Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Certezze estetiche Incertezze etiche: Diario senza ordine cronologico di una casalinga della pianura padana
Certezze estetiche Incertezze etiche: Diario senza ordine cronologico di una casalinga della pianura padana
Certezze estetiche Incertezze etiche: Diario senza ordine cronologico di una casalinga della pianura padana
E-book96 pagine1 ora

Certezze estetiche Incertezze etiche: Diario senza ordine cronologico di una casalinga della pianura padana

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Nella vita quotidiana si perde fin troppo spesso il senso delle azioni pratiche, legate a pensieri, strutture mentali, concetti teorici che nascono su un piano che consideriamo lontano dalle banalità della routine: l’estetica e l’etica, etimologicamente e filosoficamente intese.
Eppure, nulla delle nostre azioni prescinde da questi due aspetti del pensiero e dell’azione: l’individuazione e la definizione del “bello” e la costruzione di una dimensione “etica”.
In questo diario apparentemente disordinato l’autrice ci guida alla ricerca di una quotidianità per nulla banale, in cui i mille piccoli interrogativi familiari e personali si intrecciano ai grandi interrogativi della vita e alle questioni estetiche ed etiche.
LinguaItaliano
Editore78EDIZIONI
Data di uscita4 ago 2023
ISBN9791222432021
Certezze estetiche Incertezze etiche: Diario senza ordine cronologico di una casalinga della pianura padana

Correlato a Certezze estetiche Incertezze etiche

Ebook correlati

Biografie e memorie per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Certezze estetiche Incertezze etiche

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Certezze estetiche Incertezze etiche - Chiara Stoppa

    Prefazione

    Nella vita quotidiana si perde fin troppo spesso il senso delle azioni pratiche, legate a pensieri – strutture mentali – concetti teorici che nascono su un piano che consideriamo lontano dalle banalità della routine: l’estetica e l’etica, etimologicamente e filosoficamente intese.

    Eppure, nulla delle nostre azioni prescinde da questi due aspetti del pensiero e dell’azione: l’individuazione e la definizione del bello (oggettivamente e soggettivamente inteso) e la costruzione di una dimensione etica che possa intrecciarsi e meglio incastrarsi con quello che universalmente viene considerato tale.

    In questo diario apparentemente disordinato – ma poi perché? – l’autrice ci guida alla ricerca e all’esplorazione di una quotidianità per nulla banale, in cui i mille piccoli interrogativi familiari e personali si intrecciano alle grandi domande, alle questioni estetiche ed etiche che reggono ancora l’impianto filosofico contemporaneo. Perché la speculazione filosofica non è un divertissement e non è mai fine a se stessa: finché ci sarà un pensiero, una capacità di costruzione di impianti concettuali (nelle aule universitarie e tra i fornelli della propria cucina!), si farà filosofia applicata, reale – utile – divertente (anche).

    Essere donna, madre, compagna, amica, figlia. Essere donna in questo momento storico, continuando a porsi domande e cercare le risposte da dare… ai figli che crescono, agli amici, a se stessa.

    L’autrice definisce il suo percorso di scrittura e riflessione attraverso il guazzabuglio di sentimenti, emozioni, eventi grandi e piccoli di una quotidianità che ci appartiene, in cui troviamo il nostro riflesso. E ci sorprende, con l’improvvisa consapevolezza che ogni pensiero, ogni suggestione, ogni minima provocazione della nostra routine può diventare filosofia, e spingerci a cercare ciò che è bello e ciò che è socialmente meritevole e condivisibile.

    Rosa Gargiulo

    Scrittrice

    Che senso ha?

