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Nell'Ombra Del Tiempo: Sogni Misteriosi
Nell'Ombra Del Tiempo: Sogni Misteriosi
Nell'Ombra Del Tiempo: Sogni Misteriosi
E-book198 pagine2 ore

Nell'Ombra Del Tiempo: Sogni Misteriosi

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Info su questo ebook

Dopo il suo primo anno di insegnamento al liceo, tutto quello di cui ha bisogno Hannah è trascorrere una tranquilla vacanza estiva insieme a suo fratello Ben, che l'attende nell'accogliente chalet della mamma, in Arizona. Qui ritrova Josh, il migliore amico d'infanzia di Ben. Il ragazzino della Riserva Navajo è cresciuto in fretta e Hannah non può fare a meno di provare qualcosa di più che una semplice amicizia per lui.


Ma il destino ha in serbo un futuro inaspettato per Hannah, tutt'altro che sereno. Notte dopo notte, viene tormentata da strani incubi sulla storia dei Navajo e ombre terrificanti che la perseguitano. Josh è sempre presente nei suoi sogni misteriosi, e Hannah non riesce a capire perché.


A volte il passato ha uno strano modo di manifestarsi.


'Nell'Ombra del Tempo' unisce il meglio del genere paranormal romance, young adult e new adult, per raccontare una storia davvero unica. Questa è la prima parte della dualogia.
LinguaItaliano
Data di uscita29 giu 2015
ISBN9786051765471
Nell'Ombra Del Tiempo: Sogni Misteriosi
Autore

Jen Minkman

Jen Minkman (1978) was born in the Netherlands and lived in Austria, Belgium and the UK during her studies. She learned how to read at the age of three and has never stopped reading since. Her favourite books to read are (YA) paranormal/fantasy, sci-fi, dystopian and romance, and this is reflected in the stories she writes. In her home country, she is a trade-published author of paranormal romance and chicklit. Across the border, she is a self-published author of poetry, paranormal romance and dystopian fiction. So far, her books are available in English, Dutch, Chinese, German, French, Spanish, Italian, Portuguese and Afrikaans. She currently resides in The Hague where she works and lives with her husband and two noisy zebra finches.

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    Anteprima del libro

    Nell'Ombra Del Tiempo - Jen Minkman

    bellezza,

    Cammino nella bellezza,

    sempre in essa camminerò,

    nell’alternarsi delle stagioni persisterò.

    Contemplo la meravigliosa Natura

    Meravigliosi uccelli

    Meravigliose farfalle...

    Cammino sul sentiero segnato dal polline,

    le cavallette mi accompagnano,

    la rugiada mi bagna i piedi.

    La bellezza sia davanti a me

    La bellezza sia dietro di me

    La bellezza sia sotto di me

    La bellezza sia ovunque, intorno a me

    In vecchiaia vagherò vigoroso su un sentiero di bellezza,

    in vecchiaia vagherò e rinascerò su un sentiero di bellezza...

    Nella bellezza tutto si compie.

    (Preghiera Tradizionale Navajo)

    Capitolo Uno

    Andiamo, catorcio. Mancano pochi chilometri.

    Hannah Darson sospirava così forte, che le ciocche dei suoi capelli biondo scuro si sollevavano dal viso. Aggrappata al volante della sua vecchia Datsun grigia, cercò di rilassare le spalle ormai tese come corde, così come il resto del corpo. Si sentiva stanca, era in viaggio dal mattino presto e stava guidando da Las Cruces alla baita di sua madre vicino al Lago Powell. Come se non bastasse, era in preda all’ansia, perché la benzina stava per finire e non c’erano distributori in vista.

    Innervosita, Hannah diede un’occhiata veloce alla spia del carburante sul cruscotto, che segnava rosso fisso. La strada per arrivare nella terra dei Navajo attraversava aree completamente isolate.

