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Piccoli Comuni, Unione o Fusione?: Esperienza del Comune di Saludecio in Romagna
Piccoli Comuni, Unione o Fusione?: Esperienza del Comune di Saludecio in Romagna
Piccoli Comuni, Unione o Fusione?: Esperienza del Comune di Saludecio in Romagna
E-book257 pagine2 ore

Piccoli Comuni, Unione o Fusione?: Esperienza del Comune di Saludecio in Romagna

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Info su questo ebook

“Piccoli Comuni, Fusione o Unione”, esperienza del Comune di Saludecio in Romagna. Questo saggio è il primo dei tre volumi della raccolta “Democrazia in Comune”, nei quali Fayaz ripercorre i momenti salienti delle battaglie civili e legali di singoli e piccoli gruppi di cittadini, a difesa dell’autonomia e della vivibilità dell’ambiente, della loro vita e del luogo del loro lavoro, spesso faticosi, ma talvolta con esiti positivi e soddisfacenti. Le lettrici e i lettori di queste pagine, rivivranno le loro esperienze civiche per il mantenimento dell’autonomia e della vivibilità della città, in cui hanno scelto di vivere. In questo volume, tra l’altro, l’autore pubblica un resoconto cronologico di partecipazione dei cittadini saludecesi al referendum comunale del 16 ottobre 2016, per la fusione dei Comuni di Saludecio, Mondaino e Montegridolfo situati nella Provincia di Rimini (Italia).
LinguaItaliano
Data di uscita8 nov 2023
ISBN9788894603651
Piccoli Comuni, Unione o Fusione?: Esperienza del Comune di Saludecio in Romagna

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    Anteprima del libro

    Piccoli Comuni, Unione o Fusione? - Hossein - Fayaz Torshizi

    Per il loro contributo autore ringrazia:

    Daniele Arduini (Morciano di Romagna – RN);

    Roberto Cialotti (Saludecio – RN);

    Fabrizio Ciotti (Mondaino – RN);

    Wally Cipriani (Montefiore Conca – RN);

    Gianbattista Cristiani (Saludecio – RN);

    Carlo De Filippis (Bergamo – BG);

    Mauro Macrelli (Montefiore Conca – RN);

    Fabio Nobili (San Giovanni in Marignano);

    Simona Mulazzani (Rimini – RN);

    Giuseppe Sanchini (Saludecio – RN);

    Prima di cominciare…

    Presentazione del volume Piccoli Comuni, Fusione o Unione

    06/11/2023

    Questo saggio è la storia della vita quotidiana di un cittadino attivo e sostenitore della democrazia diretta e della partecipazione degli abitanti al governo della città dove vivono.

    Questa raccolta è composta da tre volumi:

    Primo volume (la presente pubblicazione): Piccoli Comuni, Fusione o Unione;

    Secondo volume (di prossima pubblicazione): Comune, istituzione democratica da riformare;

    Terzo volume (di prossima pubblicazione): Ambiente, Urbanistica Partecipata.

    Ogni volume, a sua volta, è formato da un insieme di vari capitoli, inerenti il tema dell'opera. Gli articoli, le inchieste giornalistiche svolte dall’autore, le petizioni alle autorità e i comunicati stampa del Comitato per la difesa dei diritti del cittadino- di cui l’autore è il coordinatore- su un specifico argomento di vita della città, riportati in ordine cronologico, dal 27 novembre 2008 al 10 ottobre 2021 (in questo volume), costituiscono ogni capitolo delle tre pubblicazioni di questa raccolta.

    Alcuni di questi scritti, in forma abbreviata o in qualche caso integrale, sono stati già pubblicati sulla stampa periodica locale (La Piazza della Provincia di Rimini e L’Ape del Conca), sulla stampa quotidiana (Corriere Romagna, Il Resto del Carlino e La Voce di Romagna), e su giornali on-line, siti Internet, blog e pagine Facebook dell’autore e del Comitato.

    Non sono pochi gli articoli inediti che ora, per la prima volta, senza tagli, vengono pubblicati nella raccolta Democrazia in Comune.

