Scarti Di Pietra

Di Antonio Porretti

Questa raccolta poetica ci porta in un viaggio attraverso le sfaccettature più profonde dell'esistenza umana. Centrale è il tema degli sconfitti, dei disadattati, di coloro che vivono ai margini della società - gli "scarti" umani. Queste pagine esplorano la lotta per la sopravvivenza in un mondo che spesso ignora e condanna la diversità, tracciando un percorso di dolore e speranza.

L'autore delinea un panorama crudo dell'attuale sistema globale, un mondo che produce frammenti di esistenza personale e collettiva, un mosaico di vite segnate dalla sofferenza. Questi versi affrontano il dolore e le ingiustizie, rivolgendosi a chi lotta per sopravvivere prima di tutto a se stesso e a chi cerca di costruire un'umanità migliore, ispirandosi al versetto biblico sulla pietra scartata dai costruttori.

La raccolta è suddivisa in tre sezioni, ciascuna introdotta da un vento diverso - Grecale, Maestrale e Scirocco - che ne definisce metaforicamente i toni e le immagini. La varietà metrica, che spazia dal verso libero alla rima baciata e alternata, riflette la ricchezza e la complessità dei temi trattati.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 27 mag 2024
• ISBN: 9791222710099

Anteprima del libro

Prefazione

È la realtà a nutrire l’immaginario di Antonio Porretti, a ispirarlo a scrivere versi poetici, profondi e toccanti in cui emergono temi come la solitudine, l’ingiustizia sociale, le sfide della vita. Esplorando emozioni e situazioni che toccano il cuore del lettore, l’autore penetra nelle profondità dell’esistenza umana lasciando che la sua opera diventi un ponte tra l’individuo e l’universalità dell’esperienza di noi tutti, Voi / che conoscete i gusti, le preferenze/che anticipate le voglie, le assonanze / rispondete: sapete cos’è la solitudine? / Conoscete la fame o la paura? / Vi capita di piangere? Di amare? / Siete felici?

In queste poesie il tempo e la memoria giocano un ruolo cruciale. Vi è una costante riflessione sul passato inteso non solo come ricordo, ma come eco che risuona nel presente e modella il futuro. La memoria è un deposito di emozioni, lezioni e riflessioni, esplorate di volta in volta con una stupefacente delicatezza e profondità.

Attraversando con lo sguardo l’inquieta interiorità, le domande irrisolte, i dubbi sull’esistente Antonio Porretti, puntualmente, lo rivolge al mondo che lo circonda usando la natura come allegoria della condizione umana. Il mare, le stagioni, il paesaggio, la luce e l’oscurità diventano la metafora della realtà, il pretesto per riflettere sul cambiamento, sull’inevitabile ciclo della vita e della morte. Così, ci offre una prospettiva più ampia dell’esistenza, suggerendo un senso di continuità e di interconnessione tra gli esseri umani e il mondo, dove i venti della natura, che metaforicamente fanno da cornice alle tre sezioni del testo, accompagnano la storia e diventano testimoni irridenti di quanto gli esseri umani sono artefici su questo pianeta.

La cifra stilistica dell’opera emerge