Proserpina
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Per la prima volta tradotto in italiano da noi di Iperwrites, questo dramma è stato composto da Mary Shelley nel 1820 in Italia, ed è una sua interpretazione personale del mito di Proserpina, figlia della luce e del cielo, rapita dal re degli Inferi e costretta a diventare regina dei demoni e dei morti.
Dalla postfazione di Claudia Salvatori: "Proserpine resta la testimonianza della fatata natura di Mary: solare e oscura al contempo, Primavera portatrice di doni e Strega portatrice di orrori, divisa quando il re degli Inferi l'ha rapita, intrisa di quella duplicità e di quella malinconia che sono il segreto dell'eternità delle sue opere".
In appendice il testo originale in lingua inglese.
Mary Shelley
Mary Shelley (1797-1851) was an English novelist. Born the daughter of William Godwin, a novelist and anarchist philosopher, and Mary Wollstonecraft, a political philosopher and pioneering feminist, Shelley was raised and educated by Godwin following the death of Wollstonecraft shortly after her birth. In 1814, she began her relationship with Romantic poet Percy Bysshe Shelley, whom she would later marry following the death of his first wife, Harriet. In 1816, the Shelleys, joined by Mary’s stepsister Claire Clairmont, physician and writer John William Polidori, and poet Lord Byron, vacationed at the Villa Diodati near Geneva, Switzerland. They spent the unusually rainy summer writing and sharing stories and poems, and the event is now seen as a landmark moment in Romanticism. During their stay, Shelley composed her novel Frankenstein (1818), Byron continued his work on Childe Harold’s Pilgrimage (1812-1818), and Polidori wrote “The Vampyre” (1819), now recognized as the first modern vampire story to be published in English. In 1818, the Shelleys traveled to Italy, where their two young children died and Mary gave birth to Percy Florence Shelley, the only one of her children to survive into adulthood. Following Percy Bysshe Shelley’s drowning death in 1822, Mary returned to England to raise her son and establish herself as a professional writer. Over the next several decades, she wrote the historical novel Valperga (1923), the dystopian novel The Last Man (1826), and numerous other works of fiction and nonfiction. Recognized as one of the core figures of English Romanticism, Shelley is remembered as a woman whose tragic life and determined individualism enabled her to produce essential works of literature which continue to inform, shape, and inspire the horror and science fiction genres to this day.
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Anteprima del libro
Proserpina - Mary Shelley
Collana Unforgettable Iperwriters
In loving memory of Massimo Caviglione
Progetto grafico cover, logo di collana e impaginazione Max Associazione Culturale – Iperwriters
PROSERPINA
DRAMMA IN DUE ATTI
Traduzione di Claudia Salvatori
PERSONAGGI
Cerere
Proserpina
Ino, Eunoe. Ninfe al servizio di Proserpina.
Iris
Arethusa. Naiade della Primavera.
Ombre dell'Inferno, fra le quali Ascalaphus.
Scena: la piana di Enna, in Sicilia.
ATTO PRIMO
Una bellissima pianura, ombreggiata da un lato dalle montagne sovrastanti, dall'altro da un folto castagneto. L'Etna è a poca distanza.
Entrano Cerere, Proserpina, Ino ed Eunoe.
Proserpina:
Cara madre, non lasciarmi! Amo riposare
Nella frescura di questa alta grotta
E ascoltare le tue storie. La tua Proserpina
Ti supplica di restare; siedi su questa riva ombrosa,
E mentre io intreccio ghirlande raccontami ancora
Il combattimento fra i Titani e gli Dei;
O di come Pitone è caduto sotto i dardi
Del terribile Apollo; o della metamorfosi di Dafne,
Quella timida fanciulla greca, le cui puntute foglie
Ora accarezzano la fronte del suo amante. Ed io,
Con i fiori stellati di questa incantevole piana,
Intreccerò una ghirlanda, Madre, per i tuoi capelli.
Ma senza di te, sento che questo luogo è deserto,
I suoi boccioli appassiscono, le sue alte e fresche erbe
Piegano la testa come chi cade addormentato.
Non andartene, cara Madre, via dalla tua Proserpina.
Cerere
Mia amata figlia, questo è l'alto comando di Giove.
Gli dei tutti circondano il suo trono.
Ganimede fa scorrere il nettare,
E l'ambrosia riempie le coppe dorate;
Bevono, poiché Bacco è lì giunto,
ma non mangeranno finché io non dispenserò loro il cibo.
Devo andare, cara Proserpina, addio!
Eunoe può dirti come sono caduti i giganti;
O Ino dagli occhi neri cantarti la più triste trasformazione
Di Syrinx o di Dafne; o la rovina
Dell'empio Prometeo, e del figlio
Della bella Pandora, Madre dell'umanità.
Questo solo ti chiedo lasciando te e le tue ninfe:
Non separatevi le une dalle altre; che tu sia circondata
Da queste leggiadre guardie, e che nessun Potere terreno
Sfidi il mio furore allontanandoti dal loro fianco.
Vagando sola e priva di forza
Tu saresti perduta, e io non conoscerei mai
Il tuo sventurato fato. Addio, dolce figlia mia,
Ricorda i miei comandi.
Proserpina
Madre, addio!|
Vola nel cielo lucente con rapide ali; e veloce
Come una freccia scoccata dal grando arco di Apollo
Risali dal calmo specchio del mare
Indietro, svelta, nel brillante sole.
E torna nuovamente dalla tua amata Proserpina.
(Esce Cerere)
E ora, care ninfe, mentre il caldo sole è ancora alto,
E inonda la pianura con la sua luce,
Sediamoci nella piccola ombra
Che l'Etna proietta a mezzogiorno. E, dolce Ino,
Vieni qui, e mentre riposiamo pigramente
Ripeti in armoniosi versi la storia che racconta
Di come il grande Prometeo rubò dal carro di Apollo
Il fuoco del cielo... un dono divino per gli uomini!
O la più amena storia di Afrodite;
Come lei sorse dalla massa liquida dell'oceano salato
E navigando nel suo guscio perlaceo, arrivò
Sulla spiaggia assolata di Cipro, dove i mirti sbocciavano
E i più fragranti fiori accoglievano la Regina della Bellezza;
E presto sulle sabbie dorate lei imbrigliò
Colombe bianche come