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Il Diamante dello Yoga: Asana e pratiche per l’espansione della coscienza
Il Diamante dello Yoga: Asana e pratiche per l’espansione della coscienza
Il Diamante dello Yoga: Asana e pratiche per l’espansione della coscienza
E-book563 pagine5 ore

Il Diamante dello Yoga: Asana e pratiche per l’espansione della coscienza

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Info su questo ebook

Se guardando il mondo intorno a te hai la sensazione che ci sia qualcosa che ti stia sfuggendo, qualcosa di più significativo che ti sembra quasi di avere sulla punta delle dita ma che non riesci davvero ad afferrare, se stai cercando maggiore soddisfazione, Il Diamante dello Yoga ti offre una possibilità inaspettata, un modo nuovo e libero di relazionarti a te stesso e a ciò che ti circonda.

Questo libro è uno strumento che ti aiuta a risvegliare la tua saggezza interiore, un manuale inestimabile che ti offre la possibilità di sviluppare la saggezza necessaria per vivere la vita  quotidiana con gioia, meraviglia e profonda consapevolezza. 

Qui impari anche come eseguire 80 posizioni yoga: trovi la descrizione di sequenze la cui pratica regolare aumenta la salute olistica del corpo, porta al rilascio emozionale ed alla liberazione dallo stress. Impari tecniche di respirazione profonda che espandono l’energia vitale e, ancora più importante, scopri un modo nuovo di entrare in contatto con la mente che ti aprirà a  sorprendenti  orizzonti percettivi, trovando luce e direzione. 

Ognuno di noi è unico; dare spazio alla tua unicità, svincolandoti dal processo di omologazione, è ciò che porta alla vera felicità. Qui trovi gli strumenti pratici, da applicare nella vita di tutti i giorni, che ti porteranno ad emanciparti sempre più da ciò che è convenzionale e ad espandere il tuo stato di coscienza verso territori nuovi ed inaspettati. 
Il tempo che stiamo vivendo ha bisogno di individui liberi che, insieme, si aprano ad una condizione di vera armonia. Insieme possiamo creare un mondo migliore.

Il limite più grande che ci poniamo è quello di credere di non avere accesso ad una possibilità più alta, in ogni area della nostra vita. Il Diamante dello Yoga ti offre la possibilità di andare oltre questo limite.

Morena Calandri e Miro Foresta, insegnanti di Yoga e meditazione, da lungo tempo percorrono il sentiero dello Yoga e condividono qui ciò che hanno appreso dall’interazione con il grande Avatar dell’Illuminazione Sri AmmaBhagavan: una metodologia antica, sconosciuta ai più, che utilizza la tecnologia della coscienza  per portarti oltre i limiti del conosciuto, oltre i limiti di te stesso, verso nuovi orizzonti di felicità, soddisfazione, completezza.
LinguaItaliano
EditoreBookness
Data di uscita5 lug 2023
ISBN9791254892732
Il Diamante dello Yoga: Asana e pratiche per l’espansione della coscienza

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    Anteprima del libro

    Il Diamante dello Yoga - Morena Calandri

    PREFAZIONE

    Un uomo chiese a un maestro: ‘Cosa facevi prima di illuminarti?’ Il maestro disse: ‘Ero solito tagliare la legna e prendere l’acqua dal pozzo.’

    Di nuovo l’uomo chiese al maestro: ‘E cosa fai adesso che sei illuminato?’. Il maestro rispose: ‘Taglio la legna e prendo l’acqua dal pozzo.’

    Ciò che è fuori, è solo un riflesso di ciò che è dentro.

    Questo bellissimo libro ti svelerà un mondo nuovo, un meraviglioso ed entusiasmante territorio e, allo stesso tempo, ti aiuterà a percorrere i sentieri del tuo mondo interiore, a diventare consapevole dei meccanismi che si attivano in te e guidano la tua percezione.

    Morena e Miro ti prenderanno per mano nel sentiero dello Yoga, che loro stessi definiscono la tecnologia della coscienza e che abbraccia ogni aspetto della vita, perché rappresenta la vita stessa.

    Nelle prossime pagine verrai guidato verso il contatto con qualcosa di indefinibile, con lo Spirito, con l’aspetto più alto dell’essere, che inizierà pian piano a manifestarsi nella tua vita e a trasformare la tua percezione del mondo e di te stesso.