    Grandi pulizie

    Il mio animo da sguattera si sta lentamente spegnendo e forse era il caso che ciò avvenisse. Ciononostante, non posso fare a meno di chiedermi come mai ci siano in vendita così tanti prodotti per la pulizia della casa e dell’abbigliamento: al supermercato passo interi minuti imbambolata davanti a mille e mille bottiglie colorate cercando di capire a cosa servano… detersivo per lavatrice per capi bianchi, capi colorati, capi neri, capi delicati, al profumo di primavera, oceano (mah…), sapone di Marsiglia; ammorbidenti al mughetto, alla vaniglia; detergenti di ogni tipo e per ogni singolo elettrodomestico. Cento altri prodotti che non ricordo nemmeno!

    Non uso l’ammorbidente da più di 20 anni, ho un solo detersivo per la lavatrice con cui lavo tutto, lana e seta compresa, bianchi, neri e pizzi vari. Lavo l’acciaio con il succo di limone e solo quando ho voglia di faticare uso anche un po’ di bicarbonato. Pulisco il vetro del caminetto con la cenere della legna, acqua, carta e olio di gomito. I miei parquet non hanno mai visto la cera e uso la macchina a vapore per i vetri.

    Ricordo ancora le facce stupite delle mamme quando comunicavo di non essere un’accanita sostenitrice del bagnetto fatto tutti i giorni ai miei figli cuccioli appena nati, come se il lavaggio del pargolo con prodotti specifici al profumo di rosa e l’aspersione degli stessi con olii emollienti li avrebbe salvati dalla dermatite e dall’acne da adolescenti! Ma ogni tanto ho bisogno di una mano e quindi, oggi, come accade circa ogni 18 mesi, è venuta E. ad aiutarmi nelle grandi pulizie ed è stata la solita discussione per ogni cosa...

    Trovo avvilente che non vengano riconosciute le lapalissiane contraddizioni della nostra società. Tutti a lamentarsi del mare che è sporco e inquinato … che quando eravamo piccoli noi allora sì, era bella e trasparente; che non ci sono più le stagioni come una volta e si passa dal freddo al caldo e viceversa con la velocità di un battito di ciglia. Nel frattempo bottiglie intere di detersivi e candeggina vengono buttate negli scarichi di docce, lavandini, WC e bidet come se non ci fosse un domani, come se gli scarichi stessi fossero delle oche da ingozzare con l’imbuto per il foie gras .

    Possibile non si capisca che tutto quello che buttiamo dentro uno scarico va a finire in mare?

    Che il condizionatore a manetta non fa altro che alzare ulteriormente la temperatura dell’aria?

    Alla fine basterebbe poco sforzo da parte di ciascuno e invece mi tocca litigare con E. perché stia attenta alla quantità di detersivo che versa sulle spugne, subire i suoi mugugni perché non ho candeggina da darle e nemmeno cera da pavimenti, da stendere sul marmo dei davanzali.

    Ho scoperto da E. che se si mette la cera sul marmo dei davanzali, l’acqua piovana scorre più velocemente. E a cosa serve?

    Ogni tanto mi chiedo quanti sappiano che all’interno del corpo umano vivono circa un chilo e mezzo tra batteri, funghi e virus, e guai a mandarli via! Non so nemmeno dare un volume a questa quantità di ospiti. Viviamo in questa parte del mondo, per fortuna mi tocca dire, e non posso privare la mia famiglia di stili di vita e di oggetti che sono diventati di uso comune. E nemmeno io laverei i miei capelli con acqua, aceto e limone come gli egizi oppure con uova sbattute con alcool, però credo che potremmo fare tutti un po’ più di attenzione a quello che utilizziamo, a quanto e a come lo utilizziamo.

    Nella vita di tutti i giorni dovrebbe entrare un po’ più di etica, in svariati ambiti. La certezza estetica riguarda il miraggio del pavimento scintillante, dei vetri delle finestre sempre trasparenti, delle tende inamidate, delle docce con i vetri trasparenti che sono così belli, sai, ci metto un quarto d’ora a pulirli e asciugarli dopo la doccia di ognuno e dei davanzali incerati. L’incertezza etica è tutto quello che porta a questa certezza estetica, che vince.

    Riguarda la stima, che abbiamo il coraggio

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1