Quando il sole muore

Di Simone Santarelli

E' la volontà di potenza a distruggere la libertà. Nel circolo costante del totalitarismo più sfrenato, esiste quell'attimo in cui la voglia di risollevare le sorti dei più deboli avvolge un gruppo di ribelli pronto a tutto. In un mondo dominato dalle ombre del male, la società tenta di ribellarsi con il nemico comune, la personificazione dell'oscurità nella figura di un personaggio dalla forza imponente seppur astratta. Protagonisti dei propri sogni di libertà sono gli uomini, finchè questa dall'alto del suo relativismo, decide di placare la forza dei ribelli e lasciare che il male rompa glia rgini di confine per contaminare la purezza dei loro anni.

• Lingua: Italiano
• Editore: editrice GDS
• Data di uscita: 1 dic 2013
• ISBN: 9788867822287

Anteprima del libro

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Simone Santarelli

Quando il sole muore

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QUANDO IL SOLE MUORE

1.

La sirena annunciava la fine del turno. Dieci massacranti ore di lavoro; potevamo tornare in superficie. Alzavo lo sguardo verso quel frastuono. Il suono ci stordiva creando un prepotente ritorno tra le gallerie della miniera. Come zombie ci avviavamo, sorridendo, verso l’impalcatura che ci avrebbe riportati su, sotto la luce. L’aria, rarefatta, doveva essere impestata di olezzi e polveri sottili. In realtà, dopo quattro anni li dentro, riuscivo a malapena a distinguere gli odori. Sguardi a terra, finché  quel cigolìo non smetteva di rammentare il dolore di un’altra giornata trascorsa a cercare carbone.

-                     Cos’hai da sorridere ragazzo?

 Chiese il capo minatore. Era un uomo sulla cinquantina, tossiva continuamente per via degli ultimi trent’anni trascorsi li sotto. Mentre mi guardava si accese una sigaretta.

-                     Oggi è il compleanno di mia sorella capo. Comprerò un regalo e un dolce per festeggiare.

Inarcò un sopracciglio aspirando profondamente il fumo.

-                     Beh allora dovrai sbrigarti. Hai appena un’ ora.

Tossì.

-                     Devo farcela a tutti i costi.

La carrucola dell’impalcatura smise di cigolare dopo un paio di scossoni. Ci arrestammo ai piani alti. Scesi celermente per andare a recuperare berretto e giacca. Salutai i miei compagni presi dalla routine del fine lavoro. Uscii di corsa e mi diressi verso la città. Avevo una sigaretta; rubata a quel pivello dell’apprendista. Decisi di fumarla per gustarne il sapore in onore di una