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CI AGGIORNIAMO: manuale per conoscere e difendersi dal minaleseadottato
CI AGGIORNIAMO: manuale per conoscere e difendersi dal minaleseadottato
CI AGGIORNIAMO: manuale per conoscere e difendersi dal minaleseadottato
E-book81 pagine58 minuti

CI AGGIORNIAMO: manuale per conoscere e difendersi dal minaleseadottato

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Info su questo ebook

Trasferito a Milano da quattordici anni e nato a Torino, vi racconto come si vive nella grande mela italiana circondati dal “ci aggiorniamo” del milaneseadottato.

Affrontate le prossime pagine in modo simile alla lettura di un foglietto illustrativo per farmaci, con la consapevolezza che non è la verità assoluta, o l’unico modo per guarire dal raffreddore o dalla febbre. Ci sono altri farmaci.

Ma forse queste pagine che, hanno il sapore di vita vissuta senza dover attingere dalla fantasia, vi strapperanno qualche attimo di buon umore. L’unica accortezza, non assumerlo dopo i pasti, potrebbe non piacervi e bloccarvi la digestione.
LinguaItaliano
Data di uscita4 feb 2015
ISBN9786050350647
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    CI AGGIORNIAMO - Cristiano Gianmaria Fabris

    Cristiano Gianmaria Fabris

    Manuale per conoscere e difendersi dal milaneseadottato

    UUID: 72967a4a-26ed-11e5-83e9-119a1b5d0361

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com)

    un prodotto di Simplicissimus Book Farm

    Sommario

    Premessa

    Quarant'anni

    Casa dolce Casa

    Via Vai

    Stop alla Pancia

    Polli Nani

    L'impermeabile

    TOP

    Figure Mitologiche

    I Consulenti

    Le Conoscenze

    Beviamo un caffè

    Più di un amico meno di un fidanzato

    Taaanto Ammmore

    AMG (Amore Mio Grande)

    I regali più belli

    Mine Vaganti

    E ora che succede?

    Ringraziamenti

    Premessa

    Il più grande tradimento? Non ascoltare se stessi

    Gianluigi Pautasso è il classico torinese, fautore del non ostentare, di quelli che ti dicono che al mare hanno l’Alloggetto e non la Casa, di quelli che ti raccontano che le vacanze sono appena di quindici giorni e invece sul calendario sono ventuno compresi sabato e domenica.

    Cresciuto con l’esempio di suo padre, che per evitare di far vedere l’auto nuova e attirare i commenti dei vicini, la parcheggiava a due isolati da casa, si ritrova per necessità lavorative a trasferirsi a Milano e a viverci per questi ultimi quattordici anni.

    Nelle prossime pagine Gianluigi, racconta come si vive nella grande mela italiana circondati dal ci aggiorniamo di quello che lui definisce il milaneseadottato. Un figura che trova le sue radici nel modo di rispondere ad un invito mai con Si o No, ma perennemente Ci aggiorniamo. Come dire se non ho di meglio da fare, ti avviso all’ultimo e salvo lo stesso la faccia.

    Tutti i rapporti affettivi e non, le situazioni lavorative o sociali, sono tutte riportate a questo modus operandi

    Dedicato in primis a me stesso che troppe volte nella vita non ho amato, a mio padre e mia madre per cui sono stato un mistero negli ultimi anni e a tutte quelle persone che meritano la mia stima.

    Per tutte le altre c’è il bagno in fondo al corridoio a destra, dopo la porta a vetri.

    Quarant'anni

    Il mattino ha porca miseri a che sonno  in bocca

    Qualcuno lo definì nel mezzo del cammin di nostra vita, altri il raggiungimento della maturità dove l’uomo diventa un affascinante brizzolato e la donna una creatura consapevole della sua seduzione.

    Boh, nel mio caso ogni mattina mi vedo nello specchio e continuo a litigare con i capelli che non hanno un verso, la barba sempre più bianca, la pancia che dopo anni di sport e diete persiste regalandomi un profilo del fisico a b e un’immancabile desiderio di sparare alla sveglia. A dire il vero, la sveglia è il rumore dello sciacquone del bagno di mia madre che emette un sibilo simile ad una nave da crociera quando deve mollare gli ormeggi.

    In questo modo ogni mattina alle 6.30 vengo risucchiato dal mondo di Morfeo, per approdare nella realtà; ma facciamo un passo indietro a quanto la sveglia era un gallo, o meglio un congegno elettronico che riproduceva il canto di un gallo. Era l’anno in cui doveva finire e andare in tilt il mondo informatico e invece l’unica cosa che cambiò radicalmente nella mia vita fu arrivare a Milano.

    Che piaccia o no, Milano rappresenta un’opportunità di crescita e di cambiamento. Non si riesce a risultare impermeabili al suo modo di vivere, al ci aggiorniamo di persone che ti chiedono come stai? e mentre tu rispondi capisci che queste stanno pensando all’apericena che faranno con l’amica Sabry e non gli interessa nulla che tu stia o non stia bene. Ti ritrovi in mezzo individui che, hanno sorrisi veri quanto una moneta da cinque euro, salutano dicendo che piacere vederti e ti domandi, ma se è così piacevole come mai sono otto mesi che non ti si sente e non rispondi ai miei inviti?

    Eppure è il gioco , la danza per essere attori in questo spettacolo. Poi ad un certo punto, decidi che devi cospargerti di grasso di balena e farti scivolare tutto e tutti: non domandarti mai perché se un milanese ti risponde ok ci aggiorniamo per il cinema di domani tu puntualmente al cinema ci andrai solo.

    Già viviamo in un’epoca dove trionfa l’individualismo, i Chakra (i ciacra) si aprono, le meditazioni e i massaggi si fanno in spiaggia e occorre prima essere felici noi stessi, calpestando chiunque e qualunque cosa ci sia davanti. 

    Viviamo in un’epoca dove se non vai a yoga sei out, dove se mangi del riso in bianco o un’insalata sei un problema, ma se invece proponi il giapponese sei un gran figo. In tutto questo si identifica il milaneseadottato, ovvero quello immigrato da qualsiasi parte dell’Italia e che a Milano diventa l’encomio della nullità, quello che deve per forza spendere per sentirsi appagato, deve per forza fare l’aperitivo, per forza avere il SUV o la Mini e ancora essere iscritto in un centro fitness per sentirsi

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