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Il mondo visto da un punto
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E-book119 pagine1 ora

Il mondo visto da un punto

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Info su questo ebook

Un viaggio obbligato in discesa, o forse in salita, alla ricerca dell'Amore.

Incontri, fino ad un incontro, uguale e diverso. Sarà l'Amore?

LinguaItaliano
Data di uscita18 ago 2015
ISBN9786050401264
Il mondo visto da un punto

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    Anteprima del libro

    Il mondo visto da un punto - Riccardo Iaccarino

    bene.

    I Durante

    È sull'orlo del precipizio

    che l'equilibrio è massimo

    (anonimo - Milano)

    Cosa guardate prima in una donna? C’è solo una possibile risposta a questa domanda. Diffidate da quelli che vi rispondono con una certezza, e di getto: ‘’Il viso!’’. ‘’Ah, gli occhi!’’. E quegli idioti che ridendo intonano: ‘’Il culo ah ah ah!’’. Ecco, lì una certezza ce l’ho io. Delle donne, tutti questi, non hanno capito un cazzo.

    ‘’Due pacchetti, 8 euro e 40. Ecco il suo resto!... Grazie… Arrivederla!’’. Questo cazzone abbronzato da Aprile a Ottobre… O non ha un cazzo da fare e va sempre in spiaggia. Mentre io devo stare chiuso qua dentro anche in Agosto. Oppure è un uomo-lampada. E sicuro, l’uomo-lampada è uno di quelli che prima guarda solo il culo. Lei, anzi loro, devono avercelo perfetto. Perché in fondo lui è pieno di dubbi, di paure. ‘’E se poi non mi si rizza?’’. Già. Cosa rende un uomo, in fondo, per una donna? Ecco un’altra bella certezza: qui una risposta, non esiste proprio. Ogni donna ha la sua.

    ‘’Ciao Riccardo!’’. Ecco Vincenzo, con il suo caffellatte. Puntuale come sempre, o quasi. Ma sì perdoniamolo. È sempre così qui al sud, all’inizio, appena sei diventato cliente, tutto perfetto. Poi piano piano… O forse è solo perché io non sono un meridionale. Almeno, non ai loro occhi. Comunque, via di cappuccino. In teoria. Che, spesso, è un caffellatte. Il momento migliore della giornata. A parte Simona. Pensate un po’. Che devo aggiungere?

    Ore 9. Un’ora dopo la saracinesca. ‘’31, 10 e 69. Un euro per tutte’’. La vecchietta è indomita. Ogni martedì, giovedì e sabato, puntuale, che verso le nove del mattino ha già finito di fare la spesa e si ritira a casa. Ma come farà a passare il resto della giornata. Come facevano un tempo, senza televisione? E soprattutto, quando uscirà il suo terno al lotto? Magari è uscito ventisei anni fa, esattamente il giorno prima in cui ha iniziato a giocarlo. Lo sa che, forse, non uscirà di nuovo prima che sia morta? Ma sì, chissà quante persone il loro terno al lotto non l’hanno vinto mai. E poi, forse, lei cerca solo un sogno da inseguire. Anzi, senza forse. La cosa peggiore sarebbe che uscisse davvero, e toccasse proprio a me darle la sua misera vincita. 420 euro. Questo vale un sogno, lo sai vecchina? Metà della tua pensione, o poco più. Ma soprattutto, lo sa cosa significa 69? Ne avrà mai fatto uno in vita sua? E con suo marito? O magari con il suo primo amore? Mah, ci risiamo. Pensiero fisso.

    Ho letto un articolo tempo fa, diceva: la cosa a cui pensano di più gli uomini, in un giorno? Il sesso, 10 volte. Come al solito, sono meno che originale. È tutta la vita che cerco di essere originale, senza riuscirci mai. La cosa a cui pensano di più le donne? Il cibo, 15 volte al giorno. Il sesso 11 volte… 11 a 10, capito? Ma vaffanculo. Noi 10, con tutte quelle che incrociamo però. Voi 11, ma solo con lo stronzo che avete in testa voi. E gli altri, ciao. Quindi, fondamentalmente, 11 a 0, 11 a 0. Tutta una vita così. Che bella merda. Meno male che, qualche volta, è capitato anche a me di essere proprio quello stronzo.

    Due ore dopo la saracinesca. Chissà se lei passa oggi. Simona è la mia cliente più fica, studia economia e commercio, qui a Palermo. È mora, magrissima, bellissima, ha sempre gli shorts e le gambe nude, anche quando è freddo, è sicuramente di una cultura superiore alla media di qui, ma la parola reggiseno, per fortuna, non la conosce. Oggi non passa, mi sa. Ma per fortuna è ancora pieno di turiste qua. L’estate e le donne, le odio e le amo contemporaneamente, tutte e due. Avete presente, sembra che per mesi non esistano e poi via… prima una come una rondine e poi sempre di più… prima appena scoperte, e poi sempre più scoperte, e sempre di più, a gara a chi mostra di più. Gambe, cosce, pezzi di tette, fettine di culo. Fino alla spiaggia.

    Ah, la spiaggia. Girate sulla schiena, magari disegnata, io vi cerco. Il costume slacciato. Guardarvi non è come essere lì di fianco, essere il vostro uomo. Dopo esserci stato, anzi, è ancor più bello per me guardarvi e basta. Perché non sono più invidioso. Il caldo, il sole, sorbirsi i vostri cazzi. ‘’Prendimi un ghiacciolo’’. Ma che cazzo vuoi, prenditelo tu. Sei paralitica? E intanto togliamoci da sto sole: che cazzo sono una lucertola? No, e neanche l’uomo-lampada. Ma quando arriva stasera, che ho voglia di leccartela, non sentire le tue stronzate. 

