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La Scienza del Pranayama: La tecnica, la filosofia, la scienza
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E-book312 pagine2 ore

La Scienza del Pranayama: La tecnica, la filosofia, la scienza

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Info su questo ebook

Il Pranayama, quarto stadio dello Yoga, è quell’antichissima scienza che studia il giusto utilizzo consapevole della respirazione per portare benessere al corpo, calmare la mente e aumentare l’energia. Un manuale pratico che muove dal Prana, elemento imprescindibile per lo studio del respiro, e scende nel dettaglio di numerose tecniche pratiche: da quelle più elementari adatte ai neofiti, fino a quelle più avanzate, perfette per gli insegnanti Yoga che vogliono inserire il Pranayama nella loro pratica quotidiana. Boris Bazzani, insegnante Yoga che da 25 anni studia e diffonde l’importanza della scienza e dello studio dietro alle pratiche yogiche, ci accompagna alla scoperta dell’atto più importante e sacro del nostro corpo: la respirazione.
LinguaItaliano
Data di uscita25 ago 2021
ISBN9788875171612
La Scienza del Pranayama: La tecnica, la filosofia, la scienza

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    Anteprima del libro

    La Scienza del Pranayama - Boris Bazzani

    1.png

    © Copyright 2021

    EIFIS Editore srl

    La Scienza del Pranayama - Boris Bazzani

    I Edizione

    Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in nessuna forma senza il permesso scritto dell’Editore.

    Tutte le immagini sono di proprietà dell’autore.

    Testi: Boris Bazzani

    Fotografie: Nicola Boris Dov Serafini www.nicolaserafini.com

    Editing: Annamaria Sansone e Laura Cigolini Gulesu

    Art Director: Davide Cortesi

    Impaginazione: Golden.Brand Communication

    Produzione digitale: Davide Rosati by Marmellata Comunica

    ISBN 9788875171612

    © 2021 Agosto – Edizione Digitale

    Viale Malva Nord, 28

    48015 Cervia (RA) - Italia

    www.eifis.it - segreteria@eifis.it

    L’Editore non si assume alcuna responsabilità per l’utilizzo delle informazioni contenute in questo libro. Prima di intraprendere un qualsiasi regime alimentare o di esercizio fisico è opportuno rivolgervi al vostro medico curante e sottoporvi ad un check-up completo. Le informazioni contenute vanno intese come consigli e suggerimenti a puro scopo informativo e divulgativo e in nessun caso sostituiscono la consulenza medica. L’editore in congiunzione con il curatore, hanno prodotto ogni sforzo ragionevole per il reperimento dei titolari del diritto d’autore delle illustrazioni invano e rimangono disponibili a valutare le richieste degli aventi titolo.

    indice

    Cos’è lo yoga? 9

    ILPRĀNA 13

    La scienza del prāna 15

    Prāna e Quark 19

    Prāna e cibo 23

    Prāna e acqua 27

    Prāna e pensiero 31

    Prāna e mantra 37

    Prāna e cuore 41

    Prāna e cakra 47

    Corpo e cervello 53

    DEFINIZIONE di PRĀNA 57

    il Prāna 59

    IL PRĀNA NELLA TRADIZIONE 67

    Prāna e tradizione 69

    COS’è IL Prāṇāyāma 83

    IL Prāṇāyāma 85

    I benefici del Prāṇāyāma 93

    Comportamenti del Prāṇāyāma 103

    SAMAVṚTTIPrāṇāyāma 107

    Il respiro consapevole 109

    Il respiro circolare 115

    Ricerche scientifiche sul respiro consapevole 125

    LE TECNICHE DI Prāṇāyāma 145

    Prāṇāyāma bhedāḥ 147

    Tecniche Samānya Prāṇāyāma 149

    Tecniche Prāṇāyāma Viśeṣa 171

    DURATA E TEMPO 221

    Kāla tempo o durata 223

    La pratica 237

    COME PRATICARE 265

    L’intensità della pratica 267

    Ringraziamenti 283

    Cos’è

    lo yoga?

