Quella maledetta rapina

Di Poggi Stefano

Molti di noi hanno una vita regolare, di routine, in cui le giornate si avvicendano senza sussulti, senza intoppi. Questo ci permette di pianificare, di trovare una certa serenità e continuità in tutto quel che facciamo.

Tuttavia, non si può controllare ogni dettaglio, ogni risvolto. Qualcosa può sfuggire e allora può diventare una variabile impazzita, acutizzare ogni nostro senso, risvegliare ogni paura.

Non sappiamo, con certezza come reagiremo all’imprevisto: freddezza, terrore, il mondo che scorre rapidamente davanti ai nostri occhi, paura per la nostra vita.

Una rapina in una banca: due uomini armati, a volto coperto, minacce agli impiegati, via con il bottino.

Tutto come al solito, sempre lo stesso copione…invece no.

Per parecchi giorni il fatto aleggia come un fantasma sulla splendida città di Bari: i giornali fanno i titoloni e ci ricamano sopra,la polizia è in evidente imbarazzo per il caso irrisolto, le autorità che preferiscono far portare la croce ad altri e cospargersi d’alloro a cose risolte.

Possibile che non si riesca ad arrivare alla soluzione del caso? Possibile che, con tutti a mezzi a disposizione, non si cavi un ragno da un buco?

Quando le risorse non sono più sufficienti allora bisogna andare oltre: ricorrere all’intelligenza, all’intuizione, alla fantasia e un pizzico di fortuna.

Tutte doti che non mancano all’ispettore Calandrini, il quale non si perde mai d’animo e non esita a scavare nel torbido dei bassifondi pur di assicurare un rapinatore alla giustizia.

Perché Calandrini? Perché lui è un superpoliziotto come nei romanzi americani? Perché ha un’intelligenza superiore?

Niente di tutto questo perché voi, leggendolo scoprirete il fascino della semplicità, dell’uomo comune che si impegna al meglio ogni giorno nel suo lavoro e che forse ha capacità più sviluppate rispetto agli altri, avendo quel qualcosa in più per poter essere un bravo poliziotto.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 21 lug 2015
• ISBN: 9788891196750

Anteprima del libro

633/1941.

Che emozione: mi sembra di essere come al primo giorno di scuola. Che tensione per il nuovo lavoro, i colleghi, la curiosità o il timore di scoprire di essere capitato in un posto dove il capo sbraita perché il Questore vuole dei risultati nei prossimi giorniper tirarsi a lucido davanti ai giornalisti e magari fare un bel salto nella carriera. Puah…politica.

Non sono ancora le nove ed ho tempo per l’ultima sigaretta: la accendo, aspiro lentamente il fumo, lasciando che penetri ogni parte dei miei polmoni. Lo so che la sigaretta é nociva. Lo so che milioni di persone muoiono ogni anno per i danni del fumo…

Sto pensando di smettere ma fra il dire e il fare…

I miei strampalati pensieri sono interrotti da due auto di pattuglia che sfrecciano a tutta velocità, con le sirene e i lampeggianti accesi.

Che bello l’adrenalina che scorre dentro di te in questi momenti: la tensione, gli inseguimenti, la caccia.

Mi decido a entrare nell’edificio, perché ormai è ora.

Mi avvicino a grandi falcate alla postazione del piantone. L’uomo, capelli grigi, una pancia notevole, ha l’aria di un impiegato statale in attesa della pensione. Mi squadra da capo a piedi, serio, guardandomi minaccioso. Io cerco di ricambiare con un sorriso ma non è giornata evidentemente.

Io sono l’ispettore Giuliano Calandrini, il nuovo arrivato.

L’altro mi guarda ancora serio, malgrado gli avessi anche esibito il tesserino. Costui lo esamina