    Fortunatamente, appena superata una curva, Hannah avvistò un piccolo distributore di benzina sulla sinistra, vicino all’uscita per Glen Canyon Dam. Alleluia! Ormai il pericolo di rimanere a piedi era scongiurato.

    Lanciando urla di gioia, raggiunse a tutto gas l’entrata del distributore. Ora non c’era più niente che potesse metterle i bastoni fra le ruote. L’estate era iniziata, il suo primo anno di insegnamento era terminato e finalmente avrebbe trascorso luglio e agosto in Arizona. Ben, suo fratello minore, l’aspettava alla baita a St. Mary's Port. Aveva un vago ricordo di quel posto, erano passati quattro anni dall’ultima volta che era stata in quell’accogliente chalet.

    L’aspettavano giorni interminabili sulla spiaggia, a sorseggiare alcolici sulla terrazza del ristorante del posto. Lei e Ben avevano degli amici d’infanzia lì e con loro avrebbero fatto fantastiche escursioni alla riserva dei Navajo.

    Canticchiando allegramente, parcheggiò l’auto accanto alla pompa di benzina numero due. "It’s raining men!" cantava e strombazzava a ritmo della canzone alla radio.

    Accanto alla pompa numero tre, un ragazzo aveva appena finito di mettere benzina alla sua motocicletta. La guardò con la coda dell’occhio e sembrò accennare un sorriso. Il tettino della Datsun era abbassato, quindi il ragazzo l’aveva sentita cantare a squarciagola. Hannah si morse il labbro. Cavolo! Quel tipo era uno schianto! Gli lanciò un’occhiata veloce, che in realtà fu tutt’altro che veloce; arrossì e si mise a rovistare nella borsa per prendere i soldi, facendo finta di essersi già dimenticata di lui. Come no!

    Continuò a guardare furtivamente il ragazzo che si allontanava per pagare, casco in mano e occhiali da sole. Eh già, tipico di lei, far scappare l’uomo più attraente della città mostrandosi come una perfetta idiota. Alzò gli occhi al cielo.

    Il motociclista proveniva di sicuro dalla riserva dei Navajo. La sua pelle brunastra appariva ancora più scura in contrasto con il bianco della T-shirt. Aveva una piccola treccia laterale sui capelli, abbellita da una perlina turchese e qualche piuma rossa. Quelle piume dovevano essere il simbolo di uno dei clan Navajo, o Diné, come usano chiamarsi tra loro. Anche la sua migliore amica d’infanzia, Emily Begay, faceva parte del Clan delle piume. Adesso Emily aveva ventun anni, come Ben. Sicuramente avrebbe rivisto anche lei quell’estate.

    Hannah fece il pieno, per non rischiare di rimanere di nuovo a secco, poi entrò nel negozio e si mise in fila per la cassa.

    Ed eccolo lì, il bel Navajo. Aveva appena pagato il suo rifornimento e ora s'infilava la ricevuta nella tasca dei jeans avviandosi lentamente verso l’uscita. Passando tra gli scaffali di chewing gum e dolciumi, guardò Hannah dritto negli occhi. Ciao. La sua voce era stupenda, sensuale, incantevole, come i lineamenti del suo viso. Rimase a fissarla per un istante attraverso gli occhiali da sole fumé. Sul suo viso apparve un accenno di sorriso, come se fosse divertito da qualche battuta che solo lui aveva capito. Hannah ricambiò lo sguardo perplessa. Wow. L’aveva notata e stava parlando con lei, e forse si aspettava anche una risposta.

    Ehm... ciao balbettò e rimase a fissarlo con occhi da civetta. Per un momento, sembrò che quel ragazzo volesse dirle qualcos’altro, ma non lo fece. Le sfoggiò un altro dei suoi sorrisi splendenti e poi uscì dal negozio. Il bel Navajo mise in moto la motocicletta, indossò il casco e sfrecciò via di corsa. Hannah fece un gemito quasi impercettibile. Ecco mostrate le sue abilità comunicative. Pagò di corsa il rifornimento e tornò in auto, pronta a percorrere gli ultimi chilometri che la separavano da St. Mary's Port.

