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BadAss Breakfast
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E-book178 pagine2 ore

BadAss Breakfast

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Info su questo ebook

In BadAss Breakfast l'autrice mette in scena, con l'arguto escamotage di gestire un B&B, una serie di ritratti vividi di personaggi straordinari. Figure forti dalla vita rocambolesca, a tratti drammatica e divertente, in perfetta aderenza allo sfrontato atteggiamento di sicumera definito dall'espressione dello slang americano che dà il titolo al libro. La cornice alberghiera consente al racconto di snodarsi attraverso la formula del progressivo viavai e della confidenza che cresce nel tempo, rendendo ogni protagonista più familiare, ogni racconto più plausibile, ogni aneddoto più convincente.

Virginia Bettinelli nasce nella provincia veneta nel 1975, Acquario ascendente Gemelli. La sua opera prima, “Fulmicotone” - tradotta in inglese e portoghese - è stata trasposta in una pièce teatrale messa in scena dall’Accademia Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto (TV). Virginia lavora come tecnico in un’enclave straniera, nel mezzo del nulla. Come Mr. Wolf, risolve problemi.
LinguaItaliano
Data di uscita19 apr 2024
ISBN9791223030851
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    Anteprima del libro

    BadAss Breakfast - Virginia Bettinelli

    Welcome aboard

    Il mio nome è Virginia, gestisco un Bed & Breakfast sulla Mountain Highway.

    Di qui passano molte persone, portando con sé le loro storie.

    Il B&B è la vecchia casa dei miei nonni materni, dove poi visse mia madre. Si trova ai piedi dei monti, con alle spalle il bosco, che da fine agosto profuma di ciclamini ed è giallo di primule in primavera. E davanti, la vista sul paese che accende le luci all’imbrunire. A volte mi sembra di sentire ancora il profumo di spezzatino con le patate ed il lento sobbollire della polenta sulla stufa. Quel calore familiare e quell’equilibrio che solo a casa loro riuscivo a provare. Quello che adoro di più, oltre al giardino meraviglioso, è la grande terrazza. Agli angoli enormi vasi di agrumi; e poi la pompeiana, ricoperta di gelsomino, che inebria gli ospiti col suo profumo e che d’estate dona refrigerio all’angolo lettura.

    Ad Est la strada sterrata, che arriva dal ponte sul fiume e si ferma proprio davanti al grande cancello di ferro battuto.

    Ad Ovest una volta c’era la vigna, che purtroppo ad un certo punto è stata dismessa. Ora c’è un frutteto che produce mele di diversa qualità, per tutte le stagioni dell’anno: Pon de San Pieve a giugno, Pon de San Jacun (Giacomo) a fine luglio e agosto, e per l’autunno invece Chiei de Ruosa (Bella di donna), che durano tutto l’inverno. Sul confine, vicino agli alberi, ci sono sei arnie gestite da un vecchietto della zona, e poi noci e molti cespugli di ribes e mirtilli. Sotto il terrazzo ho costruito un giardino roccioso con cactus e piante grasse, che d’improvviso ti regalano un fiore che sembra venire dal mare, come una conchiglia. Le piante che ho portato via dal giardino di mio padre, dopo la sua morte, ogni anno conquistano un po’ più di spazio, anche in vasi sparsi lungo il vialetto illuminato ad energia solare. Edera e Clematide s’intrecciano, l’una verde tutto l’anno e le altre di mille colori durante la primavera. E poi in mezzo, trionfante, l’orto. Che dicano pure che è antiestetico, ci mancherebbe che lo coltivassi lontano dalla cucina. È super estetico e pratico, per me. Poi ci sono pannelli solari, impianto fotovoltaico, e generatore eolico che sfrutta le correnti serali dalla montagna verso il mare. E sono una fanatica del riciclaggio. Se gli ospiti non seguono le mie regole per il rispetto della natura gli faccio il culo, e a volte sono diplomatica come John Wayne quando va a dire agli indiani di togliersi dai coglioni.

    Quello che di buono mi ricordo dell’infanzia l’ho appreso fra boschi e prati; prima di tutto il rispetto per la natura, perché lei con noi è generosa. A me piace essere così. Come una vecchia, sì, e me ne vanto! Ci ho messo tanto ad arrivare fino a qui.

    Poi ci sono Kelly, il mio pastore tedesco tutto bianco e con la coda all’insù come un husky, e i due gatti Scarpetta e Jeannie (in a bottle). E tanto lavoro, per tenere la casa pulita e giardino, frutteto ed orto in ordine.

    Di fronte alla porta d’entrata ho appeso una bacheca di sughero, con tutte le foto e le brevi dediche che gli ospiti hanno lasciato. Ho fatto questo per pubblicizzare il mio business ed anche per avere un souvenir di ognuno di loro, per far sognare un po’ i nuovi ospiti.

    Questo pannello di foto è fatto per far sognare.

