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Il naufragio di Shan
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Il naufragio di Shan
E-book460 pagine6 ore

Il naufragio di Shan

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Info su questo ebook

In un futuro lontano, al centro della galassia Shha-21, si estendono i territori della Confederazione di Amel. I pianeti che ne fanno parte convivono in un fragile equilibrio, reduci dalle sanguinose guerre che ciclicamente si riaffacciano a turbare la pace raggiunta. In questo contesto, in cui non di rado episodi di violenza e ribellione destano l’allarme delle cariche più alte della Confederazione, il Colonello Yann Denve è investito di un incarico molto delicato: insieme al suo equipaggio deve scoprire cosa sia successo a Shan d’Or, amica e membro del suo staff, che era diretta su un pianeta pericoloso, nonché interdetto alla navigazione, perché situato al confine tra due grandi Federazioni spesso in guerra tra loro. Il timore è che sia deflagrata insieme al suo veicolo spaziale. Com’è possibile che un tenente esperto come lei abbia fatto un simile errore, mettendo per altro in pericolo gli accordi di pace? Qual era il motivo reale della sua missione? E soprattutto, è verosimile che sia ancora viva? Tra rivelazioni e colpi di scena, Il naufragio di Shan racconta un’epopea fantascientifica fatta di eroi, abili politici e temibili spie, tenendo il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

Giovanni Ponchietti è nato in un piccolo paesino della Sardegna. Appassionato di fantascienza fin da ragazzo, scrive il primo racconto a diciotto anni, Il Giudice, che poi risulta essere il libro zero della Saga di Amel. Oltre a romanzi di fantascienza avventurosi e tecnici, scrive poesie e racconti per bambini. Attualmente senior program manager di gestionali e web designer di siti e-commerce, è stato capo DJ di una radio libera anni Ottanta, costruttore edile, negoziante, progettista e proprietario di negozi.
LinguaItaliano
Data di uscita18 ott 2023
ISBN9788830691414
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    Anteprima del libro

    Il naufragio di Shan - Giovanni Ponchietti

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    Giovanni Ponchietti

    Il naufragio di Shan

    Saga della Confederazione di Amel

    © 2023 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-8644-1

    I edizione novembre 2023

    Finito di stampare nel mese di novembre 2023

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    Il naufragio di Shan

    Saga della Confederazione di Amel

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: «Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov».

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Nota dell’autore

    Sono stato il primo lettore di questo libro. Benché ne avessi la traccia, gli avvenimenti si susseguivano precisi e ricchi di particolari evolvendosi cronologicamente nelle scene, creando la storia, che io mi son ritrovato col compito di riportare per iscritto per gli altri lettori. È stato fantastico ed emozionante, un film.

    E… abbiate pazienza, principalmente l’ho scritto per me, volevo rivivere una bella avventura spaziale.

    Spero che vi divertiate tanto.

    I personaggi

    Shan d’Or, Tenente Pilota della Corpo d’Élite Esploratori in forza alla Quarta Divisione Armata Reale, protagonista del naufragio sul pianeta Asper, Ingegnere Strutturale di BioAnimologia

    Yann Denve, Colonello Ingegnere meccanico, Comandante del gruppo di salvataggio e del Corpo d’Élite Esploratori

    Zed Loon, Tenente Ingegnere Informatico del Corpo Esploratori

    Vera Josser, Colonello Medico Ricercatore e Comandante in seconda di Yann Denve del Corpo d’Élite Esploratori

    Daniel Roow, Comandante della Città di Moones City, città di sorveglianza Del Palazzo del Consiglio

    Mat Wan Steal, Colonnello dei Servizi di Sicurezza Interna

    Olo Amel Terzo, Imperatore Presidente della Confederazione di Amel

    Aansh Amel, primogenito dell’imperatore e Principe erede al trono

    Mondalash Ahalnesio, Tenente Ingegnere meccanico e Ufficiale Motorista

    Rouen Awanth, Colonello Ingegnere Astronomico, Ufficiale di rotta.

    Fiha Eeksera, Colonello di Fanteria Combattente, Comandante di Fanteria

    Hja Kò Ahara, Ingegnere strutturale, Ufficiale Navale

    Eminenza Samhare, Consigliere del Consiglio Superiore della Confederazione di Amel, zio di Shan d’Or

    Adohon Meha VI, Re del popolo Zeyadas

    I luoghi

    Amel, Sistema solare Capitale della Confederazione Dei Pianeti

    Asper, Pianeta nel sistema solare Senha del settore MM-2 della Costellazione di Ariber.

