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Lievemente - Una Storia o forse Nessuna
Lievemente - Una Storia o forse Nessuna
Lievemente - Una Storia o forse Nessuna
E-book95 pagine26 minuti

Lievemente - Una Storia o forse Nessuna

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Info su questo ebook

Cosa accade quando due anime si incontrano?
Lievemente è la storia di un'emozione, di un gioco di parole, di un guardarsi allo specchio. Guardarsi, ma come si è dentro, s'intende.

Gianpaolo Marcucci è autore del Romanzo I Viaggi di Jackob (Editing Edizioni) e di vari saggi articoli di sociologia.

Questa è la versione del libro di "solo testo" resa disponibile per i lettori ebook che non supportano le immagini.
 
Su internet è possible acquistare facilmente la versione cartacea o pdf del libro illustrato.
  
Per info:
gianpaolomarcucci@gmail.com
LinguaItaliano
Data di uscita17 nov 2014
ISBN9786050337044
Lievemente - Una Storia o forse Nessuna

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    Anteprima del libro

    Lievemente - Una Storia o forse Nessuna - Gianpaolo Marcucci

    nipote

    Parte I

    Fu così che successe.

    In piena notte, così, all’improvviso, senza neanche fare rumore, senza neanche avvisare il buio.

    Buio, che dalla vergogna schiarì, a grandi passi, fino a divenire chiarore, bagliore. Luce? Forse si, una piccola luce, una piccola candela, là, proprio dove la porta stava aprendosi:

    MARILì!

    Un urlo invase tutta la casa.

    Sognavo

    Disse la piccola con voce esile.

    Sognava.

    Fu così che successe, anche se nessuno oggi osa più raccontarlo.

    Nessuno.

    Nessuno. A parte me.

    Nessuno. Che sono il padre.

    Nessuno. Ed ero lì.

    Nessuno. Giusto in tempo.

    Nessuno, a parte me, che sono il padre, ed ero lì, giusto in tempo per vederla finire.

    Era una bambina bellissima. Aveva gli occhi di ghiaccio e i capelli dorati. Oro bianco.

    La sua pelle era seta, la si poteva accarezzare solo lievemente, come si fa con le cose preziose, preziose per il cuore. Il suo viso era così dolce, che si sarebbe potuto incorniciare, lentamente però, lievemente.

    Le sue labbra, appena accennate, sembravano disegnate da un pennello, un pennello esperto, un pennello da pittore.

    Era una bambina bellissima.

    Il suo nome era Marilì. Marilì Garnier.

    Nacque 17 anni fa, quando nell’aria viaggiavano ancora senza sosta gli echi della più atroce disgrazia accaduta all’umanità. Era il 1946, ed era in Francia.

    Marilì nacque alle dieci e dieci secondi del mattino, in una giornata bellissima, una giornata insolita, una giornata che faceva quasi dimenticare. Quasi.

    Marilì nacque alle dieci e dieci secondi del mattino.

    Dieci secondi.

    Non uno di più. E la madre morì.

    Giornata terribile quella.

    Non si seppe mai il perché di quella morte improvvisa.

    Si spense,

    così,

    come si spegne una candela.

    Non fu facile all’inizio, in verità non fu mai facile, ma ci provai.

    Solo, con una bambina, e il buio più profondo della mia anima da illuminare.

    Solo e senza aiuto.

    Solo.

    Non fu facile all’inizio, non lo fu mai.

    Da piccola Marilì era leggera, una piuma di cristallo, più leggera. Non viveva, si sussurrava la vita all’orecchio. Questo fu di aiuto, sembrò un bene all’inizio,

    Sembrò un bene.

    I suoi capelli. Oro bianco.

    Succedeva spesso, mi incantavo, era bellissima, e leggera. Una piuma, di cristallo.

    Non piangeva.

    Era assurdo, non piangeva mai.

    La guardavo,

    mi guardava,

    io piangevo

    lei mai.

    Perfino i medici non sapevano. Neppure il cielo, che cura tutto.

    Neppure il cielo, che col suo richiamo culla le lacrime.

    Sembrò un bene all’inizio.

    Sembrò un bene.

    Solo più tardi io, e il dottor Elodìt, capimmo.

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