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Uno sguardo al tempo passato tra realtà e fantasia
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Uno sguardo al tempo passato tra realtà e fantasia
E-book55 pagine32 minuti

Uno sguardo al tempo passato tra realtà e fantasia

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Info su questo ebook

Il ricorso dei tempi di gioventù al momento della vecchiaia, ci fa tornare con la mente alle nostre radici.
LinguaItaliano
Data di uscita13 giu 2019
ISBN9788834138960
Uno sguardo al tempo passato tra realtà e fantasia

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    Anteprima del libro

    Uno sguardo al tempo passato tra realtà e fantasia - Carlo De Angelis

    FANTASIA

    LA VIGNA DI BINO

    E gira gira, sempre iò na vigna du Binu stea.

    E' una frase che mia madre ripeteva spesso nel dialetto del suo paese, sito in cima a

    una collina, quando, per esempio, pensava che si adattasse al mio modo di vivere in

    quanto, benché sgridato da mio padre, mi accingevo a fare i compiti la sera tardi,

    nonostante avessi avuto tutto il giorno per portarli a termine.

    In realtà, la frase riguardava un tale, chiamato 'sfaticatello', che al tempo della

    vendemmia, provava ad entrare nella vigna du Binu per cogliere qualche grappolo

    d'uva.

    Ma chi era Bino, forse diminutivo di Albino, chiamato dai paesani Binu? Un uomo,

    come si diceva allora, che si era fatto da se. Era il terzo di tre fratelli ed aveva anche

    una sorella più piccola.

    I due fratelli, un po' più grandi di lui, erano anche loro contadini, come il padre

    Checco, un uomo alto che mal si adattava ad andare a cavallo perché con i piedi,

    quando si accomodava sulla sella, toccava quasi in terra. Perciò usava, quanto più

    possibile, il carretto.

    I due fratelli di Bino, benché contadini, andavano a lavorar la terra di malavoglia; nel

    loro dna non vi era tale propensione. E tanto dissero che un bel giorno si imbarcarono

    per l'America per cui in paese li chiamarono gli americani. Il primo, Giuseppe,

    qualche volta tornò in paese; il secondo, Michele, che io sappia mai. Girava voce che

    si erano dedicati ai trasporti, ma nessuno ricordava se avessero fatto i soldi, a cui

    tanto tenevano. Ma per restare li', evidentemente avranno avuto di che vivere

    discretamente.

    Una delle rare volte che Giuseppe tornò in paese portò con sé anche la moglie e

    incontrando mio nonno gliela presentò dicendogli: "la puoi mandare anche a quel

    paese, tanto non ti capisce!" E quale attività svolgete là, chiese il nonno e lui, di

    rimando, gli confermò che con il fratello avevano acquistato a poco a poco due

    piccoli camion per i trasporti. L'America è lunga assai, rispose e così si

    congedarono.

    Bino non pensò mai a lasciare il paese a cui era legato e acquistò dai fratelli il terreno

    che il padre, morendo, aveva lasciato loro. Rimase in paese anche la sorella

    Margherita, che si adattò a fare la sarta, in modo tradizionale e ripetitivo, ma

    sufficiente a farla vivere dignitosamente.

    Bino era un uomo che amava la terra e di essa raccoglieva i frutti. Piano piano tolse

    tutte le piante che davano durante l'anno un raccolto variegato ma che non rendevano

    granché, per ottenere una vigna su un terreno di circa venti ettari. Sui restanti due

    ettari, affiancati alla vigna, mise ciliegie,

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