    Probabilmente continuerai a tagliare la legna e prendere l’acqua dal pozzo, se è questo ciò che desideri fare, ma le tue azioni avranno un impatto e un significato completamente diverso.

    Il Diamante dello Yoga parla di te. È un viaggio di ritorno a casa. Alla verità di chi sei.

    Lucia Giovannini

    Autrice best seller,

    Insegnante spirituale

    www.luciagiovannini.it

    RINGRAZIAMENTI

    Ai piedi di loto dei nostri amati Maestri Sri AmmaBhagavan per tutte le benedizioni e gli insegnamenti che abbiamo ricevuto. A Loro che illuminano il sentiero dello yoga, ci inchiniamo con infinita gratitudine.

    Grazie a Lucia Giovannini e Nicola Riva, che ci hanno sempre sostenuti nel nostro intento di diffondere la Via dello Yoga e che sono stati fonte di grande incoraggiamento e stimolo per scrivere questo libro.

    Grazie a tutti i nostri allievi per il loro interesse costante nella pratica.

    INTRODUZIONE

    Tutti cerchiamo di vivere nel modo migliore possibile, in armonia con noi stessi e con gli altri, in salute sul piano fisico, emozionale e mentale, per sentirci a nostro agio nel mondo. Desideriamo essere felici, avere relazioni appaganti e ci sforziamo per trovare vera soddisfazione e significato nella nostra vita.

    Lo yoga ci offre la possibilità di muoverci in questa direzione. Non si tratta di una scorciatoia, bensì di una scienza antica, codificata, che utilizza la tecnologia della coscienza per liberare l’umanità dalla sofferenza e dalle limitazioni del sé individuale. È un metodo per risvegliare e applicare nel quotidiano il potenziale creativo presente in tutti gli esseri umani.

    Richiede impegno, passione e dedizione.

    La pratica delle asana (posizioni) e del pranayama (esercizi di respiro) ci porta, in modo naturale, a recuperare e ridistribuire l’energia vitale che abbiamo dissipato nella vita di tutti i giorni. Quando tale energia è recuperata e riequilibrata ne deriva un naturale senso di profondo benessere e, in modo automatico, il nostro essere inizia a trasformarsi.

    Via via che comprenderemo meglio cosa sia lo yoga, riusciremo a portarlo in ogni aspetto della nostra vita quotidiana, ricavandone felicità e completezza.

    Lo yoga è anche un’ottima ginnastica che genera il benessere del corpo e promuove lo sviluppo della vitalità. Andando in profondità lungo questa via, ci libereremo dai blocchi emozionali, dai condizionamenti negativi e dalle paure che caratterizzano la nostra psiche. Le ferite interiori che portavamo con noi, delle quali neppure eravamo consapevoli, saranno guarite. La psiche sarà riorganizzata. La relazione con il mondo acquisirà una nuova qualità: il senso di separazione tra noi e ciò che è altro da noi diverrà sempre più labile.

    Continuando a muoverci lungo il sentiero dello yoga, sperimenteremo nuove dimensioni dell’essere: incontreremo l’inaspettato, scopriremo una nuova leggerezza e la nostra consapevolezza si espanderà.

    La consapevolezza di ognuno di noi è come un seme: con le giuste condizioni di luce, calore, acqua, terra e nutrimento potrà crescere, fino a diventare un grande albero. Non c’è limite a quanto il seme della consapevolezza possa espandersi.

    In questo libro ti guideremo nell’esecuzione delle asana e del pranayama. Condivideremo con te le indicazioni necessarie per entrare in profondità nel processo di espansione della coscienza, indicazioni che scaturiscono dalla nostra personale esperienza di pratica dopo anni di formazione in India, presso la Oneness University, guidati dall’ Avatar spirituale Sri Amma Bhagavan.

    Ti invitiamo a esplorare nella quotidianità tutte le tecniche descritte in questo libro, adattandole alle tue esigenze e condizioni. Potrai provare semplicemente a praticare le posizioni, consapevole delle sensazioni che si muovono in te, respirando, ascoltando il corpo  e godendo dell’immediato beneficio che le asana ti portano.

    Proseguendo nella lettura, potrai scoprire una diversa prospettiva, un modo nuovo di relazionarti a te stesso e al mondo.