    C’è anche un accogliente zona conviviale con una libreria fornita, e agli ospiti chiedo di barattare i loro libri con quelli che ho io. Possiedo anche molte mappe della zona con tutti i sentieri.

    La vera forza del mio posto credo sia il nome: BadAss Breakfast. Ho deciso di chiamarlo così, perché per errore avevo digitato Bad & Breakfast sul motore di ricerca - invece che Bed & Breakfast - mentre mi informavo sulle procedure per avviarne uno. Quando ho notato l’errore, ho pensato che forse l’idea di chiamarlo così, bad/cattivo, non fosse del tutto da buttare.

    Bad, sì! Un badass, proprio un BadAss Breakfast.

    L’idea era che il nome BadAss avrebbe attirato l’attenzione di gente un po’ folle, proprio quella che preferisco. Quelli alternativi, che si sentono (un po’) dei duri perché vivono in modo anticonvenzionale. Quelli che salgono a cavalcioni della moto per assistere ad un concerto o camminano instancabilmente, quelli che hanno un sogno lontano e ancora non l’hanno trovato, quelli che si amano; quelli genuini, tosti, ribelli. Badass appunto! Che mostrano il loro cuore a tutti, così com’è, senza maschere.

    La canzone in sottofondo è: Come as you are dei Nirvana.

    Ho lavorato per moltissimi anni in un’enclave straniera di una piccola provincia del Nord Est. Durante l’ultimo periodo ero davvero stanca. Ricordo una volta che un collega vedendomi entrare in ufficio la mattina presto mi disse:

    «Someia che te gavessi copà tre lupi prima de arivar in uficio».

    - Sembra che tu abbia ucciso tre lupi prima di arrivare in ufficio.

    Ero a brandelli. Comunque, fra colleghi ridevamo un sacco. Siamo cresciuti ed invecchiati insieme, abbiamo pianto chi ci ha lasciati durante il percorso, e anche oggi ci teniamo in contatto con chi è sopravvissuto al recinto (Area recintata di pertinenza della Base Aerea, dove si accede solo se muniti di Pass Personale Identificativo). Ne scriverò, un giorno, ma queste sono altre storie.

    Nell’enclave ho conosciuto un sacco di persone, che sono tornate da me per le ferie o hanno consigliato un soggiorno ad amici e parenti, così ho un bel giro di clienti. Gli americani che conosco sono una mescolanza di persone dalle varie tonalità. Poiché molti stranieri per prendere la cittadinanza americana si arruolano nell’esercito, ho potuto conoscere messicani, peruviani, costaricani, colombiani, portoricani, dominicani, coreani, filippini, russi, vietnamiti…

    È passata di qui gente eterogenea, e proveniente da molti paesi; musicisti, qualche irriducibile motociclista barbuto e tatuato degli Hell’s Angels, lavoratori in trasferta, coppie di anziani, gruppi di giovani sportivi, mercanti, uomini d’affari, gente in cerca di riparo, coppie di amanti, ricercatori. Persone simpatiche, generose, bipolari, fumatori incalliti, bevitori. Ma anche vegani, salutisti e ipocondriaci. Una miscellanea indefinita di umanità è transitata al B&B, lasciando profumo di brioche appena sfornate e marmellata.

    Mediocrità a parte, ognuno di noi, dentro, è un po’ un badass.

    Quasi per gioco - e quasi per caso - ho messo in piedi il BadAss Breakfast, che è diventato meta di passaggio per avventori fuori dal comune. Come ad esempio Mr. Jack, che un giorno prima di ripartire per il giro del mondo in barca a vela mi disse:

    «Ho vissuto e visitato il mondo in lungo e in largo… but I never found a place beautiful like this one».

    -ma non ho mai trovato un luogo bello come questo.

    Il nome e i luoghi fanno la differenza, ma la vera anima del B&B sono i miei ospiti, ed è di loro che vorrei scrivere.

    Aprite la porta, su! Non abbiate paura, questo è solo un BadAss Breakfast!

    Who’s bad?

    «Chi è un badass?»

    Ho chiesto in giro…

    «Virginia, badass, as you intend it to be in your story, is not at all negative. In fact, it is extremely positive. But it is not a boring positive. It is hype, it is cool, it is figo as the Italians say. It is without equal».

    -Virginia, un badass, inteso come quello che racconti nelle tue storie, non ha una connotazione negativa, tutt’altro. Infatti è estremamente positivo, ma non è un positivo noioso. È uno su di giri, è eccezionale, un figo per dirla come gli italiani. È unico.

    «When your father was alive he drove a badass car».

    -Quand’era ancora in vita, tuo padre guidava una macchina esagerata.

    «When my musicians performed a certain difficult piece, they referred to it as badass».

    -Dopo aver suonato un pezzo particolarmente difficile, i miei musicisti lo avevano definito badass.

    «It is without equal, without measure. Beyond good. It is tough in a good sense. It is a state of being that many strive to live in.

