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Yoga La via eterna
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E-book325 pagine4 ore

Yoga La via eterna

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Info su questo ebook

Yoga, la via eterna è un’opera innovativa sullo “Yoga spontaneo” o Yoga per la Liberazione. Questo libro non parla di esercizi fisici o di una certa meditazione per raggiungere la pace interiore, ma di un processo comprovato attraverso il quale è possibile ottenere il potere divino illimitato: la liberazione dai limiti del tempo e dello spazio e un corpo divino immortale, permanente e fisicamente perfetto. Ma come accade questo? Attraverso il processo dello Yoga spontaneo il corpo e la mente si arrendono al lavoro naturale della forza vitale risvegliata: il prana. Una volta liberato, esso lavora autonomamente ed in modo stupefacente per purificare il corpo fisico e il corpo sottile e sciogliere tutti i legami karmici al fine di ottenere la completa liberazione. Yoga la via eterna rivela inoltre come chiunque, con cuore sincero, possa praticare il Dharma o vivere coscientemente in modo puro per ottenere prosperità, piacere, felicità e compassionevole gioia.
LinguaItaliano
Data di uscita9 apr 2020
ISBN9788863655452
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    Anteprima del libro

    Yoga La via eterna - Swami Rajarshi Muni

    CAPITOLO 1

    CONCETTI GENERALI SULLO YOGA

    La parola Yoga deriva dalla radice Sanscrita yuj, che significa unire, aderire, bardare, connettere o contattare. Quindi Yoga significa unione, giuntura, bardatura, connessione o contatto. È l’unione tra il sé individuale e il sé universale. È la fusione di un corpo sano con una mente rivolta a uno sviluppo spirituale. È la legatura tra il potere del sé proprio di ognuno, la forza individuale interna a ognuno e le forze più ampie della natura da cui è stato originato. Yoga significa anche beata vicinanza all’Elemento Supremo. Il più alto tra i più alti elementi conosciuti, attraverso il processo di assorbimento o dissoluzione, il processo chiamato Laya. È l’estatico instaurarsi dell’unicità tra il finito e l’infinito, tra il microcosmo e il macrocosmo, tra il sé interiore e l’Essere Supremo. Questa unione o unicità può essere sperimentata solamente allorché si sia raggiunto il più alto stato di coscienza non-duale. Solo allora la limitante dualità di materia e mente è totalmente dissolta nella fonte originale – l’ultima Realtà – e il supremo obiettivo dello Yoga è raggiunto. Per avere esperienza dello stato di eterna beatitudine, la coscienza del sé deve fondersi con il divino sé supercosciente. Questo sé trascendente sta al di sopra di tutte le forme e i nomi, di tutti i cicli della vita e della morte, al di là di tempo e spazio e anche al di là dei concetti di schiavitù e liberazione. Questo è il Brahman, la Realtà suprema, che è non-duale (Advaita), Eterna (Sanatana), Immutabile (Avikari), Onnipresente (Sarvagata), Incrollabile (Achala), Trascendente (Gunatita), e Infinita (Ananta).

    LO YOGA È UN DONO DEI SAGGI

    In India da tempo immemore, molti grandi saggi hanno votato la loro intera vita allo studio dei segreti della natura umana e dell’esistenza. Hanno ricercato con sforzo inesauribile e ferrea persistenza. Per questo motivo si sono ritirati dalle agitazioni del mondo e hanno concentrato tutti i loro sforzi su quest’unica ricerca. Alla fine tutte le loro fatiche hanno dato i loro frutti nell’esperienza delle Verità Supreme. Così hanno capito, attraverso la loro diretta esperienza, i più profondi segreti della vita e i misteri dell’Essere. Hanno scoperto un sentiero interiore nascosto, che conduce alla libertà e all’emancipazione. Lo hanno chiamato Yoga. Poi, fuori dalle agitazioni della natura umana, hanno sistematizzato lo Yoga in una disciplina organizzata con tecniche ordinate. Chiunque le applichi correttamente e con dedizione può sperimentare la beatitudine interiore ed entrare nello stato di liberazione. Questo grande dono degli Antichi Saggi Indiani, lo Yoga, è stato tramandato costantemente attraverso i secoli, come eredità ineguagliabile a beneficio dell’umanità. I grandi Saggi del passato hanno dedicato la loro vita alla ricerca altruistica della Verità e hanno mostrato alla società un esempio da seguire. Accanto alla ricerca della perfezione, hanno anche tentato di rivelare al mondo questi misteri. Così come una persona vedente può condurre un cieco per il giusto sentiero, allo stesso modo un maestro Yogi realizzato può condurre altri esseri umani attraverso il giusto sentiero spirituale. Nella Bhagavad Gita, Krishna il Signore raccomanda ad Arjuna di praticare lo Yoga non solamente per amore verso il suo stesso beneficio spirituale, ma anche in considerazione dell’armonia e della conservazione della società. Egli dice: Qualunque cosa sia fatta da una grande persona, la stessa cosa è esempio da seguire per le persone comuni. Qualunque regola sia valida per lui, alla stessa regola tutti gli altri si adegueranno (III:21). Quindi i Grandi Saggi inventarono il sistema dello Yoga per rendere accessibile la liberazione a tutte le persone che hanno una sincera aspirazione.

