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111 Luoghi Alto Adige che devi proprio scoprire
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E-book573 pagine2 ore

111 Luoghi Alto Adige che devi proprio scoprire

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Info su questo ebook

Panorami che tolgono il respiro, montagne spettacolari, laghi che hanno rubato luce e colori allo smeraldo e passeggiate rinvigorenti: l'Alto Adige. Qui per gli austriaci qui comincia il sud, e finisce il nord per gli italiani... ma il Paese dei krapfen, degli knödel e dello speck non offre solo le sue splendide tradizioni locali. Dove Sigmund Freud ha abbattuto l'ultimo tabù? Perché il Teroldego viene chiamato "l'Oro Tirolese"? Sopra quale convento gira ancora oggi nel vento la mezza luna dell'Islam? Storie curiose, intime e bizzarre raccontate da due guide d'eccezione in un prosa vivida e accattivante.
LinguaItaliano
Data di uscita30 ago 2016
ISBN9783960410317
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    111 Luoghi Alto Adige che devi proprio scoprire - Sabine Gruber

    111 luoghi dell’Alto Adige che devi proprio scoprire

    Sabine Gruber e Peter Eickhoff

    emons: Verlag

    Colophon

    © Emons Verlag GmbH // 2016

    Tutti i diritti riservati

    Testi/Testo: Sabine Gruber e Peter Eickhoff

    Fotografie: © Sabine Gruber e Peter Eickhoff

    Titolo dell’opera originale: 111 Orte in Südtirol, die man gesehen haben muss

    Traduzione dal tedesco: Giovanna Ianeselli

    Progetto grafico: Emons Verlag

    Informazioni di base sulle mappe: Openstreetmap, © Openstreet Map-participants, ODbL

    ISBN 978-3-96041-031-7

    Questo ebook è basato sull’edizione italiana pubblicata da Emons Verlag

    Scopri altri luoghi interessanti sul sito www.emonsedizioni.it

    Indice

    Premessa

    1_L’osteria Schenk | Appiano / Frangarto

    Il ritrovo dei bombaroli

    2_La casa del santo | Badia / Oies

    Vorrei essere un cinese

    3_Il Café Maschin | Bolzano

    Aroma e vapore

    4_Il campo di transito | Bolzano

    Una dolorosa stazione intermedia

    5_Il Cavallino bianco | Bolzano

    L’anima culinaria di Bolzano

    6_Il conservatorio | Bolzano

    Finestre concertanti

    7_Il Filmclub | Bolzano

    Merce di contrabbando

    8_La floricoltura Schullian | Bolzano

    Arte in fiore

    9_La Fränzi | Bolzano

    Con l’aiuto di Dio

    10_Il fregio di Mussolini | Bolzano

    Credere, obbedire, combattere

    11_Laurin Bar | Bolzano

    Shakerato e servito

    12_Il monumento a Walther | Bolzano

    Il cantore errante

    13_Museion | Bolzano

    Un museo che crea scompiglio

    14_L’Officina del gelo Avalon | Bolzano

    La dolce isola dei beati

    15_Piazza delle Erbe | Bolzano

    L’oste con la forchetta

    16_I prati del Talvera | Bolzano

    Verde verdissimo

    17_Le Semirurali | Bolzano

    Orti urbani

    18_La stanza di Garello | Bolzano

    Set cinematografico a Castel Roncolo

    19_Sudwerk | Bolzano

    Vita da bohémien

    20_L’ultimo bordello | Bolzano

    Di nuovo sulla strada

    21_La vetrina dei costumi | Bolzano

    Dall’album di famiglia

    22_La pietra | Bolzano / Castel Firmiano

    Via da Trento!

