, ma solo se non si tratta di un altro salone per tatuaggi all’henné, borbottò Taylor, mentre Ben rideva sotto i baffi.

    Non ti prometto nulla.

    Salirono al piano di sopra, dove li aspettavano tre camere da letto vuote. Si fermarono fuori dalla camera più piccola, alla fine del corridoio.

    Magari avremo dei bambini un giorno, disse Ben.

    Taylor chiuse gli occhi e immaginò le pareti colorate di blu e una culla, finché…

    Schizzi di sangue sui giocattoli. La giostrina sospesa sulla culla che ruota.

    Inspirò e si costrinse a tornare nel presente. Sembrava che il cuore dovesse uscirle dal petto per come palpitava.

    Ben assunse un’espressione corrucciata, ma tenne la mano sulla sua schiena. Stai bene?

    Provò un senso di costrizione al petto, mentre la sua mente veniva bombardata dalle immagini. Quella scena del crimine a Portland era stata particolarmente orribile. Bambini… perché dovevano andarci di mezzo i bambini?

    Ricomponiti, Sage.

    Taylor aveva un nodo in gola. Quando aveva accettato il nuovo lavoro a Quantico e aveva scoperto che si sarebbe trasferita a Pelican Beach, si era illusa che i suoi fantasmi non l’avrebbero seguita fin lì.

    Ma è ovvio che lo faranno. Sono una parte di me.

    Ho bisogno di un po’ d’aria.

    Tesoro, perchè non andiamo ora in spiaggia? disse Taylor, con tono rigido. Sono, ehm, emozionata per la tua sorpresa, mentì.

    Così presto? le rispose Ben. Voglio dire, mi piacerebbe ma…

    Ma Taylor stava già scendendo le scale con le chiavi dell’auto in mano. I passi di Ben risuonarono dietro di lei.

    Ehi, aspettami! urlò.

    Taylor corse fuori, sul piccolo e incolto prato davanti casa, nella disperata ricerca di respirare un'aria che non fosse chiusa e claustrofobica. Non appena la salata brezza dell’oceano le riempì i polmoni, tutte le immagini e le emozioni rievocate scomparvero.

    Taylor, disse Ben con tono severo. Era chiaro che Taylor non era così brava a nascondere le cose quanto credeva.

    Sto bene. Non lo guardò, ma si limitò ad andare dritta verso il posto di guida. Andiamo.

    ​***

    L’odore del mare e lo sciabordio delle onde sulla battigia ebbero un effetto talmente tranquillizzante da riuscire a placare l’attacco di panico di Taylor non appena raggiunse la spiaggia. In quel momento, lei e Ben stavano camminando lungo la passerella, con due coni gelato in mano. Avevano appena superato una baracca che vendeva dei ciondoli con vari nomi incisi sopra e dei galleggianti.

    Taylor era ancora infastidita dal fatto di aver perso le staffe davanti a Ben. Non era la prima volta, ma voleva che lui pensasse che lei fosse forte. Inoltre, non voleva che lui insistesse, che facesse domande, che venisse a conoscenza di quel vortice di pensieri, che si facesse torturare dalle stesse preoccupazioni che già bastavano a tormentare lei.

    Tre bambini si rincorrevano sulla spiaggia, con i loro piccoli piedini che lasciavano le impronte sulla sabbia. Uno di loro andò a sbattere contro un castello di sabbia e il suono delle loro risate esplose nell’aria. Il cuore di Taylor si riempì di gioia.

    Sai, non sono mai stata una che ama la spiaggia, disse a Ben, ma è davvero bello qui. È un bel posto per mettere su famiglia.

    Sì, sono felice che tu abbia accettato il lavoro. Ben diede un morso al suo gelato al gusto di biscotto e rivolse lo sguardo al sole pomeridiano. E poi, per me è stata una doppia vittoria: ho avuto la possibilità di progettare un albergo sul mare a dir poco splendido e di comprare una nuova casa insieme alla mia bellissima moglie.

    Okay, dacci un taglio, disse scherzando. Quando arriva la mia grande sorpresa? O si trattava solo del gelato?

    No. Ben scoppiò a ridere e si grattò il collo. La verità è che portarti lì mi rende nervoso. Ho paura che non ti piaccia.

    Beh, di certo non mi piace ciò che hai detto.

    Cerca di mantenere una mentalità aperta, okay?

    Taylor finì il suo cono gelato e buttò i resti in un cestino su cui era disegnato un gabbiano. Ben aveva preso quello da tre gusti, quindi era ancora intento a mangiarlo, quando raggiunsero il centro città. Taylor sbirciò in una vetrina di un negozio di antiquariato, mentre Ben gettava i resti del suo cono in un cestino, con il tipico volto un po’ disgustato di chi ha assunto troppi zuccheri.

    Davanti a loro, c’era un’indicazione in legno, con su scritto LETTURA DEI TAROCCHI in lettere bianche.

    Spero che non sia lì che mi stia portando Ben.

    Tuttavia, Ben si fermò davanto al negozio e la guardò con sguardo apprensivo.

    Prima che tu dica qualsiasi cosa, io…

    Ben, avanti, disse Taylor. Lui sapeva bene che non le piacevano affatto queste letture psichiche, né l’astrologia, né nulla del genere.

    Ti avevo chiesto di mantenere una mentalità aperta! esclamò Ben. Ti prego. Solo una lettura. Voglio sapere come andrà la nostra nuova vita.

    Nessuna carta potrà mai saperlo, Ben.

    É solo per divertimento.

    Dannazione. Taylor voleva fare un commento sarcastico, come: lo sai che è tutta una pagliacciata, giusto? Ma se per Ben era importante, forse avrebbe dovuto solamente essere gentile e stare al gioco. Dopotutto, era il suo nuovo lavoro che li aveva portati lì.

    Tuttavia,

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