    YOGA È SIA FILOSOFIA CHE SCIENZA

    Lo Yoga è la più grande filosofia dell’India. Spiega i misteri della vita dell’individuo così come quelli dell’universo. Tratta soprattutto di quegli aspetti della vita che vanno al di là della comprensione per il normale intelletto umano. Le sue dottrine sono basate su esperienze spirituali concrete e in quanto tali conducono più a una comprensione intuitiva che a una spiegazione intellettuale. Le dottrine dello Yoga sono di natura profonda perché mirano direttamente alla radice dei problemi dell’esistenza umana. Hanno resistito alla prova del tempo per millenni, perché hanno provato costantemente di essere in conformità con i sentieri immutabili dell’esperienza mistica. Queste dottrine non sono semplici dogmi, ma verità scientifiche. Coloro che le hanno sperimentate hanno invariabilmente testimoniato il loro potere trasformativo. Questo significa che lo Yoga non è una mera filosofia teoretica, ma una disciplina pratica basata su infallibili sentieri ricolmi di esperienze spirituali. È una scienza antica, ma senza-tempo, di sviluppo individuale, basata sulle leggi che governano la natura e le loro relazioni con la Suprema Essenza. Una scienza che è perfetta nella misura in cui è esatta nelle sue metodologie e tecniche. Non rivela solo massime filosofiche, ma insegna anche i mezzi pratici attraverso i quali un essere umano può realizzarle e ottenere la liberazione. Di base, lo Yoga deve essere quantificato attraverso la pratica e non solamente teorizzato. Quando praticato, conduce l’allievo o l’allieva a sperimentare dentro il più intimo sé un sentiero che si dipana allo stesso modo così come descritto minuziosamente dai predecessori, nei testi di migliaia di anni fa. Per questo lo Yoga è allo stesso tempo sia filosofia che scienza.

    LO YOGA NON È UNA RELIGIONE

    Lo Yoga non è nemmeno una religione e nemmeno parte di un sistema religioso. È attorno alla pratica Yoga che sono state sviluppate le grandi religioni del mondo, siano esse Induismo, Buddismo, Jainismo, Cristianesimo, Islam, Zoroastrismo, Confucianesimo, Taoismo o qualunque altra. Grandi persone di tutte queste religioni hanno raggiunto esperienze spirituali attraverso duri metodi di allenamento e disciplina che sono funzionalmente affini allo Yoga. È per questo motivo che la base di tutte le religioni del mondo è comune. Tutti i maestri religiosi hanno espresso nel loro linguaggio e con le loro parole, che l’anima è immortale e che nasce da una fonte più grande e più alta di se stessa. Possiamo chiamare questa fonte divina Brahman, Ishvara, Dio, Allah, Essere Supremo, Spirito Universale, Principio Divino, Ultima Realtà, Verità Ultima, o con qualunque altro nome. Ma tutte le religioni credono che l’anima individuale appartenga alla fonte Divina e che possa raggiungerla. Ritengono anche che questa realizzazione sia fonte di beatitudine eterna e di libertà. Quello che hanno detto o scritto queste anime beate deriva dall’Anima Divina che va al di là della comprensione intellettuale degli uomini ordinari. In realtà le loro parole sono state pronunciate proprio dalla Fonte Divina stessa. Queste persone sono divenute le forze ispiratrici delle nazioni. La conoscenza rivelata attraverso di loro è Yoga, che sia di un tipo o di un altro. Quindi tutti gli insegnamenti dei grandi maestri delle diverse religioni sono esoterici in modo simile e conducono alla stessa Verità. Di conseguenza lo Yoga è universale e uno Yogi non è necessariamente legato a una particolare fede religiosa. Lo Yogi può appartenere a una religione o a un’altra, se sceglie di farlo. Oppure può non abbracciare alcuna fede religiosa. Come dato di fatto, la scienza dello Yoga è molto più antica e più elevata di qualunque religione. Nessuna filosofia religiosa o dogma può dare a un essere umano la conoscenza del vero Sé o offrire la salvezza. Queste ultime possono essere raggiunte solamente con la pratica di un’elevata disciplina spirituale quale lo Yoga. È vero che l’India è stata la casa madre dello Yoga, ma ciò non vuol dire che la pratica Yoga sia monopolio dei soli Indiani. Chiunque, non importa di che religione, razza o paese, ha il diritto di praticarlo perché lo Yoga trascende tutte queste barriere e divisioni artificiali. Non lega una persona a specifici dogmi o credenze culturali che portano solo a pregiudizi, ma la guida invece verso l’indipendenza e la diretta esperienza della Verità a livello personale. Inoltre lo Yoga permette all’individuo di stabilire una relazione con il divino conformemente alle sue stesse tendenze psicologiche. Che la pratica Yoga, ancora oggi, sia sostegno pratico come funzionale insegnamento per persone di ogni religione e cultura in tutto il mondo, è essa stessa la più importante prova del suo vasto approccio e della sua universalità.

