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Il Caravaggino Tommaso Donini San Lorenzo battezza San Romano
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E-book46 pagine18 minuti

Il Caravaggino Tommaso Donini San Lorenzo battezza San Romano

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Tommaso Donini, detto il Caravaggino (1601-1637) è un personaggio minore ma non del tutto irrilevante nella complessa sfera artistica romana dei primi anni del Seicento. Senz'altro ha risentito degli influssi degli artisti quali il Lanfranco, Cecco del Caravaggio, il Saraceni. E' evidentemente assodato come, con la presenza sul finire del Cinquecento a Roma di Caravaggio (fu costretto a fuggire nel 1606), numerosi pittori, ne sentirono l'influenza. Questi seguivano la sua maniera di dipingere, soprattutto il suo nuovo modo di illuminare le scene con un raggio di luce forte e diretta per far emergere dal fondo scuro le singole figure e creare forti contrasti chiaroscurali. Il taglio compositivo risulta più ravvicinato e più coinvolgente per gli spettatori. I soggetti rappresentati sono resi sempre a grandezza naturale ripresi così direttamente dalla realtà. Poi vi fu la seconda generazione dei seguaci di Caravaggio che è formata appunto dai pittori nati, come il Donini, intorno al 1585-1600, ma attivi a partire dal secondo decennio del Seicento, che non ebbero una specifica formazione tardomanieristica e non conobbero direttamente Caravaggio. Questi si formarono sulle sue opere assimilandone i dati esteriori e lo spirito, apportandovi delle peculiarità diverse. Uno dei più famosi caposcuola di questa seconda generazione fu Manfredi. Le opere del pittore, Tommaso Donini, sono state molto spesso confuse con quelle del bolognese Emilio Savonanzi (1580-1660). Così, attraverso il presente lavoro, Sonia Testa, basandosi sulla fondamentale ricerca condotta da F. D'Amico, vuole sottolineare nuovamente la paternità dell'opera, presa in esame, presente all'interno dell'Abbazia di Valvisciolo (Sermoneta, Lt) al suo legittimo esecutore.
LinguaItaliano
Data di uscita3 mag 2023
ISBN9791221473933
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    Anteprima del libro

    Il Caravaggino Tommaso Donini San Lorenzo battezza San Romano - Sonia Testa

    Genesi di un dipinto

    Il quadro, 303 ca. x 175 cm, olio su tela, raffigurante San Lorenzo che battezza San Romano, attualmente è ubicato all’interno dell’Abbazia di Valvisciolo, nell’area presbiteriale, sulla parete sinistra.

    Grande benefattore dell’abbazia cistercense fu il papa Pio IX, il quale per ben due volte (12 maggio 1863 e 20 luglio 1865) si recò in visita presso l’abbazia per controllare anche il procedere dei restauri da egli finanziati. Oltre che per rendersi conto delle necessità e delle difficoltà della piccola comunità monastica proveniente dall’abbazia di Casamari.

    La piccola comunità infatti era composta inizialmente da otto religiosi alla guida del priore D. Bernardo Pietrabissi ed il 3 marzo 1864 fu intromessa nuovamente nel possesso canonico dell’abbazia con lettera apostolica.

    Fu proprio il pontefice che fece restaurare sia la chiesa abbaziale che il complesso monastico e si interessò anche del riassetto dell’asse viario. Una delle opere di miglioramento delle vie di comunicazione fu proprio la costruzione del ponte che tutt’oggi porta il suo nome (ponte di Pio IX, distrutto durante il conflitto mondiale e poi ricostruito).

    Il papa non fede rifare solo gli intonaci ma vi fece trasportare quattro quadri con altari barocchi prendendoli dalla basilica di San Lorenzo fuori le mura di Roma.

    Tra questi quadri vi era anche il pregiatissimo San Lorenzo che distribuisce i beni della chiesa ai poveri del pittore Giovanni Serodine (oggi conservato nel museo di Casamari). Oltre al quadro del bolognese Emilio Savonanzi raffigurante

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