    Aativers, Sistema solare attiguo e confinante con quello del Pianeta Asper.

    Senha, Sistema solare del Pianeta Asper, il terzo di dodici pianeti di cui tre gassosi, un totale di quarantadue lune e quattro fasce di asteroidi.

    Costellazione EST di Amel, Costellazione della Galassia Del Fiore, Sigla Intergalattica: TZU-98-ALO9.

    Amaren, Pianeta Capitale della Confederazione dei Pianeti (o di Amel), sistema solare Amel, Costellazione EST, Galassia Del Fiore (TZU-98-ALO9)

    Moones City, Città capitale della Confederazione dei Pianeti (o di Amel) situata nel Pianeta Capitale Amaren

    Costellazione di Ariber, Nutrito gruppo di stelle e per questo diviso in dieci settori, di cui il settore MM-2 è confinante con la Costellazione EST di Amel dove si trova il Pianeta Asper nel sistema solare Senha.

    Le navi

    Range 88, fregata d’esplorazione con cui Shan d’Or naufraga sul Pianeta Asper

    Tempra VIII WA, Incrociatore Funzionale usato dal Corpo d’Élite per la missione di salvataggio

    Corvette Planetaria, navetta a propulsione semplice usata per gli spostamenti nelle città o tra luoghi vicini.

    Corvette Orbitale, navetta a propulsione stellare per il trasferimento di persone e relativo bagaglio tra le postazioni planetarie e quelle orbitali.

    Fregata, Nave leggera da uno a dieci membri di equipaggio nelle versioni: esplorativa, d’attacco, d’assalto per arrembaggi o sabotaggi, intercettori.

    Incrociatore, Nave da guerra tattica assemblata nelle versioni logistiche, di scorta, d’assalto, pesante d’assalto, guerra elettronica.

    Incrociatore Bombardiere, Incrociatore pesante nelle varie versioni di cui antinave e anti-postazioni.

    Nave pesante da Guerra, Nave da Guerra pesante armata.

    Nave Madre Piattaforma (Portaerei), Nave lanciatrice di intere flotte di navi.

    Nave Madre Fortezza (Dreadnought), Nave da bombardamento pesante di navi madre nemiche e di postazioni fisse.

    Nave Guru, Imponenti navi capaci di lanciare bombe planetarie. Originariamente usate per i viaggi tra galassie o per installare Gate tra i sistemi solari.

    Cargo, Navi di svariate dimensioni adibite al trasporto. Non sono equipaggiate con armamenti.

    Logistiche, Navi attrezzate con officine o apparecchiature. Possono essere equipaggiate con armi di difesa anche pesanti.

    Minerarie, Navi adibite all’estrazione di minerali.

    Il quadro politico

    Alleanza Zjeda, o Alleanza Del Nord, questa composta da 25 Federazioni, 4 Confederazioni e 11 popoli individualisti di cui la Confederazione Dei Pianeti ne fa parte.

    Confederazione Dei Pianeti, o Confederazione di Amel, governo di tipo imperiale assistito dal Gran Consiglio di Amel.

    Confederazione Aristocratica e Confederazione Dei Vecchi Mercanti: Insieme alla Confederazione dei Pianeti formano l’Alleanza Zjeda. Forma di governo: Gran Consiglio della Triade. Alla Confederazione Aristocratica appartiene anche il popolo dei Crown

    Popolo dei Crown, popolo individualista, governato da un presidente imperialista parlamentare. Non unito in federazione con altri, ma appartenente alla Confederazione Aristocratica, in passato in guerra con la Confederazione di Amel per dispute di conquiste territoriali. Ad oggi la pace tra i due è garantita dal Trattato di Asper, pianeta in cui fu firmato e di cui il sistema solare è divenuto terra di nessuno interdetto alla navigazione e ‘cuscinetto’ di pace.

    Popolo dei Zeyadas, popolo individualista appartenete alla Confederazione dei Pianeti. Governo: Monarchia assoluta.