    L’IMPORTANZA DELLO YOGA

    I maestri Yoga hanno raggiunto per millenni l’esperienza di Brahman o Realtà Ultima e la sua entità indipendente, Atman, il sé individuale; entrambi identici, eterni, imperituri, immutabili, al di là della comprensione della mente e dei sensi, al di là del tempo e dello spazio, anche al di là della sottile rete della causalità. Gli yogi hanno esplorato non solo il mondo visibile – che appartiene alla sfera del tempo, dello spazio e del cambiamento – ma anche le forze nascoste della vita che stanno sotto la coscienza della personalità umana e del corpo fisico. Quindi, la preoccupazione della filosofia Yoga non è solo quella di dare informazioni sulle basi che stanno sotto ai principi metafisici, ai valori etici e alle regole morali, ma anche di apportare una completa trasformazione della natura umana su base spirituale. Il suo obiettivo non è solamente quello di un rinnovamento nella comprensione spirituale, ma anche di una reintegrazione radicale dei valori e della consapevolezza del cuore dell’esistenza individuale. L’importanza dello Yoga non è nell’esteriore e tangibile campo del miglioramento che conduce a schiavitù e limitazioni, ma nell’interiore e intangibile campo che conduce alla libertà e alla perfezione. Coinvolge una sorta di alchemica trasformazione o totale conversione dell’anima, bloccata, verso il sé liberato, ponendo fine al ciclo di nascita e morte. La filosofia Yoga riconosce che i vincoli dell’anima umana si riflettono come principio vitale nella materia del corpo umano, allo stesso modo in cui la sottile materia dello Spirito Divino si riflette nei meccanismi dell’universo fisico. Un essere umano può trascendere la coscienza fisica per trovare la sua vera natura attraverso le tecniche Yoga. Allo stesso modo, sempre con lo Yoga, si può trascendere la materia e raggiungere Dio, o Brahman. Come il corpo umano diviene veicolo o strumento di auto-realizzazione, così la creazione diviene lo strumento per la realizzazione di Dio. Lo Yoga è la scala attraverso la quale l’umanità può raggiungere Dio.

