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I Draghi di Ruggine
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I Draghi di Ruggine
E-book120 pagine56 minuti

I Draghi di Ruggine

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Info su questo ebook

Riccardo Pascucci è uno stampatore di tessuti e fa parte della sesta generazione della Bottega di Gambettola (FC) nata nel 1826 di cui racconta con passione la storia .
In questo libro scritto in forma di diario descrive con semplicità ciò che ha ascoltato e vissuto sin dalla sua infanzia e narra con aneddoti curiosi la propria esperienza.
E' un viaggio dentro a un mestiere dalle origini antiche che fa parte della tradizione tipica romagnola conosciuta ormai in tutto il mondo.
LinguaItaliano
Data di uscita27 lug 2014
ISBN9786050315004
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    Anteprima del libro

    I Draghi di Ruggine - Riccardo Pascucci

    libro.

    P R E F A Z I O N E

    A Riccardo, 

    che con questo viaggio nella memoria 

    rinasce a nuova vita 

    Caro Riccardo, ho letto con curiosità, e certamente ne saranno avvinti anche quelli che prenderanno in mano queste pagine, il tuo viaggio nella memoria, ricco di emozioni, storie piccole e grandi, riflessioni ed eventi. Con curiosità e anche con un pizzico di invidia: invidia per le tue mani capaci (e questo lo sapevo da tempo) di far nascere le tele colorate nell’antica stamperia ereditata con il mestiere dai tuoi antenati vagabondi tra Castelfidardo e Gambettola, ma mani capaci anche di portare a termine quel diario di cui mi avevi parlato tempo fa e che, come capita a molti dei miei amici e conoscenti, sembrava destinato a rimanere chiuso nel tuo circuito neuronale. A differenza dei grandi generi letterari (epica, romanzo, dramma, saggio, lirica) l’autobiografia permette l’accesso a ogni persona in grado di scrivere. Tutti abbiamo una biografia e anche una matita, come quella da te usata, o un blog per quelli che preferiscono smanettare sul computer. Tutti potremmo usufruire degli effetti benefici che, stando agli esperti, tale pratica procura: e invece pochi hanno la forza di impugnare la matita con determinazione e costanza, mettendo da parte pudori e pigrizie. 

    Anni fa mi ero imbattuto, come curatore delle pagine di cultura e scienza del settimanale Oggi, in un docente universitario di Milano, Duccio Demetrio, che si occupa da sempre, con passione e originalità, di scrittura autobiografica e della sua potenzialità di emancipazione e di benessere. Devo a lui (inventore con il giornalista Saverio Tutino della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari), la conoscenza di questo pensiero di Marguerite Yourcenar che mi è affiorato durante la lettura del tuo diario: non è vero che noi nasciamo una sola volta, noi nasciamo tutte le volte che noi gettiamo uno sguardo più consapevole nei confronti del mondo, nei confronti della realtà. Noi nasciamo e rinasciamo e, quindi, l’incontro con la lettura e la scrittura costituisce un’esperienza che talvolta sottovalutiamo. Questi momenti di scoperta di sé rappresentano proprio l’aspetto più cruciale di questa rinascita psicologica al mondo. Chi scrive di sé, chi scrive diari, chi scrive epistolari con le tecniche più tradizionali, più antiche, più note, o con quelle più tecnologicamente avanzate, si accorge che mette in ordine i propri ricordi, le proprie immagini, le proprie rappresentazioni, i propri passaggi esistenziali. 

    Anche nel tuo caso ha funzionato molto bene questo gioco dell’oca dei ricordi. Che va visto, appunto, in questa ottica: come un gioco di evocazione e di creatività, un po’ come l’indice del libro, i cui titoli mi rimandano a rime frantumate. E come un viaggio che, con la scusa di guardare all’indietro e di voler lasciare traccia di sé e della propria famiglia, ti spinge a scrutare con fiducia il futuro. Da qui la mia amichevole invidia, insieme all’augurio di seguire ancora il filo della memoria per tessere nuove storie, nuovi successi. E continuare a rinascere.

    Salvatore Giannella

    I DRAGHI DI RUGGINE

    Le passioni sono belle soprattutto perché non sai mai dove ti portano. 

    Alice Zucchi 

    Questo è il frutto di una mia passione. 

    Non ho la pretesa di aver scritto un libro, anche perché Samuele tempo fa, a ragione, mi disse: Cosa vuoi scrivere che non sei buono!

    Invece di spegnere questo amore mi ha stimolato a farlo meglio, accendendo in me il desiderio di accettare la sfida. Quello che ho narrato sulla mia famiglia e della stamperia mi piace e, se oggi sto finendo di trascriverlo, lo devo principalmente ad Alice, amica carissima, che credendo in me ha saputo riordinare i miei pensieri. 

    Buona lettura 

    Appunti raccolti negli anni 1998-1999

    LE MANI STRINGONO

    É con le mani che si fa questo lavoro.

    Con le mani e lo scalpello si incide lo stampo. 

    Le mani stringono lo stampo. 

    È con tutta la mano che si impugna il mazzetto. 

    Con la mano e le forbici si taglia la tela. 

    Con le mani e la macchina da cucire si confeziona la stoffa. 

    Con le mani si accompagnano i tessuti nelle vasche di sviluppo.

    Con le dita della mano si stringono le mollette per stendere i teli al sole. 

    E quando vendi sono le mani ad aprire la tovaglia finita. 

    Ecco perché, anche se queste non bastano, ciò che produciamo porta il nome di tele stampate a mano e questo tipo di artigianato prende forma attraverso di esse.

    LA TELA BIANCA

    L’amico Biagio di Roma, sul prato di Viamaggio in un assolato sabato di agosto, mi ha letto la sua poesia, scritta dopo aver sfogliato i tre volumi in cui sono catalogati tutti i disegni della bottega. Dentro di me si è accesa la scintilla che ha prodotto uno dopo l'altro i ricordi più belli della mia vita,

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