    La Via dello Yoga ci trasforma in individui più consapevoli, più felici ed empatici verso gli altri e ciò che ci circonda.

    La nostra società sta vivendo un momento di grande crisi e trasformazione in cui c’è bisogno più che mai di individui che accedano a un altro livello di consapevolezza.

    Lo yoga ci insegna che solo migliorando l’individuo possiamo migliorare la società: individui felici creano famiglie felici, famiglie felici creano una società felice, una società felice crea un mondo felice.

    Aprendoti alle possibilità che lo yoga ti offre, farai del bene non solo a te stesso ma anche a tutti gli esseri coi quali condividi la vita su questo meraviglioso pianeta. Porterai un contributo estremamente positivo al benessere e all’evoluzione della società umana di cui tutti facciamo parte.

    Lo yoga è un dono che arriva a noi da molto lontano; onoriamolo e cogliamo questa meravigliosa opportunità.

    ISTRUZIONI PER L’USO

    LA PRATICA DELLE ASANA

    Nei paragrafi successivi troverai la descrizione delle singole asana e di due sequenze di posizioni. La prima, più semplice, è adatta sia a chi ha poca familiarità con il movimento fisico, sia a chi ha già esperienza di questo tipo di attività. La seconda è un po’ più complessa.

    Questi movimenti e posture possono essere praticati da tutti; tutti possono trarne grande beneficio. Se però hai un qualsiasi problema fisico grave o soffri di qualche patologia seria, è necessario che pratichi, almeno all’inizio, facendoti seguire da un insegnante competente.

    Se stai vivendo una gravidanza, la pratica dello yoga potrà darti davvero tanto; è però necessario che, sotto la guida di un insegnante esperto, tu segua un programma specifico, diverso dalle sequenze  descritte in questo libro.

    La pratica delle asana è qualcosa che può davvero trasformare la tua vita. Se ti appassioni ad essa, sarà qualcosa che porterai sempre con te.

    Vogliamo precisare che l’intensità della pratica non dipende tanto dal livello di difficoltà delle posizioni che eseguiamo, quanto dalla consapevolezza che riusciamo a portare nell’esecuzione.

    La chiave della pratica è essere consapevoli: esegui la postura indicata al meglio delle tue possibilità, immergendoti nel sentire interiore generato dall’asana; respira e ascolta il fluire delle sensazioni, rimani in contatto con il corpo, con quel fluire di sensazioni che costituisce il tuo corpo. Rimani in contatto con il movimento di eventuali emozioni e pensieri. Non cambiare nulla di quanto accade dentro di te, non cercare di generare uno stato piacevole, particolare o ‘profondo’; semplicemente sii consapevole di ciò che accade.

    Scoprirai che dentro di te, nello stesso momento, coesistono tensione e rilassamento, sensazioni ed emozioni piacevoli e altre meno piacevoli; semplicemente sii consapevole di ciò che si manifesta, senza definire, etichettare o dare un nome alle percezioni che fluiscono in te.

    Se ti permetti di essere consapevole di ciò che accade, senza modificarlo o descriverlo a te stesso, automaticamente tutto ritroverà una nuova condizione di equilibrio e si manifesterà un nuovo livello di armonia.

    La pratica delle asana stimola il rilascio delle memorie delle emozioni negative somatizzate nel corso della nostra vita. Le emozioni che non siamo riusciti a vivere completamente, perché troppo dolorose, sono state somatizzate nel corpo, specialmente a livello delle articolazioni, dei tendini, dei muscoli, delle fasce e del tessuto connettivo. Durante la pratica delle asana tutto ciò che è stato somatizzato viene lentamente e spontaneamente rilasciato. Se ci permettiamo di essere consapevoli delle sensazioni che fluiscono in noi, ci libereremo per sempre dalle memorie emozionali dolorose che potrebbero emergere.  Anche se tu dovessi avvertire sensazioni apparentemente poco significative,  è attraverso l’essere consapevole di quelle sensazioni dal sapore quasi neutro che avverrà il rilascio emozionale.

    Le condizioni principali perché il rilascio emozionale abbia luogo sono tre:

    1 - praticare le asana il più correttamente possibile

    2 - essere consapevoli di ciò che accade in noi, senza modificare o giudicare nulla

    3 - respirare.