    L’APPROCCIO YOGA

    La filosofia Yoga vede un essere individuale come un’entità completa, che include la natura fisica, mentale, intellettuale, emozionale e spirituale. La sua visione dell’individuo è molto più ampia di quella di qualunque altra filosofia perché vede le persone sia all’interno che all’esterno dei limiti di spazio e tempo. Vede una persona nella sua interezza e non solo come uno o alcuni dei suoi aspetti. La concezione finale è quella di essere perfetto con un corpo libero da malattia o decadimento e una mente grande come il cosmo, libera da ogni limitazione. In altre parole, un uomo Divino. Quindi, Yoga è un processo di crescita, apertura e presa di coscienza di un tutto, non di un essere parziale e in questo modo permette di raggiungere la perfezione. La disciplina Yoga lavora gradualmente attraverso le sue varie tecniche per schiudere e sviluppare tutti gli aspetti che compongono l’essere umano: fisico, psicologico e spirituale. Il processo comincia al livello grezzo del piano fisico, per proseguire poi lentamente verso i livelli sottili e culminare al livello della consapevolezza cosmica. Ovviamente queste trasformazioni avvengono molto lentamente e di solito continuano per molti anni prima che si possa realizzare il proprio sé interiore. Lo stadio finale di perfezione, nel quale il sé individuale si fonde e diviene uno col sé Universale, è estremamente difficile. Rimane al di là delle possibilità anche dei più esperti maestri Yoga. Per questo solamente pochi raggiungono il livello di massima perfezione, dopo aver superato i vari stadi precedenti. Solo pochissimi eccezionali Yogi che hanno vissuto un incessante slancio attraverso sforzi costanti lungo molte vite, possono raggiungere un tale livello di perfezione. Per la maggior parte degli esseri umani ordinari rimane al di là di ogni comprensione, resta solo l’esperienza. L’approccio dello Yoga è mirato a sviluppare la vera natura del Sé, portando allo scoperto tutto il meglio che viene da dentro, in modo da condurre un imperfetto e finito essere umano verso l’Infinito e il Perfetto. La disciplina Yoga permette di distinguere tra il sé di ognuno e il vero Sé, sviluppando la giusta capacità di distinzione e la giusta conoscenza. Capacità e conoscenza sorgono spontaneamente dentro l’individuo attraverso la pratica Yoga. Nascono dalla concreta esperienza spirituale, che diventa più profonda a ogni successivo stadio di pratica. La conoscenza acquisita dai libri o dai discorsi è mera comprensione. È svuotata dell’esperienza ed è molto probabile che non sia corretta. Per di più questa conoscenza è legata alla memoria ed è spesso dimenticata o distorta col passare del tempo e inoltre persa per certo dopo la morte. Al contrario, la vera conoscenza che deriva dall’esperienza dello Yoga è sempre vera ed essendo trascendentale, al di là della portata dell’intelletto e della memoria, non può essere dimenticata. Anche la catastrofe della morte non può distruggerla. Una volta che è sorta in un’anima, rimane eternamente legata con essa, anche nelle successive rinascite. Il principale fattore della pratica Yoga è l’utilizzo di tutte le risorse interne di una persona. La disciplina dello Yoga è un viaggio interiore indipendente da ogni tipo di aiuto esterno. Le sue tecniche esterne, chiamate così, sono rivolte interamente al corpo e parzialmente alla mente; le sue tecniche interne sono rivolte parzialmente alla mente e interamente all’anima. L’insieme delle tecniche interne ed esterne costituiscono il sistema scientifico dello Yoga, che è designato a uno sviluppo armonioso e completo del triplice aspetto dell’essere umano: corpo, mente e anima. Lo Yoga non riconosce corpo, mente e anima come componenti separati, ma tratta i tre livelli dell’essere umano come parti di un tutto. Si approccia a ogni parte della natura umana non ancora sviluppata ed espande la coscienza umana al di là dell’ordinario livello di esistenza. Rende una persona completamente conscia e internamente consapevole del’essere completo attraverso l’esperienza sul piano spirituale o causale. Lo Yoga, dunque, non dovrebbe essere frainteso come una disciplina solamente fisica o mentale o anche solo puramente spirituale. È un sistema unificato di tutte e tre. Cominciando con la purificazione fisica a livello grezzo, un allievo di Yoga progredisce attraverso le fasi successive di sviluppo mentale e spirituale. Grazie a questo approccio unificato, lo Yoga è spesso menzionato negli antichi testi come un processo attraverso il quale il corpo solido e gli elementi sottili della mente sono purificati fino a un livello di completa integrazione con il Sé interiore.

