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Riflessioni e spunti sul concetto di omicidio e serial killer
Riflessioni e spunti sul concetto di omicidio e serial killer
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E-book33 pagine18 minuti

Riflessioni e spunti sul concetto di omicidio e serial killer

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Il presente lavoro intende trattare numerosi aspetti riguardanti l'omicidio e i serial killer. Esso inizia con una breve disamina sul rapporto tra la pericolosità sociale e l'omicidio seriale, interrogandosi poi sui possibili motivi che potrebbero spingere un individuo ad uccidere. Al fine di comprendere queste dinamiche, il lavoro analizza le tesi relative, che sono sociologiche, neuroscientifiche e psicologiche, sempre in riferimento agli omicidi. Si parlerà, altresì, delle varie caratteristiche dei serial killer, tra le quali la c.d. necromania, in quale modo nasce un serial killer e quanto sia importante il ruolo rivestito dalla famiglia, nonché il fenomeno delle coppie criminali. Inoltre, si discorrerà dell'emarginazione e del disadattamento di un serial killer, della rilevanza delle fantasie omicidiarie. Si guarderà al legame tra il diritto penale e le neuroscienze cognitive, un breve focus riguardo violenza ed aggressività, fino all'omicidio sessuale.
LinguaItaliano
Data di uscita22 ago 2023
ISBN9788831667258
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    Riflessioni e spunti sul concetto di omicidio e serial killer - Carla Vartuli

    1.Premessa: la pericolosità sociale di un serial killer.

    In questo intervento, parleremo di omicidi e serial killers, da una molteplicità di punti di vista. Innanzitutto, vi è una correlazione tra la pericolosità sociale e l’omicidio seriale¹. La pericolosità sociale nasce nel sistema giuridico italiano negli anni 30 del secolo scorso, in virtù di un equilibrio ideologico tra la Scuola positiva e la Scuola classica. Le Scuole possedevano due metodi ben distinti per identificare il reato e, di conseguenza, il diritto penale.

    Secondo la Scuola classica, la pena è correlata alla repressione dell’illecito, ed è direttamente proporzionale; secondo la Scuola positiva, la pena è una modalità di prevenzione dei reati da parte dello stesso individuo, strettamente legata al suo grado di pericolosità. Proprio in tale sede, nasce la pericolosità sociale, ossia la probabilità che un soggetto possa commettere nuovi reati. In riferimento all’applicazione delle misure di sicurezza personali, la pericolosità sociale deve essere valutata dal giudice².

    Che cosa spinge un individuo ad uccidere? Questo è uno degli interrogativi che molti studiosi si pongono. Le motivazioni sono le più svariate: dal risentimento alla volontà di vendicarsi. L’omicidio è l’azione consistente nell’eliminare esseri umani (dal latino homicidium, composto di homo, «uomo», e -cidium, dal tema di caedo, «tagliare, uccidere»), in un arco temporale più o meno variabile.

    Tra i vari omicidi, decorre un determinato lasso di tempo, durante il quale l’omicida seriale ritorna nella propria condizione psicologica ordinaria, vale a dire una moderata quiescenza, ancora prima di avvertire un ulteriore arousal, ossia un risveglio, che lo induce a commettere

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