    Terminologia

    Cosmo, Universo Conosciuto: Spazio cosmico contenente le Galassie, ne son state finora contate 2000 miliardi ma sono molte di più e in espansione. Alcuni studi concordano che esso oltre a ruotare su sé stesso pare che sia in orbita attorno a un’indefinita formazione cosmica.

    Galassia: ammasso di stelle, nebulose e formazioni molecolari di grandi dimensioni che ruotano attorno allo stesso asse, di svariate forme spesso elicoidali o a spirale. Può ospitare da cento miliardi a più di mille miliardi di stelle. L’estensione di una galassia media è di circa 100.000 anni luce, ma quelle periferiche, più antiche, possono estendersi fino a un milione di anni luce.

    Costellazioni: suddivisione delle galassie in agglomerati stellari definiti o da forme particolari o da confini artificiali decisi dai cosmologi. Una galassia, che in media contiene quaranta miliardi di sistemi solari, può essere divisa in cento o più milioni di costellazioni.

    Sistema Solare: agglomerato di pianeti, satelliti, meteoriti e corpi celesti di vario genere che ruotano in orbita attorno ad una stella, chiamata comunemente, sole.

    Buco a Verme o Strisciante: Wormhole alterazione e contrazione dello spazio tra due punti del Cosmo. Possono essere di formazione naturale (di durata perpetua o limitata) o artificiale. Non tutti quelli naturali possono essere usati come passaggio tra due punti del Cosmo dato che si formano per l’interazione delle forze di energia cosmica tipo quella che pare provochi l’accensione delle stelle, a volte il contraccolpo di questo immane fenomeno cosmico provoca wormhole diritti e questi possono essere usati per attraversare l’intero cosmo (se li si scopre prima che svaniscano), oppure con un percorso contorto, da qui il nome, inutilizzabili. I wormhole artificiali vengono creati tra due Gate per il passaggio delle navi da un sistema solare ad un altro e non possono superare, al momento, la distanza di ventimila anni luce. Il wormhole naturale più famoso di questo settore della galassia è Alfalias, ormai le civiltà attorno ad esso lo usano abitualmente imparando a riconoscere i suoi ‘capricci’. Mette in comunicazione diretta due galassie quasi diametralmente opposte rispetto al centro del cosmo e per questo ne è nato un certo gemellaggio.

    Nota importante: La terminologia come unità di misura e molti nomi è stata adeguata alla realtà del lettore, come chilometri, giorni, cavallo, portaerei eccetera. Nei vari settori dell’universo, i simboli cambiano, ma si tratta sempre della stessa minestra.

    Capitolo 1. L’incidente

    La Cerimonia religiosa giunse al suo culmine, le due sacerdotesse presero le mani del bimbo e quelle del Testimone e le unirono insieme nel Rito Di Benvenuto, recitando la frase conclusiva:

    «Tu sei il benvenuto Zedy, terzo figlio di Loon. E tu, Testimone, sorveglia le imprese che il tuo nuovo protetto saprà donare per il diletto di noi tutti…»

    Il gruppetto presente nel Tempio assisteva composto e commosso. Al termine, si poterono sentire soddisfatti sospiri liberatori.

    Quando le sacerdotesse fecero l’inchino finale di commiato, nessun presente riuscì a trattenere un applauso di ringraziamento.

    Yann Denve aveva assistito estasiato a tutta la cerimonia, preferendo starsene in disparte, seduto nelle ultime fila dei banchi di pietra rosa perlata, che insieme al Leggio Cerimoniale, sul quale era ancora aperto il Libro Dei Grandi, era tutto ciò che componeva l’arredo del Tempio.

    Seguì rapito l’armeggiare delle sacerdotesse che riordinavano e riassettavano le omelie, preparandosi a lasciare la sala circolare. Le vesti e il trucco cerimoniale suscitavano sempre quella sensazione di sacro e spirituale, tanto cara a tutti gli abitanti dei Pianeti Confederati.

    La Religione di Amel, nonostante impegnasse un tempo irrisorio per i suoi riti e pratiche, aveva un forte agente coesivo sociale, spesso fungeva da aiuto quando la giustizia tradizionale non raggiungeva il suo corso.

    «Sei rimasto un po’ in disparte.»

    Yann Denve si scosse dall’estasi del momento per dare attenzione all’interlocutore.

    «Sì Zed, mi piaceva godermi il momento. Sono proprio felice per il bimbo. Sarà un ottimo membro del nostro gruppo, come suo padre, d’altronde» rispose con un sorriso affettuoso.

