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Pilipintò: tratto da Pilipintò. Racconti Siciliani da Bagno per Siciliani e non
Pilipintò: tratto da Pilipintò. Racconti Siciliani da Bagno per Siciliani e non
Pilipintò: tratto da Pilipintò. Racconti Siciliani da Bagno per Siciliani e non
E-book30 pagine20 minuti

Pilipintò: tratto da Pilipintò. Racconti Siciliani da Bagno per Siciliani e non

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Info su questo ebook

Chi può avere avvelenato il vecchio boss Totò Reggina? E come c'è riuscito, dentro il sorvegliatissimo carcere dell'Ucciardone? "Pilipintò", l'unica parola sussurrata dal boss morente, sarà alla fine la chiave della sorprendente soluzione. E' il caso che segna la nascita del commissario Mancuso della Omicidi di Palermo, che ritroveremo ne "La pietra al collo" già pubblicato e in altri gialli di prossima pubblicazione. Il racconto ha dato il titolo alla raccolta "Pilipintò-racconti da bagno per Siciliani e non".
LinguaItaliano
Data di uscita28 mag 2013
ISBN9788891110909
Pilipintò: tratto da Pilipintò. Racconti Siciliani da Bagno per Siciliani e non

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    Anteprima del libro

    Pilipintò - Carlo Barbieri

    Barbieri

    Pilipintò

    (28 min.)

    -Di ferie quest’anno neanche a parlarne.

    Quando il commissario Mancuso parlava da solo era segno che le ferie ci volevano, eccome.

    Il commissario allungò la mano verso la tazzina sotto gli occhi preoccupati dell’agente Cavicchia che quella mattina gliene aveva già portati quattro. Cavicchia quel film l’aveva visto già mille volte: al suo capo la stanchezza gli smuoveva il mal di testa, il mal di testa gli faceva consumare quantità smisurate di caffè a scopo terapeutico, il caffè lo faceva diventare nervoso, e quando era nervoso se la pigliava con lui.

    -Ma che schifo di caffè mi porti, Cavicchia? Hai cambiato marca, aah? Sto’ caffè non mi piace e non funziona!

    -Sempre lo stesso è, dottore… sempre lo stesso è.

    -Mah. A me non mi pare… vabbè grazie, vah. Chiudi la porta e blocca le telefonate che debbo pensare.

    L’agente uscì chiudendo la porta delicatamente, e il commissario ricominciò a parlare. Pareva un interrogatorio a se stesso.

    -Dunque Mancuso. Ricapitoliamo. Tre mesi fa sei andato all’Ospedale Civico per vedere uno scippatore di mezza tacca, un poco per interrogarlo e un poco perché avevi sulla coscienza quei due timpoloni di troppo che gli avevi dato quando l’avevi arrestato. Giusto? Giusto. E mentre eri lì è scoppiato il putiferio. Totò Reggina, che era ricoverato da una settimana in gran segreto perché dava sempre più spesso di testa e di stomaco, se ne stava andando a raggiungere tutti quelli che aveva ammazzato. E tu, stronzo, sei andato a trovarlo sperando in chissà quale rivelazione dell’ultimo momento. Giusto? Giusto. Giusto una minchia. Quello ti vede vicino al lettino, ti riconosce, ti fa abbassare e ti soffia nelle orecchie M’abbilinaru. E chi ti ha avvelenato? E lì, porca di

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