    L’esecuzione perfetta dell’asana esiste solo idealmente, nel senso che eseguire una posizione in modo perfetto non significa altro che eseguirla al meglio delle nostre possibilità in quel dato momento. Nelle schede dedicate alle singole asana troverai indicati i principali allineamenti e come eseguire la posizione. Cerca di seguire le indicazioni date. Quella sarà la tua esecuzione perfetta dell’asana.

    È fondamentale che ti ascolti; lo yoga è anche la pratica dell’ascolto di sé stessi. Segui le nostre indicazioni, ma ascoltando il tuo corpo. Il feedback che ti dà il corpo è ciò che più importa; esso ha una sua intelligenza e riconosce immediatamente se la posizione che stai eseguendo promuove il giusto movimento dell’energia vitale, se l’esecuzione è per te benefica o meno. Per esempio: se applichi troppa forza muscolare, tenderai a cadere nella rigidità, nell’eccesso di tensione; ascolta il corpo e cerca di entrare nelle asana attraverso la morbidezza, attraverso il respiro, trovando il giusto equilibrio tra tensione e rilassamento.  Cerca di non vogliamo essere né troppo blando, né troppo teso. Coltiva la gentilezza verso te stesso.

    Durante l’esecuzione dell’asana va bene fare esperienza di un certo grado di allungamento e di sforzo a livello dei muscoli e dei tendini, senza che sia però eccessivo; è invece da evitare in modo assoluto il dolore a livello articolare. Se seguendo le indicazioni date fai esperienza di dolore articolare, modifica la tua posizione, adattala, trova il modo di eseguirla senza provare dolore.

    Durante la pratica può aiutarci fare uso dei cosiddetti ‘mattoncini’, blocchi di gomma rettangolari, il cui uso può facilitare l’esecuzione di certe posizioni. Li trovi in vendita nei negozi specializzati o online. Può essere utile anche l’uso di una cinghia o di una coperta piegata da mettere, generalmente, sotto le spalle o il bacino. Nei paragrafi dedicati alla descrizione delle singole asana trovi le indicazioni riguardo all’uso dei mattoncini, della cintura o della coperta.

    Durante la pratica, respira, respira, respira.

    Utilizziamo il respiro in modalità ujjayi  per entrare più in profondità nel sentire.  Nel capitolo dedicato al pranayama trovi descritto questo modo di respirare. All’inizio non sarà facile respirare in ujjayi per tutta la durata della pratica; potresti distrarti  e improvvisamente accorgerti di stare respirando ‘normalmente’. Non importa; quando ti accorgi di aver perso ujjayi, ritorna a respirare in questa modalità. Col tempo diverrà  naturale respirare così durante tutta la durata della pratica.

    Se sei un principiante, inizia a esplorare la respirazione ujjayi solo dopo aver acquisito un po’ di familiarità con la pratica delle diverse posizioni. All’inizio concentrati semplicemente nel respirare consapevolmente dal naso.

    In base all’intensità della postura, il  respiro si farà più intenso o più sottile; asseconda la spontaneità del corpo. Alle volte, in alcune posizioni, ti rilasserai così tanto che il respiro sembrerà quasi scomparire: ottimo, è proprio in questi momenti che avvengono i processi più profondi, anche se praticamente  non te ne accorgi.

    Questa condizione di apparente sospensione del respiro è qualcosa che accade solo quando siamo in grado di entrare davvero in profondità nella pratica; è una condizione che dovrebbe manifestarsi spontaneamente come conseguenza dell’abbandono e del rilassamento profondo. Quel che generalmente accade è, invece, che i praticanti perdono la consapevolezza del corpo/respiro e si ritrovano praticamente in apnea; questo è proprio ciò che più vogliamo evitare.

    Cerca di trovare il piacere di respirare, ascolta il tuo corpo; se lo ascolti sarà lui a darti i feedback più preziosi per ritrovare il  modo ideale di respirare.

    LA CONTRAZIONE DELL’ADDOME PROFONDO

    Un altro aspetto molto importante nella pratica delle asana è l’appropriato uso della muscolatura dell’addome e del pavimento pelvico.

    Se sei un principiante, ti suggeriamo di esplorare questo aspetto della pratica solo dopo aver acquisito un certo grado di familiarità con l’esecuzione delle posizioni e del respiro ujjayi.

