Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

I mondi dentro: L’esperienza personale e professionale di uno psicoanalista nella sua attività di studio e di cura
I mondi dentro: L’esperienza personale e professionale di uno psicoanalista nella sua attività di studio e di cura
I mondi dentro: L’esperienza personale e professionale di uno psicoanalista nella sua attività di studio e di cura
E-book159 pagine2 ore

I mondi dentro: L’esperienza personale e professionale di uno psicoanalista nella sua attività di studio e di cura

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

La storia personale e professionale del celebre psicanalista Pietro Andujar attraverso i decenni, dall’insegnamento nelle scuole superiori, alla psicoterapia e psicanalisi di pazienti della più varia estrazione sociale, passando per l’impegno professionale come presidente di OPIFeR (Organizzazione di Psicoanalisti Italiani. Federazione e Registro) e in altre associazioni di cultura psicoanalitica, alcune delle quali con sede a New York, Londra e Parigi. Un’immersione nella cultura e nel dibattito della psicoanalisi come attività di studio e cura. Il testo è umanamente arricchito dai vissuti dell’autore con bei riferimenti alla saga familiare e alla significativa narrazione della drammaticità della malattia.
LinguaItaliano
Data di uscita22 mar 2022
ISBN9788832762495
I mondi dentro: L’esperienza personale e professionale di uno psicoanalista nella sua attività di studio e di cura

Correlato a I mondi dentro

Titoli di questa serie (14)

Visualizza altri

Ebook correlati

Memorie personali per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su I mondi dentro

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    I mondi dentro - Pietro Andujar

    COLLANA STORIE POSITIVE

    Testimoniare i vissuti migliori

    per costruire le vite future migliori

    L’innovazione continua nelle strutture pubbliche, nelle imprese e nelle organizzazioni sociali è necessariamente una leva per la loro sopravvivenza e il loro sviluppo. Occorre selezionare con cura i prodotti / servizi da realizzare per rispondere a bisogni e aspettative dei clienti e utenti. È poi necessario migliorare continuamente i processi decisionali e operativi per essere efficaci facendo bene le cose giuste.

    Per questo scopo diventano sempre più importanti le decisioni ed i comportamenti organizzativi di responsabili e collaboratori, anche attraverso la disponibilità di modelli di riferimento e di vissuti esemplari di persone che hanno attivato il loro talento, le conoscenze, l’impegno e la passione sia in campo sociale che pubblico che nel mondo delle imprese.

    Testimoniare i vissuti migliori per costruire le vite future migliori. La collana STORIE POSITIVE raccoglie le storie di persone i cui tracciati di vita possono essere un punto di riferimento per giovani, e non solo, alla ricerca di esempi utili ad un processo di apprendimento fondato su visioni, valori e comportamenti coerenti meritevoli di essere seguiti.

    La collana è diretta da Flavio Sangalli, scrittore di libri di management e docente di Leadership e Comportamento Organizzativo presso l’Università di Milano Bicocca.

    Nella stessa collana:

    1 Carlo Stelluti - Il coraggio di vivere i valori

    2 Silvia Bignamini - Sentieri della diversità e dell’uguaglianza

    3 Federico Golla - La bussola dei valori

    4 Marco Arosio - Una vita in moto

    5 Rita Pavan - Dalla loro parte

    6 Andrea Devicenzi - Credere all'impossibile

    I MONDI DENTRO

    L’esperienza personale e professionale

    di uno psicoanalista nella sua attività di studio e di cura

    In copertina: Pietro Andujar durante una lezione di clinica psicoanalitica

    © 2022 Edizioni Homeless Book - www.homelessbook.it

    ISBN: 978-88-3276-248-8 (brossura)

    978-88-3276-249-5 (eBook)

    Pubblicato in marzo 2022

    Indice

    PRESENTAZIONE, di Flavio Sangalli

    1. Inizia il viaggio

    2. La favola di Edipo o del romanzo familiare

    Flash Back: un ritorno all’infanzia

    3. Un percorso labirintico per diventare se stessi

    Un balzo in avanti: si procede ma non si arriva

    Un’altra immersione nel mondo

    4. Le trame intrecciate

    Un vero inizio

    Dai disturbi alimentari alla psicosi

    L’incontro con i gruppi di lavoro

    I gruppi nel mondo del lavoro

    5. Cambiamenti dei contenuti e del metodo

    L’ottica poliedrica

    A spasso con i colori

    Due parole sull’incontro con l’altro.