    OBIETTIVI DELLO YOGA

    Gli obiettivi dello Yoga possono essere interpretati in senso fisico, psicologico e spirituale, perché hanno a che fare con il corpo, la mente e l’anima. L’interpretazione fisica si applica agli obiettivi preliminari dello Yoga, quella psicologica riguarda gli obiettivi intermedi, mentre quella spirituale si indirizza all’obiettivo finale della liberazione, che è l’obiettivo dello Yoga stesso. Questo significa che ci sono molti livelli di evoluzione lungo il sentiero dello Yoga. Un ricercatore deve raggiungere questi livelli passo dopo passo. Partendo dal livello più basso e procedendo gradualmente, dominando prima i livelli di base, poi quelli intermedi e quindi i più elevati. Inoltre, quando si sta per raggiungere il completamento di un particolare stadio, solo allora si trovano i mezzi necessari per coprire la distanza che separa dal livello successivo. L’aspirante procede gradualmente, livello dopo livello, fino a che l’ultimo obiettivo della liberazione è raggiunto. Il primo obiettivo dello Yoga è quello di migliorare la salute del corpo e la resistenza fisica. È attraverso la purezza fisica e la costanza, che la crescita mentale ha inizio. L’obiettivo intermedio è di armonizzare e integrare gradualmente i propri pensieri, le emozioni, i desideri, gli obiettivi, le motivazioni, i ragionamenti. Attraverso questo processo è possibile scoprire i potenziali nascosti della mente e dell’intelletto. Attraverso il dispiegarsi delle abilità mentali e fisiche di ognuno, l’aspirante può raggiungere lo stato di Auto-Realizzazione, lo stadio finale della purificazione, nel quale si diviene consci della dimora del Sé o anima. Non ha importanza quanto ampiamente un praticante possa purificare e affinare il corpo fisico ed espandere le capacità della mente, rimarrà sempre incompleto senza l’Auto-Realizzazione. È attraverso l’Auto-Realizzazione che l’intero essere di ciascuno si completa e diviene PERFETTO.

    La crescita spirituale è il fine ultimo dello Yoga. Per ottenere questo stadio di purificazione finale bisogna per prima cosa avere una completa esperienza del Sé interiore, per poi fondere questo spirito individuale o Atma, con il Sé Universale o Brahma, pur rimanendo nel corpo fisico. Lo Yogi in tal modo trascende lo stadio del semplice vedere e viene a conoscenza del Divino nella sua gloria incontaminata, fino a divenire il Divino stesso. Si può dire così che il principio cardine che ruota attorno allo Yoga, sia quello di fornire a una persona gli strumenti per guidarla a trascendere le limitazioni del tempo e distruggere le barriere che dividono il suo Sé individuale dal Sé Universale.

    ACCESSO ALLO YOGA

    Abbiamo visto come l’obiettivo preliminare dello Yoga sia quello della purificazione del corpo e che l’obiettivo intermedio sia quello della rimozione delle impurità mentali. Quando sia il corpo che la mente sono totalmente liberati dalle impurità, la propria coscienza diviene chiara e pura. Allora il sé intimo si riflette senza distorsioni come pura coscienza. Questo significa che l’autorealizzazione è facilitata dalla purificazione interna ed esterna raggiunta durante gli esercizi preliminari e intermedi. Ma non è assolutamente facile raggiungerla. Lo si può fare solo dopo molte vite di intensa pratica. Il raggiungimento dello stadio finale, quello che trascende il semplice vedere e conoscere l’Atma, per divenire Atma stesso, è un evento estremamente raro e benedetto. Bisogna andare incontro a molte, molte vite di austerità spirituale, come preparazione essenziale per una nuova rinascita. Nella Bhagavad Gita, Krishna il Signore dice: Dopo aver attraversato molti cicli di nascita, l’illuminato raggiunge Me con la convinzione che tutto sia Vasudeva (Me stesso), ma è estremamente raro incontrare una persona così elevata (VII:19). Questo significa che possono volerci migliaia di anni e possono essere richieste molte nascite per raggiungere la perfetta evoluzione dell’anima e raggiungere lo scopo finale dello Yoga. Bisogna sforzarsi molto duramente e pagare un prezzo molto alto per raggiungere questo obiettivo straordinario. Bisogna attraversare molti anni di arduo ascetismo, vivendo una vita di rinuncia, praticando il celibato e la moderazione del cibo, osservando un silenzio costante e isolandosi dalle attività esterne. Un percorso così difficile non è evidentemente cosa per tutti, non è certamente per la persona media. Solo coloro che posseggono doti straordinarie hanno qualche possibilità di avere accesso al sentiero Yoga. E anche allora sarebbe una grande fortuna per alcuni di loro riuscire a raggiungere lo stadio finale. Tra coloro i quali si protendono al raggiungimento finale, solo alcuni fortunati riusciranno. Nella Bhagavad Gita, Krishna il Signore dice ancora: Tra migliaia di persone, a malapena uno di essi può raggiungere con fatica la perfezione e tra coloro che riescono, a malapena uno conosce Me in realtà (VII:3). Quindi, l’obiettivo finale dello Yoga, la liberazione, non è una cosa a cui tutti possono aspirare. Migliaia di aspiranti lottano per attraversare l’oceano dell’esistenza, ma solo alcuni di essi riescono a toccare questa riva così lontana. Tra gli aspiranti che praticano lo Yoga, in questa era attuale, forse si impara veramente a vivere lo spirito del difficile codice dell’auto-disciplina.

