Il giardino dei segreti

Di Grace Hattie

Nel cuore della tranquilla Willowbrook, un oscuro segreto attende di essere svelato. Il detective Thomas Ashford indaga sulla famiglia Weatherby. Il corpo senza vita di Charles Weatherby viene scoperto accanto a una sinistra statua nel giardino di famiglia. Il passato tormentato dei Weatherby si intreccia con nuovi sospetti, in un turbinio di bugie, alleanze oscure e vendette sepolte. Mentre Ashford scava più a fondo nei segreti della villa, l'atmosfera si carica di tensione. Chi è l'assassino? E cosa nasconde il giardino? Una storia avvincente di mistero e tradimento, dove ogni indizio nascosto è un passo verso la rivelazione finale. Riuscirà Ashford a svelare la verità prima che il passato torni a perseguitarlo?

• Lingua: Italiano
• Editore: Elison Publishing
• Data di uscita: 9 ott 2023
• ISBN: 9788869633553

Anteprima del libro

Grace Hattie

IL GIARDINO DEI SEGRETI

Elison Publishing

© 2023 Elison Publishing

Tutti i diritti sono riservati

www.elisonpublishing.com

ISBN 9788869633553

Indice

Premessa

Capitolo 1 - L'Incidente nel Giardino

Capitolo 2 - I Sospettati

Capitolo 3 - Il Passato Oscuro

Capitolo 4 - L'Erborista Misteriosa

Capitolo 5 - Il Mistero dell'Erede Scomparso

Capitolo 6 - L'Intricato Passato di Clarissa

Capitolo 7 - Il Pittore e il Capitano

Capitolo 8 - La Scoperta nel Giardino

Capitolo 9 - Un Alibi Inatteso

Capitolo 10 - La Cena Cruciale

Capitolo 11 - La Svolta Inaspettata

Capitolo 12 - Il Motivo Oscurto

Capitolo 13 - Il Lato Nascosto di Eleanor

Capitolo 14 - Il Confronto Finale

Capitolo 15 - La Verità Sconcertante

Capitolo 16 - Il Risvolto Inaspettato

Capitolo 17 - L'Epilogo

Capitolo 18 - I segreti del Giardino

Premessa

Era una mattina come tutte le altre, se puoi chiamare normali quelle albe sbiadite dalla fatica della vita quotidiana. Nella dimora dei Weatherby, il tempo trascorreva in un limbo perpetuo, intrappolato tra le pareti ornate e i mobili logori. Era un luogo che aveva visto il lusso sfregiare la desolazione, una dimora dove il tempo aveva segnato il suo territorio senza pietà.

La luce del mattino penetrava attraverso le pesanti tende, disegnando strisce dorate sul pavimento di legno consunto. La villa era immersa in un silenzio irreale, rotto solo dallo scricchiolio delle scale quando Charles Weatherby, giovane e affascinante membro della famiglia, scendeva le scale, il volto segnato dall’insonnia e l’ansia.

Era in cerca di rifugio nel giardino, un’oasi di falsa bellezza circondata dalla bruttezza del mondo reale. Il giardino aveva il potere di ingannare gli occhi, con le sue rose rampicanti e i cespugli di lavanda che sprigionavano profumi velenosi. Era un luogo dove la natura e l’artificio si fondevano in un’armonia forzata.

Charles, il figlio ribelle dei Weatherby, era un’anima tormentata, una creatura in cerca di significato in un mondo privo di senso. Aveva i capelli corvini e lo sguardo perspicace di chi aveva visto troppo, anche se i suoi occhi sembravano nascondere un’infinità di segreti. Era un uomo di mistero, e il suo passato oscuro era un peso che portava ogni giorno.

Ma quel mattino, nel giardino, tutto cambiò. Charles aveva l’aria nervosa, come se stesse cercando qualcosa o qualcuno, qualcosa che avrebbe potuto cambiare il corso della sua vita. Si avvicinò alla fontana centrale, dove l’acqua gorgogliava come il riso di un demone. Era lì che fu trovato.

Il corpo di Charles giaceva ai piedi della fontana, disteso come un martire sacrificato sull’altare di una divinità capricciosa. La sua faccia era pallida come la luna, gli occhi spalancati e fissi nel vuoto. Era la visione di un angelo caduto, o di un peccatore condannato per l’eternità.

Il giardino sembrava aver inghiottito la sua anima, aveva assistito al suo ultimo respiro e aveva conservato il suo segreto. Le rose rampicanti si aggrappavano alle sue vesti come tentacoli affamati, mentre la lavanda emanava il suo profumo avvolgente, come se volesse cullare l’anima del morto.

Fu un momento sospeso nel tempo, un’immagine che si incise nella mente di chiunque fosse presente. Il giovane e tormentato Charles giaceva lì, nel giardino segreto, circondato dalla falsa bellezza di un mondo che aveva conosciuto solo il suo lato oscuro. Era la scoperta che avrebbe sconvolto Willowbrook e avrebbe dato il via a una catena di eventi che avrebbe svelato la verità sepolta sotto la facciata elegante dei Weatherby.

Nel giardino segreto, tra rose velenose e profumi ingannevoli, la verità giaceva sepolta ed era come una ferita aperta, pronta a sanguinare, pronta a infliggere il suo dolore. E Willowbrook, con la sua bellezza falsa e la sua desolazione nascosta, si preparava a rivelare il suo lato più oscuro, un lato che nessuno avrebbe mai dimenticato.

Capitolo 1

L’Incidente nel Giardino

La pioggia cadeva come lacrime sporche dal cielo grigio su Willowbrook, una di quelle città inglese che sembra essere stata dimenticata dal tempo. Le strade erano un fiume di melma e miseria, e l’aria era impregnata di un odore di muffa e disperazione. Era una giornata di merda, proprio come tutte le altre.

In quel posto di merda, c’era una villa, una di quelle dimore che sembrano sbucare da un incubo vittoriano. Colonne di marmo adornavano l’ingresso principale, mentre il tetto di tegole rosse si stagliava contro il cielo grigio. Era la dimora dei fratelli Weatherby, Victor ed Eleanor, una coppia di pazzi circondata da lusso e follia.

La villa aveva uno di quei giardini, un giardino segreto, come se ogni cazzo di inglese pensasse che nascondere la merda dietro ad alberi e fiori potesse renderla meno puzzolente. Rose rampicanti si arrampicavano come serpenti affamati, mentre cespugli di lavanda emanavano un odore che faceva venire il voltastomaco. Nel mezzo di tutto quel casino, c’era una fontana, con una cazzo di statua di un efebo a fare la guardia al suo interno.

Era in quel giardino, tra i fiori putridi e il marmo freddo, che si era consumato l’incidente. Il giovane Charles Weatherby, uno di quei fottuti Weatherby, era stato trovato morto, a faccia in su, davanti alla fontana. Il suo volto era pallido come il cazzo di marmo, e gli occhi erano spalancati come se avesse visto l’inferno in persona.

Thomas Ashford,