    L'autore e i suoi amici e collaboratori operano e svolgono le loro iniziative e inchieste in una delle vallate più belle d’Italia, ma che è anche purtroppo duramente aggredita, negli ultimi trent’anni, dalle cementificazioni selvagge degli speculatori del partito trasversale del mattone, spesso nella totale disinteresse della maggioranza degli abitanti a salvaguardare i beni comuni.

    Il centro d'attenzione e studio è il Comune di Morciano di Romagna, capoluogo dell’Unione di nove Comuni della Valle del Conca e Unione Valconca, situata nel sud dell’area collinare della Provincia di Rimini, a pochi chilometri dalla Riviera Adriatica, praticamente, dove termina l’immensa Pianura Padano-veneto-emiliano-romagnola.

    Per l’autore e i suoi amici concittadini, nell’ambito del Comitato per la difesa dei diritti del cittadino e altri comitati di cittadini, che sono nati in questi anni, le città di Morciano di Romagna, Saludecio e gli altri Comuni, aderenti all’Unione Valconca, sono stati dei veri e propri laboratori per l'esercizio quotidiano della cittadinanza attiva, impegnata nella difesa dei beni comuni.

    In conformità all’articolo 21 della Costituzione italiana, alla quale l’autore di origine iraniana, nella cerimonia del ricevimento della cittadinanza italiana, svoltosi il 6 novembre 1981 nel Municipio di Pesaro, dinanzi al Sindaco, ha giurato fedeltà alla Costituzione. Cittadinanza ottenuta in base al vecchio decreto legge del Regno d’Italia, in seguito all’approvazione della sua domanda da parte del Consiglio di Stato e al decreto emesso il 15 agosto 1981 dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. L’obiettivo dell’autore era ed è di fare informazione, in una situazione nella quale, spesso, al di fuori dei comunicati stampa degli Enti Locali e delle segreterie di partiti e movimenti politici, non c’è nessun’altra fonte di notizia. Insomma, si tenta di fornire un servizio pubblico disinteressato e gratuito. In particolare, dopo le elezioni comunali del giugno 2022, a causa dell’inciucio tra i partiti politici all'assenza di una forza politica d’opposizione in Consiglio Comunale di Morciano di Romagna, e al crollo della partecipazione degli elettori alla tornata elettorale, pari  a solo il 43,71% degli aventi diritto di voto, è divenuta sempre più necessaria.

    Marco Garzonio¹ (Milano 1939), editorialista del Corriere della sera e psicologo analista nel suo saggio La città che sale descrive bene La città e il Bene comune²

    "La città è immagine collettiva di una visione interiore

    Già, perché la città è la raffigurazione collettiva di una visione interiore, alla quale alcuni danno i contorni, nella quale molti si trovano, per la quale tanti lavorano nel piccolo e nel grande per raggiungere definizioni e aggiustamenti sempre più in grado di rispondere alle attese e ai bisogni. La città è la rappresentazione di un luogo dove i cittadini vivono e lavorano; è il disegno di case e di strade, di monumenti e di piazze,di luoghi di ritrovo e di spazzi verdi in cui uomini e donne menano esistenze singole e si incontrano, fanno le proprie cose e stabiliscono legami significativi, iscrivono vicende singole e storie collettive; è l’icona dell’incontro fra idealità e quotidiano, tra valori e concretezza; è il laboratorio di un ordine, di regole, di finalità che i cittadini insieme sperimentano e perseguono; è il campo dove si misurano i progetti generali e le esigenze specifiche, i grandi sogni che accomunano le piccole aspirazioni personali; è l’officina della dialettica spesa tra slanci e regressioni, fra tensioni propositive e difficoltà, tra conflitti e cadute, ma alimentata sempre e comunque dal vissuto che comporta il riconoscersi in un oggetto comune di appartenenza.

    Dimenticare l’idea di città e mancare della convivenza, che non esiste città senza un’idea, significa nutrire una visione scadente di sé, dell’uomo, dello stare assieme, del lavorare e dell’amare, del governare e dell’amministrare.