    GLI ASPIRANTI DELLO YOGA

    È vero che il sentiero dello Yoga è difficile, ma a nessuno è vietato praticarlo. Tuttavia si dovrebbe essere realistici nel fissare i propri obiettivi. Un aspirante deve riconoscere dentro di sé le sue carenze e i suoi limiti, ma con sincerità e con sforzo perseverare per raggiungere degli obiettivi più modesti. Deve inizialmente porsi degli obiettivi che possono essere realisticamente raggiungibili. Può essere un obiettivo iniziale o intermedio. In fin dei conti, non è importante quanti progressi uno faccia, dal momento che questi piccoli progressi conducono a una vibrante salute fisica e allo sviluppo di straordinarie doti mentali. Gli aspiranti che non hanno ancora vinto la passione, la vanità, l’arroganza, l’egoismo, l’avidità, i desideri, ecc. sono per definizione incapaci di raggiungere l’auto-Realizzazione. Non dovrebbero quindi insensatamente puntare a raggiungere il più alto stadio dello Yoga. Dovrebbero essere modesti nello stimare il proprio potenziale e allo stesso tempo dovrebbero tentare sinceramente di trascendere le proprie debolezze se intendono genuinamente progredire lungo questo sentiero. Un vero aspirante deve possedere tutte le qualità prerequisite che sono assolutamente indispensabili per la pratica dello Yoga. Dovrebbe avere una brama intensa e una totale dedizione nel raggiungimento della libertà dalla schiavitù dell’esistenza terrena (Mumukshutva). Dovrebbe possedere un io discriminante (Viveka) ed essere in grado di distinguere tra il permanente e il reale e fra ciò che è transitorio e ciò che è illusorio. Dovrebbe avere la prontezza di rinunciare completamente al modo di vivere terreno ed essere capace di rimanere indifferente al richiamo dei piaceri mondani (Vairagya). In ultimo l’aspirante dovrebbe possedere Shatsampatti, il tesoro delle sei preziose virtù: la pacificazione della mente e delle passioni (Shama), l’autocontrollo o la sottomissione (Dama), il ritiro dal mondo esterno (Uparati), la resistenza (Titiksha), la fede piena che la Verità possa essere sperimentata attraverso lo Yoga (Shraddha) e la compostezza della mente (Samadhana). Un aspirante che possegga queste qualità è veramente in grado di affrontare i più alti livelli del sentiero dello Yoga.

    GUIDA E AUTO-CONTROLLO NELLO YOGA

    Il sentiero dello Yoga è senza dubbio difficoltoso, ma ci sono Yogi e Guru che hanno raggiunto livelli spirituali elevati e possono guidare gli altri. Questi Guru hanno imparato essi stessi lo Yoga attraverso un duro addestramento e una ferrea disciplina. Un vero Guru o precettore, è colui che ha avuto esperienza della reale natura del suo vero Io ed è divenuto tutt’uno con Dio, il Sé Universale. Questa persona sperimenta una perpetua unicità con la creazione e con tutti gli esseri umani senza distinzione. Il Guru sopporta ogni cosa serenamente in una ininterrotta imperturbabilità e supercoscienza e ha raggiunto il più alto livello dello Yoga. Nei tempi antichi e anche oggi in India, la conoscenza dello Yoga si tramanda direttamente da maestro a discepolo e da sempre questa sacra conoscenza non fu mai rivelata a persone indegne. Inoltre l’insegnamento dello Yoga non è mai stato fatto diventare un business. Lo Yoga non era un prodotto da vendere, come spesso è presentato ora, e neppure era mai confuso con la pratica del Dharma o religione integrale, come spesso avviene oggi. Il Dharma, per quanto profondo possa essere, è limitato a efficaci e volontarie pratiche quali i Mantra, il controllo del respiro, esercizi per controllare la propria energia, auto-analisi, ecc. È praticato da coloro i quali non sono ancora preparati a dare completamente la loro vita alla ricerca della liberazione. La pratica Yoga inizia dove finisce quella del Dharma. Quello che molte persone non

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