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La Natura Karmica della Malattia: Riconoscere il messaggio dell’anima per evolvere e guarire
La Natura Karmica della Malattia: Riconoscere il messaggio dell’anima per evolvere e guarire
La Natura Karmica della Malattia: Riconoscere il messaggio dell’anima per evolvere e guarire
E-book243 pagine2 ore

La Natura Karmica della Malattia: Riconoscere il messaggio dell’anima per evolvere e guarire

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Info su questo ebook

Riconoscere il messaggio dell’anima per evolvere e guarire. I princìpi universali della psicosofia karmica per comprendere i sintomi e la natura dei disturbi del corpo e dell’anima.

Come funziona il pensiero e come è correlato alle funzionalità del corpo?
È possibile riattivare il proprio benessere?
La predisposizione a certe malattie è legata alle leggi karmiche?
È possibile agire sulla nostra salute?

In questo libro l’autore spiega la funzione dei corpi e della malattia in base alle leggi universali e di natura. Grazie alla conoscenza di questi princìpi, è possibile trasformare ogni potenziale castigo in una benedizione.

Con questo libro scoprirai:
  • quanto e in che modo il karma incide sulla tua salute
  • come usare al meglio le tue energie
  • quali azioni intraprendere per ripristinare l’equilibrio armonico in te e per la tua salute
... e molto altro ancora.
LinguaItaliano
EditoreOne Books
Data di uscita14 nov 2022
ISBN9791255281290
La Natura Karmica della Malattia: Riconoscere il messaggio dell’anima per evolvere e guarire

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    Anteprima del libro

    La Natura Karmica della Malattia - Sergio Audasso

    Introduzione

    Nel primo libro della serie Psicosofia Karmica dove cerco di dare un senso e un perché alle cose esistenti, terminavo con lo schema seguente nominandolo: Schema Base Psicosofia – Premessa essenziale. Ai lettori del secondo incontro con la Psicosofia Karmica sarà ora chiaro il perché di tale affermazione. Inserire al fondo di un libro una premessa essenziale, che senso ha? Il senso era proprio questo. Volevo lasciare un segno indelebile nel lettore per aiutarlo nella comprensione del prosieguo nell’apprendimento della scienza dello spirito così come viene intesa nella Psicosofia Karmica. Altresì, il mio intento era il desiderio di facilitare la comprensione di questo volume dedicato alla salute e alla malattia. Riporto, a tale scopo, lo schema base quale premessa essenziale.

    Per Steiner e la Scienza dello Spirito, esistono tre poli metabolici:

    1. L’uomo neuro-sensoriale

    : legato alle percezioni e ai pensieri

    2. L’uomo ritmico

    : funzioni del sentimento

    3. L’uomo metabolico

    : funzioni riproduttive e metaboliche.

    Per le neuroscienze, esistono tre parti del cervello:

    1. Neo encefalo

    : (la corteccia) elaborazione dei pensieri Mesencefalo: (sistema limbico) emozioni

    2. Mesencefalo

    : (sistema limbico) emozioni

    3. Paleo encefalo

    : (sistema rettiliano) istinti, motivazioni, reazioni non mediate.

    Per la neuropsicologia esistono, in relazione a queste tre parti, tre comportamenti:

    1. Comportamento

    elaborato

    2. Comportamento

    subìto

    3. Comportamento

    innato

    .

    Per tutte queste discipline, esistono tre menti legate a questi elementi:

    1. Mente cosciente

    : formula domande, trova risposte, razionalizza

    2. Mente sub conscia

    : gestisce molte operazioni al di là della consapevolezza

    3. Mente sovra cosciente

    : il pilota, il comandante del sistema.

    Per la scienza gnostica, a cui la Psicosofia Karmica si ispira, noi sappiamo che siamo strutturati in:

    1. Corpo

    mentale

    2. Corpo

    astrale

    3. Corpo

    fisico¹.

    Su queste basi si sviluppa l’impianto della Psicosofia. Vediamo come avviene. Per facilitarne la comprensione, utilizzerò una modalità descrittiva a schemi.

    In tutto quanto precede si evidenzia la presenza di un comune denominatore: la

    tripartizione

    . Oltre alla tripartizione, tuttavia, ne esiste un quarto: tutti i concetti, a cui le varie discipline filosofiche e religiose fanno riferimento, sono la rappresentazione base della struttura che definisce il come e il perché ogni individuo trovi sia la sua espressione che la sua personale interpretazione della realtà.

