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Tota e il segreto della laguna
Tota e il segreto della laguna
Tota e il segreto della laguna
E-book122 pagine1 ora

Tota e il segreto della laguna

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Info su questo ebook

Carlotta, una bambina di nove anni, trascorre le sue estati in laguna, sull’isola dei pescatori, in compagnia dei nonni materni e della sua amica a quattro zampe, riscoprendo e vivendo in prima persona le tradizioni di un tempo e instaurando un profondo legame con la natura. Ma ben presto la tranquillità dell’isola sarà interrotta: il ritorno di una losca figura del passato metterà in pericolo i pescatori della laguna, facendo riaffiorare un segreto tenuto nascosto da tempo...
LinguaItaliano
EditoreIkonos srl
Data di uscita7 feb 2024
ISBN9791223004272
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    Anteprima del libro

    Tota e il segreto della laguna - Lidia Giusso

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    Lidia Giusso

    TOTA E IL SEGRETO DELLA LAGUNA

    Proprietà letteraria riservata

    © Lidia Giusso

    © Ikonos Editore (relativamente all’opera editoriale) - editoria.ikonos.tv

    Revisione editoriale a cura di Erica Balduzzi (www.tacui.it)

    Grafica e illustrazioni a cura di Martin Cambriglia (www.martincambriglia.com)

    È vietata la riproduzione del testo e delle immagini, anche parziale, contenute in questa pubblicazione senza la preventiva autorizzazione.

    I edizione

    Tutti i diritti riservati

    L’infanzia è il suolo sul quale andremo

    a camminare per tutta la vita.

    (Lya Luft)

    1

    L’ESTATE INIZIA...

    Il sole scotta e grandi alberi fanno ombra a uno dei giardini dell’isola.

    Bellissimi gruccioni dai sgargianti colori, germani reali, aironi rossi e tanti altri uccelli migratori sfiorano l’acqua della laguna in volo: un ambiente palustre dove vivono anche molte varietà di pesce e tantissimi fiori e piante, come il lino delle fate piumoso: un luogo fuori dal tempo. Poco lontana dalla terraferma, tra i canneti, spunta invece l’isola dei pescatori: è caratterizzata da ancestrali costruzioni rivestite interamente in canna palustre, secondo un’arte che i pescatori si tramandano di generazione in generazione.

    È proprio qui che, come ogni estate, Carlotta trascorrerà lunghe settimane estive in compagnia dei nonni, in questo luogo per lei speciale collegato alla terraferma tramite i soli ponti, che creano nel tempo un varco tra passato e presente.

    Oggi Carlotta è intenta a cercare vermicelli nascosti nel fango della laguna: una tecnica che il nonno, un pescatore molto conosciuto, le ha insegnato fin da piccola.

    Oggi è un giorno fortunato! esclama la ragazzina d’un tratto: ben cinque vermicelli ha trovato!

    L’odore del fango non è tra i migliori, ma la soddisfazione è tanta.

    Il casone dei nonni di Carlotta è l’unico sull’isola ad avere una struttura circolare, con poche e piccole finestre e un focolare centrale in mattoni per cucinare il pesce alla brace. I casoni nacquero come ripari durante la caccia e la pesca per poi diventare dimore estive, senza dimenticare le tradizioni del passato. In questo luogo piccolo e magico si possono ascoltare il silenzio della natura, i gabbiani garrire, il rumore delle biciclette che percorrono le traballanti assi in legno dei ponti, lo starnazzare delle anatre e tutto ciò che l’isola può regalare.

    Carlotta adora pescare all’interno della barca del nonno ormeggiata nel piccolo molo privato, raggiungibile percorrendo uno dei due ponti costruiti dal nonno diversi anni prima. Da lì infatti potrà sporgersi maggiormente e avvicinarsi al canneto, ricco di pesci.

    Kelly no! Non toccare!.

    Con un movimento repentino, Carlotta afferra il bicchiere di plastica con i vermicelli che aveva appoggiato sul ponte e lo mette al riparo all’interno della barca. Kelly torna a cuccia: è il cane dei suoi nonni, un boxer di circa tre anni estremamente dolce e il cui pelo ricorda la criniera di un leone. Ha una fiducia incondizionata in Tota e la segue ovunque. È la regina dell’isola, ne conosce ogni angolo, e spesso lei e Tota escono insieme dal casone, curiose di incontrare chi come loro trascorre le giornate d’estate in questo luogo.

    Oggi il sole è alto, il caldo si fa sentire e gli occhi di Tota sono concentrati sul galleggiante della canna da pesca, dalla forma affusolata, fondamentale per segnalare quando abbocca il pesce: il colore rosso fluo quasi la ipnotizza. A interrompere all’improvviso la pesca, però, è l’arrivo in lontananza di Arcobaleno, la motonave turistica che, partendo dal piccolo porto del Paese, dà la possibilità di visitare il territorio lagunare. Tota balza in piedi e agita la mano: per tradizione saluta sempre i passeggeri e loro ricambiano gioiosi.