    «Mi stai adulando, Yann? O mi vuoi prendere in giro?» rispose Zed Loon sorridendo a sua volta. «In effetti mi sa che sarà un gran personaggio questo figlio, i suoi primi due anni promettono bene.»

    «Sì» rispose Yann, «alcuni incendi in casa dovuti a chissà quale ‘esperimento’, due auto demolite per improvvisi avviamenti dei motori… non ricordiamo il resto.»

    «Sì, è un po’ spericolato.»

    «Ma l’altro giorno ha risolto l’Equazione di SAR in 20 minuti, superando l’esame di matematica radiale, facendoci così sapere di che pasta è fatto e che sarà un gran ingegnere programmatore di motori navali SAR.»

    «Appena due anni, accidenti…» rispose Zed Loon grattandosi la testa, ma sorridendo amabilmente alla battuta dell’amico sul genio del figlio.

    I due erano compagni d’avventure d’ogni genere. Pluri-decorati ed encomiati da quasi ogni autorità civile e militare del Pianeta Centrale Amaren, facevano parte dell’élite della Quarta Divisione Armata Imperiale, come quasi tutti i membri del gruppo presente, d’altronde.

    Alcuni erano assenti per ragioni di servizio, qualcuno non si era riusciti neppure a raggiungerlo usando le reti di connessione deviate, capaci di leggere la traccia del passaggio di un qualsiasi componente che radiasse onde elettromagnetiche a distanza di giorni.

    Va beh, si vedranno il video pensò Yann Denve. Istintivamente si voltò a guardare verso l’ingresso del tempio, ma notò solamente due commilitoni in uniforme che ondeggiavano un po’ annoiati sui talloni, ma che si ricomposero prontamente appena notarono lo sguardo di Yann Denve su di loro.

    Erano fuori posto.

    Non era necessario alcun picchetto militare in una cerimonia religiosa. E quello non era un picchetto, a guardar bene, anche se controvoglia, i nastrini sulle divise indicavano che erano due ufficiali delle comunicazioni.

    Zed Loon si era allontanato per chiacchierare con altri del gruppo e per congratularsi col figlio per l’iniziazione al corpo d’élite e Yann Denve non poté chiedergli se i due ufficiali erano opera sua. Praticamente erano due rompiscatole, pensò. Ne ebbe la conferma quando uno dei due alzò un dito per richiamare così la sua attenzione e fargli capire che il messaggio che avevano era per lui.

    Yann Denve desiderava non dargliela vinta a quei due, ignorandoli completamente fino a che tutto il gruppo non avesse lasciato il tempio e non avesse trovato l’accordo su che strada fare fino al ristorante per il banchetto che li attendeva; quindi, li avrebbe congedati con qualche frase di circostanza e…, aspetta, accidenti, uno degli ufficiali tolse dalla tasca un foglietto giallo con un angolo rosso. No! Era proprio un angolo rosso quello. Era un dispaccio importante di grado rosso. Yann Denve fissò l’ufficiale come a scusarsi e l’altro lo ricambiò con uno sguardo comprensivo, sembrava sapesse che per lui la festa era finita.

    Con pochi passi Yann Denve raggiunse l’ufficiale e accettò la consegna del dispaccio, rispose al saluto e osservò i due raggiungere la loro auto. In una civiltà tecnologicamente avanzata come quella di Amel, solo alcuni tipi di comunicazione seguivano un protocollo simile: consegna manuale di un foglio di carta. Ogni abitante in qualsiasi parte di ognuno dei 21 pianeti Confederati di Amel avrebbe potuto comunicare con lui immediatamente e trasmettergli ogni tipo di file, tranne che un messaggio di quel genere e con quel contenuto. Yann Denve si incamminò verso la piazzetta antistante il tempio per cercare un po’ di privacy, strappò il sigillo di chiusura e dal plico estrasse un foglio. Ne lesse d’un botto il messaggio:

    SONDA DI SOCCORSO NAVE ESPLORATIVA RANGE 88: AVVENUTO NAUFRAGIO SU PIANETA ASPER VIA PIANETA HV-110 SETTORE MM-2. NAVE DISTRUTTA. EQUIPAGGIO DISPERSO.