    He radiates confidence in everything he does, whether it’s ordering a drink, or buying a set of wheels, or dealing with women. He’s slow to anger, brutally efficient when fighting back ». unico, senza mezze misure. Al di sopra del bene e del male. È tosto nel senso positivo del termine. È un modo di vivere per i quali alcuni si battono. Un badass irradia sicurezza in tutto quello che fa, che ordini qualcosa da bere o comperi un set di gomme, o che seduca una donna. Non si arrabbia facilmente, ma quando succede risponde in modo brutale.

    «The badass is an uncommon man of supreme style. He is probably out being cool somewhere. He might be on a motorcycle. Traditionally, he will smoke. He feels no obligation whatsoever to justify his beliefs, values, convictions, morals etcetera with anyone. He likes his music because it sounds cool to him. You won’t find him if you look for him, because there is no sure way to identify him. One does not think that he is badass; he KNOWS it, and that’s it».

    -Non è una persona comune, ha uno stile supremo. Probabilmente sarà a fare il figo in giro in questo momento da qualche parte. Quasi certamente su una moto. Solitamente fuma. Non sente nessun obbligo di giustificare quello in cui crede, i valori, le convinzioni, la sua morale ecc., con nessuno. Ascolta la sua musica perché va bene a lui. Avrai difficoltà a trovarlo se lo cerchi, perché non è facile scovarlo… e localizzarlo. Una persona vedendolo non pensa che quello potrebbe essere un badass, lo sa e basta.

    «Likely to be found in a pub taking your money on the pool table then buying you a beer with it, you won’t identify him by his clothing because there is no badass uniform».

    -È probabile che stia vincendo dei soldi sfidando qualcuno in una sala da biliardo per poi pagargli da bere. Non lo riconoscerai dai vestiti perché il badass non indossa un’uniforme.

    «He’s always up for a challenge, genuinely intriguing and intrigued by others, he does and fears nobody».

    -È sempre pronto alla sfida, genuinamente intrigante ed incuriosito dagli altri. Non ha paura di nessuno.

    «He won’t pick a fight but DO NOT try to fuck him, because he will beat the shit out of you with his bare hands. He’s taken more punches in the face than you have».

    -Non comincia una rissa ma NON cercate di fotterlo, o vi rovinerà con le sue stesse mani. Probabilmente ha preso più pugni in faccia lui che voi .

    «Treats people with respect up to the point where they cross the line with him. Keeps his cool but won’t be pushed around. He does not justify insecurities by bringing others down; he’ll accept everyone to have as much fun as he is having, regardless of what they look like».

    -Tratta le persone con rispetto fino a quando il limite non viene oltrepassato. Mantiene la sua calma e non si fa prendere in giro. Non giustifica le sue insicurezze umiliando gli altri. Lascia che gli altri si divertano come e quanto vogliono, senza dare importanza a come appaiono o cosa indossano.

    «In general: the behavior and appearance of the badass are as unique and indescribable as he is, because he is not part of a group or class, he’s too cool for words. He’s a fucking badass».

    -In generale: il comportamento e le sembianze di un badass sono uniche ed indescrivibili proprio come è lui. Perché non fa parte di un gruppo o di una classe, lui è troppo indefinibile per essere descritto. È un fottuto badass!

    «Io l’ho disegnata proprio oggi una badass, una in gamba che se ne sbatte di tutte le imposizioni, semi anarchica, ma nel rispetto del prossimo e della natura. Una badass non le manda a dire. La badass è centrata e non influenzabile. Non segue le mode, le fa».

    Dal vocabolario urbano:

    «Uno che si fa rispettare».

    «Uno che arriverebbe tardi al suo stesso funerale».

    «Uno strepitoso figlio di puttana»

    «Il badass scolpisce il proprio percorso. Lui indossa, guida, beve, guarda e ascolta quello che sceglie, quando vuole e come vuole, senza essere influenzato dalle mode o dalla pubblicità. Lo stile del badass è istantaneamente riconoscibile. Semplice, diretto e funzionale».

    Badassery:

    Engaging in seemingly impossible activities and achieving success in a manner that renders onlookers completely awestruck.

    -Impegnarsi in attività apparentemente impossibili e raggiungere il successo in un modo che rende gli spettatori completamente strabiliati.

    Towanda

    Quando ereditai la vecchia casa già sapevo che c’era da rimboccarsi le maniche. L’incuria del tempo l’aveva danneggiata molto,

    e la vegetazione circostante l’aveva inglobata dentro ad un blob verde al quale era impossibile avvicinarsi, se non armati di machete e tanta motivazione. Erano anni che aspettavo il via libera dalle istituzioni e appena arrivò partii a molla, più carica del diavolo della Tasmania. Chiamai alcuni amici, che in cambio di una grigliata e qualche bicchiere di buon vino vennero a darmi una mano, ed era stupendo vedere la casa riemergere giorno dopo giorno. Amo questa casa con tutto il mio cuore, ed ero davvero triste nel vederla collassare sotto il peso degli anni, anche se quella composta decadenza aveva un

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