    ***

    Nonno Francesco è in magazzino. Nella mano destra stringe una tanica di benzina per il motore della sua barca, quando d’un tratto sente sulla ghiaia l’inconfondibile cigolio degli inseparabili stivali verdi del suo amico d’infanzia, Nino. Con il suo fisico asciutto e la carnagione olivastra, l’uomo raggiunge nonno Francesco.

    Giovanna mi ha detto che ti avrei trovato qui, dice Nino, incrociando lo sguardo del nonno.

    Dimmi Nino, come mai quella faccia?, chiede il nonno quando nota lo sguardo stralunato dell’amico.

    È tornato!.

    Chi?.

    È tornato!, ripete Nino, con gli occhi pieni di paura. Hai capito, Francesco? È tornato!.

    Senza battere ciglio, gli occhi del nonno fissano la bocca dell’amico. Le sue parole gli rimbombano nella testa. Non è possibile, pensa. Che cosa sta blaterando?

    E se prendesse fuoco ancora l’isola?, incalza Nino, tutto agitato.

    Abbassa la voce!, sibila il nonno. Non dire fesserie! Ne parliamo più tardi.

    No, il problema è adesso!.

    Calmati Nino! Dopo pranzo sarò da te!, gli dice il nonno, facendogli capire che non è il momento adatto per parlarne.

    Ancora visibilmente agitato, Nino esce dal cancello e si avvia al suo capanno. Il nonno lo osserva meditabondo, le parole dell’amico pescatore sembrano assurde più che mai. Tornato? Che idiozia, impossibile, eppure...

    A richiamarlo al presente è il profumo di un’antica zuppa di pesce che si diffonde per tutto il giardino: nonna Giovanna sta cucinando una delle sue specialità, il broetto, tipica del posto, servita insieme alla polenta bianca. Nonno Francesco afferra di nuovo la tanica di benzina, riempie il serbatoio della barca e inizia a raggruppare le reti per la prossima uscita in laguna. I pensieri cupi possono aspettare.

    ***

    Dopo il passaggio della motonave Arcobaleno, Tota è tornata a concentrarsi sul galleggiante. All’improvviso da lontano riconosce l’abbaiare di due cani. Lega la canna da pesca con la cima della barca e di corsa oltrepassa il pesante cancello in ferro: due grossi cani da caccia le balzano subito addosso, facendole le feste.

    Siete voi! Lo sapevo!, esclama Tota.

    Ciao Carlotta, ben tornata!, la saluta un uomo alto, con grandi baffi scuri, giunto sul ponte a seguito dei cani. Quando sei arrivata?

    Due giorni fa.

    Appoggiata sul corrimano del ponte, Tota coccola divertita Buio e Luce, mentre Kelly, rinchiusa in giardino, assiste gelosa. I due fanno sempre un grande schiamazzo e spesso corrono all’impazzata su e giù per il ponte, nuotando nel piccolo canale e lasciando impronte ovunque prima di ritornare nelle rispettive cucce. Berto non abita sull’isola, ma vi si reca ogni giorno per dare da mangiare a loro e alle tante anatre e anatroccoli presenti nel grande stagno che ha creato diversi anni prima.

    Mentre l’uomo le chiede fino a quando si fermerà qui con i nonni, l’attenzione di Tota è attirata da una figura femminile ferma sul ponte, intenta a osservare il paesaggio come fosse sull’isola per la prima volta… Allora saluta l’uomo e i due cani, libera Kelly e si avvicina incuriosita.

    Ciao!, esclama quando si trova a pochi passi.

    Buongiorno! Oggi è una giornata particolarmente calda, non trovi?, risponde la giovane donna.

    Ha la carnagione candida come la neve e uno sguardo malinconico, e stringe in una mano una valigetta in legno. Con l’altra sventola un ventaglio antico.

    È la prima volta che vieni sull’isola?, le chiede Tota. In effetti non l’ha vista mai da quelle parti.

    Non proprio.... La ragazza sorride. Come ti chiami?.

    Carlotta, ma tutti mi chiamano Tota, spiega la ragazzina. E lei è Kelly! Tu?, domanda poi, osservando il lungo vestito bianco sporco qui e lì di macchie colorate di pittura.

    Io mi chiamo Aria.

    Aria? Come l’aria che respiriamo?. Tota non ha mai sentito un nome simile.

    Esattamente.

    Wow!.

    Il grande cappello di paglia arricchito da un foulard nero copre gli occhi della donna dal sole, ma sul suo viso si apre un grande sorriso. Tota vorrebbe fermarsi a chiacchierare con lei, ma sente che la nonna la sta chiamando.

    Carlotta, dove sei?

    Sono qui sul ponte, nonna!, risponde Tota a gran voce.

    Vieni, è pronto il pranzo, dice la nonna di rimando.

    Arriviamo!.

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