Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il magnate e la modella: Harmony Collezione
Il magnate e la modella: Harmony Collezione
Il magnate e la modella: Harmony Collezione
E-book155 pagine2 ore

Il magnate e la modella: Harmony Collezione

Valutazione: 5 su 5 stelle

5/5

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Belli, ricchi e impossibili. Un loro semplice sguardo è sufficiente a sbaragliare le difese di qualsiasi donna: sono gli uomini che chiunque vorrebbe avere al proprio fianco.



Dal momento in cui l'ha vista a una sfilata di beneficenza, Nikolai Arlov desidera con tutto se stesso la splendida Abbey Carmichael. Che, però, rifiuta le sue avance. Nikolai non è abituato a sentirsi dire no, può avere tutte le donne che vuole... ma forse è proprio il rifiuto di Abbey che lo spinge a non mollare la presa. Una volta scoperto il punto debole della ragazza, senza alcuna pietà la mette con le spalle al muro. Ma la sensuale modella nasconde un segreto.
LinguaItaliano
Data di uscita10 gen 2019
ISBN9788858992340
Il magnate e la modella: Harmony Collezione
Autore

Lynne Graham

Lynne Graham vive in una bellissima villa nelle campagne dell'Irlanda del Nord.Lynne ama occuparsi della casa e del giardino, soprattutto nel periodo che lei considera il più magico dell'anno, il Natale.

Leggi altro di Lynne Graham

Autori correlati

Correlato a Il magnate e la modella

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il magnate e la modella

Valutazione: 5 su 5 stelle
5/5

2 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il magnate e la modella - Lynne Graham

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Ruthless Magnate’s Virgin Mistress

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2008 Lynne Graham

    Traduzione di Maria Teresa Delladio

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    HHarlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5899-234-0

    Prologo

    Lo scenario era quello di una maestosa villa le cui finestre godevano dell’esclusiva vista del fiume Fontanka, in una delle zone più prestigiose di San Pietroburgo. L’enorme salone era stracolmo al termine della funzione commemorativa, anche se molti dei presenti non avevano conosciuto il defunto. Li aveva portati lì la presenza di Nikolai Danilovich Arlov, il magnate del petrolio la cui ricchezza era divenuta leggendaria.

    Incurante come sempre di essere al centro dell’attenzione, Nikolai era tutto preso da una telefonata d’affari. Alto, con una folta criniera di capelli neri e gli occhi scuri come il carbone, era un uomo incredibilmente attraente, con un carisma che irradiava mascolinità. Le donne presenti lo stavano osservando con palese desiderio mentre i suoi angeli custodi lo proteggevano da eventuali approcci.

    Nikolai ignorava volutamente tutti. Duro come un inverno artico e inesorabile come una forza maligna, era un individualista che imponeva sempre le sue regole. Detestava le perdite di tempo e i noiosi eventi di società. Erano il potere e il profitto che gli davano energia e lo guidavano in ogni sua azione. Aveva partecipato al funerale di suo padre solo per una questione di forma, visto che non si ricordava neppure quando fosse stata l’ultima volta che gli aveva parlato. Il padre lo aveva detestato sin dal giorno della sua nascita mentre i due fratellastri maggiori temevano e invidiavano l’incredibile successo che lui aveva raggiunto. Eppure, i suoi parenti lo avevano pregato di sistemare la questione ereditaria affinché loro non avessero costi o fastidi. Nessuno aveva sospettato che Nikolai avesse svariati motivi personali per accettare quell’incarico senza ringraziamenti.

    Quando una bionda mozzafiato in tailleur apparve sulla porta, il corpo di Nikolai s’irrigidì dalla tensione ma la cosa durò appena qualche secondo. Gli bastò lanciarle un’occhiata per capire che Sveta gli stava portando una cattiva notizia. Le domande che Nikolai si portava dentro sin dall’infanzia erano destinate a rimanere senza risposta: la ricerca negli effetti personali del padre si era rivelata infruttuosa.

    «Niente.» Sveta era seccata esattamente come le sue colleghe, Olya e Darya, Tutte e tre, infatti, detestavano fallire nel lavoro.

    «Non importa» replicò lui in tono rassegnato. Non vedeva perché il mistero che circondava l’identità di sua madre avrebbe dovuto continuare a tenerlo sveglio la notte. Tutti i documenti lasciati dal padre erano stati esaminati; le casseforti aperte, i cassetti delle scrivanie svuotati e le cassette di sicurezza rintracciate. Quella che in un primo momento gli era parsa un’opportunità per scoprire chi fosse sua madre era andata in fumo. Nikolai avrebbe continuato a non sapere dove e perché fosse nato. Con tutta probabilità non lo avrebbe scoperto mai.