    23_La torre panoramica | Bolzano / Colle

    E all’improvviso una rivelazione

    24_Il lago di Braies | Braies

    La porta della regina

    25_Il cippo di confine | Brennero

    Sgradevoli sensazioni

    26_L’Accademia Cusanus | Bressanone

    Moderna architettura locale

    27_Anreiterkeller | Bressanone

    Fuori dal coro

    28_La casa di Havlíček | Bressanone

    Nostalgia della Boemia

    29_L’ex cinema Astra | Bressanone

    Uno spazio artistico senza confini

    30_Hotel Elephant | Bressanone

    Un’apparizione colossale

    31_Il silo artistico | Bressanone

    Senza inizio né fine

    32_L’atelier Moessmer | Brunico

    Sul filo dell’arte

    33_Kapuzinerwastl | Brunico

    Il busto della discordia

    34_Gasthof Oberraut | Brunico / Ameto

    Cucinare è un’arte

    35_La meridiana | Brunico / Teodone

    Il tempo in gonna a pieghe

    36_Drescher Keller | Caldaro Al Lago

    Un erede del Palladio

    37_La tenuta Manincor | Caldaro Al Lago

    Mano sul cuore

    38_Il punto della caduta | Castelbello / Ciardes

    Il suo unico passo falso

    39_La roggia di Ciardes-Senales | Castelbello / Ciardes

    Vene d’acqua

    40_Il maso Lafogl | Castelrotto / Sant’Osvaldo

    Il canederlo è sempre tondo

    41_Le rovine di Castelvecchio | Castelrotto / Siusi Allo Sciliar

    La residenza del ribelle

    42_La Miil del Kränzelhof | Cermes

    Un’opera d’arte totale

    43_La pietra di Dürer | Chiusa

    Essere dove Dürer fu

    44_Il laghetto di Fiè | Fiè Allo Sciliar

    La terra dell’anima

    45_Il forte di Fortezza | Fortezza

    L’oro nel bunker

    46_Il ristorante Pitzock | Funes

    Una cucina di razza

    47_La piscina naturale | Gargazzone

    Un tuffo nella seta

    48_L’albero di pera Pala | Glorenza

    Il frutto degli zar

    49_La distilleria Puni | Glorenza

    Skal! Cheers! Prost! Santè! Cin cin! Salud!

    50_L’albergo Zur Krone | Laion

    L’unione fa la forza

    51_Il castagno | Laion / Albion

    Abbracci impossibili

    52_Il museo di frutticoltura | Lana

    Storie agrarie

    53_Le tombe dei Sinti | Lana

    Morti viventi

    54_Il lastricato | Lasa

    L’oro bianco

    55_Il lago di Favogna | Magrè

    Come in uno specchio

    56_Stroossnkuch | Malles Venosta

    Würstel e cultura

    57_Fürstenburg | Malles Venosta / Burgusio

    Stube gotiche

    58_L’Aquila d’oro | Malles Venosta / Clusio

    Sorprese culinarie venostane

    59_Kornkammer | Malles Venosta/ Piavenna

    Il granaio del Tirolo

    60_Hotel Paradiso | Martello

    Un estraneo nel paesaggio alpino

    61_Il cimitero ebraico | Merano

    Padri fondatori

    62_La Fondazione Borodine | Merano

    Una colonia russa

    63_L’ippodromo | Merano

    Al galoppo!

    64_Merano Arte | Merano

    Il contemporaneo a un palmo dal naso

    65_Offizin S. | Merano

    Lettera dopo lettera

    66_Il Sissi | Merano

    Hall of Fame

    67_Wandelhalle | Merano

    Aria di mondo sulla Passeggiata d’Inverno

    68_La MeBo | Merano e Bolzano

    Superstrada

    69_Il maso Thaler | Montagna / Gleno

    Un ardente patriota

    70_Il bunker Mooseum | Moso in Passiria

    Nello sbarramento fortificato

    71_La strada del Rombo | Moso in Passiria

    Un set per Hitchcock

    72_Il polo di San Procolo | Naturno

    Che occhi grandi!