    Ogni giorno cerco di darmi una risposta a questa domanda: sperimento, leggo, ascolto, osservo e sinceramente ad oggi non saprei darne una soddisfacente. Ho molte risposte accademiche, ho molte risposte personali, ho molte risposte esperienziali, eppure, dopo oltre 25 anni di pratica e di insegnamento l’unica certezza che ho è: molta confusione. Con grande presunzione, ho pensato tante volte di conoscere la verità assoluta, ho spesso ritenuto che quello che facevo io fosse il vero Yoga per poi dovermi ricredere, e mettere in discussione tutto senza nemmeno scusarmi con coloro ai quali avevo propinato la mia verità.

    Il ruolo di insegnante e di formatore è una grossa responsabilità: rischi di porti al di sopra degli altri elargendo una tua visione, convinto sia la Verità, mentre spesso è solamente un aspetto della tua esperienza su quell’argomento e non è nemmeno completa perché la visione è puramente personale. Oggi mi sento tanto più saggio quanto più spaventato: saggio perché ho l’apertura mentale per comprendere che tutto ciò che è chiamato Yoga forse in realtà lo è, o può essere che di quell’immenso mondo ne contenga anche soltanto una scintilla; spaventato perché non ho la certezza che quello che sto proponendo sia lo Yoga, ma mi assumo la responsabilità di chiamarlo tale.

    Quello di cui sono consapevole è il buon proposito, l’intento e l’etica che mi accompagnano quando presento i miei corsi.

    Il mio obiettivo è quello di mettermi a disposizione delle persone offrendo qualcosa che possa essere loro utile a stare meglio fisicamente, emotivamente, spiritualmente. Possiamo insegnare solo ciò che conosciamo e di cui abbiamo esperienza.

    La prima affermazione dello Yogasūtra di Patañjali, uno dei testi di riferimento più importanti per molte scuole, dice espressamente: Atha Yogānuśāsanam, ovvero: Ora vi presento l’insegnamento tramite l’esperienza, quindi l’autore racconta la sua esperienza ammonendoci che ciò che insegna può essere appreso unicamente tramite l’esperienza.

    Questo mio libro può essere utile a molti insegnanti che ogni giorno si fanno le mie stesse domande o che spesso mettono in discussione il metodo che insegnano, ciò che propongono e come lo propongono; a quelli che - proprio come me, un po’ ricercatori, un po’ presuntuosi - partono convinti di aver capito tutto, anche se poi in realtà sono comunque disposti a cambiare idea. Scrivere un libro, un saggio, un manuale, spesso aiuta l’autore a fare chiarezza e a mettere in ordine informazioni, idee e concetti. Ed è proprio questo ordine che può rivelarsi un aiuto per chi vuole avere una traccia, uno schema o un metodo utile nel proprio percorso, e focalizzarsi sulle cose importanti.

    Quindi rifacendomi alla provocazione del titolo di questo capitolo, oggi riformulerei la domanda in: Cos’è oggi lo yoga per Te?, perché ogni giorno è diverso, ogni periodo della nostra vita è unico, ogni allievo ha una necessità specifica, ogni pratica è un’esperienza differente.

    A SECONDA DI CIò CHE questa disciplina rappresenta per te, SI AVVICINERANNO a te persone che vedono in quella proprio ciò che cercavano. La magia dell’insegnamento è che ogni insegnante ha gli allievi che si merita: le persone ci scelgono perché in noi si riconoscono, si rispecchiano e per similitudine ci seguono, come ognuno di noi fa quando trova un amico.

    Quando osserviamo i nostri allievi, osserviamo una componente del nostro carattere, spesso sconosciuta o latente e, nella maggior parte dei casi, inconscia. Quando siamo allievi, in realtà, cerchiamo un insegnante che ci assomigli.

    In questo libro condividerò con voi la mia risposta a questa domanda spaziando tra scienza, filosofia, spiritualità, tecnica, curiosità, studi ma soprattutto esperienza perché è proprio attraverso quel gioco fatto di prove ed errori, di entusiasmo e delusione, gioia e malinconia che ci sentiamo vivi, che affronteremo la nostra prossima pratica, sapendo che ci lascerà migliori di come ci ha trovato.

    COS'è LO YOGA?