    Il segmento seguente aiuta a far passare meglio l’idea che intendo esprimere.

    Pensate a queste tre modalità in relazione con la realtà:

    1. Io penso

    2. Io sento

    3. Io faccio

    Ora leghiamole idealmente a quanto descritto prima sulle varie discipline:

    1.

    Io penso

    – L’uomo neuro-sensoriale: legato alle percezioni e ai pensieri – Neo encefalo: (la corteccia) elaborazione dei pensieri – Comportamento elaborato – Mente cosciente: formula domande, trova risposte, razionalizza – Corpo mentale

    2.

    Io sento

    – L’uomo ritmico: funzioni del sentimento – Mesencefalo: (sistema limbico) emozioni – Comportamento subìto – Mente sub conscia: gestisce molte operazioni al di là della consapevolezza – Corpo astrale

    3.

    Io faccio

    – L’uomo metabolico: funzioni riproduttive e metaboliche – Paleo encefalo: (sistema rettiliano) istinti, motivazioni, reazioni non mediate – Comportamento innato – Mente sovra cosciente: il pilota, il comandante del sistema – Corpo fisico

    Da qui in avanti le cose possono complicarsi, ma è una pura illusione. Tutti questi elementi collaborano e si relazionano tra loro sia in termini positivi che negativi. Tuttavia, manca ancora un elemento. L’elemento legante il sistema, e cioè l’

    Io sono

    . Sede della coscienza.

    L’Io sono è intangibile, mutevole. Vive e risiede nello spazio che circonda la personalità, la influenza e ne è – se non ben strutturato – influenzato a sua volta.

    L’Io sono è parte della sfera aurale che circonda la personalità. Si nutre delle suggestioni provenienti da ciò che la Teosofia e l’insegnamento universale chiamano Lipika (il cielo astrale microcosmico o carta del cielo per gli astrologi) e a sua volta nutre i tre Io della personalità.

    Riesce a farlo attraverso la creazione di un Sé, utilizzando cinque caratteristiche nella coscienza personale, in ognuno dei tre Io.

    Le cinque caratteristiche necessarie sono:

    continuità;

    unità e coerenza;

    la corporeità;

    la facoltà di azione volontaria;

    la consapevolezza che il Sé ha di se stesso.

    Per mantenersi sfrutta la memoria e la connessione con le cinque pulsioni innate e le loro peculiarità, compensando o evitando le ferite a esse correlate. Le cinque ferite sono:

    rifiuto;

    abbandono;

    umiliazione;

    tradimento;

    ingiustizia.

    Agisce attraverso comportamenti in base all’interpretazione degli stimoli provenienti dall’esterno, applicando il protocollo

    s.a.v.e.

    (Scuse Alibi Vantaggi Evitamento)² nella sua parte attiva o rinunciante. Per interpretare la realtà e fornire risposte, il sistema utilizza un preciso processo di codifica. Questo processo per decodificare l’ambiente e interagire con esso consta di cinque fasi operative che determinano come il sistema reagisce all’ambiente e percepisce se stesso. Esse sono:

    stimolo;

    ntegrazione nervosa;

    sensazione/percezione;

    emozione reattiva;

    risposta.

    La qualità delle risposte sancisce l’intensità dell’identificazione con il firmamento astrale soggettivo. Questo stato di cose influisce sulla possibilità di liberare i potenziali di realizzazione Vasana³ oppure no. Dove vi è alta identificazione, vi è bassa libertà di azione. Più si è identificati con un ruolo, con un’idea o una credenza, maggiore sarà la resistenza al cambiamento e maggiori saranno i piani di difesa posti in essere. Uno strumento di difesa del sistema, il più facile da applicare, è dato dal processo mentale del se... allora.... Esso è prodotto dai filtri e dalle ingiunzioni personali auto inflitte che tendono a mantenere lo status. Accettare il cambiamento è solo l’inizio. Per poterlo fare è bene cominciare da una piccola azione quotidiana: ogni qualvolta, di fronte a uno stimolo (quando si innesca il processo a cinque fasi visto pocanzi, quando giunge la risposta), domandarsi: E se ci fosse altro? Posso agire in altro modo?

