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E-book97 pagine1 ora

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STORICO - Il giovane monaco Bruningo è in missione. Sbarcato a Grado, deve trovare l'ultimo gasindo rimasto in vita e convincerlo a scortare Paolo Diacono, autore della Historia Langobardorum, dall'abbazia di Montecassino alla corte del re Carlo Magno

Grado, 782 A.D. Il giovane monaco Bruningo è in missione. Sbarcato a Grado, deve trovare l'ultimo gasindo rimasto in vita e convincerlo a scortare Paolo Diacono, autore della "Historia Langobardorum", dall'abbazia di Montecassino alla corte del re Carlo Magno ad Aquisgrana. Lo "stratego" del castrum, Giulio Eraclio, verrà ucciso, e il patriarca di Grado, Giovanni, accuserà dell'assassinio, Aurona, la ragazza che è accanto al cadavere dell'uomo. Bruningo riuscirà a discolparla e fuggirà con lei tra le isole della laguna, inseguiti dall'equipaggio della nave oneraria, comandata dal "magister navis," Visso. Riuscirà il giovane monaco Bruningo a trovare l'ultimo gasindo e a scoprire l'assassino dello "stratego"?

Claudio Sergio Costa è nato nel 1969 a Milano, dove vive. Si occupa del software e dell'automazione d'impianti industriali. È presente su diverse raccolte e riviste letterarie. Ha partecipato a numerose antologie edite dalla Delos Books. Primo classificato alla XXIV edizione del premio Writers Magazine Italia nel 2011. Nel febbraio 2013, il racconto "Tempo zero" è stato pubblicato in appendice ai Classici del Giallo Mondadori. Finalista al premio Grado Giallo e al premio Teramo 2013. Il racconto "Sotto un cielo distorto" ha vinto l'edizione 2013 del premio Giallolatino, pubblicato a novembre dello stesso anno in appendice ai Classici del Giallo Mondadori. "Morgengab", sempre pubblicato dalla Delos Digital, è un episodio successivo ai fatti narrati in "Mahrskalk".
LinguaItaliano
Data di uscita7 ott 2014
ISBN9788867754922
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    Anteprima del libro

    Mahrskalk - Claudio Costa

    a cura di Franco Forte

    Mahrskalk

    di Claudio Costa

    1.0 ottobre 2014

    ISBN versione ePub: 9788867754922

    © 2014 Claudio Costa

    Edizione ebook © 2014 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

    Versione: 1.0 ottobre 2014

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    Informazioni sulla politica di Delos Books contro la pirateria

    Indice

    Claudio Costa

    Mahrskalk

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Delos Digital e il DRM

    In questa collana

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    Claudio Costa

    Claudio Sergio Costa è nato nel 1969 a Milano, dove vive. Si occupa del software e dell’automazione d’impianti industriali. È presente su diverse raccolte e riviste letterarie. Ha partecipato a numerose antologie edite dalla Delos Books.

    Primo classificato alla XXIV edizione del premio Writers Magazine Italia nel 2011. Nel febbraio 2013, il racconto Tempo zero è stato pubblicato in appendice ai Classici del Giallo Mondadori. Finalista al premio Grado Giallo e al premio Teramo 2013. Il racconto Sotto un cielo distorto ha vinto l’edizione 2013 del premio Giallolatino, pubblicato a novembre dello stesso anno in appendice ai Classici del Giallo Mondadori. Morgengab, sempre pubblicato dalla Delos Digital, è un episodio successivo ai fatti narrati in Mahrskalk.

    Dello stesso autore

    Claudio Costa, Morgengab History Crime ISBN: 9788867753024

    1

    Navigare necesse est, vivere non necesse.