    Un legame libero: Vincenzo Loriga

    La Ginestra, associazione di cultura psicoanalitica

    Un evento che ti cambia la vita

    6. Il cinema e la psicoanalisi

    Il cinema, la cultura e la didattica della Psicoanalisi

    7. I molti eventi nella professione

    I primi passi da apprendista stregone

    La definizione delle differenze

    Altri contatti diversificati

    Una ripresa con Nodi Freudiani

    Gli esiti del lavoro al Paolo Pini

    Verso un’associazione di clinica psicoanalitica

    La casa editrice

    8. Una breve conclusione

    Le pubblicazioni

    Un ultimo stimolo: l’importanza di non comprendere tutto

    PRESENTAZIONE

    di Flavio Sangalli,

    Docente all’Università di Milano Bicocca e all’International Master of Sport Management di Bruxelles

    Il libro scritto da Pietro Andujar si colloca con dei tratti caratteristici nella collana STORIE POSITIVE.

    È un’immersione nella cultura e nel dibattito specifico della psicoanalisi come attività di studio e di cura con una profonda illustrazione delle dinamiche, nel dibattito e nel confronto tra quanti si dedicano a questa disciplina scientifica, fondata sull’insegnamento di alcuni grandi maestri.

    Il testo è umanamente arricchito dai vissuti dell’autore con bei riferimenti alla saga familiare e la significativa narrazione della drammaticità della malattia.

    L’attenzione ai mondi dentro si estende poi alle storie dei pazienti con cui Pietro Andujar interagisce nella sua attività terapeutica.

    La lettura attenta di questo scritto, che consiglio vivamente, permette di cogliere una serie di messaggi importanti che diventano vere e proprie lezioni nella direzione della pienezza della vita e dell’eccellenza personale, come indicato nel mio libro (ALTA PRESTAZIONE, Mursia Editore 2020).

    Per i giovani, e non solo, Pietro Andujar offre una grande lezione di interesse per la cultura e lo studio che attraversano tutta la vita, oggi particolarmente significativa, visto il disastroso trionfo in troppe occasioni della superficialità e dell’ignoranza.

    Traspare una forte passione che dà senso e significato alla professione esercitata e consente il migliore rapporto con il paziente in difficoltà psicologica ed emotiva.

    Infine vi sono preziose lezioni quali il gusto per il confronto scientifico mirato alla reciproca crescita professionale e magari animato da una sana partigianeria di scuola.

    Ho lasciato infine per ultimo, e proprio per sottolineare la sua centralità, il richiamo che l’Autore dedica spesso ai grandi maestri, nel suo caso della psicoanalisi, riconoscendo che la loro presenza e il loro insegnamento sono condizioni indispensabili per tutti noi nella ricerca dell’eccellenza personale e professionale.

    1. Inizia il viaggio

    Intorno alla fine degli anni ‘70, poche settimane dopo la laurea in Filosofia, mi dedicai all’insegnamento in quanto proseguire nella formazione di uno psicanalista richiedeva un investimento economico molto alto e il lavoro era una necessità, non tanto una vocazione. Ma poi mi appassionai comunque e l’esperienza della scuola rimane indimenticabile perché la moltitudine di persone, di situazioni, di eventi, di incontri, di scoperte che ne trassi compone ciò che considero parte della mia formazione.

    E proprio la scuola mi offrì il primo assaggio di ciò che sarebbe stata la mia professione esclusiva.

    L’anno scolastico 1977/78, grazie o a causa dell’inquinamento da diossina nel comune limitrofo di Seveso, come precario, ebbi l’insegnamento di italiano e latino al Liceo Scientifico di Desio, dove abitavo. Fu un’esperienza angosciante e difficile, che mi costrinse a studiare almeno cinque ore al giorno, riprendendo i miei studi classici per riuscire a condurre in modo appena decente un insegnamento in IV e in V Liceo. Poveri studenti!

    L’anno successivo, per fortuna, fui chiamato all’Istituto Magistrale Statale di Monza dove ebbi una lunga supplenza di Filosofia e Psicologia che erano le materie per me più consone. L’anno dopo, in base alle graduatorie del Provveditorato agli Studi di Milano, fui chiamato in una Scuola Media secondaria inferiore che si trovava a dieci metri da casa mia. Decisi di accettare la supplenza breve ma, dato che era noto il mio interesse per la psicoanalisi e la psicologia, mi chiesero di prendere in carico quattro alunni, due di prima e due di terza media, che avevano necessità di sostegno, anche se all’epoca la figura dell’insegnante di sostegno non era ancora definita.