    Il semplice atto di porsi tale quesito crea un nuovo stimolo al quale il sistema deve rispondere. Per farlo deve attingere a ricordi molto antichi.

    Se ripetiamo per la seconda volta la stessa domanda E se ci fosse altro? anche dopo la seconda risposta, ecco che il sistema dovrà arrendersi al liberare gli asana vasana o il singolo asanavasana legato alla situazione che si sta vivendo. In questo modo si interrompe l’automatismo della mente sovra cosciente e si inizia a vivere attivamente.

    Appunto. Dopo aver letto o riletto lo schema base, cosa emerge interiormente? A cosa rivolgiamo esattamente la nostra attenzione? A scrivere e riscrivere un copione poco amato? Viviamo un anno fotocopia del precedente o ogni anno un nuovo anno? Questo ripetersi delle cose non ci porta a sentirci esausti? Stanchi? Con la voglia di star meglio? E allora a cosa rivolgiamo davvero la nostra attenzione? Alla salute o alla malattia? Ma la malattia è una benedizione o un castigo? E la guarigione? È un castigo o una benedizione?

    Nello scorrere del libro verranno affrontate le

    Leggi di natura

    , da quelle universali e quelle temporali. Dapprima capiremo come siamo fatti. Poco fa ne avete già avuto un piccolo assaggio. Più in là approfondiremo questo aspetto. Verranno descritti i corpi e la loro funzione. Incontreremo poi la Legge della conformità e si scoprirà come la lipika e i segni zodiacali possano in qualche modo influire sul nostro stato di salute. Nella stessa legge troviamo le ingiunzioni dettateci dai nostri precettori. Ma, vi e mi domando, quanto di ciò che è presente nel nostro subconscio influisce sul nostro stato di salute? Siamo malati per scelta o per cause diverse? Perché ci si ammala? A queste domande cercheremo di rispondere approfondendo la

    Legge di distribuzione

    conosciuta meglio con il nome di karma. Ci addentreremo poi nell’affrontare la

    Legge della vibrazione

    attraverso cui si comprenderà l’importanza dell’uso delle parole e del dialogo interno con noi stessi. E per finire la

    Legge del ritmo

    con l’approfondire la relazione tra organi e pensieri. Concluderemo con una parte dedicata esclusivamente alla trattazione di come realizzare nella propria vita uno stato ottimale di salute anche quando, esteriormente, si è, per il corpo e la massa, malati. Questo è l’intento del libro. Questo il suo obiettivo.


    1 Questi tre corpi sono uniti e agiscono grazie al corpo eterico o vitale, il quale favorisce in essi gli scambi sia eterici che fisici.

    2 Si veda S. Audasso, Psicosofia Karmica (vol. 1), Uno Editori, 2019 Torino, p. 124.

    3 Impressioni latenti presenti nel sistema provenienti da vite precedenti, N.d.A.

    Prima legge

    La Legge di natura

    1

    Struttura fisica

    Composizione dell’essere umano

    In quanto esseri umani e portatori del ricordo monadico quale elemento spirituale, ci troviamo, con la composizione strutturale umana, a essere in cima alla piramide naturale. Siamo esseri dotati della capacità di ragionamento, di almeno nove intelligenze multiple attive⁴ quali: intelligenza linguistica, intelligenza musicale, intelligenza logico matematica, intelligenza visio-spaziale, due tipi di intelligenza interpersonale, intelligenza naturalistica, intelligenza esistenziale; e di una spiccata capacità creativa. Da qui possediamo, chi più chi meno, sia un senso allargato di individualizzazione cosciente, sia una capacità di coesione e complicità sociale nel gruppo. Le regole che contraddistinguono l’essere umano nei suoi rapporti interpersonali, in quanto animale sociale, possono essere riassunte in due grandi leggi: la Legge della solidarietà e la Legge della complicità.

    Queste due leggi, se applicate al 100%, concorrono non solo al mantenimento della specie, ma soprattutto alla sopravvivenza personale. La natura vuole sopravvivere e fa di tutto per raggiungere quel fine. È pressoché palese e dimostrato quanto ogni cellula cerchi prima di tutto il proprio stato ottimale di funzionamento e vitalità. Tale forza vitale prende il nome di Bio, cioè vita. A questo punto forse dirai: Ho capito! La solita storia. Facciamo tutto per mantenerci e sopravvivere. Viene detto da tanti. Ma dove vuoi arrivare con le intelligenze e le regole di solidarietà e complicità? E quale sarebbe questa Legge della natura?.