    E con ciò?, si disse con una scrollata di spalle. In fondo si trattava di un dettaglio irrilevante, per un uomo che sapeva perfettamente chi era e dove stava andando. All’età di trentatré anni aveva realizzato mille volte tutte le sue ambizioni. Non aveva niente di cui scusarsi e nessuno su cui far colpo. Investigare su sua madre era una perdita di tempo e di energie.

    Non aveva fatto in tempo a giungere a tale conclusione che udì un trambusto provenire dal fondo del salone. Nell’aria si alzò un brusio generale. Nikolai si accigliò ancor prima di venire informato che Brigitta Jansen, la sua amante del momento, aveva appena fatto la sua comparsa. Arrivava da Parigi non invitata e Nikolai non apprezzò quell’intrusione nella sua vita privata. Con un sorriso stampato sul volto, l’attrice olandese si stava dirigendo verso di lui beandosi dell’attenzione che stava raccogliendo tra i presenti.

    Quindici minuti più tardi, Nikolai si diresse in aeroporto da solo lasciando Brigitta in preda a un attacco isterico. Se con quel comportamento voleva farlo sentire colpevole di averla piantata in asso, si sbagliava di grosso. Il ricatto emotivo non aveva alcun piglio su di lui, visto che si considerava uno spirito libero che collezionava donne come gli pareva e piaceva.

    Perché le sue relazioni iniziavano sempre in modo calmo e pacato e nel giro di poco tempo si tramutavano in esperienze tumultuose? Il fatto era che Nikolai non diceva bugie. Era chiaro su ciò che voleva. Il sesso gli era necessario come il cibo e l’aria, ma non aveva nulla a che fare con la parola magica cui le donne ricorrevano per tentare di cambiare le regole che lui imponeva. La parola amore non era contemplata nel suo vocabolario. Perché qualcosa di elementare e semplice come il sesso era una continua fonte di problemi? Sorpreso di essersi lasciato andare a pensieri filosofici, Nikolai rispose con solerzia a un’altra telefonata d’affari.

    Dopo cena, lasciò Sveta e le sue colleghe al lavoro per concedersi una doccia. Quindici minuti più tardi, udendo un colpo alla porta della sua camera da letto, andò ad aprire con indosso soltanto un asciugamano avvolto intorno alla vita. Alla vista di Sveta in mutandine e corsetto di seta color albicocca, proruppe in una imprecazione: «Che diavolo...».

    «Non dire nulla fino a quando non avrò finito, capo. Olya, Darya e io riteniamo che tu abbia bisogno di distrarti un po’» gli spiegò la donna in un sussurro.

    Olya, una brunetta voluttuosa, entrò nella camera con un completino analogo color smeraldo. «Hai avuto una settimana lunga e difficile. Un po’ di tempo con la giusta compagnia ti aiuterà a rilassarti.»

    Darya, la terza aiutante, dai capelli biondo platino cortissimi che le mettevano in evidenza i lineamenti perfetti del viso, entrò indossando un completo intimo color turchese e si fermò in una posa provocante. «Sappiamo ciò che ti serve e crediamo anche di saperti aiutare. Scegli una di noi. Ti assicuriamo che non ci saranno ripercussioni emotive o cose simili.»

    Nikolai studiò le tre donne domandandosi perché si fosse sentito tanto sicuro nel circondarsi di più aiutanti. Non ci sarebbero state ripercussioni? Ma chi cercavano di ingannare? Ognuna di loro gli era incredibilmente fedele. Nessun uomo avrebbe potuto eguagliare la loro devozione per lui. Ed esattamente come lui, nessuna delle tre avrebbe mai dimenticato la propria origine.

    «Ma se credi che scegliere una di noi possa influire sull’umore della squadra...» aggiunse Sveta, «siamo pronte a tirarti su il morale tutte insieme, certe che saprai tener testa alla sfida.»

    1

    «Sei fantastica» commentò Sally, la hair stylist, mentre sistemava la folta massa di capelli scarlatti di Abbey sulle sue esili spalle. «Stasera sarai tu la stella.»

    Abbey dubitava di quella previsione e riconobbe che soltanto una donna sicura del proprio aspetto avrebbe voluto prendere parte a quella sfilata di moda. Lei, al contrario, era stata coinvolta per caso rimpiazzando all’ultimo momento una modella che si era distorta una caviglia. Abbey non si piaceva. Sin da quando era bambina, lo specchio era sempre stato il suo peggior nemico.