    Il messaggio, si leggeva nel foglio, era stato trasmesso da una delle sonde di soccorso della nave e raccolto da un incrociatore di sorveglianza di confine del settore MM-2. L’incrociatore non aveva avuto l’autorizzazione dal Comando di verificare l’incidente, né di recuperare la sonda e ne aveva quindi attivato l’auto distruzione, motivo: il settore MM-2 era off-limits per la Confederazione.

    Al messaggio era allegato un filmato di qualche decina di secondi, che poteva essere visionato usando il codice riportato sul foglietto. Era stato registrato dalla sonda subito dopo il suo lancio. Yann Denve tirò fuori dal taschino della camicia il terminale personale, lo connesse al computer del Centro Comunicazioni della base e digitò il codice del messaggio. Aspettò qualche secondo che le procedure di autenticazione andassero a buon fine, finalmente, vide scorrere i primi fotogrammi sul monitor tattile del terminale.

    Lo visionò tutto, ma non soddisfatto, connesse il terminale alle sue lenti a contatto biochimiche e, riavviando il filmato, le immagini esplosero in tutto il suo campo visivo. Sembrò di essere catapultato nella scena col punto di vista della sonda.

    Si vide sparato fuori dalla Range 88 la quale era in fiamme e in caduta libera sul pianeta. Gli ultimi secondi mostrarono un’esplosione che prese il posto della nave. Yann Denve si fermò a guardare l’ultimo fotogramma ancora per qualche secondo prima di disconnettere il terminale e tornare a guardare la realtà, ora più amara.

    Il messaggio scritto finiva con l’annotazione che l’incidente doveva essere accaduto in modo così improvviso, che la sonda non aveva avuto neppure il tempo di copiare i dati dal giornale di bordo e dal giornale di manutenzione. Dalla copia del piano di volo rintracciato nel registro di navigazione risultava che l’equipaggio della nave Range 88 era composto solo da una persona: Shan d’Or Tenente Pilota della Corpo Esploratori in forza alla Quarta Divisione Armata Reale. E membro del Corpo d’Élite a pieno titolo e mia amica fraterna, pensò tristemente Yann Denve. Che cosa ti è successo, Shan….

    Yann sentì una mano posarsi sulla spalla e stringerla un po’. Era Vera Josser e stava chiedendo:

    «Che succede, Yann?»

    Lui rispose senza tentennamenti. Vera Josser era una sua assistente, ufficiale medico e spesso faceva da suo Comandante in Seconda:

    «La Range 88 è esplosa nel pianeta Asper.»

    «La Range 88? La nave di Shan? O no… no, no e lei?»

    «Dispersa. Dal filmato sembra essere finita male.»

    «No…» esclamò in disaccordo e addolorata Vera Josser, «Shan no…, lei no!»

    I due fecero alcuni passi insieme allontanandosi dal Tempio e soprattutto dal gruppo di amici.

    Erano due combattenti e gli ultimi incarichi li avevano messi a dura prova tanto che erano in congedo temporaneo con tutto il gruppo.

    Vera Josser studiò il viso di Yann Denve e lo trovò decisamente più pallido, ma riconobbe un’espressione che conosceva bene. L’amico e collega stava metabolizzando il grave fatto e programmando al contempo la contromossa per l’infausto destino.

    Vera Josser ebbe la conferma dell’atteggiamento battagliero di Yann dal suo tono quando le raccomandò:

    «Aspetta la fine del pranzo per dirlo agli altri. Poi raggiungimi insieme a Ross alla Base. Se ti chiedono cosa è successo, digli che lo sapranno più tardi a fine festa. E che io sono stato convocato dal Comando per qualche stupidaggine.»

    «Ok» rispose semplicemente Vera Josser staccandosi da lui. Lo osservò raggiungere la sua auto e fare rotta verso la city dei settori militari, usando probabilmente i comandi manuali per fare prima a raggiungere la sua destinazione.

    Vera Josser raccolse il suo coraggio e si incamminò verso il gruppo di amici festaioli e chiassosi distanti un centinaio di metri, ignari e beati.

    L’aspettava una festa in cui dare alimento, tra sé e sé, ad una esile speranza per una delle amiche più care e più stimate e attivare alcune ore di faccia tosta per salvare un momento di felicità al suo gruppo di amici e di lavoro. Un pensiero predominava su tutti: Shan D’Or non doveva trovarsi per alcun motivo nel settore proibito MM-2. Che diavolo le era venuto in mente? Lei era una che toglieva gli altri dai guai, non una che ci finiva dentro!

