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Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma
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E-book53 pagine47 minuti

Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma

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Info su questo ebook

Durante un viaggio in Francia, il protagonista del racconto decide di visitare la Maison de Santé, una casa di cura per malati mentali dove si utilizza il «metodo calmante». Il direttore, Monsieur Maillard, lo invita a pranzo con la promessa di fargli visitare la struttura. Ma si scopre subito che il metodo è stato abbandonato per gli inconvenienti che causava e sostituito da quello di due eminenti studiosi, il dottor Catrame e il professor Piuma, mentre il pranzo diventa sempre più strano…
LinguaItaliano
Data di uscita16 ott 2023
ISBN9788892967618
Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma
Autore

Edgar Allan Poe

Edgar Allan Poe (1809-1849) was an American writer, poet, and critic.  Best known for his macabre prose work, including the short story “The Tell-Tale Heart,” his writing has influenced literature in the United States and around the world.

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    Anteprima del libro

    Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma - Edgar Allan Poe

    I LEONCINI

    frontespizio

    Edgar Allan Poe

    Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma

    ISBN 978-88-9296-761-8

    © 2019 Leone Editore, Milano

    Traduttore: Andrea Cariello

    www.leoneeditore.it

    Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi ed eventi narrati sono il frutto della fantasia dell’autore o sono usati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza con persone reali, viventi o defunte, eventi o luoghi esistenti è da ritenersi puramente casuale.

    ENG

    Durante l’autunno del 18--, mentre ero in giro per le più estreme province della Francia meridionale, il mio itinerario mi portò a qualche miglio da una certa Maison de Santé, o manicomio privato, di cui avevo tanto sentito parlare a Parigi dai miei amici medici. Non avendo mai visitato un posto del genere, quell’occasione mi sembrò troppo propizia per lasciarmela sfuggire. Così proposi al mio compagno di viaggio (un gentiluomo conosciuto per caso pochi giorni prima) di fare una deviazione, più o meno di un’ora, per dare uno sguardo a quella struttura. Al che lui si oppose, adducendo a pretesto innanzitutto la mancanza di tempo e, in second’ordine, l’orrore che solitamente suscitava in lui vista di un pazzo. Tuttavia, mi pregò di non farmi influenzare dalla semplice cortesia nei suoi confronti e di soddisfare la mia curiosità. Aggiunse, inoltre, che avrebbe continuato a cavalcare con calma, così da poterlo raggiungere quel giorno stesso o, in ogni caso, il successivo. Mentre mi salutava, mi venne in mente che poteva essere un po’ difficoltoso riuscire ad accedere a quell’edificio, allora manifestai a lui tutto il mio timore. Mi rispose che, in effetti, a meno che non conoscessi personalmente il direttore, Monsieur Maillard, o non possedessi una lettera di referenze, avrebbero potuto esserci delle difficoltà, poiché i regolamenti di questi tipi di manicomi erano più severi di quelli degli ospedali pubblici. Ma poi aggiunse di aver conosciuto Maillard qualche anno addietro e di potermi accompagnare a cavallo al massimo fino all’ingresso, dove me l’avrebbe presentato, a dispetto delle impressioni sgradevoli suscitate in lui dalla pazzia, che non gli avrebbero consentito di entrare.

    Lo ringraziai e così, lasciata la via principale, prendemmo un sentiero erboso secondario, che, dopo mezz’ora, quasi si perse in una fitta foresta alle pendici di un monte. Cavalcammo attraverso quella selva umida e cupa per un paio di miglia, dopo di che si materializzò la Maison de Santé. Era una stranissima villa, dall’aspetto molto dismesso. In effetti, l’età e l’abbandono la facevano sembrare a stento abitabile. Il suo aspetto mi ispirava puro terrore e, fermando il cavallo, per un attimo non mi decisi a tornare indietro. Ma ben presto mi vergognai di quella mia debolezza, così proseguii.

    Mentre ci avvicinavamo all’entrata, mi parve di vedere che l’uscio fosse leggermente aperto, con il volto di un uomo che sbirciava dall’interno. Un istante dopo, quell’uomo uscì, si rivolse al mio compagno chiamandolo per nome, e stringendogli cordialmente la mano gli chiese di smontare da cavallo. Era proprio Monsieur Maillard. Si trattava di un tipo robusto, uno di quegli uomini raffinati di una volta. Trasmetteva una certa austerità, una rispettabilità e un’autorità davvero impressionanti.

    Il mio amico, dopo avermi presentato, fece presente il mio desiderio di visitare la struttura, al che Monsieur Maillard lo rassicurò che si sarebbe messo a mia totale disposizione. Detto questo, prese congedo e non lo vidi più.

    Quando se ne fu andato, il direttore mi fece strada in un salotto piccolo ed estremamente ordinato in cui c’erano, fra gli altri arredi di buon gusto, tanti libri, disegni, vasi di fiori e strumenti musicali. Nel camino ardeva un piacevole fuoco. Seduta al pianoforte, intenta a cantare un’aria di Bellini, c’era una donna giovane e bellissima che, al mio ingresso, interruppe il suo canto e mi accolse con aggraziata cortesia. Aveva un tono di voce basso e modi sommessi. Mi parve, inoltre, di percepire segni di afflizione sul suo viso, che per

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