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La setta dell'essenza
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La setta dell'essenza
E-book51 pagine32 minuti

La setta dell'essenza

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Info su questo ebook

Annus Domini 2000

Il giornalista Davide Molini è inviato dal suo giornale per scrivere un pezzo su un caso di suicidio di massa degli adepti di una setta. L’indagine rivelerà una verità che va oltre l’apparenza, e col tempo, l’uomo si si troverà coinvolto dai verbali lasciati dalla setta, scoprendo di condividerne le idee...
LinguaItaliano
Data di uscita2 apr 2014
ISBN9788869091766
La setta dell'essenza

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    Anteprima del libro

    La setta dell'essenza - Carlo Sanna

    17

    capitolo 1

    -Merda, ci mancava solo la pioggia!

    La tazza di caffè nero liofilizzato scaldò un po' di quella giornata che si preannunciava pessima. L'uomo indossò l'impermeabile, si alzò il bavero e con un tuffo si infilò in macchina.

    La pioggia battente trasformava il traffico della piccola città di provincia in un inferno di lamiere urlanti.

    -Rischio di arrivare tardi! Vaffanculo, contromano da via dei Georgofili, ce la posso fare.

    Ma era una giornata storta, quelle nate col verme e lo sentiva.

    La paletta del gendarme si alzò come una mannaia. Con l'aria alterata, fradicio, il poliziotto si avvicinò alla macchina.

    -Mi scusi, sono Davide Molini il giornalista. Sto andando in Via Cerisola: c'è stata una strage, una setta di fanatici si è suicidata, mi hanno chiamato dal giornale stamani devo arrivare subito per il servizio e con questo traffico...

    Il poliziotto cambiò espressione,

    -Ah è lei Molini, non l'avevo riconosciuto, si ho sentito una strage... li ammazzerei tutti quei bastardi.

    Vada. Buon lavoro.

    -Grazie, buon servizio...coglione! ma se sono già morti! Ma dimmi tu...

    Alle otto Davide era nella chiesa, salutò l'ispettore Giusti.

    -Li abbiamo trovati così, una vicina ha dato l'allarme, non sembra che abbiano sofferto.

    Sul pavimento, una ventina di corpi immersi in un’atmosfera irreale. Davide iniziò a prendere appunti, sarebbero serviti per scrivere il solito articolo preconfezionato per accontentare il pubblico del giornale. Bocconcini per gli sciacalli, come li chiamavano in redazione.

    Ma quel giorno nella casa si respirava un'aria strana, non era solo una strage. C'era dell'altro, un tarlo gli rodeva la mente. Si guardò intorno, la casa era ben arredata, accogliente, niente idoli o altari in giro che facessero pensare al luogo di culto di una setta di fanatici. Alle pareti grandi librerie colme di volumi ordinati per argomento, giornali e videocassette, tappeti persiani dappertutto.

    Nella grande scrivania di ciliegio tre cassetti, con tre etichette numerate: tesi 1, 2, 3.

    Giusti che ne pensi?

    - Non saprei, non c'è niente, Enzo Marini il capo, una vita normale direi banale come tutti gli altri adepti. Ma come cazzo si può buttare il cervello nel cesso ed ammazzarsi per un santone?

    In fondo a un cassetto, abbiamo trovato il resoconto scritto da Marini sugli ultimi giorni di vita degli adepti, sono rimasti in chiesa fino al momento dell'esecuzione, poi c'è dell'altra documentazione puoi dare un'occhiata se vuoi.

    Davide incuriosito cominciò sfogliare i quaderni.

    Non si trattava di una setta religiosa, dai verbali emergeva piuttosto un circolo di persone che si riuniva mensilmente per discutere su diversi fatti sociali con argomentazioni a volte crude; tematiche scottanti, tabù, venivano affrontati in assemblea con un solo intento: giungere al cuore dell'argomento spogliandolo dell'ipocrisia arrivando all'essenza, da qui il nome: "La setta dell'Essenza".

    Dalla riunione del 7 marzo:

    -Amici, quanto è difficile oggi parlare apertamente di scienza

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