    1

    IL

    PRĀNA

    La scienza

    del prāna

    La bellezza della lingua sanscrita rispetto ad altre lingue è che il potere vibrazionale delle parole è più importante di quello letterale, logico, cognitivo e quindi il significato attribuito alle parole ha un potere minore rispetto a quello attribuito alle vibrazioni.

    Per similitudine potremmo dire che l’emozione che sperimentiamo ascoltando un brano è molto più pregnante dell’insieme delle note scritte sul pentagramma e che per quanto l’artista provi a razionalizzare la sua opera, per quanto la sua spiegazione possa essere esaustiva per la nostra mente, solamente l’ascolto del brano può trasformare dei segni grafici sul pentagramma, in una forte esperienza emozionale, la melodia, in qualcosa che ci tocca il cuore.

    Questa premessa sulla potenza vibrazionale della parola rappresenta la struttura portante di quello che troveremo tra le pagine di questo libro e sarà la scoperta più interessante e profonda legata allo Yoga.

    Prāna

    Il termine Prāna, in lingua sanscrita, significa vita, energia vitale e Yama significa estendere, ampliare, aumentare e quindi il termine Prāṇāyāma prende il significato di estensione dell’energia vitale, la quale ci permette di estendere l’energia che ci rende vivi.

    Ho riflettuto a lungo su questa parola per capirne il significato.

    Dopo essermi mosso in differenti ambiti come la fisica, la matematica, la filosofia e la religione, ho trovato la risposta capace di emozionare me stesso e gli altri fino a far comprendere l’importanza della pratica di queste tecniche per poter giungere ad una consapevolezza di se stessi che va oltre il comune pensare.

    Vi porterò con me in un viaggio a volte lineare, a volte pindarico e se mi seguirete per tutto il percorso troveremo insieme molte risposte.

    Il nostro viaggio deve partire proprio dalla natura e dalla teoria dei 5 elementi che la compongono: essi costituiscono ogni cosa creata ma con proporzioni differenti. Secondo i Veda (raccolta di antichi testi sacri su ogni conoscenza e sapere, da cui si svilupperà l’Induismo) il Signore creò l’Universo a partire da un’espirazione, questa produsse una vibrazione, che a sua volta diede vita ad un suono: l’O. Secondo la teoria dei cinque elementi, perciò, all’inizio dei tempi esisteva lo SPAZIO e grazie alla vibrazione emessa dal Creatore, si manifestò il suono O, che per propagarsi generò delle onde vibrazionali che diedero vita all’ARIA.

    Questo nuovo elemento nel suo fluire, generando attrito con altra aria, diede vita al calore e quindi al FUOCO. La potenza di questo nuovo elemento sciolse ciò che incontrava dando vita all’ACQUA, la quale lasciando nel tempo in deposito i suoi sali generò la TERRA.

    Grazie alla vibrazione ha avuto inizio la potenza della generazione. Questo suono si è propagato grazie allo spazio in cui era avvolto.

    Lo spazio, infatti, rappresenta il contenitore ed il contenuto di tutte le cose: ogni cosa ha un involucro che contiene, il quale è a sua volta contenuto in ciò che c’è all’esterno.

    Filosofando un po’ possiamo dire che se volessimo sapere cosa sia contenuto in noi dovremmo guardarci dentro e quindi dire che al nostro interno ci sono tutte le risposte, e che la nostra consapevolezza è contenuta da qualcosa. Se guardassimo veramente cosa conteniamo scopriremmo che conteniamo lo spazio: si calcola che i nostri organi, il nostro sangue e così la nostra pelle fino ad arrivare ai nostri atomi, siano formati al 98% di spazio. Per associazione, se la consapevolezza è dentro di noi e dentro esiste lo spazio, ne deriva che espandere la consapevolezza sia un po’ come espandere lo spazio.

    La scienza ci dice che l’Universo è in continua espansione e questo genera nuove possibilità, nuovi elementi, nuova vita perché fin dal primo Ola creazione ha continuato a interessare l’Universo.

    Vi sentite smarriti? Confusi? Proviamo a fare una sintesi: un giorno, il Divino, diede vita ad una vibrazione generando un suono. È curioso come anche in altre culture esista un suono simile: per i cristiani è l’Amen, in ebraico Amen, per i greci Améni, per i musulmani Āmīn, per i tibetani Hum, solo per citarne alcuni; quindi l’Oè il suono della creazione.

