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L'essere
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E-book61 pagine40 minuti

L'essere

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L’Essere è un romanzo esistenzialista. L’Essere è chi si è perduto, in un Tempo indefinito, nel labirinto della Sofferenza indicibile. L’Essere è chi non sa di Essere. È chi non può esserne certo. L’Essere è chi non sa se stia sognando oppure se sia sveglio. L’Essere è chi non può stabilire, con certezza, di Essere.
LinguaItaliano
Data di uscita3 giu 2014
ISBN9788891143716
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    L'essere - Franco Emanuele Carigliano

    633/1941.

    PREMESSA

    Io sono chi non sa di Essere. Io sono chi non può esserne certo.

    Io sono chi non sa se stia sognando oppure se sia veglio. Io sono chi non sa e non può distinguere la realtà dalla fantasia.

    Io sono chi non può sperimentare la sua essenza. Io sono chi da sempre chiese Verità, ma non la ottenne mai. Io sono chi non può stabilire, con certezza, di Essere.

    Io sono chi nacque, seppur non volesse, seppur non lo bramasse, seppur da sempre si negasse a tale sventura.

    Io sono chi subì l’increscioso sopruso che sta nel nascere in tal guisa e su tale Antro infernale.

    Io sono chi, anticipando gli eventi avversi, scoperse il mostruoso inganno che si celava nel suo nascere.

    Io sono chi fu aggrovigliato dal Fato avverso per diventar sollazzo altrui.

    Io sono chi fu squarciato dal Dolore che mai poté scansare.

    Io sono chi per vivere deve respirare. Io sono chi, per sopravvivere, imparò a respirare.

    Io sono chi nasce per dover morire. Io sono chi muore mentre nasce.

    Io sono chi comprese la tragedia dell’Essere.

    Io sono chi percepì l’Inferno insito nel nascere.

    Io sono chi si sente una preda nelle fauci di quest’Universo infernale.

    Io sono chi si è perso nel dedalo dell’Infelicità.

    Io sono chi si addormentò, affranto, dopo avere, inutilmente, peregrinato attraverso i meandri di un Luogo infernale.

    Io sono chi si è perduto, in un Tempo indefinito, nel labirinto della Sofferenza indicibile.

    Io sono chi non può definirsi nell’appellativo Io.

    CAPITOLO I

    In un Tempo indefinito

    Passa del tempo (forse).

    Una luce era appena apparsa in un luogo, in un cielo, in un anno, in una stagione, in un mese, in un giorno, in un momento e in un evo indefiniti. Una luce di tenebra si apprestava a dar corso al suo fardello, mentre il senso della vita migrava altrove, verso un’indefinibile meta, ove l’essenza del vivere fosse priva di ogni sofferenza.

    L’Essere, che si trovava immerso nei suoi pensieri, si era appena svegliato: non si sa quando, dove, come e perché, dopo essersi posto mille e più domande sul perché della sofferenza nell’esistenza.

    Più volte, in passato, egli aveva cercato una risposta esauriente, a questo strano dilemma, senza mai riuscirci. Così aveva passato il suo tempo a studiare il pensiero filosofico, leggendo gli scritti di vari e arguti Pensatori.

    Si era interessato, pertanto, allo studio della Filosofia, pensando di poter giungere a capire qualcosa in più e assurgere a un livello più alto di conoscenza. Era affascinato dall’originalità di alcune teorie, complesse e compendiose, scaturite dal pensiero dei Filosofi, di cui apprezzava l’analisi accurata impiegata nel redigere le loro opere.

    La materia filosofica, però, formula soltanto delle teorie e analizza delle ipotesi (anche in maniera minuziosa) sul tema trattato, e nulla più.

    L’Essere, però, era interessato a trovare una risposta al suo Quesito.

    Avendo appurato che la logica filosofica non rispondeva alle sue attese, ad un certo punto, interruppe gli studi filosofici.

    Decise, altresì, di negarsi alla Pseudo Vita, perché essa non corrispondeva alla sua idea di Vita Vera.

    Stabilì, infine, di esistere soltanto nell’oblio.

    Passa del tempo (forse).

    Egli, sveglio da un po’, sentì l’esigenza di riaddormentarsi: immantinente.

    Così, assunse la posa di un guscio, chiuse gli occhi, si tappò le orecchie con le mani e poi

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