    Ricordava ancora il commento di suo padre quando l’aveva definita un brutto anatroccolo. Purtroppo per lei, non era mai diventata un cigno, constatò Abbey tra sé. I suoi capelli erano rimasti di un rosso infuocato, le lentiggini erano, ahimé, aumentate e le sue lunghe gambe continuavano a farla torreggiare, dall’alto del suo metro e settantasette scalza, su gran parte della gente. Dal suo punto di vista, il seno abbondante e i fianchi larghi non facevano altro che aumentare la sua goffaggine. Soltanto una volta nella vita Abbey si era sentita attraente al punto di attirare l’attenzione di un uomo. Era stato il giorno in cui Jeffrey Carmichael le aveva chiesto di uscire. Nei mesi che precedettero il giorno delle nozze, il mondo le era apparso meraviglioso e pieno di felicità. Ma anche Jeffrey un giorno le aveva suggerito di farsi bionda.

    «Caroline è straordinaria» commentò Sally nel veder passare una donna bionda su una sedia a rotelle. «L’ammiro profondamente. Ha perso tanto eppure è sempre pronta ad aiutare gli altri.»

    «È rimasta la Caroline di sempre» convenne Abbey con pari ammirazione per la moglie di suo fratello. Caroline aveva perso l’uso delle gambe sei anni prima ma aveva continuato a mandare avanti la famiglia composta dal marito e due figli, a lavorare full time e a trovare tempo per le attività benefiche della Futures, l’ente assistenziale che l’aveva soccorsa quando ne aveva avuto bisogno. La sfilata di moda che Abbey aveva aiutato a organizzare era proprio in favore della Futures.

    «Si dice sia rimasta ferita in un incidente nel giorno del matrimonio del fratello...»

    «Sì» confermò Abbey improvvisamente pallida. «Un guidatore ubriaco.»

    «Sono sicura di aver letto qualcosa in proposito all’epoca dell’incidente.»

    «Se ne occuparono numerosi giornali» aggiunse Abbey che non voleva ripensare agli eventi accaduti in quel giorno piovoso di ottobre che doveva essere quello del suo matrimonio. Un momento prima, aveva avuto tutte le ragioni per vivere una vita serena, quello seguente la sua vita era andata distrutta anche se, rispetto a suo fratello, era praticamente uscita illesa da quella catastrofe. La vita di suo fratello, infatti, era stata sconvolta in modo ben peggiore, ma nonostante tutto il suo matrimonio era sopravvissuto al duro colpo subito da Caroline.

    «Mi piace come l’hai truccata, Sally» commentò Caroline fermando la carrozzella accanto a loro. «Abbey è incantevole.»

    «Non è stato difficile. Ha degli zigomi e due occhi meravigliosi.»

    «Sei bellissima» disse Caroline alla cognata.

    Abbey si studiò allo specchio. Secondo lei era scandalosa con quegli occhi viola esaltati dall’ombretto color prugna e con quel fard scintillante sugli zigomi. Evidentemente quel trucco pesante faceva parte dell’illusione creata dal glamour. «Drew è già qui?» s’informò.

    «No. Era ancora in ufficio quando l’ho chiamato» replicò la cognata rabbuiandosi.

    Abbey avvertì la delusione di Caroline e si domandò a che gioco stesse giocando suo fratello. Caroline era quella che aveva lavorato di più per quello spettacolo ed era giusto che raccogliesse il giusto apprezzamento da parte del marito. Ma la ditta di famiglia, la Support Systems, si era recentemente trasferita nel quartiere di Knightsbridge e aveva assunto più personale grazie all’accresciuto giro d’affari, col risultato che tutti lavoravano di più per soddisfare le innumerevoli richieste dei clienti. Abbey adorava la varietà del suo lavoro. I clienti si rivolgevano a loro per tutte quelle cose per le quali non avevano tempo: dal portare fuori i cani al prendere i vestiti in lavanderia, al prenotare vacanze, all’acquistare regali, al reperire personale domestico o manodopera specializzata come idraulici o elettricisti.

    Una vita completamente diversa da quella che suo padre avrebbe voluto per lei. Non le aveva permesso di andare all’università né di apprendere una qualsiasi professione. Rimanendo attaccata al fratello, Abbey sapeva di restare una nullità agli occhi del padre, il quale spesso l’aveva trattata con irritazione e insofferenza. Solo il giorno in cui stava per sposare Jeffrey lui l’aveva guardata con orgoglio e approvazione come se il matrimonio con un uomo di successo fosse stato l’obiettivo più alto cui potesse aspirare.

    «Sembri la regina di Biancaneve» commentò Alice, la nipotina, fissando affascinata la zia.

    «Chi? La cattiva che domandava allo specchio chi fosse la più bella del reame?»

    «Sarà pure stata cattiva ma era bellissima»

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1