    Capitolo 2. Un’esile speranza

    Yann Denve pilotava nervoso l’auto lungo le aerovie superiori. Si ostinava ad usare i comandi manuali nonostante si accorgesse di essere sovra pensiero e in uno stato d’animo non adatto a guidare in quel modo. Palazzi, grattacieli e quartieri residenziali sfrecciavano sotto di lui a gran velocità e il terminale di bordo avvisò che mancavano appena dieci minuti alla destinazione, lontana un po’ più di centocinquanta chilometri.

    Ogni tanto un guardiano robot del traffico tentava un messaggio di arresto e lui lo bloccava ribadendo con la tessera di agente dell’esercito inserita nel lettore di riconoscimento dell’auto: non vedeva l’ora di arrivare nell’ufficio ed esaminare ulteriormente il filmato del naufragio col suo computer. Ma al quinto avviso di superamento limite di velocità lasciò i comandi al pilota automatico e sprofondò ancor più dentro la poltrona di guida.

    L’effetto dell’impatto della notizia stava lasciando posto alla tensione di trovare una soluzione alla brutta storia. Bisognava agire velocemente e, come altre volte, l’addestramento militare e l’esperienza facevano da catalizzatore alla logica analitica.

    Così comodo e con a disposizione un po’ di tempo, Yann Denve iniziò ad esaminare la situazione. Shan L’Or non doveva essere nel settore MM-2, questo è certo ed è il latte versato: inutile piangerci sopra. Ma la domanda cruciale è: Shan è ancora viva?

    SHAN, SEI VIVA? pensò dolorosamente Yann Denve. Il filmato diceva di no, ma la logica poteva dare a Shan una possibilità. La certezza se Shan ce l’avesse fatta o meno poteva essere raggiunta arrivando sul punto del naufragio entro pochi giorni, prima che la traccia elettromagnetica di un eventuale modulo di salvataggio sparisse, cancellandosi dentro alle correnti cosmiche. Ok, quasi impossibile farlo dato che erano distanti qualcosa come dodici sistemi solari.

    Poi c’è il problemino di entrare in una zona interdetta da un Trattato Galattico.

    Qui la logica non aiuta, anzi avverte che la Sorveglianza di Confine avrebbe sparato su chiunque avesse tentato un qualsiasi approccio non autorizzato. Mi pare già di sentirlo parlare al comandante dell’incrociatore di confine ‘Mi spiace per la sua collega ma la zona è interdetta a qualsiasi velivolo spaziale. Ha due minuti per allontanarsi dal confine e mettersi a distanza di sicurezza – ultimo avviso’ pensò Yann.

    Se anche si arrivasse nel punto del naufragio, bisognerebbe allora trovare dove è naufragata e sperando che sia sopravvissuta all’impatto con il suolo, tirarla fuori da quel pianeta infernale e riportarla a casa.

    La testa sembrava una centrifuga che amalgamava brutti pensieri con la speranza.

    Il display del pilota indicava, tra le altre cose, un tempo di arrivo di due minuti. Bastò un istante a Yann Denve per prendere una decisione: avrebbe tentato un salvataggio impossibile. Uno dei motivi fu che il suo intuito diceva di tentare nonostante tutto. La storia che Shan non si sarebbe dovuta trovare lì non quadrava per niente. Non era da lei fare cazzate come quella senza una buonissima ragione. Era una professionista, una gran combattente e non era per niente incline a mettersi nei guai.

    La seconda ragione era più egoistica: non se lo sarebbe mai perdonato se non ci avesse provato. Era una legge del Codice d’Onore. Mai lasciare un compagno nei guai. E se Shan era nei guai, allora era viva e aveva bisogno di aiuto. Questo era ciò che il cuore diceva. Ma la mente si dissociava. E allora uno dei due bisognava pure mandarlo al diavolo, no?

    La navetta superò vari cancelli d’ingresso della base con i loro check-in. Fort Hadrow era una delle istallazioni militari più maestose del pianeta, visibile pure dallo spazio, provvedeva anche alla sicurezza della Città del Consiglio ed era divisa in scomparti a seconda della loro funzionalità.