    Imparerai poi a coinvolgere la muscolatura dell’addome profondo e quella del pavimento pelvico in ogni  movimento o postura.

    Ecco come eseguire la contrazione del pavimento pelvico: inspirando, contrai i muscoli attorno all’area dell’ano e dei genitali, tirandoli verso l’alto; espirando, lentamente, rilassa la muscolatura. Ripeti varie volte, anche per qualche minuto.

    Ora passiamo alla contrazione dell’addome: considera l’addome come diviso  longitudinalmente in due porzioni, il lato destro e quello sinistro. Contrai le due sezioni dell’addome in modo convergente, verso l’immaginario asse centrale che le separa; non solo verso l’asse longitudinale, ma anche verso l’interno.

    Attiviamo soprattutto la parte bassa dell’addome, quella dall’ombelico in giù.

    Mentre contrai le due sezioni dell’addome in questo modo, cerca di contattare, attraverso la contrazione, un punto immaginario nella profondità dell’addome, un poco sotto l’ombelico, in prossimità del centro profondo del corpo.

    Cerca di convergere la contrazione dei due lati dell’addome in questo punto, al centro del corpo, circa tre dita sotto l’ombelico.

    Ora, mentre contrai l’addome in questo modo, attiva anche la contrazione del pavimento pelvico verso l’alto, in modo che  entrambe le contrazioni si uniscano, si leghino fra loro in quel  specifico punto, a circa tre dita sotto l’ombelico.

    Le due attivazioni, quella dell’addome e quella del pavimento pelvico, formeranno così un’unica contrazione ‘legata’ nel centro profondo dell’addome.

    Per entrare nell’asana, mentre la mantieni e  anche nei movimenti di uscita dalla posizione, cerca di mantenere attiva la contrazione del pavimento pelvico e dell’addome.

    Ciò darà forza e stabilità alla  posizione e ai  movimenti. Il nucleo profondo dell’addome diverrà il punto in cui ogni movimento e postura trovano origine e radicamento. Il tuo corpo inizierà a muoversi come un’entità intera, non come una somma di parti separate. Un’entità intera, i cui movimenti originano nell’addome profondo.

    Prova, per esempio, a sollevare semplicemente un braccio. Puoi farlo muovendo unicamente l’arto, come se fosse un’entità separata dal resto del corpo, oppure, al contrario, potresti attivare le contrazioni che hai imparato  e cercare di far sì che il movimento del braccio abbia origine dal nucleo profondo del tuo addome; il movimento, allora, sarà un movimento che coinvolge il corpo nella sua interezza. Prova a sperimentare questo tipo di contrazione nella tua pratica.

    Il movimento dell’energia vitale generato in questo modo acquisirà una qualità molto più profonda, una qualità che ci porterà verso l’integrazione delle diverse parti del nostro essere.

    In alcune asana e in certi movimenti, la contrazione dell’addome profondo sarà molto intensa, in altri sarà invece leggera o leggerissima; non sarà nemmeno una vera e propria contrazione, ma si tratterà solo di una sottile attivazione. Attraverso la pratica, attraverso l’ascolto, col tempo, capirai da te  quale sia l’appropriato livello di intensità della contrazione relativo a ogni asana o movimento.

    Ci sono anche asana in cui la contrazione dell’addome profondo non viene attivata come, per esempio, nelle torsioni oppure in Savasana, la posizione distesa di abbandono.

    Inoltre, attivando l’addome in questo modo, proteggeremo e guariremo quella delicata parte del corpo che è la zona lombare. La maggior parte dei dolori alla schiena hanno origine da uno squilibrio a livello lombare. Ogni volta che ci muoviamo in modo scorretto, caricando la zona lombare in modo eccessivo o inappropriato, andiamo a creare quelle condizioni che, nel breve o lungo termine, ci porteranno a soffrire di dolori alla schiena. Imparando a muoverci attivando la contrazione dell’addome profondo, porteremo equilibrio e guarigione alla schiena intera. Il  corpo diverrà più forte. Quel punto in cui la contrazione dell’addome si incontra e si lega con quella del pavimento pelvico è la sede da cui nasce quel movimento dell’energia vitale che chiamiamo ‘la forza’. La forza che ci consente di affrontare le sfide che la vita ci pone o anche semplicemente di realizzare i nostri progetti e raggiungere gli obiettivi prefissati. È la forza del corpo e la forza dello Spirito, la forza esteriore e quella interiore.