    Nei tre volumi della raccolta Democrazia in Comune, ripercorriamo i momenti salienti delle battaglie civili e legali di singoli e piccoli gruppi di cittadini, a difesa dell’autonomia e della vivibilità dell’ambiente, della loro vita e del luogo del loro lavoro, spesso faticosi, ma talvolta con esiti positivi e soddisfacenti. La lettrice/Il lettore di queste pagine, riviverà le nostre esperienze civiche per il mantenimento dell’autonomia e della vivibilità della città, in cui abbiamo scelto di vivere.

    "La bontà e la cittadinanza attiva³

    Milano ha bisogno di bontà. La bontà è il filo rosso che lega e tiene unita la cittadinanza attiva. È tutto ciò – inclinazioni personali, ingegnosità individuale e attitudini di gruppo, mentalità diffusa ed ethos collettivo – che riporta a essere buoni, cioè a esercitare il bonum, a protendere verso il bene comune, verso ciò che per tutti può rappresentare fattore di crescita umana, materiale e spirituale. Cattivo è il contrario di buono. La contraposizione da lessicale assume connotazioni di profondo carattere morale….di aprire il cuore e di espletare al massimo la propria cittadinanza, che è: perseguire il bene comune.

    Morciano ha 7.175 abitanti⁴ (31 luglio 2023) e 5,44 km², ovvero con la densità di 1.318,93 persone in un chilometro quadrato. Questo livello di densità di popolazione in un Km² è tra i più alti nella Provincia di Rimini e nell’ambito regionale. È uno dei 7.171 Comuni con meno di 15.000 abitanti e fa parte dei piccoli Comuni italiani. I piccoli Comuni comprendono il 78,24% (235.722 kmq.) della superficie del Paese, dove risiedono 24.233.306 abitanti (pari al 40,06%) della popolazione italiana. Invece, l’Unione della Valconca ha la superficie di 181,79 Km² e al 31 agosto 2022 contava 29.870 abitanti, con una densità media di 164,31 in un Km².

    In questo volume, tra l’altro, pubblichiamo un reso conto cronologico di partecipazione dei cittadini saludecesi al referendum comunale del 16 ottobre 2016, per la fusione dei Comuni di Saludecio, Mondaino e Montegridolfo.

    Le ragioni dell’ampia partecipazione degli abitanti di Saludecio al Comitato per il NO alla fusione erano i seguenti:

    1 – Se la fusione tra i piccoli Comuni, voluta dal PD e sostenuta dai consiglieri comunali del M5S in Valconca, andava bene, perché sabato 9 gennaio 2016, nel nuovo Comune unico emiliano di Valsamoggia (BO), i consiglieri di minoranza che sedevano nei Consigli di Municipio si sono dimessi (17 su 18) ed è rimasto un solo consigliere di minoranza nel Consiglio di Municipio a Savigno? Insomma, dopo neppure due anni del nuovo Comune di Valsamoggia, i nodi di un’architettura istituzionale mal congegnata vengono al pettine.

    2 – I saludecesi vivono in un Comune con un grosso centro storico medioevale ed erano preoccupati per quello che era successo di recente ai loro sfortunati compatrioti delle Province di Rieti ed Ascoli piceno. Se nella sequenza sismica devastante del Centro Italia del 2016-2017, Amatrice fosse stato un borgo periferico di un’entità amministrativa più grande, e non avesse avuto un proprio Comune, un Sindaco coraggioso e profondamente legato al suo territorio come Sergio Pirozzi, un'Amministrazione e un Consiglio Comunale vicini alla popolazione -che con insistenza e forza hanno chiesto unitariamente alle autorità statali e regionali di poter rimanere vicino a case e insediamenti-, i cittadini amatriciani sopravvissuti al terremoto sarebbero stati spostati negli alberghi della riviera adriatica. Per questo e altro ci tenevano alla loro autonomia comunale.

    3 –Perché con il Comune di Saludecio volevano garantire un'espressione efficace del processo democratico a livello territoriale e salvaguardare la storia locale e il presidio del territorio. In questo quadro, risultava chiaro che sopprimere un piccolo Comune sperduto può pure significare togliere l'anima ad una comunità: questa, infatti, tende a dissolversi, senza il Comune, fattore chiave d'identità e d'integrazione.