    Il giovane monaco Bruningo non riusciva a ricordare dove avesse letto la frase. Si affacciò alla murata della nave oneraria e vomitò nel mare il rimasuglio di liquidi dello stomaco. La spuma dell’onda che correva verso riva gli schiaffeggiò il viso, e Bruningo si riprese. Si alzò eretto. Barcollò, si appoggiò all’albero maestro che sorreggeva la grande vela quadra e divaricò le gambe per darsi stabilità e resistere al contorcimento delle budella. Senza ombra di dubbio preferiva viaggiare a cavallo.

    La chiamavano Isola del Sole, ma sul finire dell’ora sesta Grado era oppressa dal grigio del cielo incombente sul quel lembo di terra e sabbia, circondato dall’acqua verde.

    Con le vele gonfiate dal vento e a colpi di remi, la nave s’immise dal mare aperto nel largo canale della laguna che conduceva al porto dell’isola. La pioggia sottile e fastidiosa accresceva il desiderio di un posto al coperto, vicino a un fuoco scoppiettante. E Bruningo, oltre a stare al caldo, amava scrivere al chiuso del monastero di Montecassino, il luogo che rimpiangeva di avere lasciato.

    Il suo maestro l’aveva mandato lassù a cercare un uomo, l’ultimo dei gasindi, e lui non poteva esimersi dal non trovarlo.

    La cinta muraria e le alte torri di pietra del castrum diventarono sempre più imponenti con l’approssimarsi della nave al porto. I marinai, coi muscoli lavati dall’acqua, compirono un ulteriore sforzo per approdare al molo di legno, che appariva e scompariva scosso dai flutti. Stringevano il remo con presa ferrea, tesi allo spasimo. Vogavano avanti e indietro senza fiatare, sospinti dalla corrente favorevole.

    Sul tetto della cabina di poppa, Visso, il magister navis, il comandante col cranio calvo, manovrava con la barra trasversale i grandi timoni a lato della nave. Lucido di pioggia, fece un cenno, e due uomini dell’equipaggio slegarono le scotte e abbassarono la vela. La barca proseguì sulle onde verso il molo, ad accostarsi. Bruningo si spostò verso la prua e la nausea gli risalì dallo stomaco.

    Visso scese e percorse la tolda, raccolse una cima e ne lanciò la gassa a catturare la palina d’attracco, sporgente dal pontile. Tirò con forza e avvicinò la barca. Alcuni dei marinai si alzarono per lanciare altre cime, mentre i restanti muovevano i remi per avvicinare anche la poppa. Bruningo prese la borsa umida che gli porgeva il magister, la infilò con la cinghia a tracolla e salì carponi sulle assi.

    Si mosse per un breve tratto, diede un lungo respiro e si alzò in piedi. Si toccò la pancia e sorrise. Salutò con un gesto della mano Visso e s’incamminò. Bruningo aveva pagato in anticipo il passaggio da Ravenna, ed era arrivato sano e salvo.

    A piccoli passi marciò verso terra, con l’abito talare di lana bianca incollato addosso, zuppo d’acqua. In fondo al molo, proseguì sulla banchina a fianco della darsena e raggiunse lo spiazzo antistante le porte chiuse del castrum. Sulle torri a lato gli parve di cogliere un movimento, una lancia.

    Doveva trovare la chiesa di Santa Eufemia. Non c’era un’anima che gli venisse incontro. Non lo aspettavano. E doveva presentarsi al Patriarca di Grado, come gli aveva raccomandato di fare il maestro.

    Sentì dei passi dietro di sé e si voltò. Visso lo aveva raggiunto, portava anch’egli a tracolla una grossa sacca di cuoio conciato che coprì sotto un lungo mantello. Non si era cambiato la corta tunica nera, madida di pioggia e salsedine, legata da un cintura in pelle, senza armi.

    – Aspetta! – sentì gridare da Visso. – Percorriamo la strada insieme.

    – Dove stai andando, magister? – chiese Bruningo.

    – Devo vedere Giulio Eraclio, lo stratego di Grado, prima che gli venga voglia

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