    Ritornando al mal di schiena, ci sono tanti comportamenti che fanno parte della nostra vita quotidiana che non sono favorevoli alla salute della zona lombare, come ad esempio sedere su una sedia, una poltrona o il divano. La cosa ottimale sarebbe sedere con la schiena eretta e la muscolatura sottilmente attiva. Chi, lavorando in ufficio, siede per diverse ore al giorno su una sedia o una poltroncina, sa bene che è quasi impossibile mantenere per tutto il tempo la schiena eretta e la muscolatura attiva. Quello che però si può fare è, ad esempio, per ogni ora che rimaniamo seduti, estendere per dieci minuti la schiena attivando la contrazione dell’addome profondo. Provare per credere: praticando anche per solo dieci minuti ogni ora la contrazione profonda, ne trarrai immenso beneficio. Inoltre, prova ad attivarla sia durante l’atto di accomodarsi sulla sedia che durante quello di alzarsi. Sedersi e alzarsi con la muscolatura addominale in condizione blanda è estremamente deleterio a livello lombare.

    Puoi applicare lo stesso principio al sedere in macchina; se guidi per ore di fila, attiva per dieci minuti ogni ora l’addome profondo. La tua schiena ne sarà estremamente felice. Ogni altro movimento che compiamo durante la giornata, dove sentiamo che viene esercitato anche solo un minimo sforzo a livello lombare, meglio eseguirlo sempre attivando l’addome profondo.

    Se soffri di mal di schiena e vuoi liberartene, potrebbe aiutarti moltissimo attivare la contrazione anche durante la notte, quando ti giri nel letto; generalmente, quando siamo sdraiati nel letto, la nostra muscolatura si rilassa enormemente. Compiere il semplice atto di girarsi nel letto quando la muscolatura è completamente rilassata, può causare dei microtraumi a livello lombare che, progressivamente, possono portare al manifestarsi dei più diversi dolori alla schiena. Prova a costruire l’abitudine di attivare l’addome profondo quando ti giri nel letto e anche quando ti alzi dal letto. Probabilmente, in breve tempo, noterai un grande miglioramento della tua condizione. Anche in questo caso, provare per credere.

    LE SEQUENZE

    Dopo i paragrafi in cui vengono descritte le singole asana e la pratica del pranayama, troverai due sequenze che non sono altro che una serie di asana da praticare in successione.

    Ti invitiamo a praticare queste sequenze praticando le asana nell’ordine indicato. Se alcune posizioni ti risultano troppo difficili, saltale, oppure cerca di modificarle, rimanendo però il più possibile fedele agli allineamenti descritti. Gli allineamenti sono importanti perché promuovono sia il giusto movimento dell’energia vitale che la salute e il vigore del corpo,  proteggendolo inoltre dai danni che potrebbero verificarsi dall’assumere posture scorrette.

    Rimani in ogni posizione almeno cinque respiri; va comunque molto bene mantenere l'asana anche più a lungo,  per diversi minuti o per tempi indefiniti, in accordo al tuo sentire. Se invece stai praticando in modo dinamico, cioè in vinyasa, respiro e movimento diventano un’unica cosa. La pratica in questo caso diverrà più fluida e veloce. Permettiti di esplorare le diverse possibilità.

    Se la sequenza ti risulta troppo lunga per essere svolta in una sola sessione, praticane solo una parte. La sequenza  ‘Il Fiore’  è abbastanza lunga ed è adatta per essere divisa in tre parti: ogni giorno puoi praticarne una parte poi, il giorno successivo, riprendi da dove hai interrotto, avendo cura però  di iniziare ripetendo alcune volte il Saluto al Sole o il Respiro del Sole, che scalderanno il corpo e lo prepareranno per le altre asana. Termina ogni sessione di pratica con Savasana, mantenendola almeno cinque minuti.

    Il Saluto al Sole e il Respiro del Sole sono gruppi di asana da praticare in successione, in genere in modo abbastanza dinamico, e sono descritti più avanti.

    Chi si appassiona alla pratica delle asana,  generalmente pratica su base quotidiana, ma non è una regola fissa, fai quello che senti, consapevole che, sicuramente, la pigrizia non ti aiuta a progredire.