    4 – Perché preferivano un approccio politico-istituzionale basato su senso della comunità, salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio, visione di lungo periodo, impegno collettivo e cervello diffuso. Insomma, appropriazione consapevole ed esercizio organizzato di funzioni di governo da parte dei cittadini; altro che decisionismo calato dall'alto, con le norme ingiuste e conti da ragionieri, volti a giustificare l'abolizione della democrazia, considerata come costo eccessivo!

    CAPITOLO PRIMO: I piccoli Comuni della valle del Conca

    valconca-da-montefiore-morciano-all'adriatico-yolanda-lippes-2016_bigger

    1 – Vallata del torrente Conca Valconca, panoramica, ripresa dalla Rocca di Montefiore Conca, Morciano di Romagna, San Giovanni in Mariniano, San Clemente, Cattolica e Misano adriatico, Yolanda Lippens, 2016.

    mappa-valconca-valmarecchia_bigger

    2 – Mappa della Provincia di Rimini, territorio dei nove Comuni aderenti all’Unione della Valconca sono colorati in rosso e quelli dell’Unione Valmarecchia in blu.

    logo_unione-valconca_quadrato_bigger

    3 – Storico Logo dell’Unione della Valconca (RN).

    Santi-e-Consiglieri-sala-consiliare-morciano_16_07_2014_bigger

    4 – 16 luglio 2014, Municipio di Morciano di Romagna, Sala consigliare, Riziero Santi (al centro) sindaco di Gemmano eletto nel ruolo del presidente dell’Unione della Valconca insieme ad altri membri del Consiglio dell’Unione.

    1

    Unione Valconca

    L'Unione è composta dai Comuni di Gemmano, Montefiore Conca, Morciano di Romagna, Mondaino, Montegridolfo, Montescudo – Monte Colombo, Saludecio, San Clemente e Sassofeltrio. l’Unione della Valconca ha la superficie di 181,79 Km² e al 31 agosto 2022 contava 29.870 abitanti, con una densità media di 164,31 in un Km². I Comuni con la meno popolazione in un km² sono Gemmano 59,26, Sassofeltrio 64,28, Mondaino 66,18 Saludecio 89,73, Montefiore Conca 102,11, Montegridolfo 142,94. I Comuni con una media densità di popolazione in un Km² sono San Clemente 275,7 e Montescudo-Monte Colombo 211,96.

    Il Comune con più alta densità di popolazione in un Km² 1.318,93, in una striscia di terra piana, stretta tra la riva destra del torrente Conca e le colline morcianesi di circa 2 Km², su un totale di 5,44 Km², con l’altitudine sul livello di mare di soli 83 metri, circondata dalle colline alte di Gemmano 404 m, Montefiore Conca 385 m, Saludecio 343 m e San Clemente 179 m, è Morciano di Romagna. Quello che preoccupa, non pochi abitanti di questa conca, è il pericolo delle frane, a causa del fenomeno del cambiamento climatico e sopra tutto l’appesantimento delle colline circostanti; con le massicce cementificazioni di questi ultimi trent’anni.

    L'Unione, sorta alla fine del 1996, prevede l'esercizio congiunto di una serie di funzioni e di servizi, fra i quali la polizia municipale, la manutenzione ambientale, i servizi idrici ed acquedottistici in genere (compresa la depurazione e la rete fognaria), la formazione professionale dei dipendenti comunali e la promozione dell'innovazione organizzativa, tecnologica e professionale dei servizi trasferiti all'Unione Valconca.

    L’Unione, inoltre, si occupa dello studio e della realizzazione dei progetti d'interesse intercomunale in campo sociale, ambientale e sanitario; ne curerà l’esecuzione e gestirà le infrastrutture eseguite. All’ente sono infine stati assegnati importanti compiti per quanto riguarda il commercio, il turismo e le attività produttive.

    2

    I mussulmani residenti a San Clemente potranno avere un cimitero

    04/10/2011.

    Lunedì sera 26 settembre 2011, ha avuto sede in Municipio il Consiglio comunale di San Clemente per fare il punto sul progetto del nuovo ponte sul fiume Conca, con la partecipazione di Stefano Vitali, il Presidente della Provincia di Rimini.

    Tra i 12 punti all’Ordine del Giorno c’era anche

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