    Mi colpì uno dei bambini che l’equipe psicopedagogica aveva definito psicotico con una diagnosi molto dettagliata.

    I colleghi mi avevano detto che per gli altri tre casi era sufficiente un mio controllo sporadico, mentre a L. avrei potuto dedicare quasi tutto il tempo. La frequenza scolastica era di sei giorni alla settimana.

    Vedendomi la prima volta, L. mi disse subito e ripetutamente: Sei mio amico? Sei mio amico tanto? Ma tanto? Io avevo letto il suo quadro clinico: il comportamento ripetitivo e stereotipato, la mancanza di prestazioni scolastiche almeno vicine alla sufficienza, i comportamenti regressivi e bizzarri sembravano confermare quanto alcuni esimi psicologi e analisti avevano diagnosticato.

    Dunque pensai che, forse, avrei potuto concludere la supplenza breve e tornare a insegnare Scienze Umane alle Magistrali di Monza dove ero stato bene accolto.

    Però quella notte non riuscivo a prendere sonno e mi tornavano in mente le parole di L.Sei mio amico? Sei mio amico tanto? Ma tanto?. Certo la domanda era reiterata ma io non gli avevo dato risposta. Questo è stato il primo passo verso la mia professione.

    Restai a lavorare con L. dicendogli di sì: ero un suo amico tanto. L. non ebbe più bisogno di ripetere la domanda, dunque non si trattava di una ripetizione automatica di matrice psicotica, ma di una richiesta che attendeva una risposta: Sì, ci sono, ci siamo.

    E fu una grande impresa che divenne, poi, il motivo di ammissione alla prestigiosa scuola milanese di psicanalisi e l’argomento della mia tesi di specializzazione in Psicologia: Un caso di psicosi infantile.

    Quell’estate decisi di partire con un gruppo di amici, i compagni, alla volta dell’India, ma il gruppo si ridusse a due, un operaio dell’Autobianchi politicamente impegnato e ritenuto ribelle, e il sottoscritto. Fu una grande impresa, due mesi in India da Bombay a New Delhi, a Srinagar nel Kashmir indiano, ad Agra e a Benares, poi a Katmandu e a Pokara in Nepal.

    Di fatto, Enzo ed io non ci conoscevamo, se non per la posizione politica che ci accomunava e che, all’epoca, si riteneva una garanzia di affidabilità e di solidarietà. Ma a questo farò cenno più avanti.

    L’esperienza delle differenze sociali, culturali ed economiche fu importante. Enzo aveva un aspetto elegante, un comportamento formale e sapeva suonare molto bene la chitarra, aveva un’Ovation, strumento di pregio, amava la musica e ci si scambiavano dischi e cassette da registrare. Veniva spesso a casa mia, come tanti amici e compagni, ma non ero mai stato a casa sua.

    La dottrina politica aveva dettato dei parametri di valutazione e di pensiero che sembravano comuni, però io trascuravo che Enzo prendeva ogni principio alla lettera, come un dogma indiscutibilmente giusto, come facevano molti altri lavoratori che non avevano raggiunto un grado di cultura generale.

    Non vedevo cosa significa ricchezza e povertà: pensavo, in realtà in modo molto liberale, che ci si potesse nutrire di ogni aspetto della cultura che la società umana ci offre e che ciascuno potesse scegliere liberamente come orientarsi e realizzarsi.

    Trascuravo il fatto che prima di fare una scelta è necessario avere una base di conoscenza e di competenza comune che aiuta a discernere.

    Nel modo di formulare il giudizio in tutti noi coesistono fantasia, dati di realtà non modificabili e un potenziale espressivo del nostro pensiero ed è indispensabile che riusciamo a equilibrare questi tre piani coesistenti.

    Mi riferisco allo psicoanalista francese Jacques Lacan che ha preso in prestito un simbolo matematico, chiamato nodo borromeo, per rappresentare il pensiero umano.

    Si tratta dei tre anelli intrecciati fra di loro e sempre inscindibili, pena la sofferenza psichica: Reale-Simbolico-Immaginario!

    Ma in India ancora non ne sapevo abbastanza!

    Un giorno, a Katmandu, raggiungemmo una collina dove si trovava, all’apice, un tempio con uno Stupa con al centro una torretta a base quadrata che poteva ricordate un obelisco e su ogni faccia della torre era dipinto un occhio della dea. Io lo chiamavo il tempio di colei che

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1