    Avrebbe voluto cucinare qualcosa di buono insieme a Ben quella sera, ma di sicuro sarebbero andati al ristorante del posto; Ben non era famoso per il suo talento culinario e l’ultima cosa di cui aveva bisogno Hannah era faticare in cucina. Afferrò maldestramente la borsa per prendere il cellulare. Una chiamata persa da suo fratello. Lo richiamò subito.

    Che combini, sorella? rispose Ben al secondo squillo. Dove diavolo sei?.

    Tra dieci minuti sono lì. Tu piuttosto dove sei?.

    In spiaggia. E dove se no? Ti raggiungo a casa e ti aiuto a disfare le valigie.

    D’accordo. A tra poco! terminò così la chiamata.

    Quando entrò nel vialetto adiacente alla baita, Hannah vide Ben che fumava una sigaretta seduto sugli scalini del portico. I suoi capelli biondo scuro apparivano di una tonalità più chiara alla luce del giorno. Indossava un paio di occhiali da sole, grandi e appariscenti, che proteggevano i suoi occhi dello stesso verde intenso di quelli di Hannah.

    Eccoti, finalmente! esclamò pieno di entusiasmo, facendo salti di gioia e abbracciandola calorosamente.

    Ciao, fratello. Come va?.

    Fa esageratamente caldo. Sono stato tutto il tempo in spiaggia . Ben trascinò la valigia di Hannah su per le scale, mentre lei portava due borsoni pesanti pieni di roba. Sistemò le cose da mangiare in cucina e poi si diresse verso la sua vecchia camera. Aprì la porta e rimase in silenzio per qualche secondo. Era tutto al suo posto, proprio come lo ricordava. Il letto grande e confortevole nell’angolo, il tavolo di legno massiccio attaccato al muro, le tendine a fiori davanti alla finestra che dava sul lago... sembrava che in quella stanza il tempo si fosse fermato.

    Ti ho già preparato il letto le fece notare Ben, entrando nella stanza dopo di lei e posando la valigia a terra.

    Grazie mille. Hai avuto un bel pensiero. Dopo aver guidato così tanto, ho la schiena a pezzi.

    Stasera andiamo a cena fuori, così non cuciniamo. C’è un nuovo ristorante molto carino sulla spiaggia, dove servono pesce alla griglia. Potremmo provare.

    Mi piace l’idea! disse Hannah, mentre andava a prendere il resto delle cose in auto. Nel frattempo, Ben tirò fuori due lattine di birra dal frigo e invitò Hannah a sedersi sotto il portico per fare un brindisi.

    A una lunga e spensierata estate disse Hannah.

    Ben fece un gran sorriso. Una cosa è certa. St. Mary’s Port ha sentito la tua mancanza.

    A proposito, come sta Emily? Prima, mentre facevo rifornimento, ho visto un ragazzo Navajo del suo stesso clan e mi è venuta in mente. Si sentì arrossire, così prese la birra e la buttò giù tutta d'un fiato.

    Sta bene! Chiedeva notizie di te rispose Ben.

    Vive ancora a Naabi'aani? chiese Hannah.

    Ben annuì. Sì, ha appena terminato gli studi. Adesso è una naturopata specialista. Fa tirocinio nella riserva, ma lavora anche alla farmacia omeopatica della città.

    Wow! Sono contenta per lei. E invece che mi dici di Josh? Vi siete visti?.

    Certo. Ci vediamo ogni estate. Vive ancora lì con i suoi genitori. Ha appena finito il liceo.