    73_Grand Hotel Carezza | Nova Levante

    Un salto di carriera

    74_La chiesa di Sant’Elena | Nova Ponente

    Repertori veronesi

    75_La croce di Weißensteiner | Nova Ponente / Monte San Pietro

    Improvvisamente sano

    76_La casa di pietra | Nova Ponente / Ponte Nova di Sotto

    Passato, presente e futuro

    77_AUR-ORA | Ora

    Una stazione fa cultura

    78_Castelfeder | Ora

    Non senza mia figlia

    79_L’archivio Trenker | Ortisei

    L’imperatore della val Gardena

    80_Il pendio del Ronc | Ortisei

    Prodigi in pista

    81_Il museo delle macchine da scrivere | Parcines

    Genio senza fortuna

    82_La gola di Stanghe | Racines / Stanghe

    Una fragorosa massa d’acqua

    83_Hotel Bemelmans | Renon / Collalbo

    Freud e suocera

    84_Maria Assunta | Renon / Maria Assunta

    Quelli lassù

    85_La Chiusa di Salorno | Salorno

    Oh, du mein Heimatland

    86_La stazione a monte | San Genesio

    Franz Held e la biblioteca scomparsa

    87_L’acero montano | San Genesio / Valas

    Sotto un cielo verde

    88_La scuola pluriclasse | San Genesio / Valas

    Un poeta come maestro

    89_La cappella commemorativa | San Leonardo in Passiria

    Santi inventati

    90_Il Museum Ladin | San Martino in Badia

    Lingua e cultura

    91_Il passo delle Erbe | San Martino in Badia

    Una base ideale

    92_L’idillio di Valdurna | Sarentino

    Piccolo è bello

    93_Tublà da Nives | Selva di Val Gardena

    Nella serra

    94_Il maso Marchegg | Senales / Maso Corto

    Uno scenario da Oscar

    95_Il rifugio Payer | Stelvio / Solda

    Ultima fermata

    96_L’obelisco di Pichler | Stelvio / Trafoi

    Alla fine del mondo

    97_Il monumento ai caduti | Termeno

    Il lato nobile del sodato

    98_La pista per birilli | Tesimo / Grissiano

    Giochi proibiti

    99_La collina di Sant’Ippolito | Tesimo / Narano

    Attenzione ai temporali!

    100_Il Versoaln | Tesimo / Prissiano

    Un vitigno antichissimo

    101_Castel Tirolo | Tirolo

    Gli eredi della duchessa

    102_La stanza di Pound | Tirolo

    Il poeta e la sua ombra

    103_Bagni di Mezzo | Ultimo / San Pancrazio

    Le acque dell’amore

    104_Il campo di papaveri | Ultimo / Santa Valburga

    Un ingrediente per sognare

    105_La via dei Tauri | Valle Aurina/Casere

    Un passaggio per Genova

    106_La torre dei Turchi | Varna

    Sotto la mezzaluna

    107_Knottnkino | Verano

    Cinema ad alta quota

    108_La casa Wassermann | Villabassa

    Il tempo ritrovato

    109_Il cimitero | VILLANDRO

    Uno sguardo indietro rivolto al futuro

    110_La Casa del Giudizio Minerario | Vipiteno

    Una caccia al tesoro sorvegliata

    111_La tomba di Alex Langer | Vipiteno / Telves

    Una terra senza frontiere

    Galleria

    Cartine

    Premessa

    Si può intuire perché Albrecht Dürer scelse proprio Chiusa, la cittadina degli artisti, in Alto Adige, come sfondo per la sua famosa incisione la Grande Fortuna. È probabile che abbia vissuto qui, mentre era di passaggio, un momento felice. Anche i viaggiatori di oggi condividono le stesse sensazioni, e i locali non possono che essere d’accordo: sul versante meridionale delle Alpi, l’Alto Adige è il più straordinario di tutti i paesi alpini anelati dalla Sehnsucht romantica. Per arrivare a descrivere le sue molteplici sfaccettature, bisogna proprio ricorrere all’enfasi e all’iperbole: in quale altro posto si può stare seduti sotto le palme e guardare montagne innevate?

    Accanto a eleganti hotel wellness, romantiche pensioni con prima colazione, parate di Schützen, feste campestri e processioni si è però affermato ormai da tempo anche un altro Alto Adige, poliglotta e multiculturale, che trae vantaggio dalla propria posizione geografica e dagli influssi delle tradizioni nord e sudeuropee, ed è capace di considerare criticamente la propria eredità culturale.

    Aria di Montagna e aria di mondo producono un’interessante mescolanza, anche in questo libro.