    Superato l’ultimo check point di ingresso alla sezione riservata al Dipartimento Funzioni Speciali, Yann mollò la navetta, la quale andò subito a parcheggiarsi autonomamente, pronta per un altro utilizzatore. Prima di addentrarsi nella grande sala d’ingresso della Sezione, fece una grande sospiro.

    Nonostante la tensione, rispondeva cordialmente ai saluti di colleghi e amici che lo salutavano, ma era evidente l’impazienza nei suoi occhi mentre l’elevatore lo portava al suo piano. Entrò veloce nella camera d’ingresso di verifica, i laser fecero lo scanner di ogni sua cellula e gli consentirono di accedere finalmente al suo ufficio. Era una misura di sicurezza ormai obsoleta, ma impediva l’accesso agli intrusi tipo personale di manutenzione o pulizia, o a persone semplicemente distratte.

    La parete display si illuminò soffusamente e Yann provò un senso di malinconia a rivedere il resoconto dell’ultima missione. Ultimata alcune settimane prima, Shan ne aveva fornito la soluzione che avrebbe poi portato al compimento della stessa con successo.

    Shan… ti prego di essere viva, pensò mentre trasferiva il video del naufragio dal terminale portatile al computer principale così da poterlo visualizzare nella parete display. Questa si ravvivò e iniziò a mostrare la scena. Yann applicò il filtro per la visualizzazione 3D così da ruotare la visuale da punti di vista diversi. Non cambiò molto da ciò che aveva visto tramite le lenti a contatto digitali.

    La scena era drammatica.

    Prima che la navicella esplodesse a pezzi, molti dei quali andarono contro l’atmosfera del pianeta incendiandosi, veniva espulsa la sonda che aveva fornito la registrazione dell’evento. Niente modulo di salvataggio. Niente scafandri da spazio aperto con dentro Shan. Niente robot manutentori con Shan a cavallo… nessuna traccia di Shan, oh Dio mio.

    Il computer aveva ormai elaborato le immagini in ogni frequenza e determinato che l’esplosione era probabilmente dovuta ad una scarica di ioni provenienti da un’arma laser.

    Quindi Shan era stata abbattuta. E non da fuoco amico proveniente dall’incrociatore di sorveglianza che aveva recuperato la sonda, avrebbe potuto farlo in base alle rigide disposizioni emanate per il controllo della frontiera.

    Al decimo squillo, il telefono fece vibrare il polso di Yann, ma questi lo ignorò nonostante il messaggio in arrivo fosse in priorità alta, anzi, assoluta. Era il Comandante della Base. Yann vide di sfuggita il nome dell’interlocutore che lo stava chiamando, ma stava combattendo con una strana sensazione che l’ennesima visualizzazione del video stava facendo crescere in lui: qualcosa non quadrava nella sequenza degli eventi del dramma.

    Il Comandante Daniel Roow, più che infastidito era incuriosito dalla mancata risposta di Yann alla sua chiamata. Era certo che aveva un buon motivo per non rispondere, accadeva molto di rado, avrebbe tentato più tardi a meno che Yann non lo richiamasse prima.

    Il tavolo luminoso che faceva da scrivania mostrava una finestra con il video dell’incidente di Shan bloccato all’immagine finale e un’altra con il rapporto del comandante dell’incrociatore di sorveglianza. Lo aveva già letto varie volte e sapeva che sarebbe stato impossibile sostituire Shan nel Corpo d’Élite con chiunque altro, non c’erano pari a lei per competenza e dedizione.

    Su un’altra finestra del tavolo display risaltava il suo Piano di Lavoro quotidiano. Era la lista delle cose da fare, più che altro era una lista di decisioni da prendere per quel giorno.

    La lista era sempre lunga nonostante fosse filtrata dal suo staff in seconda. Con un click sull’icona informativa, poteva visualizzare tutti i dati allegati alla voce selezionata, dati che potevano essere rapporti, foto, video o ologrammi 3D che sarebbero stati proiettati a mezz’aria sopra la scrivania.

    Nonostante fosse mattina inoltrata, tutte le voci erano segnate come fatte, tranne quella relativa all’incidente di Shan.

    Cliccò svogliatamente sull’informativa dei dati personali e apparve la scheda di stato: Shan d’Or Tenente Pilota della Corpo Esploratori in forza alla Quarta Divisione Armata Reale. Membro del Corpo d’Élite. Laurea e specializzazione avanzata in BioAnimologia, la scienza che studia l’interrelazione tra la natura e la sua Forza Vitale. Una delle poche che ci capiva qualcosa a riguardo.