    Hannah sorrise con lo sguardo fisso rivolto verso il lago, che si estendeva ai piedi della collina come un enorme specchio imperscrutabile. Trovava meraviglioso che quel posto non fosse cambiato durante la sua assenza. Era rimasto incantevole come sempre e i suoi vecchi amici vivevano ancora da quelle parti.

    Hannah guardò l'orologio. Quando chiude la farmacia? Faccio in tempo a salutare Em?.

    Oggi non lavora. Ben tirò fuori il cellulare. Ma domani la troverai. Mi ha detto che puoi chiamarla. Ho il suo numero in rubrica.

    Preferisco scriverle un messaggio. Se Emily inizia a parlare, non c'è modo di fermarla.

    Dopo aver inviato il messaggio alla sua vecchia amica, Hannah e Ben raggiunsero la spiaggia passeggiando. Presero posto sulla terrazza del ristorante The Winking Shrimp. Hannah rimase incantata ad ammirare le acque calme del Lago Powell, dove la gente faceva il bagno, andava sul pedalò o passeggiava sul bagnasciuga. Si perse nel riflesso delle rocce luminescenti dell’isola di Antelope, che al tramonto ricordavano la forma di antichi castelli. In confronto, l’anonima isoletta appena fuori dalla costa sembrava una macchiolina di sangue sull’acqua.

    Lo sai che abbiamo dei nuovi vicini? disse Ben. La baita vicino alla nostra è stata acquistata da una coppia che ha due figlie della nostra età, Ivy e Amber.

    Oh, davvero? E’ fantastico! Organizziamo un barbecue e invitiamoli un giorno di questi.

    Ottima idea. Proprio ieri ho tirato fuori il vecchio barbecue dal capanno e l’ho pulito. Ero di nuovo in vena di pulizie.

    Di nuovo in vena di pulizie? Incredibile!.

    Ben fece un sorrisetto. Simpatica come sempre! Dai, scegli qualcosa dal menu. Quello che vuoi.

    Offri tu? chiese Hannah sorridendo.

    Ben aprì la bocca come per dire qualcosa, ma rimase in silenzio. Poi sgranò gli occhi, mentre tastava le tasche dei pantaloni. Oh, accidenti!.

    Sì, va bene. Bella sceneggiata!.

    Ascolta, mi dispiace, sul serio. Credo di aver lasciato il portafoglio in auto.

    Hannah scoppiò a ridere. Non c’è problema. Ormai sono abituata alla tua sbadataggine.

    Sbadataggine? Guarda che sto diventando sempre più preciso e organizzato. Non ti sei accorta che ho portato i miei libri di testo?.

    Ah sì, quel mucchio di roba nel soggiorno?.

    Beh, quel mucchio di roba significa che ho intenzione di recuperare il tempo perduto disse Ben, con un’espressione compiaciuta sul volto.

    Buon per te. Per caso, devi ripetere qualche esame dopo l’estate?.

    Ben non rispose, stava fissando il lago. Ehi, c’è Josh in spiaggia esclamò alzandosi dalla sedia. Aspetta qui, gli chiedo se ci raggiunge. Ben si allontanò dalla terrazza e si diresse verso il lago. Hannah cercò di seguirlo con lo sguardo, ma la spiaggia era ancora affollata e lo perse di vista. Dopo qualche minuto, si girò sulla sedia per vedere se il fratello stesse tornando. Il bicchiere di birra era sul tavolo già da un po’ e Ben detestava la birra tiepida. Lo vide gesticolare vicino al molo delle barchette a remi, stava raccontando chissà quale storia assurda al tipo alto accanto a lui.

    Hannah deglutì a fatica e strizzò gli occhi per difendersi dalla luce del sole. Non riusciva a crederci, non poteva essere vero. Il tipo accanto a Ben era il bel Navajo incontrato al distributore! Il ragazzo che aveva assistito alla sua performance da cantante, che l’aveva salutata divertito lanciandole quello sguardo intenso, mentre lei era rimasta a fissarlo come una perfetta idiota. Incredibile, Ben lo conosceva?