    Ecco il bello è passare via, e saltare con lo sguardo da una schiena all’altra, da un culo giovane all’altro, e soffermarmi ovviamente solo su quelli che mi piacciono. E sul tuo costume slacciato, e riallacciartelo mentalmente, solo per slacciartelo e poi ancora e ancora. E tutti che mi guardano invidiosi. E sì quello un po’ mi manca. Innamorarmi? No. O forse sì, purtroppo. E mento a me stesso. Mentre penso a questa mora davanti, che sicuro tra poco sarà in spiaggia. Sì, intravvedo il tuo culo, sotto il copricostume, e la tua abbronzatura, sono perfetti, perfetti. Tutto sarà perfetto in spiaggia. Come il tuo costume azzurro. Cioè il di sotto del tuo bikini. E i tuoi laccetti.

    Ma non mi soffermo mai troppo, quando sono davvero in spiaggia, che se il vostro uomo se ne accorge qua si incazza, eccome. C’è poco da scherzare. Ma io amo il rischio. Stasera ti scopa lui? E vabbè, da ragazzo no, sarei morto di invidia, ma con l’esperienza finalmente posso dirlo: cazzi suoi.

    II Molto Prima

    Non senti che

    tremo mentre canto

    (‘‘Estate‘‘ – Negramaro)

    Ore 14. Fine della prima saracinesca. Dora è andata via da un’ora passata. Con i soldi e il cane. All’inizio ero molto in ansia per loro, ma ora non ci penso più. Ho capito che rischio molto di più io, qui da solo e senza più incasso. Ma di rapine ne ho già avute tre. Non c’era due senza tre, quindi ora basta, direi. Metto i lucchetti, mi dirigo verso casa e penso ad altro, che è meglio. Penso al liceo, oggi. Chissà perché. Due cose contano al liceo. Il posto che scegliete nel banco. Ammesso che siate voi a sceglierlo. E poi l’orario. L’orario delle lezioni intendo. Educazione fisica al primo mattino? Dio mal vi sopporta. Al lunedì? Dio vi odia. Sabato alle 12? Siete quasi nel paradiso dantesco. Educazione fisica sabato alle 12, non chiedetegli altro. Poi con la gioventù, non c’è problema, quella di cui innamorarvi uscirà. O quello, ma in questo caso non siete nella mia parte di universo. Un’altra certezza, con un uomo a letto, non saprei che farci. Forse vomitare.

    Pallavolo. Io e Miriam nella stessa squadra, senza chiedertelo. Ma io non ti chiedo altro Signore, dopo il cambio di orario. Almeno per ora. Eh sì. Miriam viene dall’Olanda. Lei è il mio primo amore, e nessuno lo sa, nessuno. Un segreto non lo deve sapere nessuno, sennò non è più un segreto. Né i miei genitori, né mia nonna, né il mio migliore amico. Né Miriam, soprattutto. Mai. Un segreto raccontato non è più un segreto, e peggio, vi rende deboli. Vulnerabili. Ricattabili.

    Sandro è il mio migliore amico. Lo è diventato così, naturalmente, dalla prima liceo. Ci siamo trovati lì al primo banco, quando tutti correvano a prendersi i posti migliori, quelli dietro, per farsi i cavoli loro. E noi due ultimi, babbi di minchia, a un metro dai professori per nove lunghi mesi. Sandro è un romantico, come me.

    Non ridete. Non sarei un romantico perché penso cose sporche? Sporche, lo saranno per voi, o solo per alcuni di voi, innanzi tutto. E poi i romantici li classifico così: leccano la fica solo alla donna che amano. Prima di tutto non piace mica a tutti gli uomini. Eh l’avete sperimentato, care, quello che si fa solo i suoi cazzi di comodi. Un uomo che sa venire dopo una donna, questo sì, sarebbe già un buon criterio per classificare cosa fa un uomo, per una donna, a mio parere. Ma io sono un uomo, non faccio testo.

    Sandro è innamorato di Michela. Ma anche di Giorgia. Non è più un segreto, infatti: me l’ha detto. Miriam ha il papà olandese, e allora tanto Miriam è bionda, atletica, quanto Michela è mora, morbida, mediterranea. Che amici perfetti saremmo, non ci pesteremmo mai i piedi. Se solo loro ci cagassero. Ma io l’ho capito il ruolo che abbiamo in questo teatrino del cazzo. Dobbiamo aspettare. Non è ancora il nostro momento. Ma caro Sandro dai, pensa se avessimo scopato subito! Ci saremmo persi tutte le seghe pensando a loro, no? Aspettare il momento giusto. Non sbagliare le mosse. Se Dio o chi per esso te ne dà modo. La vita è solo questo. Sognare, aspettare, non sbagliare.

    E poi, dicevo, c’è Giorgia. Giorgia, non sapevo definirla allora. Oggi la parola c’è, era una nerd. Mah, ci sarebbe stata anche allora la parola, ad essere sinceri: secchiona ma carina. Mah, a cosa servono le parole inglesi, se ci sono già quelle giuste in italiano. Ma le parole inglesi, si sa, sono sempre più trendy.

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