    Giusta osservazione. È bene fare delle riflessioni così ben strutturate. Per rispondere necessito di un tuo aiuto: focalizziamoci su un punto alla volta. In questo modo aumentano le possibilità di comprendere in senso assoluto e pieno il concetto. Innanzitutto, punto primo, è bene comprendere di che natura siamo fatti; secondo, identificare quali sono le forze che ci governano; terzo, con quali di queste entriamo in relazione; quarto, mettere in atto le azioni utili per riuscire a gestirle.

    Per realizzare uno stato di benessere e di salute riconoscendo quando e come le malattie possono legarsi a noi, e divenire ospiti invadenti per un periodo più o meno lungo all’interno della nostra struttura corporale, necessitiamo di conoscere sia i meccanismi e i funzionamenti delle linee di forza citate in precedenza, sia di come siamo strutturati. Senza questa conoscenza diventa veramente difficile, se non impossibile, ottenere dei risultati di prevenzione primaria. Grazie a tale consapevolezza si possono concretizzare, nella vita di tutti i giorni, quelle misure che consentono di vivere, se necessario, in modo assolutamente positivo qualsiasi tipo di malattia o, eventualmente, di guarire da qualsiasi tipo di malattia. Senza questa conoscenza tutto ciò è impossibile.

    Conoscere come siamo costituiti, quali sono le Leggi di natura, consente di poterci muovere all’interno di un contesto specifico per far nascere in noi e intorno a noi un ambiente salutare, sereno e psicologicamente accogliente.

    Nell’iniziare a descrivere la Legge di natura, devo fare riferimento alla tradizione che, per prima, ha delineato, in una dimensione duale come la nostra, la danza dello yin e dello yang⁵. Nell’eterno inseguire se stesso, danzando nella vibrazione e nella creazione dei diecimila esseri⁶, il

    tao

    emana le sue leggi della natura. I principi universali estratti dalla saggezza del

    tao

    a cui si fa riferimento sono sette e li possiamo trovare in ogni manifestazione della vita. Questi sono:

    1. Principio dell’

    unità

    : ogni cosa è una differenziazione dell’Unico Infinito.

    2. Principio della

    polarità

    : tutto cambia. Tutto si modifica fino ad arrivare al contrario di se stesso.

    3. Principio della

    non identità

    : nulla è uguale, neppure a se stesso, perché cambia di continuo.

    4. Principio della

    non permanenza

    : tutto ciò che ha inizio ha fine.

    5. Principio della

    bilancia

    : quanto è grande il diritto, così è grande il rovescio.

    6. Principio della

    complementarietà

    : tutti gli antagonisti sono complementari.

    7. Principio del

    dritto

    e del

    rovescio

    : ciò che ha un diritto (un lato visibile) ha un rovescio (un lato invisibile).

    Mi sembra obbligatorio darti dei riferimenti più specifici su questi principi della natura; quindi, per ognuno di essi darò un contributo esemplificativo. Per farlo utilizzo una metafora. Anzi, no, una storiella. Questa ti sarà assolutamente di aiuto e comprenderai ogni principio nella sua essenza profonda.

    Tutta la Psicosofia Karmica si basa su di un assioma: noi possediamo un elemento monadico quale rappresentazione del divino. La natura e le cose esistenti sono parte di un tutto unico. Chi, tra noi, non si è mai lasciato andare alla contemplazione del cielo, giocare con le nuvole, sentirsi in pace respirando a pieni polmoni e, grazie a questo, percepire un senso di unità con tutto l’universo? (principio uno dell’unità). Ti ricordi? Nella nostra vita prima si era piccini, e poi ci si ritrova grandi. Cosa ci è successo? Siamo cambiati. Da bambini eravamo polarizzati sui giocattoli e bisogni primari di affetto e protezione genitoriale. Ora, da adulti, abbiamo altre esigenze (principio della polarità). Spesso, da adulti, ci si trova a essere così cambiati da ritenere il gioco una perdita di tempo; vero? Ma dipende dal contesto! No? Basta il presentarsi dell’occasione giusta ed ecco, siamo pronti

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