    È interessante notare come la Bibbia sia coerente con questo principio, giacché il libro della Genesi si apre con le parole: In principio fu il Verbo, il Verbo era presso Dio, il Verbo era Dio. Quindi possiamo affermare che l’Universo abbia preso vita da una vibrazione e se osserviamo noteremo che è rappresentato da una vibrazione che si propaga attraverso onde, come accade per la luce, il suono, generando la materia. Se ci rapportiamo alla fisica, possiamo notare come la parte più piccola della materia, l’atomo, sia formato essenzialmente da vuoto, e potremmo affermare che il pieno, quello che chiamiamo materia, è essenzialmente formato da vuoto. Il suo nucleo è formato da protoni e neutroni mentre gli elettroni, orbitando attorno al nucleo, generano una forza elettromagnetica che a sua volta genera il pieno.

    Sembrerebbe che queste mie disquisizioni non abbiano nulla a che vedere con lo Yoga, ma andando avanti tutto si farà più chiaro e acquisirà un senso compiuto.

    Prāna

    e Quark

    Se analizziamo più in profondità l’atomo, scopriamo che i suoi componenti - elettroni, protoni e neutroni - sono formati da quark. Essi sono energia potenziale prima che diventi materia, hanno la caratteristica di vibrare e propagarsi attraverso onde. Sembra quasi magico che alla base di tutto ci sia energia vibrazionale o elettromagnetica e che proprio da essa derivino tutte le altre forme di energia e le relative applicazioni, compresa la materia. Quindi alla base di ogni oggetto dell’Universo c’è un unico elemento, il quark; esso vibra e si propaga nello spazio attraverso delle onde e grazie ad una serie di eventi si trasforma in elementi.

    2 quark up

    1 quark down

    1 quark up

    2 quark down

    Facciamo un esempio: perché i quark si trasformino in protoni, ne serviranno 6 organizzati in 2 gruppi di 3. Per unirsi devono avere una lunghezza ed una frequenza d’onda uguale, (si riconoscono e si attraggono proprio per questa caratteristica).

    Immaginiamo che 6 vortici identici, che ruotano tutti alla stessa velocità di 100 km/h, si attraggano formando due gruppi da tre: infatti, perché questa unione possa avvenire devono avere la stessa lunghezza e frequenza d’onda, ovvero devono vibrare alla stessa intensità. Nel primo gruppo di vortici, due ruotano in una direzione, ad esempio in senso orario e uno in senso antiorario, mentre nel secondo gruppo due ruotano in senso antiorario ed uno in senso orario. Per legarsi assieme, infatti, due devono girare in una direzione ed il terzo nella direzione opposta creando degli spostamenti d’aria in grado di attrarsi; mentre per gli altri tre avviene la stessa cosa, ma girano in senso opposto. Quando i due gruppi si incontrano, saranno proprio flussi d’aria che generano a far sì che si attraggano fino a formare un protone, o un elettrone. Quindi quello che caratterizza un atomo rispetto ad un altro è proprio la velocità rotatoria dei suoi quark, che darà vita ad una certa vibrazione, che a sua volta si propagherà con un’onda dotata di una propria lunghezza e frequenza.

    Questa mia banalizzazione della Fisica ha mero scopo didattico e può servire per comprendere che tutto nell’Universo è formato dai 5 elementi e che essi sono formati da un’energia potenziale che ha il potere di generare le cose, che noi chiamiamo Quark mentre i Veda la chiamavano Prāna.

    I Veda sono una raccolta enciclopedica di ogni sapere, ed è normale che dovessero contenere delle conoscenze molto approfondite rispetto all’Universo, all’essere umano ed al loro funzionamento.

    Per comprendere quindi il Prāāyāma e iniziare a padroneggiare la sua potenza, possiamo affermare che il Prāna sta alla Vita come il Quark sta alla capacità di generarla.

    Il Prāna è contenuto in tutte le cose, nel cibo, nell’aria, nella luce; è la vibrazione contenuta nel Quark che dà energia alle cose; è quella potenza primordiale, generatrice, che ci fa sopravvivere o è quella forza che ad esempio ci fa sollevare un

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