    Dove ruppe gli ultimi tabù Sigmund Freud? Dove Leni Riefenstahl si tuffò nell’acqua gelida diventando famosa? E sopra quale convento sventola ancora oggi la mezzaluna?

    Chi vuole sapere in quale osteria si incontravano i bombaroli sudtirolesi, dove i nazisti nascosero il proprio oro, dove un musicista free-jazz cucina würstel e dove vengono preparati i canederli migliori, nelle pagine seguenti troverà 111 luoghi che raccontano un Alto Adige diverso: enigmatico, misterioso, profondo. E naturalmente bello da togliere il fiato.

    Appiano / Frangarto

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    1_L’osteria Schenk

    Il ritrovo dei bombaroli

    Il BAS, acronimo di Befreiungsausschuss Südtirol (letteralmente Comitato per la liberazione del Sudtirolo), è stato in più occasioni paragonato alle Brigate rosse o alla tedesca RAF. Dal 1956 al 1968 il movimento clandestino austriaco-sudtirolese compì una serie di attentati contro lo Stato italiano per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale sulla situazione d’emergenza politico-identitaria e sociale della minoranza di lingua tedesca.

    Cofondatore e figura centrale del BAS è stato il commerciante Sepp Kerschbaumer (1913-1964), originario di Frangarto. A differenza di altri, era sì per l’autodeterminazione del Sudtirolo ma, in quanto cristiano convinto, era contrario agli atti terroristici che potevano costare vite umane. Kerschbaumer si incontrava spesso con i propri compagni di lotta nell’osteria Schenk.

    Info

    Indirizzo Via Sepp Kerschbaumer 8, 39057 Appiano | Mezzi pubblici Castelfirmiano (autobus 130) | Orari Mer-lun 9-21 | Un suggerimento Sulla via del Brennero, a nord di Ponte Gardena, nelle prime ore del mattino del 30 gennaio 1961 fu fatto saltare in aria il monumento equestre di Mussolini. Oggi soltanto un piedistallo vuoto accanto alla centrale elettrica ricorda ancora la statua fascista in lega d’alluminio, comunemente detta Alu-Duce.

    Dato che le trattative per la soluzione del problema sudtirolese non avevano portato a misure concrete per il miglioramento dell’autonomia, egli progettò insieme ad altri, che la pensavano come lui, degli attentati dinamitardi che nell’estate del 1961 culminarono nella cosiddetta Notte dei fuochi. Furono fatti saltare in aria tralicci dell’alta tensione e monumenti; lo Stato italiano reagì con un potenziamento delle forze dell’ordine, con arresti, torture e detenzioni domiciliari. Kerschbaumer fu condannato a 15 anni e morì in cella per un infarto.

    Responsabili dei sempre più sanguinosi attacchi dopo il 1962 furono soprattutto attivisti di estrema destra austriaci e tedeschi, i quali tentarono di sabotare l’accordo che si stava delineando tra Austria e Italia. Gli uomini del BAS si giocarono definitivamente la legittimazione morale di molti sudtirolesi negli anni tra il 1962 e il 1968, quando gli atti di violenza ebbero esiti mortali. Ancora oggi c’è disaccordo sull’utilità degli attentati. Per alcuni, i cosiddetti bombaroli rimarranno per sempre combattenti per la libertà, per altri, più prosaicamente, dei terroristi.

    Nei dintorni

    La pietra (0.73 km)

    Il campo di transito (1.98 km)

    Le Semirurali (2.27 km)

    Il fregio di Mussolini (4.05 km)

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    Badia / Oies

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    2_La casa del santo

    Vorrei essere un cinese

    indietro

    Si potrebbe pensare che in tempi profani come i nostri non ci siano più santi, eccetto naturalmente quelli storici, la cui benevola assistenza in caso di tuoni e fulmini, di caduta massi e di mal di gola è stata ampiamente documentata. È quindi tanto più sorprendente il fatto che oggi invece nuovi santi spuntino come funghi.