    È meglio praticare un pochino tutti i giorni, piuttosto che molto, una volta ogni tanto.

    Praticando tutti i giorni, presto ti accorgerai che nel tuo corpo si è generato un nuovo livello di vitalità; il corpo è vigoroso e una nuova forza intensa, vibrante, inizia a permearlo. Una volta che questo accade, la pratica diverrà per te qualcosa di irrinunciabile.

    Ripetiamo la regola fondamentale per praticare nel modo più benefico: ascolta il tuo corpo.

    ASANA

    Immagine che contiene statua, schizzo, yoga, arte Descrizione generata automaticamente

    PADMASANA

    Padma = loto

    Padmasana, la posizione del loto.

    In quest’ asana troviamo il perfetto equilibrio tra tensione e rilassamento.

    Il corpo è sottilmente attivo e allo stesso tempo completamente rilassato, una condizione simile a quella che troviamo in Tadasana, la posizione della montagna.

    Data questa condizione di equilibrio tra tensione e rilassamento, Padmasana è funzionale alla pratica della meditazione, l’arte di essere presenti al fluire dei ‘dati sensoriali’ in noi.

    In Padmasana, le piante dei piedi sono rivolte verso l’alto, a simboleggiare che in questa posizione non andiamo in nessun luogo, non ci allontaniamo da noi stessi, non fuggiamo da quello che sta accadendo in noi.

    Anche se forse ora appare poco chiaro, questa è una chiave per entrare nella dimensione della meditazione.

    La spina dorsale è rilassata e allungata verso l’alto, l’energia vitale viene stimolata a salire dalla base della colonna vertebrale fino alla sommità del cranio, espandendosi in tutto il nostro essere.

    Praticando Padmasana, automaticamente, e spontaneamente, viene acceso Agni, il fuoco interiore, il fuoco della purificazione e della trasformazione.

    È descritta nei testi yogici più antichi; nell’Hatha Yoga Pradipika viene descritta come la distruttrice di tutte le malattie.

    ESECUZIONE

    Padmasana è una posizione che va conquistata. L’esecuzione, per la maggior parte dei praticanti, non è facile. Per riuscire a praticarla agevolmente è necessario che l’articolazione dell’anca sia molto aperta.

    Stiamo davvero molto attenti a non causare dolore alle articolazioni delle ginocchia. Se l’articolazione dell’anca non fosse abbastanza aperta, per raggiungere la posizione potremmo essere tentati di forzare la torsione del ginocchio: è proprio quello che non va fatto!

    BENEFICI

    A livello fisico i benefici sono innumerevoli: i muscoli delle gambe vengono allungati e tonificati, i nervi purificati. I muscoli della schiena divengono più forti ed elastici e così il pavimento pelvico.

    Migliora la postura.

    I benefici più grandi li abbiamo a livello sottile; la pratica di Padmasana attiva l‘ espansione dell’energia Kundalini, un particolare aspetto della nostra energia vitale.

    Quando l’energia Kundalini viene attivata, il nostro essere si apre verso una nuova dimensione della propria fioritura. Padmasana ci apre alla dimensione della meditazione.

    VARIANTI

    Ardha Padmasana, detta la posizione del mezzo loto. Portiamo il piede destro sulla coscia sinistra, mentre il piede sinistro è posto sotto la coscia destra. Dopo qualche minuto, invertiamo la posizione delle gambe.

    Sukhasana, la posizione facile: sediamoci a gambe incrociate, nel modo più normale, cercando di portare ogni caviglia sotto il ginocchio opposto. Per rendere la posizione più comoda, possiamo mettere dei cuscini sotto le ginocchia.

    Siddhasana, la posizione perfetta: sediamo con il busto eretto e rilassato, incrociamo le gambe e portiamo i talloni di fronte al pube, uno davanti all’altro.

    Movimenti del Collo: alle posizioni sedute a gambe incrociate possiamo aggiungere i movimenti del collo, sono di estremo beneficio; lavorano sulla parte terminale della colonna vertebrale e hanno un’azione riflessa su tutta la colonna, rendendola più elastica, riequilibrandola, purificandola.

    Energeticamente, somatizziamo nell’area del collo le cariche emozionali relative al nostro essere giudicanti verso noi stessi e gli altri.

