Da solo contro tutti, per la verità

Di Pietro Oreglia

Sono Pietro. 
Quella di questo libro è la mia storia. Come gran parte delle storie che raccontano di una vita intera, anche questa non può cominciare con me, ma è – piuttosto – il viaggio in una memoria ben più lunga: quella della mia famiglia. 
La mia è una storia che lega racconti personali a vicende storiche, che fa dei vissuti di singoli individui un pezzo del puzzle più grande che è la storia universale. 
La mia famiglia è originaria e radicata nel Nord Italia, dove vivo da sempre e dove da sempre vivono anche quasi tutti i protagonisti e le protagoniste di questa vicenda. 
Al centro di questa mia narrazione non vi è solo la storia di alcune persone – quelle della mia famiglia –, ma anche di luoghi e, anzi, di terra: perché è dalla terra che per lungo tempo i miei cari hanno tratto la loro prosperità. Ed è per questo che Fossano e le sue frazioni saranno elementi irrinunciabili di questo mio parlare e delle descrizioni che seguiranno all’interno di questo libro. 
Ho intenzione di portarvi, attraverso il ricordo degli eventi familiari e personali, in un mondo non troppo lontano, ma forse molto diverso da quello che conosciamo. 
Un mondo fatto di cose semplici ma mai scontate. Un mondo dove essere amici è familiarità e aiuto reciproco, dove la ricerca sfrenata del guadagno non ha ancora rimpiazzato del tutto la solidarietà nei confronti di un collega. 
Vi accompagnerò in questo viaggio nelle vicende di una famiglia che, seppur nella sua dimensione di intimità, saprà restituire una storia capace di mostrare al tempo stesso tutto il bene e tutto il male di cui gli esseri umani sono capaci.

• Lingua: Italiano
• Editore: Europa Edizioni
• Data di uscita: 31 mag 2023
• ISBN: 9791220141949

Anteprima del libro

Breve nota introduttiva

Sono Pietro.

Quella di questo libro è la mia storia. Come gran parte delle storie che raccontano di una vita intera, anche questa, non può cominciare con me, ma è – piuttosto – il viaggio in una memoria ben più lunga: quella della mia famiglia.

La mia è una storia che lega racconti personali a vicende storiche, che fa dei vissuti di singoli individui un pezzo del puzzle più grande che è la storia universale.

La mia famiglia è originaria e radicata nel Nord Italia, dove vivo da sempre e dove da sempre vivono, anche, quasi tutti i protagonisti e le protagoniste di questa vicenda.

Al centro di questa mia narrazione non vi è solo la storia di alcune persone – quelle della mia famiglia –, ma anche di luoghi e, anzi, di terra: perché è dalla terra che per lungo tempo i miei cari hanno tratto la loro prosperità. Ed è per questo, che Fossano e le sue frazioni saranno elementi irrinunciabili di questo mio parlare e delle descrizioni che, all’interno di questo libro seguiranno.

Ho intenzione di portarvi, con il ricordo degli eventi familiari e personali, attraverso un mondo non troppo lontano, ma forse molto diverso da quello che conosciamo.

Un mondo fatto di cose semplici, ma mai scontate. Un mondo dove essere amici è familiarità e aiuto reciproco, dove la ricerca sfrenata del guadagno non ha ancora, completamente, preso il posto della solidarietà nei confronti di un collega.

Vi accompagnerò in questo viaggio nelle vicende di una famiglia che, seppur nella sua dimensione di intimità, saprà restituirvi una storia in grado di porci davanti tutto il bene e, anche, tutto il male di cui gli esseri umani sono capaci.

I. Dove tutto è cominciato

Le prime memorie che posseggo della mia famiglia sono dovute ai racconti dei miei genitori e dei miei zii. Non ho mai conosciuto mio nonno, e nemmeno mia nonna, eppure non mi sembra possibile. Conosco talmente tante cose di lui e della sua storia, che mi pare strano non aver mai condiviso dei momenti in sua presenza.

Una presenza viva e reale, una presenza che non è solo immaginazione, che non è solo memoria – come quella di cui vi parlerò.

Da mio nonno, uomo nato nel 1887, si può dire sia cominciata ogni cosa. La sua vita è strettamente e inesorabilmente legata alla nostra terra, quella dove lui è nato, ma quella dove molti anni sono nato anche io – il Piemonte – la stessa terra che ha sempre lavorato e che ha contribuito a far crescere e prosperare.

La sua vita è la tipica vita dell’uomo interamente dedito all’agricoltura, sin da giovanissimo.

Come era costume all’epoca, mio nonno, all’età di appena vent’anni, aveva sposato Maddalena Lingua (colei che poi sarebbe divenuta mia nonna) che svolgeva – come era d’uso all’epoca per molte donne – la professione di casalinga. Un buon modo per conoscere nuove persone, in quegli anni, era il cosiddetto vegliare.

Andare a vegliare significa incontrarsi in casa l’uno degli altri, per scambiarsi racconti sui fatti accaduti nella comunità. Era un momento di confronto molto importante. Si trattava di momenti lieti dove si giocava a carte, per intrattenersi nelle lunghe e fredde serate invernali. Mio nonno frequentava abitualmente queste veglie e, in questo modo, consolidava anche i rapporti con i vicini di casa.

Non posseggo ricordi dei loro incontri e del loro matrimonio – probabilmente – poiché, per i tempi, non doveva essere così frequente raccontare a tutti delle proprie avventure amorose.

Tuttavia, posseggo molti ricordi – ereditati – di cosa costruiranno attraverso il duro lavoro che li vedrà protagonisti, per molti anni, fino alla costruzione di una vera e propria azienda agricola.

La nostra era una famiglia, davvero, perbene, non solo mio padre era un uomo che – come vedremo – avrebbe costruito da solo le sue fortune, ma altrettanto avevano fatto i suoi parenti più vicini. Tre dei suoi cugini avevano compiuto grandi imprese. Giorgio, Mario e Domenico erano divenuti tutti e tre brillanti ingegneri, ma avevano avuto vite molto intense (loro tre erano figli di Cesare Oreglia, conosciuto e stimato farmacista di Fossano).

Giorgio sarebbe divenuto capitano nelle forze armate, per poi abbandonare tutto e divenire preside di scuola. Mario, con il suo mestiere di ingegnere, era amico di persone del calibro di Renzo Piano e Pablo Picasso; seppur lontano da Fossano (per il cui Comune aveva redatto il Piano Regolatore), continuava ad avere contatti con gli amici d’infanzia del fossanese. Domenico, che si era dedicato di più alla famiglia, aveva invece scelto di lavorare nell’ambito delle telecomunicazioni.

Ma ritorniamo a mio nonno. Negli anni Venti, mio nonno aveva avuto il permesso – da parte del Conte Frigerio, che ne era il proprietario – di affittare una cascina nella frazione di Piovani. La soluzione appariva a tutti come una risoluzione eccellente, d’altronde mia nonna già era stata – in gioventù – residente nella cascina confinante quella di Piovani.

Era stato proprio per merito dei bisnonni, che avevano interceduto presso il Conte, che mio nonno ottenne con estrema facilità la possibilità di poter operare e vivere all’interno di quella casa e di quei terreni.

Nonostante, in realtà, la proprietà della cascina rimaneva del Conte Frigerio non si deve immaginare il rapporto tra mio nonno e il