    Il Consiglio chiedeva al Comandante una decisione: aprire un’inchiesta sull’incidente o possibilità di sostituire il tenente.

    Nessuno poteva immaginare che Shan fosse così importante da essere nelle preoccupazioni del Consiglio della Confederazione. Era molto segreta la cosa. Pure a Shan stessa. Prima di prendere la decisione, doveva parlare con Yann. Si alzò stancamente dalla poltrona e si fermò a guardare dalla finestra del suo ufficio posto nella Torre di Sorveglianza, la quale svettava cinquecento metri sopra la Città di Moones City, capitale del Pianeta Amaren e della Confederazione dei Pianeti, nella Costellazione EST di Amel.

    Il Comandante Daniel Roow era prossimo alla sua integrazione nel Consiglio, finale di una carriera superlativa.

    Era stato un coraggioso eroe decorato al valore varie volte, di cui una gli era stata assegnata per aver partecipato attivamente alla risoluzione della Sommossa dei Sinistri, un tentativo sanguinoso di rovesciare l’autorità del Consiglio.

    Acqua passata.

    Ora sapeva che la sua indesiderata promozione (voleva restare al suo posto di comando non avendo ancora deciso sul nome del suo sostituto), sarebbe stata rimandata dai prossimi eventi. Eventi che sarebbero potuti sfociare in una crisi diplomatica se non addirittura in una guerra.

    E questo lo sapevano solo lui e Shan.

    E quegli eventi sembrarono incalzare con l’ingresso burrascoso nella stanza del Colonnello Mat Wan Steal dei Servizi di Sicurezza Interna. Due guardie tentavano timidamente di bloccare l’avanzata del Colonnello, ma si ritirarono prontamente ad un cenno di assenso del Comandante.

    «Com’è potuto accadere, Comandante!» urlò il Colonnello andandogli minacciosamente incontro. Avevano all’incirca la stessa età e condiviso da ragazzi la scuola militare. Si conoscevano bene. Mat era il capo dei Servizi di Sicurezza Interna, il corpo speciale a difesa del Consiglio e delle loro famiglie, aveva anche incarichi di portavoce e consigliere, ma Roow era il Comandante in capo e suo superiore di grado.

    La sua ira e irruenza erano giustificate dalla posizione nella catena di comando e dall’amicizia che li legava da quando erano giovanetti: poteva prendersi quella libertà ma si rivolgeva al suo superiore dandogli del lei.

    Il Comandante Daniel non gli rimproverò il suo ingresso non preannunciato e gli fece cenno di calmarsi avviando la scenetta che si era preparato. Aveva previsto che Mat si sarebbe precipitato da lui appena saputo dell’incidente. Sperava di recitare la sua parte in modo convincente. Mat aveva ottenuto quel delicato ruolo e grado meritatamente per la sua intelligenza, dedizione e competenza militare.

    «Non urlare in questa stanza Mat, mi assordi.»

    «Non inizi a fare le sue scenette Comandante, sono qui non per essere preso in giro ma voglio spiegazioni dettagliate. Ora! Ora!» ribadì Mat Wan Steel ancor più furioso. Quel coglione del suo amico si faceva vedere calmo e pacato, pensò, ma la cosa era gravissima e gli stava nascondendo qualcosa. Il Consiglio lo aveva incaricato di interrogare il Comandante e fare rapporto. La vicenda poteva finire in una Commissione d’Inchiesta.

    «Come è stato possibile che una nostra nave sia finita oltre il confine autorizzato?» urlò ancora Mat. Daniel accennò la risposta, ma Mat lo anticipò furente: «Una nostra nave ha superato il confine violando il Trattato di Asper, Comandante. UNA SUA NAVE!!» Mat mirò l’indice verso il Comandante. «Lei potrebbe perdere il posto e ricevere una Corte Marziale del Gran Consiglio!» La faccia indifferente di Daniel lo fece continuare: «Mi dica com’è potuto accadere!»

    «Hai visto il video del naufragio, Mat?» disse Daniel con un cenno di malinconia.

    «Certamente!» rispose perentorio.

    «La nave è stata distrutta e Shan d’Or è dispersa, probabilmente deceduta.»

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