    Il cuore le si fermò in gola nell’istante in cui si rese conto che il bel Navajo non era altri che il suo amico d’infanzia Josh.

    Capitolo Due

    Stentava a crederci. Come aveva fatto a non riconoscere il suo amico d’infanzia? Beh, era pur vero che nel giro di quattro anni Josh si era completamente trasformato. Era assurdo che un diciassettenne avesse già l’aspetto di un uomo, Ben sembrava un bambino in confronto a lui. Il suo amico del cuore, il giovane Navajo pelle e ossa ormai faceva parte del passato.

    D’un tratto, Hannah fu assalita dalla spiacevole consapevolezza di non avere nessuna scusa accettabile per le grinze sulla maglietta, la terribile pettinatura e le borse sotto gli occhi. Il panico più assoluto stava prendendo il sopravvento. Quelle piccole cose, apparentemente insignificanti, le stavano facendo venire un vero e proprio attacco d’ansia. Doveva tornare in sé; lui aveva diciassette anni, lei ventitré e doveva aver superato da un bel pezzo certe reazioni tipicamente adolescenziali.

    Hannah si concentrò sul respiro e mollò la presa dal tavolo. Ancora girata sulla sedia, si rivolse a Ben alzando la voce: La birra si sta riscaldando! Datti una mossa. Poi il suo sguardo si spostò su Josh, che veniva verso di lei.

    Oh, ehi cercò di far uscire quelle parole con un tono sorpreso. Stessi versi, di nuovo. Perché no? La prima volta aveva funzionato così bene!

    Ciao. Josh prese posto accanto a lei. Di nuovo.

    E così... eri tu oggi pomeriggio? Hannah cercò di mostrare un sorriso spontaneo. Quando gli afferrò la mano per salutarlo, sentì la sua pelle umida; Josh aveva appena fatto un bagno al lago, le punte dei capelli erano bagnate e delle goccioline d’acqua scendevano dalle sue spalle robuste.

    Eh, già rispose lui. Ed ecco quel suo sorriso splendente, che lo rendeva così dannatamente irresistibile. Devo dire che è stato emozionante rivederti continuò Josh.

    Hannah fece una risatina nervosa. Quindi, mi avevi riconosciuta?.

    Certo. Mentre tu non avevi idea di chi fossi io, giusto?.

    Hannah si morse il labbro. No.

    Lo immaginavo. Disse a bassa voce. Per questo sei arrossita quando ti ho salutata?.

    Hannah rimase paralizzata, pregando il cielo di non arrossire di nuovo. Ehm, sì. Mi hai colto di sorpresa. Staccò lentamente la mano da quella di Josh e si mise frettolosamente gli occhiali, cercando di tenersi occupata.

    E così, oggi vi siete incontrati per caso? chiese Ben sorridendo, apparentemente inconsapevole della tensione tra i due. Piccolo il mondo, eh?. Sorseggiò un po’ di birra e subito dopo fece una smorfia. Bleah! E’ troppo calda.

    Ordinane un’altra suggerì Josh. E dato che ci sei, ordina anche un succo di mela per me.

    Per me va benissimo. Ho dimenticato il portafogli. Offre Hannah stasera.

    Io? Hannah sbarrò gli occhi. Pensi che sarò più generosa adesso che Josh si è unito a noi?.

    Lo spero proprio replicò Ben compiaciuto. Josh, cosa vuoi da mangiare?.

    Prenderei volentieri una trota alla griglia.

    Hannah annuì. Perfetto. E’ quello che abbiamo ordinato anche noi. Vado a dire al cameriere di far mettere qualche trota in più sulla griglia.

    Vado io, se vuoi. Si offrì Ben.

    No, non ti preoccupare. Tanto devo andare in bagno.

    Non aveva nessuna intenzione di rimanere da sola con Josh. Si alzò e passò tra la gente

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