    Papa Giovanni Paolo II, di recente canonizzato a sua volta, li proclamava volentieri. Per avere un’idea più precisa di cosa questo voglia dire basta pensare che durante il suo pontificato, dal 1978 al 2005, il mondo cattolico ne ha acquisiti ben 482! Josef Frëinademetz è uno di loro. Nato nel 1852 nel paesino di Oies, in val Badia, nel 1875 fu ordinato sacerdote a Bressanone. Soltanto quattro anni dopo fu inviato in Cina insieme a un altro confratello della Casa missionaria di Steyl, nei Paesi Bassi, fondata da Arnold Janssen, anche lui proclamato santo. A posteriori non si può dire con certezza se fu Frëinademetz a convertire i cinesi o se invece furono i cinesi a convertire lui. In ogni caso verso la fine della sua vita sembrava nell’aspetto uno di loro, e anche in cielo vorrei essere un cinese pare sia stato il suo ultimo desiderio, espresso poco prima che arrivasse il momento di andar su, come lui stesso diceva. Il missionario morì nel 1908 durante un’epidemia di tifo.

    Info

    Indirizzo Oies 6, 39036 Badia | Mezzi pubblici Badia (autobus 460) | Orari Casa natale e cappella aperte tutto l’anno, lun-dom 8-20 | Un suggerimento Nel ristorante Maso Runch, piccolo e poco pretenzioso, si può trovare una cucina ladina molto gustosa. Località Runch 11, Badia.

    Probabilmente già prima, ma di sicuro dopo la beatificazione, avvenuta nel 1975, la sua casa natale è divenuta meta di pellegrinaggio. Nella vecchia dimora contadina, risalente al XVIII secolo e oggi adibita a museo, si possono constatare con rispettosa ammirazione le condizioni di vita semplici e quasi minimaliste in cui Josef Frëinademetz è cresciuto. Quando si percorrono le stanze in cui ha vissuto da bambino (dalla Cina non fece più ritorno in patria) e si osservano nelle vetrine i pochi segni tangibili della sua esistenza, lo si può fare con la fiduciosa consapevolezza che il sacro (ne era convinto anche l’apostolo Paolo) abita ognuno di noi.

    Nei dintorni

    Il Museum Ladin (8.34 km)

    Il passo delle Erbe (10.43 km)

    Tublà da Nives (12.75 km)

    Il lago di Braies (16.86 km)

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    Bolzano

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    3_Il Café Maschin

    Aroma e vapore

    indietro

    Il Café Maschin è anche dal punto di vista onomatopeico un omaggioalla macchina del caffè, a quel favoloso congegno, un tempoazionato dal vapore, la cui invenzione ha notevolmente contribuitoal miglioramento della vita quotidiana. La prima macchina per ilcaffè espresso fu presentata a Torino nel 1884 da Angelo Moriondodavanti a un pubblico entusiasta. In seguito Luigi Bezzera, DesiderioPavoni, Achille Gaggia e Giuseppe Cimbali perfezionarono il cilindroverticale di Moriondo, sempre ispirati dall’idea di tirare fuori ilmeglio dai chicchi. I loro numerosi brevetti hanno contribuito a far sìche al giorno d’oggi il mercato del caffè sia il più grande del mondodopo quello del petrolio.

    Perché il chicco rilasci le proprie sostanze occorre una pressionedi 9 bar, che farebbe scoppiare qualsiasi pneumatico tradizionale. La temperatura non deve superare i novantatré gradi, altrimenti labevanda diventa amara. Florian Puff, che gestisce il Café Maschinda un quarto di secolo, utilizza esclusivamente Arabica tanto pregiataquanto costosa. Dalla sua Cimbali escono ogni giorno circa ottocentotazzine di caffè. Dotato di una straordinaria memoria da barista,Florian sa soddisfare tutte le richieste particolari dei suoi clienti fissi.Perché da quando nel 1624 a Venezia è stata aperta la prima bottegadel caffè, la bevanda più amata dagli italiani rappresenta una sortadi particolare atteggiamento filosofico nei confronti della vita, fattodi piccole accortezze, e che – come spesso accade – trova la propriaespressione in gustosi vezzi: con più latte o meno latte, con moltaschiuma o senza schiuma, bollente per un cliente,

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