    Simbolicamente il collo rappresenta la connessione tra la testa, la nostra parte intellettuale e il resto del corpo, la nostra parte animale/istintuale. Sebbene non esista, in realtà, nessuna vera divisione tra le due parti, oggi tendiamo a vivere come se vi sia una sorta di separazione fra esse.

    Portare attenzione al collo, eseguire questi semplici movimenti, ci porta nella direzione di sanare questa apparente divisione. Ricordiamo che l’attenzione è una forza attiva, porta cambiamento là dove viene indirizzata.

    ESECUZIONE

    Se ci sentiamo a nostro agio con questo tipo di movimenti, possiamo anche passare a un movimento che produce un livello maggiore di intensità: espirando, portiamo il mento allo sterno e iniziamo a ruotare la testa in senso orario, lasciando che faccia praticamente perno sul collo, abbandonando completamente il peso della testa, lasciando che sia come una pesante palla di pietra che ruota sulle spalle.

    Dopo alcune rotazioni in senso orario, invertiamo il senso di rotazione. Accompagniamo il movimento con il respiro, non rimaniamo in apnea.

    Se soffriamo di cervicalgia o dolori al collo, questi movimenti sono molto indicati; se li pratichiamo quotidianamente ne ricaveremo grandi benefici.

    Se i problemi sono seri, pratichiamo solo il primo esercizio, quello dove ci si ferma, facendo tre respiri profondi.

    In ogni caso, pratichiamo con grande consapevolezza e cautela, ascoltando il nostro corpo. Se praticando questi esercizi per il collo proviamo qualche tipo di dolore, fermiamoci e magari pratichiamo accennando appena il movimento, senza fare delle vere e proprie rotazioni.

    CONTROINDICAZIONI

    Le posizioni a gambe incrociate sono controindicate per chi soffre di problemi alle ginocchia, alle anche e alle caviglie. Pratichiamo con grande attenzione, ascoltando il nostro corpo. Se sentiamo dolori articolari, specie a livello delle ginocchia, semplifichiamo la posizione oppure usciamo dalla posizione. Non pratichiamo queste posizioni se recentemente abbiamo subito interventi chirurgici nelle aree indicate.

    CHAKRA stimolati: tutti.

    DANDASANA

    Danda = bastone

    Dandasana: la posizione del bastone. Tutto il corpo è attivo e la colonna vertebrale è come un bastone verticale, saldamente radicato nella terra. È una posizione che porta consapevolezza in tutto il corpo.

    ESECUZIONE

    BENEFICI

    Rafforza la schiena, i flessori dell'anca e i quadricipiti. Consente il sollevamento e l'espansione della parte superiore del torace. Allevia il senso di gonfiore addominale. Tonifica i reni. Migliora la postura.

    CONTROINDICAZIONI

    Lesioni ai polsi o alla parte bassa della schiena.

    CHAKRA stimolati: tutti.

    BALASANA

    Bala = bambino

    Balasana ci invita all’accettazione e all’abbandono che nascono dalla fiducia: la fiducia di un bambino nella benevolenza, nell’amore e nel potere dei genitori.

    ESECUZIONE

    BENEFICI

    Allunga la colonna vertebrale e rilassa i muscoli paravertebrali. Massaggia gli organi interni, specie il pancreas, il fegato, lo stomaco e la milza, indirizzando verso di loro il flusso dell’energia vitale. Calma le perturbazioni mentali. Rinforza le gambe, allungando i muscoli delle cosce e delle ginocchia. Aiuta a guarire l’infiammazione del nervo sciatico.

    CONTROINDICAZIONI

    Inadatta se abbiamo forti dolori alle ginocchia.

    CHAKRA stimolati: tutti.

    MARJARIASANA

    Marjaria = gatto

    Marjariasana è la combinazione di due asana: Chakravakasana e Bitilasana praticate in vinyasa, cioè passando dinamicamente da una all’altra. Eseguire questi movimenti all’inizio della sequenza scalda la spina dorsale, rendendola morbida ed elastica, preparandola per le posizioni successive.

    ESECUZIONE

    Marjariasana si può eseguire in vinyasa, cioè coordinando respiro e movimento.

    PROPS

    Coperta sotto le ginocchia per chi soffre di dolori articolari.

    VARIANTI

    Apertura delle anche. Distensione gamba/braccio opposti. Torsione con una mano a terra e il braccio opposto che si apre verso

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